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Autore: FalbaLove    07/04/2020    2 recensioni
Due piccoli occhi grigi,contornati da rughe,fissarono per l'ennesima volta una foto incorniciata malamente e con gli angoli leggermente ingialliti;un sorriso amaro comparve sul suo volto di fronte a quelle tre piccole bambine che,ignare,dormivano beate. All'improvviso il suo cuore ebbe un sussulto mentre prepotentemente si apriva la porta del suo ufficio:con rapidità la donna ripose la cornice in un cassetto spostano il suo sguardo sulla figura che comparve dinanzi a lei.
-Preside Griffin, a cosa devo l'onore?-
-Sapevamo tutte e due che sarebbe giunto questo giorno-commentò inflessibile l'altra. Faraganda si sistemò gli occhiali sospirando:si alzò con estrema calma raggiungendo l'enorme vetrata del suo ufficio.
-Ci pensi ancora? Nel senso se abbiamo fatto la scelta...-
-Giusta?-Faragonda abbassò lo sguardo.
-Forse siamo state stupide a basarci su una profezia-
-O forse no-conclusse la Preside di Alfea.
-Non lo sapremo mai-Faragonda sorrise di fronte alla risposta sconsolata dell'amica.
-Io invece,Preside Griffin,penso che lo scopriremo presto
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bloom, Faragonda, Flora
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Faragonda sorrise felice osservando anche la seconda navicella atterrare nel cortile di Alfea: una ragazza con due codini blu corse incontro a Flora abbracciandola con tutta la forza che aveva. Tecna invece si limitò ad analizzare con la sua coccinella il corpo della bionda constatando che non avesse nessun danno a parte quello che aveva dalla nascita al cervello.
“Sono quelle giuste” pensò sentendo un sentimento di orgoglio crescere nel suo cuore. Silenziosamente si sedette sulla sua grande poltrona incrociando le braccia e immediatamente udì il leggero battere alla porta.
-Entrate cari ragazzi-disse ritrovandosi davanti agli occhi otto volti felici, ma stremati.
-È sempre un piacere rivedervi sani e salvi-
-Anche per noi Direttrice- commentò Musa a nome di tutti.
-E sono orgogliosa di te Tecna- decretò scatenando la curiosità tra i presenti.
-Ma come fa a saperlo? -sussurrò colpita la ragazza di Zenith.
-Io percepisco in ogni istante i vostri poteri-disse seria la donna: Tecna per un momento socchiuse gli occhi e nella sua mano destra comparve una bacchetta Mythix lasciando senza parole Stella e Flora.
-Tecna non posso crederci!- sibilò Flora senza contenere l’entusiasmo abbracciando l’amica che, stranamente, non obbiettò.
-Come è possibile che lei l’abbia ottenuto e io no?-
-Stai zitta Stella-la beccò Musa.
-Ma come è successo?-domandò Sky e all’udire quella domanda due volti si dipinsero di rosso dall’imbarazzo.
-Diciamo che a Timmy è bastato farsi catturare da una strega cattiva- intervenne il biondo scoppiando a ridere con Musa.
-Un strega?-domandò però seria Faragonda alzandosi immediatamente.
-Purtroppo siamo stati attaccati da un potente strega di nome Darcy-
-Anche noi-lo interruppe Riven.
-Darcy e Stormy-mormorò a fior di labbra la Direttrice.
-Lei le conosce?- alle parole di Flora la donna annuì. Mantenendo una espressione seria si avvicinò alla grande vetrata.
-Potrebbe spiegare anche a noi chi sono? -domandò scocciato Riven, ma non fu l’unico a parlare.
-Sono per caso delle alleate di Valtor? -all’udire le parole di Tecna Faragonda si sentì gelare il sangue.
-È impossibile Preside! Lei ci ha chiaramente detto che Valtor è morto-
-Purtroppo vi ho mentito Stella. Ho fatto anche io fatica a crederci, ma a quanto pare il nostro peggior nemico si è risvegliato ed è assetato di vendetta-
-Ma l’intero pianeta di Andros si è sacrificato per distruggerlo-sottolineò Flora non riuscendo a trattenere lo sgomento.
