Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    01/04/2020    2 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 10
 
“Che cosa ci fai tu qui?” chiede Anna portandosi le mani alla bocca mentre osserva il fidanzato di fronte a sé. Anna si sente il cuore esplodere di una gioia immensa, mai provata prima e, in un secondo, tutti quei mesi di incomprensioni e di bisticci si frantumano per terra, ormai impotenti. Dentro il suo corpo avverte una piccola fiamma cominciare a bruciare e irradiare lentamente ogni lembo della sua carne. Quella fiammella, ormai diventata un vero e proprio incendio, la spingeva a gettarsi tra le braccia di lui, troppo desiderosa di riassaporare il suo atteso contatto.

“Se vuoi vado a casa e torno indietro!” ride lui emozionato mangiandola con gli occhi ed allargando le braccia come ad indurla ad abbracciarlo. Anna non aggiunge parole e, con le lacrime agli occhi, si getta al suo petto lasciandosi avvolgere completamente. Anna dà vita ad un pianto di gioia alternandolo a un sorriso puro e dolce, di quelli che fanno invidia a coloro che non capiscono l’importanza dei veri valori della vita. Si accoccola al suo petto, stringe le mani nella sua felpa, incastra il volto perfettamente nell’incavo del collo respirando a pieni polmoni quel profumo che sapeva di casa, di famiglia, di tranquillità.

Poi, senza bisogno di parole, viene spontaneo ad entrambi permettere alle proprie labbra di incontrarsi. I due finiscono uno di fronte all’altra, occhi negli occhi, cuori che battono all’unisono e l’atmosfera sembra tornare indietro di quattro anni, permettendo di rivivere l’emozione del primo bacio.

Nonostante la calamita e l’attrazione che li spingeva ad unirsi il più velocemente possibile, Kristoff ed Anna preferiscono aspettare e opporsi a quella forza nascosta, in modo da avvicinarsi al rallentatore come a voler concretizzare il bellissimo fatto di potersi ribaciare dopo mesi di lontananza.

Le labbra sono sempre più vicine, gli occhi si chiudono dolcemente e, una volta sentito il calore del respiro dell’altro, è ormai impossibile allontanarsi ponendo fine a quella dolce tortura. Un bacio casto, a fior di labbra, leggero come se si stesse accarezzando un petalo di rosa. Anna avverte tutti i muscoli rilassarsi di fronte a quell’emozione meravigliosa che non ricordava più. La mente cancella improvvisamente tutti i suoi impegni e pensieri focalizzandosi sulle emozioni provate ed è quando le labbra finalmente si ammorbidiscono grazie alla saliva che il bacio diventa rovente, appassionato. Kristoff inizia a respirare a fatica, porta una mano sulla nuca di Anna spingendola verso di sé come invito a concedere alle proprie lingue di approfondire e migliorare quella loro danza, quel loro tango meraviglioso fatto di abbracci e intrecci nel teatro delle loro bocche.

Quel contatto manda in estasi Kristoff che, ormai mosso dagli ormoni, solleva inaspettatamente la fidanzata lasciandola cadere sul letto senza smettere di baciarla e di accarezzarla nemmeno per un secondo.

Anna è inebriata dalle sensazioni positive e anche lei avverte la propria intimità pulsare, desiderosa di ricongiungersi alla parte che più la completava, ma l’idea del bacio con Hans torna di nuovo a logorarla.

Anna vorrebbe prima chiarire, fermarsi e non ridursi a fare l’amore con il proprio fidanzato per poi litigare. Lei non era quel tipo di ragazze anche se pure Kristoff aveva qualcosa in sospeso da dirle.

“Kris, aspetta, prima dobbiamo parlare di quella cosa seria. Ho paura che poi ci potrai rimanere male!” preferisce svuotare il sacco lei, mentre lui è ormai rimasto con i boxer e l’ha privata dei jeans.

“Amore, ora abbiamo bisogno di noi. Qualsiasi cosa sia l’affronteremo dopo, perché ora questo è tutto ciò che serve per farci stare bene” risponde dolcemente lui, sollevando il viso già rosso e accaldato dal petto ormai scoperto di lei, rivolgendole uno sguardo dolce.

Gli occhi di Kristoff erano pieni di ardore, di emozione, ma anche di istintività che, inevitabilmente, si accende sempre nella maggior parte dei ragazzi. Anna non ne è del tutto convinta ma basta un bacio sul suo seno e la mano di lui ormai prossima alla sua intimità a farle venire i capogiri per via del piacere.

