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Autore: sayan_s_moon    28/03/2020    4 recensioni
Due uomini.
Fuoco e ghiaccio.
Fuoco che non brucia e ghiaccio che ustiona.
Migliore amico e peggior nemico.
Fidanzato e amante.
Certezza e scommessa.
Ron Weasley e Draco Malfoy.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Due uomini.
Fuoco e ghiaccio. 
Fuoco che non brucia e ghiaccio che ustiona.
Migliore amico e peggior nemico.
Fidanzato e amante.
Certezza e scommessa.
Ron Weasley e Draco Malfoy.
 
Hermione si rigirava tra le mani la chiave argentata di pregiata fattura elfica che Draco le aveva lasciato sul comodino prima di andarsene via. 
Una certezza di aspettarla oltre quella porta qualora avesse scelto lui, una promessa di essere suo per sempre nonostante le avversità ed una speranza timorosa di un futuro assieme.
Erano passati tre giorni e quattro notti da quella proposta e lei non si era ancora fatta vedere, decidere era così difficile. Lei, che con orgoglio aveva indossato per sette anni i colori oro e rosso, in quel momento aveva il terrore di stravolgere il proprio presente e futuro.
Prima di innamorarsi di Draco era tutto semplice, aveva avuto la vita che tutti si aspettavano da lei. Si era diplomata con il massimo dei voti, si era fidanzata con uno dei suoi due migliori amici, era diventata una magiavocatessa di successo ed era prossima alle nozze. Semplice, niente di incerto e nessun ostacolo. Una comfort-zone, come la definiva Draco con una punta di fastidio.
Ron era un uomo semplice, un fidanzato disattento e pasticcione. Si era convinta di amarlo, perché le sembrava giusto così, perché tutti si aspettavano questo da loro. Ron ed Hermione, due nomi inseparabili. Eppure, se prima i timori riguardo la sua vita sentimentale erano tenuti nascosti e segregati nei più reconditi angoli bui della sua coscienza, una volta incontrato Draco quelle paure erano esplose sconquassandole il cuore.
La loro storia clandestina era iniziata dopo qualche mese dal loro primo incontro.
Lui era stato assunto come pozionista al Ministero e fin da subito aveva preso la sbagliata abitudine di girovagare su e giù per il piano in cui Hermione aveva il suo ufficio, con la banale scusa di essere lì al solo scopo di salutare il suo amico Blaise Zabini che era, sfortunatamente o fortunatamente a seconda dei punti di vista, il collega con cui la strega dagli occhi color miele condivideva l’ufficio. Inizialmente, Hermione aveva gentilmente declinato ogni invito a pranzare insieme a loro nel bistrot dall’altra parte della strada, invito che spesso proveniva da Draco stesso. Hermione non riusciva a fidarsi di lui; per anni l’aveva tediata con prese in giro ed insulti più o meno pesanti e poi le chiedeva di pranzare con lui? Assolutamente inconcepibile, troppo irrazionale.
Tuttavia, i “no, grazie” convinti di Hermione diventarono dei “no, grazie” appena sussurrati, quei rifiuti incerti diventarono dei “si, va bene” timidi e quell’iniziativa timida tramutò con il tempo in un “vengo molto volentieri”. 
Scoprì che la sua compagnia non la turbava affatto, anzi. Draco era un uomo colto ed elegante, con lui poteva conversare su tutto, perché lui era pronto per qualsiasi chiacchierata, poco importava che fosse frivola o seria. Dopo qualche settimana, Blaise cominciò ad inventarsi impegni inesistenti per lasciarli soli e nessuno dei due ci diede molto peso. 
Così il loro rapporto diventò un’amicizia che superò i confini leciti un venerdì pomeriggio di marzo. Il suo collega si era preso il giorno libero per andare a trovare una sua vecchia fiamma a Parigi, lasciando così la giovane strega sommersa di pratiche. Visto il bel tempo aveva deciso di staccare prima anche lei, così da concedersi una camminata nel parco e, mentre stava ricontrollando gli ultimi documenti, Draco si era presentato all’ingresso del suo ufficio, rimanendo sinceramente sorpreso di non trovarci il suo fedele amico.
Il passo dal sigillare la porta con un potente colloportus a fare l’amore avvinghiati sulla scrivania fu breve. Solo dopo si resero conto che il loro amico in comune aveva fatto da Cupido.
Era riuscita a resistergli per ventidue giorni, distrutta dal senso di colpa nei confronti del fidanzato e dal tentativo di reprimere i suoi confusi e contrastanti sentimenti. Draco l’aveva cercata, ma lei lo aveva respinto e così la loro routine di pranzare al Bistrot Luna Piena si era conclusa in maniera burrascosa ed inaspettata. 
Il ventitreesimo giorno aveva ceduto, capendo che non poteva rinunciare a lui per nessuna ragione, anche se questo andava contro ai suoi saldi principi morali da Grifondoro ligia alle regole.
La loro storia era durata tre mesi, ora a Draco l’etichetta di amante andava stretta, voleva di più. Voleva lei e la voleva solo per sé, non poteva più sopportare di condividerla con il pezzente.
Hermione sospirò continuando a guardare quella chiave, accarezzando con il dito il nastrino di seta verde e argento. Terribilmente Serpeverde pensò.
“Dovresti andare da lui” 
Sentendo quella voce, sussultò per lo spavento facendo cadere la chiave ai suoi piedi. Si girò rossa in volto verso Ron, passandosi le mani sudaticce per l’ansia sul tessuto morbido dei pantaloni, senza il coraggio di alzare lo sguardo sul suo viso lentigginoso. La sua voce non era arrabbiata, sembrava più che altro rassegnata, ma era troppo agitata per decifrarla.
“Non…non so di cosa parli” gli rispose, incapace di nascondere il tremolio della sua voce. In quel momento avrebbe voluto essere brava a mentire come una serpe.
“Non insultare la mia intelligenza Hermione, so tutto” 
Hermione tremò visibilmente, socchiudendo gli occhi, sentiva il cuore in gola.
“Da quanto?”
“Da un po’” sussurrò cupo, avvicinandosi a lei e prendendola per le spalle “è da mesi che non vuoi fare l’amore con me, anche i muri di questa casa hanno capito che hai un altro”
“Mi dispiace Ron, io…” cominciò con le sue scuse frenetiche, ma lui la zittì posandole un dito sulla bocca e lei lo guardò dritto negli occhi, quegli occhi azzurro sbiaditi che non le suscitavano più alcuna emozione se non un profondo affetto.
“Lasciami finire, non ce l’ho con te, almeno non più. Non sono mai stato un compagno attento e ho sempre saputo che meriti di meglio, non siamo compatibili. Abbiamo confuso l’affetto con l’amore o forse l’amore c’era all’inizio, ma ora è chiaro che non c’è”
“Mi dispiace, non volevo tradire la tua fiducia in questo modo” singhiozzò, lasciando che calde lacrime salate scorressero lungo le sue guance e il suo collo. Ron le asciugò goffamente con le sue mani callose e sospirò pesantemente prima di continuare a parlare.
“Tre giorni fa ho origliato per puro caso la conversazione tra te e Ginny, sul momento avrei voluto ammazzare Malfoy con le mie mani…Harry mi ha dovuto fermare prima che commettessi una cazzata” 
Al sentire quel nome, i suoi singhiozzi diventarono singulti incontrollabili. Non riusciva a guardarlo, osservava la punta delle sue scarpe incapace di proferire parola, perché lo sapeva di essere indifendibile.
“Poi ho capito che al cuore non si comanda e che effettivamente il Malfoy di adesso non è quello di anni fa, anche se per me rimarrà un borioso arrogante ex Mangiamorte” le strinse involontariamente le spalle più forte nel pronunciare quella parola.
“L’hai capito da solo?”
“Diciamo che Ginny ed Harry sanno essere molto persuasivi, soprattutto mia sorella” ridacchiò, senza allegria però.
“Quindi vai Hermione, non ha senso legarci per la vita e privarci entrambi dell’amore, quello vero” 
L’abbracciò, Hermione ricambiò timidamente e continuò a scusarsi.
“Pensi che sia quello giusto?” le chiese guardandola di traverso, sforzandosi di modulare la voce e mantenere un tono neutro. Hermione non aveva la forza di dire nulla e si limitò ad annuire mesta.
Come liberata di un macigno insopportabile, indossò frettolosamente il mantello e si materializzò al Manor, non prima di aver rivolto uno sguardo dispiaciuto verso il suo ormai ex-fidanzato, gli mimò l’ennesima muta scusa con le labbra.