-Purtroppo non è servito- e gli occhi di Faragonda addolorati ricaddero sul pavimento.
-È lui che ha commissionato a quella Darcy di prendere la Gemma delle Sette Lune?-
-Sì-
-Ok, io non ci sto definitivamente capendo niente-tagliò corto la fata di Solaria lasciandosi andare una poltroncina.
-Che novità-sospirò Musa non venendo, per sua fortuna, udita dalla bionda.
-La Gemma è un gioiello che durante la festa le due streghe avevano già provato a rubare con scarsi risultati. Pensavo che affidarla ad Avalon sarebbe bastato per proteggerla, ma evidentemente mi sbagliavo-
-Ma a cosa serve questa Gemma? -domandò Timmy stringendo a sé Tecna.
-A risvegliare la Fiamma del Drago-
-Scusi, ma perché non l’abbiamo usata quando la possedevamo noi? Così avremmo potuto facilmente trovarla-propose Sky
-Non è così facile- lo interruppe la Direttrice.
-Non lo è mai-sospirò Stella buttando indietro i capelli.
-Valtor è uno stregone estremamente potente che facilmente ci avrebbe strappato il potere-
-Ma tanto oramai è nelle sue mani quindi probabilmente se ne sarà già impadronito- Faragonda finalmente assunse una espressione più rilassata.
-Avevo messo anche in conto questo e con la Preside di Torrenuvola abbiamo creato un  incantesimo di protezione. Solo io e la Griffin possiamo utilizzare la Gemma delle Sette Lune- un sentimento di gioia si sparse tra gli allievi e Faragonda li guardò divertita.
-Questo comunque non è un problema che deve gravare su di voi: avete già fatto molto di più di quello che avreste dovuto fare e vi prego di capire le ragioni per cui vi ho mentito. Dopotutto siete solo degli studenti e non volevo caricarvi di ulteriori preoccupazioni- Musa corrucciò la faccia incrociando le braccia.
-Però siamo stati noi ad accettare di far parte di tutto questo e non vorremo essere tenuti all’oscuro di niente- la Direttrice sospirò sconsolata.
-Avete ragione, ho sbagliato-commentò risedendosi sulla grossa sedia.
-Ma ora sono curiosa di sapere cosa avete scoperto- un faccia delusa si dipinse sul volto di Sky che iniziò a grattarsi il capo imbarazzato.
-Purtroppo la nostra missione è stata un buco nell’acqua: Morgana ci ha dato conferma che la Fiamma del Drago si trova all’interno di una fata sulla Terra, più precisamente a Gardenia- commentò aspettandosi una faccia delusa sul volto della Direttrice che invece si illuminò.
-Ha detto proprio così?-esclamò e Sky la guardò senza capire.
-Queste sono state le sue esatte parole-
-Ha per caso detto qualcosa di sbagliato?-intervenne Flora. Faragonda per tutta risposta però si limitò a camminare senza sosta per tutto il suo ufficio.
-Che stupida che sono stata-mormorò e tutti i ragazzi si guardarono confusi.
-Credevo che la Fiamma del Drago fosse nascosta dentro un terrestre e invece…-prese un attimo di pausa senza trattenere una espressione di felicità.
-E invece Orion e Marion hanno fatto un miracolo-
-Ehm le dispiace includere anche noi?-azzardò scortesemente Riven venendo ripreso da uno sguardo severo di Flora.
-Ragazzi la Fiamma del Drago è rinchiusa nell’ultima fata di Domino- sentenziò la donna appoggiandosi alla scrivania.
-Sono l’unico che non ha ancora capito?- provò a dire Riven.
-Ma se si tratta di una fata perché non è ancora venuta allo scoperto ed è rimasta sulla Terra?-azzardò Tecna.
-Perché la Fiamma del Drago non è l’unica cosa è stata nascosta dentro di lei! Orion e Marion devono averle fatto dimenticare il fatto di essere una fata per proteggerla-
-Ma quindi se la trovassimo potremmo raggiungere il Legendarium? -canticchiò Musa non trattenendosi dal fare un paio di passi di danza dalla felicità.
