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Autore: JennyPotter99    30/03/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "RED AND WHITE"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve, bentornati a tutti.
La storia non è ancora finita.
E per di più non siamo arrivati nemmeno alla parte migliore.
Era passato qualche mese dalla morte di Norman Osborn, ma Harry era riuscito a rimettere in piedi la Oscorp e stava andando a gonfie vele.
Come aveva promesso a Clary, l’aveva assunta come sua assistente.
Perciò, ora non solo aveva un lavoro ben retribuito, ma un’auto tutta per se che la scarrozzasse ovunque, con il gentile maggiordomo Bernard alla guida.
Peter invece, era riuscito a permettersi un motorino e aveva affittato un piccolo appartamento, accanto a quello di Clary, nel palazzo di un vecchio russo che abitava da solo con sua figlia.
Una sola camera con un letto singolo, un lavandino, un bagno e un armadio ciascuno.
Intanto, il ragazzo andava all’università, frequentando le lezioni del fisico Kurt Connors.
Ma aveva perso recentemente il lavoro come pizzaiolo a domicilio perché, come solo lui e sua sorella sapevano, lui continuava ad essere Spiderman e impegnava la maggior parte del suo tempo ad inseguire le notizie della polizia alla radio per dargli una mano.
Il Daily Bugle, non che il direttore Jameson, di certo non l’aiutava:  le foto che faceva Peter venivano utilizzate per screditare e insultare Spiderman e White Woman ogni volta che usciva il giornale.
Nonostante ciò però, la città continuava ad amarli.
Quel giorno, era il ventesimo compleanno di Peter: Mary Jane, Harry, Clary e la zia May gli avevano organizzato una cena alla vecchia casa.
Peter era talmente impegnato che si era perfino dimenticato che era il suo compleanno, infatti, quando entrò dalla porta, si meravigliò di vederli tutti insieme che gridavano Sorpresa.
-Che si festeggia?- domandò arrossendo.
-Sciocchino, è il tuo compleanno!- esclamò zia May, baciandogli la guancia.
-Ti sei dimenticato del motivo per cui ti vanti tanto di essere il maggiore?- continuò Clary, abbracciandolo.
-Direi di sì, è fin troppo impegnato.- intervenne MJ.
Peter fu contento di vederla.- Ciao.- la salutò sorridendo appena.
Mentre le donne si arruffarono in cucina per portare fuori da mangiare, Harry e Peter si misero a tavola.
-Allora, come va alla Oscorp?- gli domandò Peter.
-Alla grande, tra qualche giorno investiremo in un importante progetto di Otto Octavius.-
-Non mi dire, sto scrivendo un saggio su di lui!-
-Lo vuoi conoscere?-
-Assolutamente sì.-
Quando Clary tornò dal cucina per apparecchiare, riservò un sorriso ad entrambi, contenta che parlassero anche dopo la morte di Norman.
-Quella aspetta te, amico.- commentò Peter, dandogli una pacca sulla spalla.
Harry fece una risarella, divenendo rosso.- Ci sto facendo un pensierino su.-
-Hai la mia benedizione.-
-Di che state parlando?- chiese Clary, portando i piatti.
-Niente.- risposero all’unisono gli altri due.
-E tu che mi dici con MJ?- continuò Harry.
-Non ho tempo per le ragazze, ho troppo da fare.-
Improvvisamente, Harry divenne serio.- A fare le foto ai tuoi amichetti? Come se la passano i ragnetti?-
Clary sospirò.- Ti prego Harry, non stasera.-
Come fosse stato un ordine, il ragazzo sorrise di nuovo e la  spinse a sedersi sulle proprie gambe.- Solo perché mi stai facendo tutto il guardaroba da capo!-
Clary scoppiò a ridere, tenendosi a lui.- Ed io lavoro per te solo perché mi compri gli abiti firmati.-
Quando non si parlava di Spiderman o della donna in bianco, sembrava tutto così sereno fra di loro.
Clary avrebbe voluto che fosse così per sempre.
***
Quando tutti furono tornati a casa, Clary lavò i piatti, mentre la zia May si era addormentata sul tavolo.
Peter tornò dentro dopo aver buttato la spazzatura con sguardo afflitto.
-Tutto bene?- gli domandò Clary.
-MJ mi ha appena detto che sta uscendo con qualcuno e sembra qualcosa di serio.- rispose, aiutandola ad asciugare i piatti.
