Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    25/03/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 8
 
La vita sembra tornata finalmente alla normalità. Anna trascorre le giornate in università, con le amiche, con Elsa e le nipoti ma non ha ancora incontrato Hans. La ragazza comprende a pieno la sofferenza del migliore amico, costretto a dire addio alla possibilità di potersi fidanzare con lei e decide di lasciargli tutto il tempo necessario per rialzarsi.

L’ultimo esame si avvicina ed Anna, turbata e spaventata per la situazione, ricerca costantemente la vicinanza di Kristoff che, in realtà, dopo la loro ultima telefonata pareva parecchio agitato.

“Sono agitatissima amore!” recita il messaggio di Anna, appena inviato al fidanzato.

“Andrai benissimo! È il più difficile, poi sarà tutto in discesa!” afferma la risposta pronta di lui. Anna cammina avanti e indietro per il corridoio dell’università, attendendo di essere chiamata per l’ultimo esame orale del biennio.

“Ancora questo esame e la laurea è fatta. Hai studiato tanto, vedrai che lo passerai! Ti aspetto qui, ti amo” conclude poi Kristoff, non ricevendo la precedente risposta della fidanzata che, come sa, è intenta sicuramente a mangiarsi le unghie per il nervosismo.

Anna sente chiamare il proprio nome e il numero di matricola e, incoraggiata dalle amiche e dal messaggio di Kristoff, varca la soglia dove, seppur a fatica, riesce a strappare un 26 all’esame più difficile del suo corso di laurea.

“Bravissima! Non sei felice?!” esclamano le amiche in coro una volta sentito il risultato, abbracciando calorosamente Anna, uscita dalla stanza con il fiatone e il cuore a mille.

“Poteva andare meglio visto tutto quello che ho studiato, ma chi se ne importa! Mi laureo ragazze! Settimana prossima sarò finalmente proclamata dottoressa!” urla felice Anna alzando le braccia al cielo, non vedendo l’ora di poter arrivare in cima a quella estenuante scalata.

“Ora andiamo a bere qualcosa per festeggiare?” domanda Rapunzel felice e sollevata dalla bella notizia.

“Vi ringrazio ragazze ma oggi è il compleanno delle gemelle e ho promesso di correre da loro! Ci vediamo stasera! Vi voglio bene!” taglia corto Anna raccogliendo velocemente i libri, dopo aver appurato di essere già in ritardo per la festa delle nipotine e correndo via.

La giovane sale sul primo pullman che passa e, mentre aspetta, prova a fare una videochiamata a sorpresa a Kristoff per comunicargli l’ottimo esito.  Anna non vede l’ora di dargli la notizia e di dirgli quanto lo amasse e non vedesse l’ora di rivederlo la settimana prossima ma, stranamente, il telefono di Kristoff squilla a vuoto e non le risponde.

Il giovane, dall’altra parte del mondo, si trova in un negozio e decide di non rispondere ad Anna per paura di farsi scoprire. Il cuore gli batte all’impazzata e l’idea di deluderla e farla rimanere male lo divora motivo per cui decide, una volta fatto un respiro profondo, di ascoltare la parte più tenera e comprensiva di sé ed accettare la telefonata.

“Kristoff! Dove eri finito? Perché non rispondevi?” domanda Anna preoccupata scrutando al meglio il viso dell’altro che, nonostante i problemi di connessione, appare turbato e preoccupato per qualcosa.

“Amore! Hai già finito? Non avevo sentito la chiamata! Come è andato?” chiede lui, spintonando qualche persona nell’affollato negozio cercando di uscire in strada al più presto per non destare sospetti.

“Benissimo! Almeno…ho preso 26, anche se speravo di più ma era molto difficile e…” comincia a raccontare Anna scendendo anche nei dettagli per poi, improvvisamente, fermarsi per colpa di un’interruzione inappropriata.

“Kristoff! Anche tu qui? Chi va in questi negozi in genere vuole fare colpo su qualcuno!” afferma una vecchia conoscenza di Kristoff dandogli un colpo sulla spalla, facendo così muovere l’inquadratura che mostra chiaramente ad Anna un negozio di intimo sexy maschile e femminile.

Kristoff riesce a salutare velocemente l’amico per poi correre fuori sperando di non aver mostrato nulla ad Anna che, invece, ha proprio osservato quanto basta.

“Chi era quello? Che cosa voleva? Perché ti ha detto così? Tu che cosa ci fai nel negozio di intimo?” domanda furiosa Anna, iniziando a balenare in lei l’idea di essere all’oscuro di qualcosa di importante.

“Ma nulla stava scherzando, non è nemmeno mio amico e si permette di salutarmi come se fossimo fratelli! E il negozio? Insomma Anna ci stavo solo passando davanti! Sto andando in biblioteca, vedi?” cerca di difendersi lui, riuscendo a mentire inquadrando la libreria davanti a sé. Anna crede al fidanzato e, per colpa dei fraintendimenti telefonici, preferisce sorvolare l’argomento per poter parlare con lui dell’esame fino ad arrivare alla casa di Elsa.