-Queste rimangono comunque delle sole supposizioni e c’è bisogno che mi consulti con gli altri Presidi sul da farsi-decretò Faragonda stanca dalle troppe emozioni. Brandon si schiarì la voce facendo un passo in avanti
-Spero le siano rimaste ancora alcune energia-disse posando un cofanetto davanti alla donna.
-La Stella d’Acqua- sussurrò estasiata la Direttrice.
-Pronta ad essere utilizzata- continuò divertito il biondo fissando la donna.
-Ed è tutto merito di Sky- commentò Musa abbracciandolo da dietro
-Dopotutto fa sempre comodo avere un Principe a disposizione-lo punzecchiò Tecna, ma tre volti si incupirono all’istante.
-Come ti hanno chiamato?-tuonò Stella alzandosi in piedi e fissando con impazienza il biondo. Brandon sospirò pesantemente parandosi davanti all’amico.
-Ho provato a dirtelo durante il ritorno: in realtà io non sono il Principe di Eraklyon. Io e Sky ci siamo scambiati l’identità perché potenti nemici del nostro regno hanno attentato più volte alla sua vita- disse nervosamente cercando lo sguardo della fata. Stella fece incredula un paio di passi indietro.
-Mi fai schifo! Ti avevo detto che non ero mai riuscita a fidarmi di nessuno e tu hai continuato imperterrito a mentirmi per tutto questo tempo. Ho parlato per tutto questo tempo dei miei problemi da Principessa con un insulso scudiero-urlò mentre la rabbia cresceva sempre di più dentro di lei. Musa di fronte a quelle parole così sprezzanti fece un passo avanti, ma Riven la bloccò per il fianco.
-Lascia che ti spieghi… - ma un sonoro rumore di schiaffo risuonò per tutto l’Ufficio: Brandon osservò impotente la bionda scappare via in lacrime. 
 
 
Stella guardò amareggiata la grossa luna che illuminava il cielo di Alfea e l’intera scuola. Dei rumori di passi si avvicinarono sempre di più verso la sua figura, ma la bionda scosse la testa con decisione sapendo già chi fosse: possibile che l’avesse trovata così facilmente?
-Tana per Stella-rise quello appoggiandosi alla colonna: Stella sbuffò sonoramente. Ogni volta che parlava con lei lui rideva ed era una cosa che la mandava fuori di testa.
-Sei venuto qui ancora per raccontarmi qualche balla? -tuonò usando un linguaggio sicuramente non congeniale per una principessa del suo calibro.
-Avrei voluto dirtelo, ma non ho mai trovato il momento giusto-
-Brandon non ho più voglia di ascoltarti-tagliò corto sottolineando il suo nome e iniziando a giocherellare nervosamente con i suoi capelli. Ma purtroppo la rabbia scorreva ancora fresca nelle sue vene.
-Comunque ho sbagliato io a pensare di potermi finalmente fidare di qualcuno! Sono stata tremendamente sciocca a confessare a te tutti i miei problemi come se uno come te potesse capire- confessò tagliente: in realtà si pentì in quello stesso istante per le parole appena pronunciate, ma l’orgoglio era troppo per tirarsi indietro. Un sorriso amaro comparì sul volto di Brandon che però non si mosse.
-Perché sono uno semplice scudiero? -domandò stringendo i pugni. Stella non rispose, ma percepì il rimorso crescere sempre di più dentro al suo cuore.
-Tranquilla è da tutta una vita che vengo trattato così. Nessuno ha mai prestato attenzione al mio talento perché spesso è molto più facile affidarsi unicamente al rango- disse sconsolato, ma più con sé stesso che con la ragazza e questo colpì molto la fata. Senza dire niente si alzò dalla panchina mordendosi nervosamente le labbra e lentamente si avvicinò al ragazzo fissandolo con uno sguardo che il moro non riuscì a decifrare. 
-Ho sbagliato a dire quello che ho detto-confessò con velocità come se le costasse una fatica enorme parlare.
-Fin da piccola sono stata circondata da baroni e duchesse e posso assicurarsi che nessuno di loro è al tuo livello- Brandon la guardò confuso non capendo dove volesse parare.
