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Autore: Mizar    26/03/2020    2 recensioni
“Ma la pianti di fare il deficiente” lo redarguì Remus, con fiero cipiglio.
“E dai, Moony, non è il Natale l'unica occasione in cui ci si ubriaca per amore dei bambini?
Il nostro Prongy l’ha fatto. Si è ubriacato et voilà ecco il bambino in arrivoooo”
Lily ha scoperto di aspettare un bambino, mandando in panico James. Sirius si sta divertendo un mondo a prenderli in giro, ma la rossa più diabolica del mondo magico ha in mente un piano ...
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Remus Lupin | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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26 dicembre 1979

In una casetta giù a Godric Hollow…
James se ne stava accasciato sul divano del tinello, fissando sconsolato le fiamme del camino.
Al suo fianco, spaparanzato tra i cuscini di ciniglia a forma di renna, ultimo acquisto di mamma Potter, c’era Sirius.
Nonostante la drammaticità del momento, il marrano ridacchiava sotto i baffi e la sua malcelata ilarità stava irritando Remus, che dalla poltrona lo fissava accigliato.
“Jingle bell jingle bell c’era troppo vischio in giro per il castell”, canticchiò Black, strizzando l’occhio al suo ragazzo.
“Ma la pianti di fare il deficiente” lo redarguì Remus, con fiero cipiglio.
“E dai, Moony, non è il Natale l'unica occasione in cui ci si ubriaca per amore dei bambini?
Il nostro Prongy l’ha fatto. Si è ubriacato et voilà ecco il bambino in arrivoooo”
L’ultima sillaba si era prolungata in un guaito perché James, a quelle parole, aveva preso a colpirlo con un festone dorato strappato dal vicino albero di Natale.
“Disgraziato, delinquente! Che cavolo di amico sei se nel momento del bisogno mi sfotti invece di consolarmi?” ululava isterico, tra gli schiamazzi e le risate di Sirius.
“Paparino, se rovini gli addobbi il tuo bebè se ne avrà a male”, lo canzonò Sirius rotolando sotto il divano e trascinandolo con sé.
“Ma la vuoi smettere?” singhiozzò il poverino, strappandosi i capelli.
“Non è già abbastanza angosciante sapere che tra pochi mesi dovrò occuparmi di un pargolo, io che i bambini non so nemmeno da che parte si prendono in braccio?”
A quel punto Remus ebbe pietà di lui e, acciuffato per un braccio il suo compagno lo trascinò fuori da casa Potter, cominciando una solenne ramanzina sul suo comportamento riprovevole.
Sirius, che non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo, con movimento fluido lo abbracciò e gli stampò un bacio sulle labbra.
“Scusami amorino, ma come si fa a non prendere in giro quello sprovveduto. Siamo alla fine degli anni 70, praticamente l’era dei contraccettivi, e lui è riuscito a mettere incinta la sua ragazza”.
“Parla il guru delle precauzioni sessuali”, ridacchiò Remus, pizzicandogli il naso.
“Certo, io non ti ho mai messo incinto!”
“Già, soprattutto perché sono un maschio”.
“Anche se tu fossi nato femmina io non sarei stato così babbeo da cacciarti nei guai”, affermò gonfiando il petto.
Remus alzò gli occhi al cielo, ma non disse nulla.
Qualche giorno dopo, però ,il ghigno malefico di Sirius s’era spento.
Era stato un commento di Peter a metterlo di malumore e adesso quello che ridacchiava e gonfiava il petto era Potter.
“Almeno lui può mostrare al mondo che qualcosa combina sotto le lenzuola, mentre tu puoi solo cianciare” aveva detto il piccolo Minus, e da allora Black non aveva più pace.
Anche lui doveva mostrare le credenziali e se Remus non poteva rimanere gravido c’erano sicuramente altri metodi per mantenere alto il suo buon nome.
Così per il povero e timido licantropo cominciò il periodo più tremendo della sua giovane vita.
Sirius, deciso più che mai a dimostrare la sua virilità agli amici, non aveva remore a usare trucchi immorali e Lupin, dopo aver scoperto ben tre cineprese nascoste nella camera da letto, aveva deciso di non entrare mai più in quel locale se Sirius era nei paraggi.
Nonostante le precauzioni, però, non era tranquillo.
Quel matto di Black sicuramente aveva altri stratagemmi in mente per dimostrare la sua virilità e le sue più fosche previsioni s’avverarono quando una sera si trovò chiuso nella vasca da bagno con Sirius vestito (anzi svestito) da Tarzan.
La cosa subito gli parve molto interessante, insomma Paddy in perizoma leopardato faceva la sua figura, ma c'era qualcosa che non andava.
"Amore perchè mentre facciamo sesso continui a guardare la spugna e sorridere", gli chiese. "Perchè sono felice?", rispose Sirius, col sorriso tirato del bugiardo.
Remus assottigliò gli occhi e fu solo grazie alla sua prontezza nel lancio di schiantesimi non verbali se riuscì a incenerire la Canon stregata nascosta nella spugna
"Sirius tu sei matto!", tuonò posando la bacchetta sul bordo della vasca.
"Ma amorino mio che vuoi che succeda se mettiamo qualche filmino su Wizartube? Lo fanno tutti ormai".
"Delinquente d'un disgraziato!" gridò Remus, rosso come un peperone, avvolgendosi in un accappatoio tanto grande che avrebbe coperto le grazie di Hagrid.
"Via da me!"
Quella notte Remus non dormì.
Era così angosciato che pensò di fuggire di casa.
Così, il mattino dopo,fece la valigia e scrisse un biglietto d’addio a Sirius : Don't you cry, I'll be back again some day… forse”
Era già sulla porta quando qualcuno gli venne in aiuto

   
 
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