Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: MusicAddicted    08/04/2020    21 recensioni
Il titolo dice già tutto… ma per davvero!
dal capitolo I:
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.
- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.
Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.
“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.
Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.
“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.
Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


ci metto ere geologiche ad aggiornare, ma spero che l’attesa valga la pena ;)


sono in ritardo con le risposte (fossi in ritardo solo con quelle di questa storia, arrghh ma poi arrivo da voi tutte grazie per i vostri commenti meravigliosi <3 )

cover-ptb2

Capitolo IV: I wouldn’t mind

“Okay, è giunto il momento per qualcosa di meglio.” esulta il Dottore.
“Aspetta, vuoi dire che esiste addirittura qualcosa meglio di questo?” ridacchia Aziraphale, sdraiato sull’erba, perso nel proprio mondo.
“Mettiti su a sedere, prima che ti addormenti, mio caro, e te lo dimostrerò.”

“Io sono già più che pronto per qualsiasi cosa tu abbia in serbo, ragazzo alieno!” fa un sorrisetto Crowley.

“È passato un secolo o due da quando ho provato questi…” borbotta il Dottore, estraendo un altro pacchettino: contiene qualcosa come dei piccoli francobolli, molto variopinti.

Ce ne sono tre. Tre. Proprio come loro.
Crowley sfodera un ghigno ampio, avendo già capito di cosa si tratta.
Aziraphale si mette seduto, aggrottando le sopracciglia  alle vista di quei cosi strani.

“Oh, buon cielo, questi sono davvero troppo piccoli per piegarli, pure per rollarli.” borbotta, facendo ridere gli altri due.

“Tesorino, questa volta non lo devi rollare, nemmeno fumare. Devi soltanto prenderne uno e leccarlo.” lo istruisce il Dottore.
“Cosa? Leccarlo? Come fanno gli umani quando devono spedire qualcosa da qualche parte? Mi ricordo di aver leccato qualcosa di simile a quelle piccole cose a forma rettangolare, però non erano così colorati, per farli aderire a delle buste, affinché il loro contenuto raggiungesse  ogni angolo del mondo.È davvero questo che devo fare, anche se non c’è una busta?” si acciglia l’angelo.
“Proprio così, caro amico mio, perchè non provi, mm?” lo tenta il Dottore allungandogli i francobolli.
“Ti spedirà di sicuro in un posto fantastico!” ridacchia Crowley, sporgendosi per prenderne uno anche lui.

Il Dottore ha già preso in mano l’ultimo rimasto.
Aziraphale va per primo, mentre ancora si chiede cosa stia esattamente facendo, ma lo lecca come un normale francobollo.
Crowley che è più informato a riguardo, posiziona il suo sulla punta della lingua, assorbendo così più sostanza di lui.
Il Dottore, che lo vuole sperimentare nel modo più profondo possibile, lo posiziona sotto la lingua e aspetta.

Non ci vuole molto perché gli effetti si manifestino.
Forse grazie alla sua super intelligente mente da Signore del Tempo che è più veloce di qualsiasi altra, il Dottore è il primo ad essere allucinato.

“Woah! Riesco a vedere i Dalek che sparano fiori, mentre i Cybermen fanno la lap dance e i Sontarans amoreggiano con gli Judoons!” ridacchia sdraiandosi sull'erba, per potersi godere meglio quello spettacolo privato.
Dalla tasca dei suoi jeans estrae addirittura i suoi occhialini 3D indossandoli.
“Ora sì che è perfetto.” si bea.

“Oh accidentaccio, Dottore, con te non è divertente!” protesta Aziraphale, sentendosi già la testa girare.
“Ha ragione lui, non possiamo mai capire la differenza quando deliri perché sei allucinato e quando lo fai da lucido!” finisce la frase per lui Crowley e tutti e tre scoppiano a ridere.

È il turno per Aziraphale di essere allucinato.
Si acciglia, mettendosi a sedere e abbracciandosi le ginocchia, tirandole al petto, mentre fissa un punto impreciso nel cielo.
“Per l’amor di Dio! Sto vedendo quegli orribili grossi uccellacci di cui blateravi tu e… aspetta, ma quello è un drago? E perché ha la faccia di Gabriel?”

