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Autore: Dolceninfa    04/04/2020    2 recensioni
Sasuke è un uomo di trentacinque anni alle prese con la sua carriera ed una figlia adolescente. Nulla va male nella sua vita che sembra seguire dei binari preimpostati, fino a quando una sera accade qualcosa che lo sconvolge. La perdita del padre fa riaffiorare spiacevoli ricordi e per la prima volta diventa vulnerabile.
Una vita perfetta scombussolata da qualcosa di imprevedibile.
"Si voltò frettolosamente, l'espressione del viso pungente, quando finalmente i suoi occhi neri incontrarono quelli dell'uomo accanto a lui. E si bloccò, come se avesse perso la parola. Nemmeno il cielo nelle sue giornate migliori aveva un azzurro così bello ed intenso."
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Strinse i pugni, fino a far impallidire le nocche. Era rimasta imbambolata davanti a quell'elenco per almeno cinque minuti. Il risultato degli esami del primo trimestre era finalmente stato pubblicato, essendo giunti al 23 dicembre, ed il suo nome non era al primo posto. Qualcuno la urtò e dall'impatto gli occhiali le finirono a terra.

-S.s.sarada, tutto bene? - balbettò la sua amica Sumire, alquanto agitata per quanto successo e per l'espressione che aveva assunto, non appena aveva notato la sua posizione in quella classifica di istituto. Lei si piegò, particolarmente nervosa. Senza gli occhiali non vedeva bene, per cui non avrebbe potuto nemmeno scorgere il colpevole di quel gesto. Si voltò inviperita, dopo che li ebbe sistemati nuovamente sul volto, nonostante la crepa sulla lente. Un ragazzo biondo sorrideva imbarazzato, grattandosi la nuca, incerto sul da farsi.

-Scusami Sarada chan...quell'idiota di Inojin mi ha spinto-

Lei sembrò ignorare le sue scuse, puntandogli un dito contro – Tu!- era chiaramente un'accusa. Chiuse la mano a pugno, sforzandosi di non dare sfogo alla rabbia che provava, perchè sentiva che altrimenti lo avrebbe colpito.

-Nè Sarada chan, siamo entrambi al primo posto. Hai visto?- Boruto le indicò la classifica, illudendosi che quel risultato potesse farle tornare il buon umore. La ragazza invece si sentì umiliata che lui avesse indicato proprio quell'elenco in quel momento.

-E' incredibile. Sei al primo posto- commentò Inojin, amico del biondo, ignorando lo stato d'animo dell'Uchiha. Come aveva fatto quell'idiota ad avere il suo stesso risultato? E soprattutto perchè il suo nome veniva prima del suo? Non riusciva a tollerare di vedere Boruto Uzumaki una riga sopra la sua. Doveva esserci un errore. Tutti i suoi sforzi in quel momento le sembravano vani. Anche se aveva raggiunto il punteggio più alto, anche se comunque era al primo posto, condivideva il gradino del podio con Boruto e per giunta il suo nome era stato scritto per prima. In quel modo sembrava quasi che lui l'avesse superata.

-Per un attimo ho creduto che Boruto avesse preso più di te- la voce neutra di Mistuki la ridestò da quell'immobilità. Quella fu la goccia che la fece traboccare.

-Baka, mi hai rotto gli occhiali!- si rivolse al ragazzo biondo, che ancora stava ridacchiando incredulo, per quel risultato vicino ai suoi amici. Quello spalancò gli occhi sorpreso, notando la piccola crepa sulla lente, forse un po' offeso, però piuttosto che ribattere, mostrò un'espressione dispiaciuta.

-Mi spiace...non l'ho fatto apposta. Te li ripago ovviamente- l'aria costernata di Boruto lo faceva apparire quasi un cagnolino.

-Tsk. Non ho bisogno dei tuoi soldi- si voltò verso la direzione della sua classe – Andiamo, Sumire-

-Ohi, non mi dai nemmeno un bacio?- si lamentò Mitsuki, essendo stato praticamente ignorato, provando a richiamare la sua attenzione, trattenendo un lembo del suo maglione. Lei fissò il suo ragazzo. Piuttosto alto per un giovane di quindici anni, carnagione pallida e capelli albini, questione di genetica le aveva spiegato. Una bellezza delicata la sua. Non gli rispose, si era troppo infastidita per quella sua mancanza di tatto nel constatare la sua palese sconfitta e con uno strattone si allontanò.