Kristoff si dedica a lei con accurata passione, accarezzando e preparando quella perla preziosa ad accogliere di nuovo il momento d’amore più importante per eccellenza. Kristoff sente di non poter resistere più e, ormai emozionato dall’atmosfera, entra in lei con calma per poi dare vita a un rapporto veloce e rapido che permette ad entrambi di ricordare che cosa significasse essere una cosa sola. Quel breve contatto, quella sensazione indescrivibile, fa incrociare gli occhi ad Anna che, anche solo attraverso due leggere spinte, sente di nuovo le farfalle nello stomaco risvegliarsi da un lunghissimo letargo.

“Scusami amore…ero troppo emozionato e sono durato poco” afferma lui ridendo, sdraiandosi dall’altra parte del letto, non preoccupandosi della pessima performance, causata dalla distanza che li separava e dall’estrema emozione.

Anna, comunque soddisfatta di averlo riavuto tra le sue braccia, risponde con un altro sorriso e gli rivolge uno sguardo complice. La bellezza della loro relazione stava proprio in quello: a nessuno dei due in quel momento importava del sesso, se non piuttosto del potersi sentire vicini, finalmente, dopo tutto quel tempo.

“Ora dobbiamo parlare” afferma subito Anna, decisa più che mai a confidargli il fatto. La giovane rindossa una maglietta e fa per alzarsi ma Kristoff la blocca con un braccio.

“Qualsiasi cosa sia, ce la diciamo da abbracciati” dice lui convinto, guardandola negli occhi e immaginando già il discorso in questione.

Anna si accoccola al suo petto, rimanendo comunque seria e composta per poi raccontare tutto.

“Non è stato facile per me starti lontana. Mi arrabbiavo costantemente, a volte sentivo di non amarti più, altre piangevo per la distanza e altre ancora mi sentivo pienamente privata dei miei sentimenti. Passavo le giornate a studiare e anche in quei momenti mi chiedevo dove fossi tu e perché quel lavoro ti ha fatto partire ed allontanare da me. Una sera, poi, sono crollata definitivamente. Il giorno in cui Merida mi confidò della sua relazione con Daniel, io sono stata invitata a casa di Hans e abbiamo bevuto” spiega dettagliatamente Anna per poi prendere fiato e concludere il discorso.

“Ho baciato Hans! Sono stata io, non so perché, forse per via dell’alcool o dell’infelicità ma sta di fatto che l’ho baciato. Lui è stato più intelligente di me e mi ha portata a letto addormentandosi accanto per tenermi d’occhio”

Kristoff rimane in silenzio, dispiaciuto e scheggiato dal discorso ma sa che Anna ha ancora qualcosa da dirgli.

“Io mi sono risvegliata la mattina dopo e…e…” inizia lei cominciando a piangere dal nulla “ho capito di averlo baciato e di averci dormito assieme. Mi sono sentita uno schifo ma, da quel momento, delle strane sensazioni mi hanno attraversato il corpo. Sentivo che le uniche braccia in grado di stringermi sono le tue, le labbra le tue, i gesti i tuoi e mai più mi sarei voluta privare di una notte trascorsa accanto a te!”

Kristoff ascolta quelle ultime parole e, dopo aver riflettuto attentamente, si limita ad abbozzarle un sorriso per poi girarsi di fianco e, senza dire nulla, farle segno di addormentarsi. Anna inizialmente non capisce il senso di quella reazione ma, consapevole di dovergli lasciare un po’ di tempo e di doversi lei stessa pentire amaramente per ciò che ha compiuto, si gira dall’altra parte e prova ad addormentarsi, sperando di non aver distrutto nulla.

Trascorrono alcune ore della notte e, verso le 4.00, qualcuno pare fare dei rumori strani accanto al corpo della donna assopita.

“Anna, svegliati” afferma dolcemente la voce di Kristoff.

Anna risponde mugugnando e, destandosi lentamente, si tira su con la schiena accendendo la luce della bajour e stropicciandosi gli occhi azzurri, sensibili alla luce.

“Che cosa ci fai lì inginocchiato per terra? Sono le 4.00 di notte, in genere non dovresti dormire? E poi non sei arrabbiato con me? Da quando dormi in ginocchio?! La gente normale dorme sdraiata, tu perché sei in ginocchio…in ginocchio…aspetta che?” balbetta lei confusa continuando a grattarsi gli occhi per poi svegliarsi di colpo una volta resasi conto della reale situazione.

Ai piedi del letto, infatti, il suo uomo muscoloso dai capelli biondi e il cuore grande, era inginocchiato di fronte a lei nascondendo qualcosa dietro la schiena.