-Mi spiace…A proposito di questo, di quello che ci siamo detti al funerale di Norman…Io non voglio rinunciarci, Peter.- continuò lei, con voce decisa.- Non voglio rinunciare ad Harry. Per una volta in 18 anni sembra andare tutto come desidero io.-
-Sono contento per te, Clay, ma non hai mai pensato che forse lui è ancora innamorato della donna in bianco?-
In realtà, quel pensiero affliggeva Clary quasi ogni notte e anche ogni volta che Harry le faceva un complimento.
Che stesse usando lei per dimenticarsi dell’aracnoide?
Quando Peter andò a scuotere la zia per svegliarla, notò che sul tavolino c’era un avviso di sequestro: se entro un tot di giorni non avesse pagato l’affitto mancante, le avrebbero tolto la casa.
-Avviso di sequestro? Lo sapevi?- chiese Peter, stranito.
-No, non mi ha detto niente. Io cerco di aiutarla come posso.- rispose Clary.- Ho visto il rottame con cui vai in giro, Peter, ti servono soldi?-
-Ho perso il posto alla pizzeria per aver consegnato le pizze 2 minuti in ritardo, ma vedrai, mi troverò un altro lavoro.-
Clary sospirò e gli prese il viso fra le mani.- Mi prometti che me lo dici se ti serve qualcosa?-
Peter sorrise, mettendo prima due dita sulla propria fronte e poi sulla sua. -Te lo prometto, da fratello a sorella.-
***
Dato che Harry aveva detto a Peter che gli avrebbe fatto conoscere il dott. Octavius, il giorno dopo, lui, Peter e Clary andarono nel suo laboratorio.
Otto Octavius era un uomo dalla robusta stazza, con un’acconciatura giovanile, ma l’aspetto di un vero fisico.
-Signor Osborn, buongiorno, che bello smoking.- commentò Otto, alzandosi dalla scrivania.
-Tutto merito della mia stilista.- rispose Harry, facendo un occhiolino a Clary.
-Chi mi hai portato?-
-E’ l’amico di cui ti parlavo, gli devo il mio diploma, praticamente.- rispose Harry, mentre i due si stringevano la mano.
-Peter Parker, signore.-
-Sì, lo so chi sei, ma non ho davvero tempo per questo.- commentò l’altro, mentre Harry lo guardò male.- Ma è la Oscorp che mi paga, quindi va bene.-
-Esattamente, quindi è per questo che devo scappare, riunione al vertice. Clary, resta pure se sei interessata. Otto ci vediamo domani, buona fortuna!- esclamò Harry, salutando con la mano prima di uscire.
-Parker, ora mi ricordo di te, sei un allievo di Connors.- continuò Otto, invitandoli al tavolo per un tè.- Mi dice che sei molto intelligente, ma anche pigro ultimamente.-
-Lascialo stare, Otto.- intervenne sua moglie, versandogli il tè.- Magari è impegnato con qualche ragazza. Ce l’hai la fidanzata?-
-Ehm, in realtà, non lo so.- rispose Peter, ridacchiando.
-Non sa nemmeno che esisto.- sospirò Clary, sorseggiando.
-Beh, se sei incerto, vai con la poesia.- aggiunse il dottore. -Tu no, Osborn si addormenterebbe.- disse poi alla ragazza.
Clary arrossì, come se Otto l’avesse beccata con le mani nel sacco.- C-Come?-
-Oh andiamo, sto diventando vecchio, ma per alcune cose ho ancora occhio.- commentò, abbassandosi la pupilla col dito.
-Verrete domani alla presentazione?- domandò la moglie, passandogli un piattino con della torta di mele.
-Assolutamente sì, sono molto interessato alla fusione a freddo. Ma, è sicuro di riuscire a stabilizzare tutta l’energia che userà?- chiese Peter.
-Il ragazzo ha paura che farò esplodere la città, Rosie.-
-Non ti preoccupare, ha fatto i compiti a casa, puoi dormire tranquilla stanotte.- aggiunse la donna, sorridendo.- Sei tu che dovresti riposare, Otto.-
-Oh, pff, Edison dormì prima di inventare la luce elettrica e Beethoven dormì prima di inventare la nona sinfonia?- replicò il marito.
-E Coco Chanel dormì prima di diventare la prima donna in carriera del mondo della moda?- intervenne Clary.
Peter ed Otto la guardarono non sapendo di che stesse parlando.
Allora lei si schiarì la voce.- Scusate, fuori luogo.-
   
 
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