Anche Crowley sta avendo le proprie allucinazioni.
“Oh, porco cazzo, c’è un’anatra gigante con la faccia di Belzebù e ssssta facendo cose estrrrremamente indecenti al tuo drago, Azi!” sogghigna Crowley, divertito.

“E io riesco a vedere tutto quanto!” sogghigna il Dottore aggiustandosi meglio gli occhialini sul naso.

Aziraphale si alza, tutto d’un tratto, agendo molto spaventato.
“Il drago Gabriel sta venendo verso di me, vuole sputarmi addosso il fuoco Infernale!” si lamenta, inciampando più di una volta, nel suo tentativo di raggiungere Crowley.

“Vieni qui, mio piccolo angelo, ti proteggerò io da tutte le cose brutte!” accoglie il biondo fra le sue braccia, coccolandolo sul suo grembo.

Il Dottore si imbroncia.

“Hey. Se Azi sta cercando protezione perché mai è andato solo da te? Io sono il salvatore di tutti i maledettissimi pianeti!” si lamenta, sbuffando.
“Ci risiamo col Complesso di Dio!” alza gli occhi al cielo Crowley.
“Magari ne ho più di uno!” gli fa una linguaccia spiritosa il Signore del Tempo.

“E comunque, tu potrai anche essere il salvatore di tutto il maledettissimo universo, ma si dà il caso che io sia il suo personalissimo salvatore, da oltre seimila anni. La Rivoluzione Francese. La Seconda Guerra Mondiale. Se non vado errato, una volta ha avuto  anche delle grane con il Faraone, con la sua ossessione costante di convincerlo a liberare le persone schiavizzate, perché Mosè non era abbastanza persuasivo… e potrei andare avanti per secoli con altri esempi!” gli spiega Crowley, con una punta di orgoglio.

Il Dottore sorride, mentre Crowley è ancora impegnato a coccolare un Aziraphale che sta tremando.

“Mi piacerebbe molto ascoltare tutte queste interessantissime storie nei dettagli, magari in un momento più sobrio!” propone lui, spingendosi abbastanza vicino da poter passare una mano fra i soffici capelli dell’angelo, guadagnandosi un mormorio compiaciuto da quest’ultimo.

Un mormorio che diventa un urlo terrorizzato, mentre Aziraphale fissa il cielo.
“Oh, nooo, il drago si avvicinaaa, mi sta per prendere, mi sta per prendereeee!” corre dietro la schiena di Crowley, in cerca di un ulteriore rifugio.

Il Dottore e Crowley si scambiano uno sguardo.

“Okay, qualcuno qui sta avendo un bad trip, per lui non è più divertente.” sentenzia il Dottore, pensando a un modo per far star meglio il suo prezioso angelo.

Crowley è assai più determinato e veloce.

“Okay, angelo, è tempo che qualcuno si renda nuovamente sobrio!” decide.
“Tempo che… cosa?” si acciglia il dottore, così tanto che gli occhialini 3D gli scivolano dal naso, rivelando un occhio attonito.

Crowley prende le mani di Aziraphale e le porta alle tempie dell’angelo, augurandosi che il suo angelo sia ancora abbastanza lucido da applicare su se stesso il miracolo.
E funziona.

Aziraphale chiude gli occhi e stringe i denti, desiderando di poter tornare sobrio, così come lui e Crowley sono abituati a fare con l’alcool, quando arrivano a uno o due bicchieri di troppo.
Il risultato è lo stesso: gradualmente, a poco, a poco, il Dottore vede crescere nuovamente i pezzi degli spinelli che Aziraphale si è precedentemente fumato con loro, così come il francobollo, ora asciutto e intero, sul prato.

“Affascinante!” fa un sorrisone, i suoi occhi sono colmi di un genuino stupore.

“Già, e anche parecchio utile!” fa un sorrisone Crowley, mentre un Aziraphale sfinito si accuccia in un angolo per fare un riposino. “Credo che per il nostro angioletto curioso sia stato un po’ troppo. Io preferisco rimanere fatto.”

- Ha detto ‘nostro.’ Forse sta cominciando ad accettare la questione del condividere. - contempla il Signore del Tempo.

“Anche io.” ridacchia il Dottore, prima che Crowley gli rubi quegli strani occhialini.