 
L’inconfondibile crack della smaterializzazione ridestò Draco dai suoi pensieri. Si scolò il bicchiere di firewhisky tutto d’un fiato, prima di alzarsi dalla sua poltrona di velluto verde scuro. 
Sperava fosse lei, ma in cuor suo si era rassegnato al fatto che lei aveva scelto lui. Erano passati tre giorni e quattro notti da quando l’aveva stretta l’ultima volta tra le braccia. Non aveva più chiuso occhio, tormentato dall’idea di averla persa per sempre. 
In un impeto di rabbia cieca, scagliò il bicchiere di cristallo contro il muro. Una miriade di piccoli frammenti brillò nella penombra della stanza, creando un suggestivo gioco di riflessi.
“Certo che non credevo che la mia breve assenza potesse ridurti in questo stato, Malfoy” lo canzonò una voce a lui conosciuta.
Draco sussultò leggermente senza voltarsi, non ne aveva il coraggio. Era davvero lì o aveva delle allucinazioni uditive? In fin dei conti, non se ne sarebbe sorpreso.
“Draco, girati per favore” sussurrò timorosa Hermione, avvicinandosi a lui ed abbracciandolo con le sue esili braccia. Appoggiò la guancia sulla schiena di lui e lo strinse a sé con più forza.
“Pensavo non venissi più” sussurrò pianissimo, incerto. Il dolce e familiare profumo di vaniglia gli investì le narici, inspirò profondamente. Gli era mancato terribilmente.
“Lo so, mi dispiace di averci messo un po’”
“Troppo vorrai dire” la corresse, fingendosi seccato, ma con il cuore colmo di felicità.
“Ti amo Draco. Sceglierò sempre te, ogni giorno ogni mese ogni anno della mia vita”
Draco si voltò verso di lei e la baciò famelico, stringendola a sé come se avesse paura che da un momento all’altro se ne andasse via. 
“Ti amo anche io” le soffiò sulle labbra turgide e arrossate, lasciandole il tempo di incamerare un po’ d’aria prima di riprendere d’assalto la sua morbida ed invitante bocca.
Fecero l’amore sul pavimento del salone, troppo vogliosi per spogliarsi del tutto o per raggiungere la camera padronale. Con quei baci e quelle carezze proibite, tra sospiri e urla di piacere, in un groviglio di gambe e braccia sudate, i due amanti suggellarono il loro amore. 
Non erano più semplici amanti, avevano scelto il loro futuro diventando compagni per la vita.
Loro ancora non lo sapevano, ma da quella notte d’amore nacque il futuro erede del casato Malfoy.



ANGOLO AUTRICE
Piccola one-shot sulla mia coppia preferita. Commenti negativi o positivi sono sempre ben accetti, se dedicate qualche minuto a lasciare una recensione ne sarei davvero felice!
A presto, un bacione a tutti!

 
 
 
 
 
  
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