-La verità è che mi sono arrabbiata con te non perché non sei un principe, ma perché forse, per la prima volta, ho iniziato realmente a fidarmi di qualcuno- all’udire quelle parole lo specialista non si scompose, ma regalmente mimò un inchino.
-Non penso di aver mai avuto l’onore di conoscerla: io sono Brandon, specialista della scuola di Fonterossa e instancabile calamita per le ragazze-si presentò e Stella si lasciò sfuggire una piccola risatina divertita.
-È un vero piacere conoscerla, ma deve sapere che qua l’unica stella di Magix sono io-confessò incrociando le braccia al petto: Brandon senza proferire altre parole la attirò a sé abbracciandola in quello che oramai sembrava un gesto abituale per entrambi. Stella si accoccolò sul suo petto inspirando a pieno il suo profumo.
-Te lo avevo detto che sono una calamita per le ragazze- e una divertita risata accompagno quella frase. Stella alzò gli occhi al cielo: forse iniziava a piacerle la sua risata.
-Allora siamo ancora amici? -provò a dire leggermente imbarazzato il moro e Stella lo scrutò attentamente con lo sguardo per qualche secondo.
-Sì, ma non dirlo a nessuno-disse scoppiando in una risata fragorosa. All’improvviso il corpo della fata venne circondato da una strana luce arancione che sembrò scaldare l’intero corpo della ragazza.
“Finalmente Stella sei riuscita ad aprire il tuo cuore a chi realmente ci tiene a te” rimbombò la voce di Morgana all’interno della sua testa e immediatamente una strana bacchetta si materializzò tra le sue mani.
-La bacchetta Mythix?- mormorò incredula.
-Stella ci sei riuscita- urlò entusiasta Brandon prendendola in braccio e facendola volteggiare su sé stessa: Stella finalmente si lasciò andare a una risata divertita e grata. Forse non era così male avere un amico.
 
 
 
 
Un’imprecazione strappò Stormy dal sonno.
-… dannazione-
A seguito di queste parole uno strano rumore turbò nuovamente il sonno della strega e a quel punto non le rimase che aprire definitivamente gli occhi.
-Non è possibile-strillò stizzito Valtor calciando nuovamente la Gemma delle Sette Lune. Stormy confusa si girò verso la sorella che era a pochi passi da lei e che stava assistendo nascosta a quella scena.
-Sono stanco! -urlò nuovamente digrignando con forza i denti. Darcy velocemente si chinò a raccogliere il gioiello e socchiuse gli occhi: oltre al chiaro incantesimo oscuro di Valtor che rendeva l’oggetto avvicinabile, la strega percepì un incantesimo molto più potente e insidioso.
-Qualcuno ha fatto un contro incantesimo- sentenziò, ma l’uomo furente le si avvicinò strappandole la gemma dalle mani.
-Pensi che non me ne sia accorto? Se Faragonda e la Griffin pensano che basti così poco per fermarmi forse non si ricordano abbastanza dei miei poteri- Stormy fissò la sorella senza capire e quella percepì all’istante la sua confusione .
-Questo incantesimo permette alle due Presidi di essere le uniche a poter usare il potere della Gemma delle Sette Lune-
Per un attimo ci fu solo silenzio.
-Distruggerò loro e le loro stupide scuole-ringhiò con gli occhi iniettati di sangue. Un piccolo brivido attraversò Stormy, ma Darcy fu più veloce e afferrandola per una mano la trascinò lontano dall’uomo.
-Inizio a dubitare che lui abbia realmente le risposte che vogliano-tagliò corto Darcy pensierosa e corrucciando il volto.
-Non ho nessuna intenzione di perdere tempo a combattere con quelle stupide fatine-aggiunse Stormy sistemandosi i ricci dietro all’orecchio.
-Tu pensi che lui ci stia solo usando?- Darcy al sentire quella domanda scosse la testa debolmente.
-Di chi altro possiamo fidarci?- all’improvviso un applauso  interruppe la discussione delle due ragazze che sbiancarono.
-Bene ,bene ,bene ho percepito un certo mal contento-commentò divertito Valtor sfidando le due streghe con lo sguardo. Stormy deglutì a fatica: quell’uomo la spaventava estremamente.