“Kristoff, che cosa stai facendo?” domanda lei con il groppo in gola, portandosi le mani di fronte al volto, consapevole dentro di sé, di essere ormai giunta alla sognata proposta.

“Anna… ora lascia parlare me. Questa mia partenza improvvisa ti ha fatto soffrire molto e io ti devo delle scuse per aver accettato un viaggio così assurdo in un periodo critico e importante per te. Non ti nascondo di aver avuto anche io dei tentennamenti, delle indecisioni, dei dubbi ma, ogni sera, quando rientravo nel mio appartamento, mi sentivo solo…privato di te. Non mi importa quello che è successo con Hans! In parte lo sapevo già e volevo solo che ci ragionassi su, in più il tuo volermelo dire immediatamente e i tuoi occhi così innamorati di me, hanno cancellato ogni segno di gelosia o rabbia! Ringrazierò personalmente anche Hans, perché si è dimostrato un grande amico per te. Quello che voglio dire è che…anche io ti ho tenuto nascoste un po’ di cose. Questo viaggio per lavoro era del tutto sperimentale, anche se ti avevo detto che venivo pagato. Ho potuto provare a realizzare un progetto commerciale che ha dato i suoi frutti e, per fortuna, ora sono diventato il vice della società e il mio stipendio si alzerà. Lo so…avrei dovuto dirtelo, poteva essere un fiasco e te l’ho tenuto nascosto…” afferma il giovane con il cuore in mano, godendosi uno dei momenti più belli della sua vita poi, una volta ripreso coraggio, solleva il volto e con i suoi meravigliosi occhi color nocciola dai riflessi ambrati grazie alla tenue luce della lampada, chiede soavemente:

“Ho capito che ti voglio a casa tutti i giorni quando torno dal lavoro. Ho capito che questo lavoro sarà la nostra risorsa economica con cui ci compreremo una dimora. Ho capito che non voglio più essere solo. Ho capito che mi sei mancata come l’aria e non riesco a stare senza di te. Ho capito che sei la donna della mia vita…e ti desidero come moglie. Anna…”

“Oddio” sussurra lei tremante portandosi le mani sulla bocca e sentendo gli occhi colmi di lacrime di gioia, mentre osserva il suo uomo estrarre una scatoletta rossa.

“Vuoi sposarmi?” domanda poi lui scandendo bene le parole e mostrandole un meraviglioso anello scintillante con un piccolo diamante.

Anna esita per un istante, quell’istante interminabile che tutte le donne vivono prima di affermare la propria risposta.

“Sì, sì, sì!” dice lei non contenendo più l’emozione, prendendo il volto di lui tra le mani e baciandolo con foga, come a voler sigillare quel nuovo patto.

“Ma quindi il tipo con cui parlavi, la chat misteriosa, il negozio di intimo?! Cos’era tutta quella storia?” domanda poi lei curiosa, mentre si infila il gioiello all’anulare sinistro.

“Aspetta che? Hai frainteso tutto!” sbotta lui scuotendo la folta chioma bionda e ridendo di gusto, pronto a smentire tutte le congetture della futura moglie.

“La persona inattesa al telefono era il mio collega che mi stava firmando le carte per poter tornare prima e farti la sorpresa, l’atteggiamento strano era perché mi chiamavi sempre mentre stavo preparando la valigia o i dettagli per l’anello e…la persona misteriosa con cui scrivevo è tua sorella” spiega lui leggermente imbarazzato e al contempo divertito.

“Mia sorella? Tu chiami cuc mia sorella?!” chiede lei sbalordita, diventando rossa in faccia per la figura e sentendo il proprio cuore colmo d’amore e gratitudine verso quella donna che, ancora una volta, le aveva migliorato la vita.

“Ti ricordo che è la mia migliore amica!” afferma lui ilare, difendendo la coetanea che tanto stimava.

“E l’intimo?” chiede poi Anna, lanciandogli un’occhiataccia.

“Dici questo? Pensavi forse che durante la prima notte da fidanzati mi sarei limitato a far l’amore con te solo una volta? Quello di prima era una cavolata, ora si fa sul serio…dai mettitelo” conclude poi lui con occhi innamorati, lanciandole un completino alquanto sexy che lei squadra sconvolta.

“Ti amo, anche se sai che odio il rosa” commenta lei accarezzando il tessuto dell’indumento accattivante, donandogli un altro bacio per poi dirigersi in bagno per prepararsi a una nottata di fuoco.

“Ti amo anche io, con o senza rosa” risponde lui sognante mentre la osserva uscire, appoggiandosi allo schienale del letto con un largo sorriso, soddisfatto della nuova vita che avrebbero condiviso.
  
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