-Sarada...va tutto bene?- domandò con voce dolce e un po' spaventata Sumire, che aveva preso a seguirla senza fare alcuna storia

-Devo parlare con Shino sensei. C'è chiaramente un errore in quell'elenco- le spiegò

-Intendi nel punteggio?- chiese quella, che non aveva certo fatto caso alla sottigliezza su cui lei invece si era impuntata.

-Nell'ordine. Uchiha viene prima di Uzumaki, ma comunque quel baka è stato messo prima di me!- Sumire a quel punto tacque. La conosceva abbastanza da capire che era furiosa. E l'oggetto della sua ricerca si trovava ancora dietro la cattedra, anche se le lezioni erano già finite.

-Shino sensei, posso disturbarla un attimo?- fece la ragazza, perfettamente composta ed educata, prima di entrare

-Ma certo Sarada, vieni pure- le rispose quello accomodante – Sarai fiera di te suppongo. Un ottimo risultato, ma non mi aspettavo nulla di meno da te-

Lei improvvisò un tenue sorriso, anche se non era dell'umore. - A tal proposito, credo ci sia un errore nell'elenco-

-Mh? Un errore? Di cosa parli?-

-Nell'ordine di classifica. Boruto risulta una riga prima di me- spiegò senza alcun imbarazzo. L'uomo sorrise quasi divertito – Oh si una sciocchezza. Il sistema era stato impostato per errore in ordine alfabetico, partendo dal nome. Poi lo hanno corretto, ma si sono dimenticati di aggiustare la prima posizione. Ma non cambia nulla, siete sempre i primi della scuola -

Dall'espressione dell'uomo era chiaro che pensava di rassicurarla, eppure lei sentiva una rabbia ribollire dentro. Le dava fastidio che quel casinista e combina guai fosse anche tanto in gamba. Così capace da eguagliare la sua preparazione. E addirittura da risultare sopra di lei. Era un'umiliazione a cui non riusciva più a mostrare indifferenza.

-Ma certo...una sciocchezza. Mi scusi se l'ho disturbata-

Quello agitò una mano, piuttosto sereno -macchè disturbo, Sarada. Fai buone vacanze e ricordati di studiare- si raccomandò

Lei piegò il capo in un educato saluto – Buon Natale, sensei-

All'augurio ricambiato, lasciò la classe con gli occhi lucidi, i pugni ancora stretti e una Sumire agitata che le correva dietro. Eppure ignorò chiunque, persino la sua amica, intenta a lasciare la scuola.

Il tragitto dall'istituto privato di Konoha a casa era piuttosto breve. Il padre aveva fatto costruire quella villa, tenendo anche conto della comodità di avere tutto a portata di mano. Entrò dentro casa, sbattendo la porta tanto era agitata e furiosa. Respirava affannosamente, mentre gli occhiali si erano appannati un po' per lo sbalzo dal freddo di dicembre al caldo dell'interno della villa, un po' perchè aveva iniziato a lacrimare.

-Ehi Sarada...non vorrai far crollare questa villa, vero? Mi hai fatto prendere un colpo – la rimproverò la madre, che rimase spiazzata quando la vide -Sarada? - la interrogò con una nota di preoccupazione

-Quell'idiota mi ha rotto gli occhiali! - esclamò furente, singhiozzando un po' per la rabbia un po' per il pianto. Sakura sollevò le sopracciglia, facendo sbucare qualche ruga sulla fronte. Conosceva abbastanza sua figlia da sapere, che non era per gli occhiali che stava così e lei ritenne più che opportuno confidare alla madre la realtà della sua situazione. Oltre l'umiliazione della classifica e gli occhiali rotti, aveva trattato malissimo il suo ragazzo e la sua amica Sumire. Per la quindicenne Sarada Uchiha era decisamente il giorno peggiore della sua vita.