-Ma non posso che darvi ragione: vi siete fidate di me per tutto questo tempo ed è giunto il momento per voi di avere risposte-concluse mentre un sorriso divertito  si impossessò del suo volto.
-Ma prima dobbiamo andare a fare una piccola visita a quella che una volta fu la mia promessa sposa-
 
 
 
-La smetti di fissarmi in quel modo?-lo incalzò Bloom, piccata. Helia malamente provò a nascondere la sua espressione divertita e alla rossa non restò che nascondere la testa sotto i morbidi cuscini del letto del suo amico. Emise qualche strano verso e poi finalmente riemerse con il volto.
-Promettimi che quando tutto finirà io non dovrò più rivolgerti parola- ma questa frase non sembrò incupire affatto l’ex specialista che sembrò ancora più divertito.
-Lo sai che tutto ciò è estremamente bizzarro?-
-Lo so-commentò stizzita rotolandosi sul letto e quasi cadendo.
-Pensi che quella Daphne voglia svelarci maggiori dettagli sulla ragazza dell’ospedale?- Bloom a quella domanda rispose solamente con una alzata di spalle. Si alzò svogliatamente andando a raggiungere il ragazzo che per tutto il tempo era rimasto seduto sul pavimento.
-Non riesco neanche a ricordare più quando sia stata la prima volta che mi è apparsa in sogno-mormorò sconsolata: finalmente Helia alzò la penna dal foglio mostrandolo dubbioso all’amica. Alla vista di quella figura il volto della rossa parve illuminarsi.
-Helia sei bravissimo! -urlò mentre la sagoma della visitatrice dei suoi sogni si rifletteva nelle sue iridi.
-L’hai mai vista? Sai per caso chi potrebbe essere? - Helia fissò nuovamente per alcuni secondi quella che doveva essere Daphne: Bloom era stata meticolosa a descriverla in tutti i suoi dettagli e anche se a molti la confessione della ragazza sarebbe potuta risultare impossibile questo pensiero a lui non era balenato neanche per un secondo in testa. In quei pochi giorni aveva conosciuto Bloom meglio di qualunque suo altro coetaneo e le connessioni tra quella ragazza e il mondo della magia non erano poche. Sospirò increspando le labbra.
-No, mai incontrato nessuno di simile- e una leggera delusione si dipinse sul volto di Bloom che appoggiò il capo sulla spalla dell’amico.
-Penserai che sono pazza-
-Ti ricordo che io sono quello che proviene dal mondo magico- Bloom lo fissò severa per alcuni secondi con lo sguardo.
-Sempre che sia vero-commentò divertita e facendo ritornare il suo solito sorriso sincero sul volto.
-Ma cosa pensi che abbia a che fare con me Daphne?-purtroppo Helia alzò le spalle sconsolato iniziando a mordicchiare la matita da disegno.
-Ha detto che mi aspetta al lago Roccaluce, ma non penso che si trovi sulla Terra. Tu per caso lo conosci?-
L’attenzione di Helia venne nuovamente rapita dal suo schizzo: corrugò la fronte concentrato.
-No purtroppo, ma i pianeti della Dimensione Magia sono tanti e io conosco bene solo il mio pianeta natale, Linphea- Bloom venne completamente rapita da quel nome.
-Linphea? -domandò ardente di conoscenza.
-Sì, è dove sono nato e cresciuto con mio nonno- rispose lui divertito osservando la faccia estasiata della sua amica.
-Mi piacerebbe tanto visitarlo-sospirò Bloom: la verità era che ardeva dalla voglia di visitare la Dimensione Magica. Orchi, fate e streghe avevano accompagnato con i racconti la sua infanzia e anche se faceva ancora fatica a credergli voleva visitare l’intera Dimensione Magica.
-È un posto stupendo e ti piacerebbe sicuramente- Bloom restò a guardarlo per ancora un’altra manciata di secondi sognante.
-Anzi- ore parvero passare alla rossa prima che l’ex specialista riprendesse a parlare.
-Preparati che ti ci porto-concluse ritrovandosi tra le bracci l’amica.