Intanto da Elsa…

“Mamma, noi non vogliamo più festeggiare questo compleanno!” afferma Lia arrabbiata, nascondendosi dietro una sedia e facendo il broncio.

“Ma che cosa dici?! Perché parli così?” chiede Elsa sconvolta, invitandola con le buone ad uscire dal nascondiglio per non dare nell’occhio con tutti gli amici e i genitori invitati.

“Non costringermi! Io il compleanno non lo festeggio hai capito? Sofi! Se vuoi festeggialo tu!” urla arrabbiata la biondina sedendosi per terra e mettendosi a braccia conserte.

Elsa, presa dalla rabbia e dall’agitazione del momento, delusa per aver sgobbato tutto il pomeriggio per preparare tutto l’occorrente per le figlie, afferra il braccio di Lia e cerca di sollevarla di peso trovando comunque una difficile resistenza.

“Insomma smettila Lia! Sono tutti qui per te e se ti vedono con questo comportamento da bambina che cosa penseranno di te?!” la sgrida Elsa, guardandosi intorno e sperando di non attirare l’attenzione di nessuno.

“Lasciami!” grida poi Lia, noncurante della situazione strappando la mano della madre dal suo braccio e guardandola torva negli occhi.

“Prima di tutto io sono una bambina e io un compleanno senza papà non lo festeggio, è chiaro?!” urla la piccina stringendo i pugni, per poi correre nella propria camera lasciando Elsa e Sofia scioccate e consapevoli di non poter aggiungere nulla perché la piccola, in fondo, aveva ragione.

Madre e figlia rimangono immobili, mentre nessuno pare accorgersi del loro dramma ma, in quel preciso istante, Anna varca la soglia dell’abitazione risvegliando quello stato di catalessi nel quale entrambe erano cadute.

“Zia Anna!” annuncia di gioia la piccola Sofia, spalancando le braccia e saltando al collo dalla zia dai capelli rossi che, senza esitare, la riempie di auguri e di baci sulle guance paffute e morbide.

“Meno male che sei arrivata tu! Come è andato l’esame?” chiede Elsa, sollevata e alleggerita dall’arrivo della persona più importante della sua vita.

“Bene! Mi laureo finalmente! Ho preso 26 ed è finito tutto! Ma…aspettate un attimo, dov’è Lia? Non l’ho ancora vista!” chiede Anna scrutando l’ambiente circostante con i suoi occhi celesti per trovare la scatenata nipotina che, in genere, la accoglie calorosamente.

Ricevuta l’informazione del lecito capriccio precedente, Anna capisce di essere l’unica capace di farla ragionare e, dopo aver bussato alla porta ricevendo un “Vattene via!”, decide di varcare comunque l’uscio.

“Ho detto vattene via!” urla ancora Lia sollevando il volto dalle ginocchia e mostrando le innumerevoli lacrime.

“Sai, anche tua madre mi urlava contro così e nonostante tutto io tornavo ogni giorno alla sua porta, quindi non riuscirà un soldo di cacio come te a scacciarmi” ironizza Anna avvicinandosi a lei e sedendole accanto, senza paura.

“Io non sono un soldo di cacio! Sono abbastanza grande e matura per decidere della mia vita!” afferma la piccola sfidando la zia dal suo stesso identico carattere.

“Beh, allora per dimostrarlo dovresti uscire e festeggiare il tuo compleanno, altrimenti addio maturità. Perché ti sei comportata così Lia?” chiede allora Anna, facendosi più materna e riflessiva.

“Papà non c’è mai! Mai! Mi aveva promesso che almeno oggi sarebbe venuto e invece non è così! Perché festeggiare un compleanno allora? In più odio quando la mamma mi obbliga a fare qualcosa che non voglio fare! Perché nemmeno lei mi capisce?!” si sfoga la bambina, piangendo ancora e mostrando una prima gemma di un futuro problema interiore.

“Lilì…” sussurra Anna sorridendole commossa, utilizzando quel soprannome che la famiglia adoperava solo nei momenti di estrema tenerezza. Anna invita la bambina ad accoccolarsi al suo petto e, accarezzandole i setosi capelli biondi, cerca di rincuorarla.

“Papà non lo fa apposta! Se non è venuto è perché l’avranno costretto a non muoversi dal lavoro e se lui non va al lavoro, voi non potreste vivere in questa casa, andare a scuola e possedere tutti i bellissimi giocattoli che avete. Vedrai che stasera arriverà e si farà perdonare. Per quanto riguarda la mamma non ti preoccupare, era solo agitata! Sai, ha preparato la festa per voi, ha cucinato tutto il giorno e ti capisce più di chiunque altro”

“Allora perché non mi abbraccia mai?” sbotta ancora la piccola strofinandosi gli occhi con la mano e rilasciando leggermente il broncio. Quella domanda, pura e schietta, muove Anna nel profondo che, ignara dei dolori della piccola, comprende un malessere generale nella famiglia Frost del quale non è a conoscenza.