“Che figo!” ridacchia, guardandosi attorno mentre li indossa.

“Hey. Potevi anche solo chiedere.” protesta l’alieno riprendendoli, prima di rimetterli in tasca.
“Non è quello che fanno i demoni! Io prendo tutto quello che voglio, senza disturbarmi a chiedere!” dichiara fiero il rosso.
“Sei fortunato che io non ti voglia negare alcunché.” fa un sorrisetto il Dottore.

Crowley nemmeno sembra essersi accorto che ora l’alieno se ne sta sdraiato, con la nuca sul grembo del demone.
Anche gli effetti allucinogeni sono svaniti, ora sono entrambi in silenzio, occhi negli occhi.
Due grandi globi color cioccolato fondente, così brillanti e profondi come il cuore dell’universo, che si tuffano nell’oro di due gemme serpentine ancora più grandi.

Crowley nemmeno sembra rendersi conto che si sta piegando verso il Signore del Tempo.

“I tuoi occhi… mi chiedo s-se ce… ce li avessi anch’io… quando ero un angelo…” balbetta il demone.
“Quando tu eri un angelo?” ripete il Dottore.
“Sì, millenni prima che decidessi di cadere… che poi nemmeno l’ho proprio deciso-deciso.. ma, comunque… avevo delle ali bianche e brillanti come quelle di Aziraphale, ma non riesco a ricordare nient’altro, nemmeno il colore dei miei occhi.”

Solitamente Crowley è molto restio a parlare del suo passato, perfino con Aziraphale, ma forse le sostanze che ha assunto lo hanno reso in vena di certe confidenze.

“Sai che ti dico? Io credo che tu avessi occhi diversi dai miei. Tipo del colore dell’alba, qualcosa di così unico e particolare che devi aspettare un preciso momento del giorno per poterlo vedere.” mormora il Dottore.

“Oh!” risponde stupito Crowley.

“Parlando di cose che io non posso negarti, ce n'è una che tu hai negato a me, prima.” prosegue il Dottore, facendo una pausa per creare suspense.

Crowley lo sa già quello che sta per dire.

“Dottore…”

“Quel bacio. Sei davvero sicuro di voler aspettare un intero millennio?”
“Io…” mormora Crowley, chinandosi ancora di più.
“Sì?” si sporge verso il suo viso il Dottore.
“I-io…” balbetta il rosso.
“Io vado a farmi una passeggiata!” conclude Crowley, alzandosi così bruscamente che il castano si ritrova a rotolare sul prato.

“Ho bisogno di un po’ di aria fresca per tornare un po’ più sobrio, il metodo umano. Inoltre… tu sei pericoloso!” bofonchia Crowley, incamminandosi.

Il Dottore se la ride.
“Oh sì, è quello che mi hanno detto almeno seimila e duecentodiciotto pianeti diversi!” urla a Crowley da lontano accertandosi che l’abbia sentito.

“Incluso il mio.” mormora a se stesso, incupendosi per un attimo, prima di prendersi cura di un certo angelo dormiente.
“Vieni, mio prezioso, torniamo nel TARDIS ad aspettare Crowley.” dice, sollevando Aziraphale fra le sue braccia come fosse una sposa.

-------------------------------------

La mattina dopo, il TARDIS è di nuovo a Soho, ma quando il Dottore si sveglia e va in cerca di Aziraphale e Crowley non li trova da nessuna parte.

“È strano, giuro che ero tornato sobrio quando ho impostato le coordinate… sono diventato di nuovo sonnambulo e li ho scaricati da qualche parte nel tempo e nello spazio?” si fa prendere dal panico. “Hey, piccola, tu non mi permetteresti di farlo, vero?” parla col suo TARDIS. “Sì, lo so che non ti chiamano con il tuo nome giusto, ma andiamo, non è una ragione valida per una vendetta del genere, ti giuro che lo stanno imparando e…”

Il suo fiume di parole si arresta quando sente un piccolo rumore quasi come un ticchettio, provenire dal soffitto.
Si precipita all’uscita, aprendo le porte della cabina telefonica e quando sposta la testa verso l’alto tira un sospiro di sollievo.
Aziraphale e Crowley sono seduti in cima alla cabina e stanno facendo colazione.
Sono tornati ai loro soliti abiti, così come il Signore del Tempo.
Aziraphale sta seduto in modo molto composto, sorseggiando il tè da una tazza, mentre regge il piattino con l’altra mano.
Tenendo in mano il suo bicchiere di vino rosso Crowley se ne sta seduto in modo molto più spavaldo, come se fosse il proprietario di ogni cosa.