-Davvero?-commentò riconoscente stringendolo in un abbraccio con tutte le forze che possedeva in corpo.
-Solo se non mi uccidi prima te- mormorò divertito osservando sulla faccia della ragazza farsi strana una goccia di imbarazzato.
-A Linphea vive un vecchio anziano conosciuto in tutta la Dimensione Magica: si dice che conosca perfettamente ogni pianeta di tutto l’Universo e che non ci sia pianta o animale che lui non abbia studiato e catalogato. Sicuramente  saprà dove si trova quel lago- Bloom iniziò a ballare sgraziatamente per tutta la stanza non riuscendo a trattenere la contentezza, ma uno strano pensiero le balenò in testa facendola rabbuiare.
-E pensi che ci aiuterà?- domandò mentre i raggi della luna illuminarono i perfetti dipinti di Helia appesi al muro.
-È un caro amico di mio nonno, non penso che ci negherebbe il suo aiuto-
-Quindi mi stai dicendo che visiterò la Dimensione Magica?- Helia non riuscì a non intenerirsi di fronte agli occhi brillanti e commossi dell’amica.
-Non è quello che hai sempre desiderato? -
 
 
-Devi dirmelo se senti qualcosa di strano-
Faragonda aveva passato gli ultimi dieci minuti a fissare assorta la grossa vetrata del suo Ufficio delicatamente illuminata dalle luce di prima mattina. Saladin fissò con apprensione ogni centimetro del corpo della fata accorgendosi di quanto fosse tesa. Faragonda sentendo lo sguardo dell’amico sulla sua figura strinse con ancora più forza lo scrigno della Stella d’Acqua tra le sue mani.
-Ho molti dubbi Saladin. La Stella d’Acqua è una sola e sappiamo entrambi quanto sia costato ai ragazzi ottenerla e quindi non posso sbagliare- ribatté girandosi finalmente verso il Direttore di Fonterossa: l’uomo sbatté pensieroso per alcuni secondi il suo scettro dorato a forma di drago sul pavimento.
-Andrà bene- e la donna si limitò ad annuire silenziosa.
-Ci aveva fatto chiamare?-la voce squillante di Stella precedette il suo corpo facendo capolinea da dietro la porta socchiusa.
-Entrate ragazze, è finalmente giunto il momento di usare la Stella d’Acqua-tagliò corto la donna e ben presto le quattro fate fecero il loro ingresso. Tecna osservò il volto teso della direttrice capendo perfettamente che non era l’unica illogicamente in apprensione.
-State indietro, non voglio che vi succeda niente-commentò seria la Preside e le ragazze senza ribattere si misero con le spalle al muro. Saladin si schiarì la voce e una piccola ciotola d’oro comparve davanti alla Preside. Faragonda senza proferire una parola osservò il grosso anello presente sul suo anulare dalla mano destra: era un bellissimo anello d’oro con incastonata una pietra azzurra a forma di goccia.
-Questo me lo diede Aisha prima della battaglia-spiegò notando le facce curiose delle sue allieve.
-C’è bisogno di un ricordo materiale della persona che vogliamo risvegliare-continuò lasciandolo cadere nell’acqua presente nella ciotola.
-Ed ora tocca alla Stella d’Acqua- continuò adagiandola anch’essa sulla superficie dell’acqua. Saladin si parò davanti alle ragazze: purtroppo nessuno dei due Presidi sapeva perfettamente cosa sarebbe successo. Faragonda sorrise amorevolmente alle fate prima di concentrare tutta la sua energia sulla Stella: tante piccole scintille iniziarono a sprigionarsi dalle mani della fata creando una melodiosa melodia. Musa socchiuse gli occhi lasciandosi guidare da quella cantilena, ma ben presto dovette riaprirli perché la magia di Faragonda si fece sempre più potente.
-State dietro di me ragazze-urlò Saladin ed intorno a loro si creò una bolla di magia bianca mentre tutto intorno venne pervaso da una forte luce azzurra. Flora per la paura chiuse gli occhi ricercando il corpo di Stella, ma un certo punto la melodia cessò. Titubante la fata della Natura riaprì gli occhi ritrovandosi Saladin che aiutava a fatica a far rialzare la Preside mentre una strana figura sinuosa e luminescente si trovava al suo fianco.
