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Autore: JennyPotter99    08/04/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "THE COURSE OF BLACK PEARL"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quando un pirata deve trovare un tesoro, non c’è scusa che regga.
Qualsiasi cosa gli si pari davanti, va eliminato.
Jack Sparrow aveva trovato un curioso modo di iniziare a cercare il suo: intrufolarsi in un carcere e riuscire perfino a scappare.
Si nascose dentro la bara di un cadavere e al momento opportuno, ovvero quando le bare vennero lanciate in mare, con la pistola fece un buco nel legno e ne uscì.
Intanto, la Perla Nera era attraccata poco più in là, con Alice attaccata ad una bottiglia di vetro, ormai quasi mezza ubriaca, ma vigile.
D’un tratto, nella calma della sera, si alzò uno strano vento, come se stesse arrivando qualcosa.
Alice si guardò in giro, il pontile era vuoto, tranne per Gibbs che dormiva per terra, quando improvvisamente sobbalzò.
La scimmietta di Barbossa, Jack, la spaventò con un versetto acuto.
Dopo che l’Isla de Murte era affondata a seguito di un uragano, del corpo di suo padre non vi era traccia.
Era rimasta solo la scimmia, che aveva ben pensato di toccare di nuovo il tesoro prima che venisse perso.
Perciò, nonostante il fastidio che le dava e che avesse provato più volte a spararle, quell’animaletto non moriva.
In quello stesso momento, Alice socchiuse gli occhi per vedere meglio e vide Jack, in mare, a bordo di una bara di legno che per remo usava lo scheletro di un piede.
Gli tirò una corda e lo aiutò a salire.
-Puzzi di morto.- commentò lei, disgustata.
-E tu sei ubriaca.- replicò Jack, reggendola per le spalle mentre barcollava.- Credevo che non ti piacesse il rum.-
-Infatti questo è gin.- puntualizzò Alice, bevendo tutto d’un sorso il liquido rimasto.
Jack la guardò sorpreso.- Ti ho cresciuto proprio bene.-
-Jack!- esclamò Gibbs, svegliandosi.- Allora, hai trovato quello che cercavi?-
Il capitano annuì e nello stesso momento, parte della nuova ciurma che avevano reclutato, corse accanto a loro, apparsa quasi come per magia, curiosa di sapere le novità.
-Capitano, devo ammettere che la ciurma si aspettava qualcosa di illuminante. Dopo che l’Isla de Murte ha fatto la fine che ha fatto, non abbiamo più avuto avventure con profitto.- continuò Gibbs.
Con un sorriso soddisfatto, Jack estrasse dal suo cappotto una tela e la mostrò a tutti.
-E’ una chiave.- notò Alice. -O forse un oggetto sessuale, non so, non ci vedo bene ora.-
-E’ una chiave e qualunque cosa questa chiave apra, dentro c’è qualcosa di valore. Quindi adesso partiamo per scoprire cosa apre.- aggiunse Gibbs, strepitante.
-Ehm...No.- rispose Jack.- Senza la chiave, non apriamo quel che si apre con la chiave che lo apre. E a quale scopo scoprire qualcosa che rimarrebbe comunque chiuso, senza avere la suddetta chiave che lo aprirebbe avendola?-
Alice si morse un labbro.- Mi sono persa a Ehm.-
-Quindi partiamo per cercare questa chiave.- ribatté il primo ufficiale.
Jack sospirò.- Mai una cosa sensata tu eh?-
Prima di partire, ancora non si era capito per dove, i marinai tennero giù l’ancora e andarono a riposare.
Nella stiva dormivano in mozzi su una piccola amaca, invece, in una piccola stanzetta con un’amaca più grande, Alice e Jack.
Alice riaprì gli occhi a notte fonda e si ritrovò nuda tra le coperte, accanto a Jack che continuava a fissare la propria bussola.
Essa non dava una meta precisa: la freccia continuava a girare in tondo, come se fosse rotta.
-L’hai rotta?- gli domandò Alice, stropicciandosi gli occhi.
-No, non funziona, non capisco perché.- borbottò lui, scuotendola più volte.
Quella non era una bussola come le altre: per chi la reggeva, la bussola indicava la direzione verso ciò che più si voleva al mondo.
-Magari dovresti smetterla di guardarla in continuazione.- commentò Alice, accoccolandosi al suo petto. -Non ci posso credere che hai approfittato di me mentre ero ubriaca.-
-Tsk, eri perfettamente cosciente.-
-Beh, questo non ti scagiona da tutte le altre cose brutte che hai fatto nella vita. Ma io lo so che sei un brav’uomo Jack.- continuò lei, strofinando il naso sul suo collo.