*

*

*

Aveva interrotto la conversazione telefonica con Sakura ormai da diverso tempo. Il lavoro si era protratto per più ore di quanto sperasse, ma finalmente aveva concluso. Passò le dita tra i capelli, sbuffando. Quando era più giovane, credeva che non ci fosse quasi nulla di più complicato che dirigere un'attività. In quel momento capì che essere un dirigente padre di un'adolescente era decisamente più complicato. Sapere che sua figlia si era ridotta alle lacrime per una stupida posizione in una classifica quasi inutile per il suo futuro concreto, lo ridusse a mettere in dubbio la sua capacità come padre. Ma Sakura era stata piuttosto tranquilla nel suo punto di vista. Ormai la loro figlia era entrata in pieno nell'età adolescenziale, dove anche un piccolo evento può essere tramutato in un cataclisma.

Almeno piange perchè vuole essere la migliore e non per un ragazzo. Annuì alla voce coscienziosa della sua mente, risollevandosi quasi subito con quella constatazione. Rientrò in casa, dopo aver parcheggiato la macchina, una Audi A4, dirigendosi subito verso la camera della figlia. Vide Sarada intenta nello studio ed un tenero sorriso ruppe la maschera algida che era solito portare.

-Puoi anche riposare in questi giorni. Domani è la Vigilia e da quanto ho saputo, meriti di trascorrerla, senza pensare allo studio. - le disse, catturando la sua attenzione.

-Preferisco anticipare. Mamma mi ha promesso di portarmi in montagna dopo Natale e non voglio dover studiare in vacanza-

-Ah già è vero...me ne aveva parlato- replicò, accorgendosi di essersi momentaneamente dimenticato di quel particolare – Va bene allora continua, però non esagerare – si raccomandò.

Stava per lasciare la stanza, quando la voce della figlia lo richiamò

-Papà...tu ecco...non sei deluso da me, vero?- La guardò sorpreso, mentre la ragazza teneva lo sguardo basso. Si avvicinò e le picchiettò con delicatezza la fronte, usando l'indice ed il medio. Quello era il gesto d'affetto degli Uchiha. Come loro dimostravano di amarsi. Era persino più intenso di un bacio, almeno nella loro famiglia.

-Non potrei mai esserlo. Non hai nulla da dimostrarmi- semplici parole, quasi prive di qualsivoglia inclinazione, ma che fecero sorridere Sarada in maniera sincera – Vedo che stai usando i tuoi vecchi occhiali. Dopo Natale andremo a comprare quelli nuovi – le promise

-Il ragazzo che mi ha urtato, si era offerto di ripagarmeli. Tuttavia ero così furiosa che ho rifiutato- ammise.

-Si è scusato?- domandò, osservandola come se fosse sotto interrogatorio. Si era innervosito alla parola “urtato”.

Sarada annuì – Non l'ha fatto di proposito, era sinceramente dispiaciuto- La fissò per qualche tempo ancora, poi sembrò accettare che fosse la verità.

-E' ciò che conta. Ora ti lascio studiare-

-Papà...tu ed il nonno, avete mai provato a ricongiungervi?- domandò all'improvviso lei. Spalancò gli occhi per quella domanda a bruciapelo. Non che ne fosse stupito. Sapeva che prima o poi lei avrebbe voluto sapere di più. Sospirò – Rimandiamo questo discorso a quando sarai più matura - le scompigliò i capelli neri, teneramente, ed infine si diresse verso la sua stanza per cambiarsi. Si tolse la giacca, lasciò il cellulare sul mobile e proprio in quel momento ricevette un messaggio.

Suigetsu: Jugo ed io andremo nuovamente in quel locale. Ci vuoi raggiungere?

Ignorò quella comunicazione. Non aveva alcuna intenzione di tornare in quella discoteca. Se l'era vista davvero brutta per la sua sconsideratezza e per fortuna era stato graziato. Era stato un incubo per lui attendere i risultati delle analisi, ma stava bene e di certo non avrebbe tentato di nuovo la sorte. Non che dovesse per forza fare sesso con sconosciuti, però non si sentiva a suo agio nel pensare a quel locale, forse anche perchè in un certo senso voleva tornarci.

Ho voglia di rivederlo.

Si bloccò mentre indossava il cambio d'abiti più comodi per stare in casa. Non pensava quasi mai a quell'uomo, eppure talvolta si chiedeva se tornando nella discoteca, l'avrebbe rivisto. E ciò che lo irritava, era che lui sperava di incontrarlo. Ed era proprio per questo che non sarebbe andato.

