(Non)
un’allucinazione
Dobby
è concentrato – lo è
talmente che non sente il saluto accennato da Harry nella
sua
direzione, né si avvede del suo allontanarsi.
Sono ore ormai
che scruta il
cespuglio da ogni direzione, girando e rigirando attorno al punto in
cui quella
mattina ha scorto un movimento. Ne era certo, ma adesso inizia quasi a
credere
di aver avuto un’allucinazione.
Proprio quando
considera
l’idea di rinunciare e andarsene, appare di nuovo –
l’essere più affascinante
che abbia mai visto. Dobby si china per osservarlo meglio, vuole
imprimere nei
suoi pensieri ogni dettaglio del suo aspetto.
Semitrasparente,
deliziosi
occhi sporgenti – si può essere più belli?
«Nargillo»
lo chiama Luna – è
proprio un bel nome.