L’altro ridacchiò.- Ci sono più contro che pro.-
-Devi ammettere che hai fatto anche buoni gesti.-
-Certo, adoro quei momenti, gli dico ciao e li lascio passare.-
A quel punto, Alice si mise a cavalcioni su di lui, fissandolo negli occhi.- 5 scellini che un giorno, Jack Sparrow, tu farai qualcosa della quale non ti saresti mai aspettato.-
Jack la guardò con un ghigno divertito.- Allora, quello stesso giorno, tu, angelica donna, farai qualcosa di terribile.-
Alice alzò un sopracciglio e gli strinse la mano.- Affare fatto.-
Jack si allungò per prendere una bottiglia di rum, ma si rivelò vuota.- Perché il rum finisce sempre?- si chiese, alzandosi a fatica perché troppo ubriaco.- Ah, ecco perché.-
Alice si rivestì e seguì Jack nel magazzino dove tenevano i barili della polvere da sparo e solitamente anche il rum.
Armati di lampada, cercarono tra le cianfrusaglie, quando un gelido vento li colpì alle spalle.
-Tempo scaduto, Jack.- disse una voce rauca e spaventosa.
Il capitano fece luce verso una persona dalla pelle pallida e bagnata, con un berretto rosso sulla testa e una stella marina appiccicata alla guancia.
Jack lo guardò stupefatto.- Sputafuoco? Bill Turner.-
Alice gli si avvicinò lentamente, intimidita dal suo aspetto.
Bill, invece, guardò la ragazza sgranando gli occhi.- Alice…- sussurrò, accarezzandole lentamente la guancia col dorso della mano.
-Ci conosciamo?- domandò lei, confusa. -Che ti è successo?-
-Sono da subito stato contrario all’ammutinamento di Jack e quando Barbossa scoprì la maledizione che gli avevo lanciato, mi legarono ad un cannone e mi lanciarono in mare…- spiegò Sputafuoco.- Una montagna d’acqua mi sovrastava…Incapace di vivere e incapace anche di morire.-
Non sapeva perché, ma Alice aveva le lacrime agli occhi.- E’ orribile.-
-Siamo in un sogno?- chiese Jack.
-No.-
-Lo immaginavo, sennò c’era il rum.-
Bill alzò una mano che teneva una bottiglia e gliela offrì.- Vedo che ti sei ripreso la Perla.-
-E qualcuno mi ha aiutato a riconquistarla…Tuo figlio.-
Gli occhi azzurri di Bill brillarono.- William? Anche lui pirata, alla fine…-
-A cosa devo il piacere delle tue pustole?-
-Come l’ho fatto io, aggrappandomi a qualsiasi speranza pur di sopravvivere, anche tu hai un patto con lui, Jack.- rispose Bill, alzandosi alla sua altezza. -Ti ha restituito la Perla che si era inabissata e ora tu devi pagare il tuo debito: 100 anni sopraccoperta, al suo servizio.-
-Aspetta?! Cosa?! Di chi stiamo parlando?-
-Davy Jones.- aggiunse Bill.
-Tecnicamente l’Olandese ce l’ha già un capitano e io non intendo fare da mozzo.- replicò Jack.
-Allora gli abissi ti attendono! Manderà la sua creatura a scovarti ovunque andrai.-
-E sai quando Jones intende mandare suddetta bestiolina?-
-Te l’ho detto Jack, il tempo è scaduto.- ribatté Sputafuoco, stringendogli la mano.- E’ pronta a seguirti, spinta dalla fame insaziabile, per colui che porta la macchia nera.- disse infine, prima di sparire tra i muri come un fantasma.
Jack si guardò il palmo della mano, dove apparve una macchia nera che sembrò divorargli il palmo.
Alice era ancora stordita.- Ma di che diamine stava parlando?!-
Senza risponderle, Jack iniziò a correre verso la stiva.- Sveglia tutti! Avanti cani rognosi! Si parte!- urlò, svegliandoli tutti di soprassalto.
Sul pontile si creò caos, mentre mezza addormentata, la ciurma tirava su l’ancora e ammainava le vele.
Alice lo seguì, spingendolo dentro la sala da pranzo e chiudendo la porta.- Santo cielo Jack, che cosa abbiamo alle calcagna?!-
Il capitano le strappò velocemente un pezzo della camicia e lo usò per coprirsi la macchia.- Niente.-
-Niente?! Stai dando di matto!- esclamò lei, gesticolando.
-E’ colpa del rum.- rispose lui.- Troviamo velocemente terra e li saremo al sicuro.-
   
 
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