Scese al piano terra, dirigendosi verso la cucina, intento a preparare qualcosa di buono per sé e la figlia e vi trovò Sakura in abito da sera.

-Non dovevi uscire?- le chiese

-Pensi che indossi questo vestito per cenare con te?- lo provocò divertita, indicando il tubino nero che aveva coperto con un caldo cappotto – Ino è in ritardo- gli spiegò, al che lui alzò gli occhi al cielo.

-Sakura...sai come la penso...- non disse molto, dall'espressione scocciata della donna, era certo che lei lo sapesse bene

-Io ed Ino non discutiamo di affari, men che meno dei tuoi. E poi, per chi mi hai preso? Non sono facile da raggirare- rimbeccò sulla sua tacita accusa

-Non ho mai detto che tu lo sia, ma sai per chi lavora il marito di Ino...-non proseguì oltre. Quella era una conversazione fatta e rifatta, e di certo non voleva rovinare l'umore all'amica né rovinarselo.

La vide annuire -Non parleremo mai del tuo lavoro. Fidati- lo rassicurò -Ah, Suigetsu vuole che gli rispondi e mi ha chiesto di convincerti ad andare in quel locale- cambiò discorso repentinamente.

Sasuke prese delle fettine di pollo ed iniziò ad arrostirle sulla piastra – E perchè mai dovresti farlo?- replicò lui indifferente

-Non sei curioso di rivedere quel tipo?- lo punzecchio la donna

Scrollò le spalle, fingendo disinteresse.

-Ovviamente non è detto che ci sia, ma considerando che oggi c'è la serata speciale prima del Natale, vi sono più possibilità di incontrarlo- disse maliziosa – E poi cosa c'è di male nel distrarsi un po'. Chiama Itachi e chiedigli di fare compagnia a Sarada, fin quando non torno. Hai bisogno di divertirti. Da quando è morto tuo padre, non fai che lavorare e lavorare, soprattutto ora che stai per ereditare la quota di tuo padre insieme a tuo fratello. Quando verrà notificato il testamento e tutto sarà ufficiale, allora sì che sarai così oberato di lavoro, da non avere neppure il tempo per dire la parola discoteca- le parole fuoriuscirono dalle labbra ricoperte di rossetto di Sakura e, per quanto la volesse ignorare, non potè negare che aveva fatto centro.

Basterà non bere, si disse per convincersi O al massimo bere solo un bicchiere, si corresse

-E va bene. Oh Kami. Te l'ho mai detto che sei noiosa?- si rivolse alla madre di sua figlia che saltellò verso di lui, stampandogli un bacio vittorioso sulla guancia, che sarebbe stato costretto a lavarsi a causa del rossetto.

-Suigetsu non ti verrà a prendere. Ha ancora paura per la sua auto e come biasimarlo. Li raggiungerai là quando vorrai-

Sollevò un sopracciglio, irritato – Avevi già deciso tutto eh?-

-Non bere troppo e usa il preservativo. A domani, Sasuke kun- lo sfotté un poco e il moro non potè che sorridere sfinito. D'altronde un po' di distrazione non gli avrebbe potuto fare male.

 