“Elsa è sempre stata una tipa “fredda”, ma non per questo non ti vuole bene! Quando vuoi un suo abbraccio chiediglielo ok? Non avere paura! Così anche lei capisce. Ora però pensa a tutti i tuoi amici che ti attendono, ai regali, a Sofia che non vede l’ora di soffiare le candeline e io che…” comincia a dire Anna per poi fermarsi ed annusare profondamente l’aria.

“Lo senti questo profumo?” domanda la zia facendo una faccia buffa.

La bambina imita il suo gesto e, dopo aver arricciato il piccolo naso, comincia a girare la testa a destra e a sinistra per annusare meglio ed affermare:

“Cioccolato!”

“Esatto, cioccolato! Una buona torta al cioccolato e mi sa che ci conviene andare a mangiarla!” conclude poi Anna leccandosi le labbra e scattando in piedi, per poi tendere la mano alla nipotina che, grazie alla zia dall’animo buono, ritrova il sorriso e dimentica quel momento buio godendosi a pieno la festa.

Le bambine soffiano le candeline, ricevono doni, affetto, canzoni e si distraggono nel giocare con gli ultimi invitati rimasti permettendo così ad Elsa e Anna di prendersi del tempo per sé stessi.

“Elsa… cosa c’è che non va?” chiede subito Anna, una volta da sola in cucina con la maggiore che, imbarazzata, aspetta un po’ prima di rivolgerle lo sguardo.

“Lia soffre per non vedere Jack e in più ha paura che tu non le voglia più bene” spiega subito Anna senza attendere una sua risposta.

“Che cosa?! Esclama stupefatta Elsa girandosi di scatto e sgranando gli occhi.

“Lei dice che non l’abbracci più e che non la capisci” afferma Anna notando di aver spezzato il cuore dell’altra con quelle parole taglienti.

“Ecco lo sapevo, stanno subendo anche loro il mio stesso stress. È vero Jack non c’è quasi mai e io mi agito a fare tutto da sola! Oltre al fatto che gestire due gemelle tutti i giorni mi riempie di responsabilità e io ho paura di qualsiasi cosa! Che possano farsi male, che facciano gli incubi, che si ammalino, che facciano indigestione con qualcosa! Essere da sola non è facile. La questione con Jack, però, è mia e personale mentre con loro non volevo apparire acida. Sai che non sono molto da abbracci, a parte con te. Ultimamente mi sento un po’ triste e probabilmente non riesco a comportarmi in modo naturale anche con le mie figlie” spiega Elsa sedendosi al tavolo della cucina e continuando a giocare con le mani per contenere il nervosismo.

“Si capisce Elsa, ma le bambine hanno bisogno di te! Tu e Jack, dovete ritrovare il vostro equilibrio e questo riguarda solo voi due, ma tu devi continuare a fare la mamma nel senso più materno del termine! Cerca di sforzarti anche se non ti viene naturale e con Jack, cerca di parlare a cuore aperto!...non come sto facendo io con Kristoff” sbuffa Anna ripensando improvvisamente allo strano atteggiamento del fidanzato.

“Che cosa c’entra Kristoff, è successo ancora qualcosa?!” domanda lei preoccupata, sperando di non sentirsi dire dalla sorella di aver baciato di nuovo Hans o chissà cos’altro.

“Oggi pomeriggio era in un negozio di intimo sexy, un suo amico parlava di conquistare qualcuno, Kristoff non mi ha scritto per tutto il giorno ed era molto sfuggente. Temo che mi stia nascondendo qualcosa!” confessa Anna guardando il piano della tavola, finalmente più riordinato di prima.

“Non ti preoccupare, Kristoff non combinerebbe nulla di brutto. È il mio migliore amico! Fidati di lui e ora pensa solo alla laurea che tra poco vi rivedrete e metterete a posto tutto” conclude Elsa mettendole una mano sulla spalla ed invitandola a non sovraccaricarsi di paranoie e preoccupazioni inutili.

“Ok, ora vado. Tu, però, parla con Jack…chiaro?” taglia corto Anna, stanca dalla lunghissima giornata trascorsa, per poi salutare le bambine e dirigersi verso il suo appartamento.

La sera…

“Sì te l’ho detto la mia idea è questa!” afferma sicuro Kristoff al telefono con una persona misteriosa, mostrandosi alquanto agitato.

“Io devo tornare prima del previsto e Anna non dovrà scoprire nulla!” continua lui camminando avanti e indietro nella sua dimora all’estero.

“Ok, però calmati! Da quando ti agiti con me? Alla fine io sono sempre stata qui per te!” risponde una voce femminile dall’altro capo del telefono.

“Ho solo paura che Anna lo scopra. Tutto qui, quindi per favore non mettiamo altra carne al fuoco. Scusami se sono nervoso con te, non te lo meriti cuc! È solo che è davvero difficile in questo momento” conclude lui con fare tenero salutando amorevolmente la strana persona con cui stava intrattenendo la chiamata.
  
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