-Allora ha funzionato?-domandò scettica Stella
-Aisha- sibilò a fior di labbra la Preside mentre i suoi occhi si fecero sempre più lucidi: la ragazza accanto a lei le sorrise commossa.
-Sono così contenta di rivederla-commentò commossa Aisha allungando una mano verso la fata, ma fu tutto inutile: il suo corpo era visibile e presente ,ma era solo un fantasma.
-È veramente la Principessa di Andros? Le Stelle d’Acqua hanno funzionato? -  Aisha solo in quell’istante parve notare le quattro figure ai lati della stanza sorridendo divertita per i loro vestiti decisamente bizzarri. Musa non ricevendo alcuna risposta alla sua domanda si avvicinò ai tre.
-Musa, Stella, Flora e Tecna avvicinatevi, vi voglio presentare la Principessa di Aisha- Flora commossa le corse incontro.
-Ti siamo debitrici per il gesto che tu e la tua gente avete compiuto contro Valtor- mormorò e un velo di tristezza comparì sul volto della ragazza che però le rispose con un sorriso. Stella si soffermò un secondo ad osservare i suoi tratti marcati e i suoi ricci indomati: era sicuramente una ragazza molto bella, ma con una bellezza fuori dal comune.
-Quanto tempo è passato?-domandò riacquistando vitalità: Faragonda non rispose subito, ma si limitò a sistemarsi gli occhiali.
-Diciotto anni- rispose al suo posto il mago.
Aisha ispirò profondamente assorta tra i suoi pensieri: Flora ricercò la mano di Stella stringendola con forza. La bionda la guardò notando i suoi occhi color giada farsi sempre più lucidi.
-Sono contenta di vedere chd almeno voi stiate bene, ma ho bisogno di risposte: la Stella d’Acqua e il mio risveglio non sono un caso, vero? - la Direttrice scosse la testa delusa mentre una piccola lacrima silenziosa rigò le ambrate guance della fata della Natura. Quella ragazza aveva già sacrificato la sua intera vita, era giusto richiamare il suo spirito?
-Purtroppo è tornato-non aggiunse altro, ma queste semplici parole furono più che sufficienti a turbare la Principessa.
-Non è possibile-esclamò tremante e indietreggiando lentamente.
-Andros si è sacrificata per la sua distruzione- continuò riacquistando il suo autocontrollo. Stella la fissò ammirata notando che ogni suo comportamento era perfettamente ponderato proprio come una perfetta Principessa.
-Neanche noi sappiamo come abbia fatto a salvarsi, ma ora è qui ed è vicino-pochi passi condussero la Direttrice nuovamente di fronte alla Principessa di Andros.
-Ma questa sarà l'ultima volta- Aisha serrò i pugni reprimendo una rabbia che però si scatenò nel suo sguardo.
-L'unico modo per sconfiggerlo è il Legendarium, ma l'accesso è permesso solo alle fate che possiedono la bacchetta Mythix e solo se sono le fate rappresentanti di tutti i pianeti magici-
-Quindi anche  di Andros- aggiunse Aisha,ma questo fece innervosire la fata di Zentih: odiava essere interrotta.
La Principessa sicura di limitò a scioccare le dita e nella sua mano destra apparve la bacchetta.
-Penso che questa possa andare bene-disse con un enorme sorriso e lasciando tutti i presenti senza parole.
-Lo sappiamo che ti stiamo chiedendo tanto Aisha e che ti abbiamo già chiesto troppo in passato, ma se non fosse stato necessario non avremmo mai utilizzato la Stella D'Acqua- Aisha fissò la fata  con estrema serenità.
-Farei di tutto per sconfiggere definitivamente Valtor- commentò seria.
- Sono sicura che anche il mio popolo lo vorrebbe- e delicatamente si portò una mano all’altezza cuore: Flora la osservò chiudere gli occhi con espressione calma e serena.
-Loro sono dentro di me, non mi hanno mai abbandonata e mai lo faranno- e una grossa lacrima scivolò solitaria lungo la guancia abbronzata di Flora.
   
 
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