Fece esattamente come consigliato. Chiamò il fratello e lasciò Sarada alla sua compagnia. Non che la figlia necessitasse di un babysitter, ma saperla con qualcuno di fidato, lo rendeva più tranquillo. Lasciò l'auto al parcheggio custodito, cedendo, all'uomo al posto di controllo, la quota richiesta. Mise piede in quel locale, liberandosi per prima cosa del cappotto ingombrante. Non era certo di voler cercare Suigetsu e Jugo. Anzi, non appena iniziò ad abituarsi alla musica e alle luci, era assolutamente sicuro di non voler perdere tempo con nessuno. Era smanioso di rivederlo e, dato che ormai era giunto fin lì, tanto valeva dedicarsi esclusivamente a quella ricerca. Sondò la pista, dove nessun biondino rievocò in lui alcuna sensazione familiare. Adocchiò Suigetsu, nuovamente in compagnia di una donna dai capelli rossi, ma proseguì oltre, fermandosi verso il bancone quel tanto che bastava a sondare anche quella zona. Poi, fingendo di lasciarsi coinvolgere dalla musica, esaminò pure la zona del privè, caratterizzata dai divanetti, ma del biondo dagli occhi di cielo nemmeno l'ombra. Dunque proseguì verso il bagno, attendendo il vario via vai, ma anche quella prova fu un buco nell'acqua. Quindi si guardò attorno. Sasuke aveva deciso di indossare un completo casual: camicia sportiva e jeans aderenti, legandosi i capelli in un codino basso. Era ben conscio di risaltare rispetto alla maggioranza dei presenti e ne trovò la conferma sugli sguardi interessati di diverse donne ed uomini. Avrebbe potuto approcciarne un altro, tuttavia non si era spinto così oltre solo per pomiciare con uno qualunque. Lui ne voleva uno in particolare. Così, nel frattempo che si guardava attorno, gli cadde l'occhio verso il breve corridoio dove era situata l'uscita laterale, quella in cui l'uomo lo aveva portato la prima volta, per fargli prendere aria. Come se ne fosse attratto, iniziò a muovere i passi per raggiungere quella destinazione. Era lì lì per spingere il maniglione ed aprire la porta, quando una voce da dietro lo raggiunge.

-Ehi, questa zona è accessibile solo al personale della discoteca, non sai leggere?- il tono era alquanto aggressivo e si senti punto sul vivo. Un altro scivolone per il grande Sasuke Uchiha. Non si era reso conto di essersi inoltrato in una zona in cui effettivamente non gli era permesso stare. Tuttavia quel tono lo aveva infastidito. Si voltò, deciso a dargli una risposta pungente, quando il respiro gli si fermò in gola e così anche ciò che avrebbe voluto dire. Di fronte a lui si ergeva proprio il soggetto dei suoi desideri ed ora che era sobrio, poteva ben vederlo attentamente. L'uomo alto e ben piazzato, lo fissava con i suoi occhi azzurri, incuriosito. I capelli biondi erano lievemente scompigliati, la pelle leggermente abbronzata, le labbra carnose socchiuse e la camicia aperta sul colletto, gli scendeva un po' sgualcita. C'era qualcosa di familiare in quell'aspetto, ma non vi badò molto, riconducendolo al ricordo della sua sveltina.

-Sei tu...-sussurrò l'altro, dando quindi conferma che era stato riconosciuto. Il tono del biondo gli provocò una contrazione nel basso ventre. I loro occhi si incatenarono nuovamente – Per te posso fare un'eccezione- gli sorrise seducente, avanzando verso di lui che invece era rimasto di stucco, incredulo di essere realmente riuscito ad incontrarlo. Eppure fece un passo indietro, trovandosi di schiena contro la porta. Il biondo poggiò le mani ai lati, intrappolandolo sia nella posizione che nello sguardo. Lesse la direzione dei suoi occhi, che portavano alle sue labbra e capì che voleva baciarlo. Quello spinse il maniglione con le mani ed una ventata fredda lo colpì all'istante sulla schiena. Negli occhi color cielo, Sasuke, vi trovò il desiderio di replicare il loro primo incontro.

 

 

 

Angolo autrice-Risposte ai commenti

Ciao a tutti!!!

La storia procede con i suoi passi, cerco di essere precisa e di mettere nero su bianco l'effetto introspettivo che i protagonisti subiscono con gli eventi.

Sarada è un'adolescente e sto davvero provando difficoltà a rendere il suo mutamento, anche perchè ho superato la fase adolescenziale da un po' ormai XD

 

ryanforever : Grazie davvero per la tua attenzione nella lettura, anche se provo a leggere e rileggere talvolta capita di saltare qualche erroruccio. Faccio il possibile per rendere i personaggi più coerenti con l'anime, ma ovviamente alcuni eventi non li avranno mai vissuti e quindi per forza la caratterizzazione è differente.

 

Ci tengo molto a ringraziare chi segue la mia storia:

1 - amaimon666 
2 - april88 
3 - essenze92 
4 - LadyTsuky 
5 - soniacrivellaro 
 

Ed un bacio a chi l'ha messa tra i preferiti:

1 - lodo_love

 

Grazie di cuore!!

Fatemi sapere che ne pensate del capitolo e alla prossima!!

 

   
 
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