“Eccovi, voi due!” grida a loro il Dottore.
“Dottore!” esulta Aziraphale. “Vieni a fare colazione con noi.” lo invita.
“Non mi dispiacerebbe…” replica il Signore del Tempo.
“Beh, allora unisciti a noi!” fa un sorrisone l’angelo.

“Certo. Aspetttate da qualche parte dovrei avere un raggio convertitore così posso diminuire temporaneamente le misure del TARDIS e saltarci sopra, oppure potrei prendere qualche pillola saltellante del pianeta Bun…”
“Hey, stramboide, potresti usare semplicemente una scala, o usare quella panchina per darti la spinta o ancora arrampicarti sull’albero qui sopra e farti cadere giù da un ramo, atterrando sul tetto.” gli suggerisce Crowley.
“Nemmeno per idea! Non farei mai qualcosa di così banale.” si offende il Dottore, incrociando le braccia al petto.
“Oh, per l’amor di qualcuno!” alza gli occhi Crowley, schioccando le dita e un secondo dopo il Dottore è lì seduto in mezzo a loro.
“Ti ringrazio.” sorride a Crowley che si limita solo a far spallucce. “Grazie.” sorride ad Aziraphale che gli ha fatto apparire una tazza di tè e dei biscottini al burro.

“Sul serio è quella la tua colazione? Vino rosso? E nient’altro?” interroga Crowley, stranito, mentre sgranocchia il primo biscottino.
“Naaah, non con niente!” argomenta Crowley.

Il Dottore sembra sollevato nel sentirglielo dire.

“Con altro vino rosso!” specifica il demone, riempiendosi nuovamente il bicchiere con una bottiglia che fa apparire.

“Guarda, sono più di seimila anni che cerco di farlo mangiare di più e più spesso, ma è tutto inutile!” sospira Aziraphale, finendo il suo tè.
“Dovremo pensare a un modo per migliorare le cose.” decide il Dottore, prima di cambiare argomento.

“Come stai, Azi? Immagino che ieri sia stata un’esperienza troppo profonda per te.” mormora.
“Mi sento molto meglio grazie caro; ma credo tu sia andato troppo veloce per me!” replica l’angelo.

“Che in realtà sta per, perché finalmente ci sono arrivato:  ‘Oh, è stato meraviglioso, ne ho amato ogni momento e mi piacerebbe tanto rifarlo, andando anche oltre.’ … solo che non ha le palle per dirlo!” rivela Crowley.
“Hey, non è affatto vero!” si difende Aziraphale, sussultando così tanto che per poco non perde l’equilibrio, cadendo dal bordo, se il Signore del Tempo non lo afferrasse prontamente per l’avambraccio.
“Bugiardo! Guardami negli occhi e dimmi che non pensavi questo quella notte del 1967, nella mia macchina!”

L’angelo arrossisce e basta, il che significa che il demone ha ragione.

“Volete che vi riporti indietro a quella particolare notte del 1967 per ricreare l’atmosfera? Perché non mi dispiacerebbe…”
“Sta’ zitto!” sbottano Aziraphale e Crowley nello stesso momento.

“Oh, angelo, perché non me lo hai detto quella notte? Hai almeno la più pallida idea di quanto fossi depresso?” chiede Crowley con voce rotta, in cerca della mani del biondo.

“Okay, comincio a sentirmi di troppo.” borbotta il Dottore, indietreggiando un po’ sul tetto per lasciare loro più spazio.

“Avevo troppa paura di affrontare i miei sentimenti, troppa paura della tua reazione, della loro reazione…” spiega Aziraphale guardando prima sopra e poi in basso, per fargli capire di che cosa sta parlando.

“Oh, angelo,” si intenerisce Crowley, prima di abbracciarlo e baciarlo.

“Beh, ma poi grazie al mio bacio avete rivelato l’uno all’altro ogni cosa e, guardatevi, come siete felici ora!” esulta il Dottore. “Il che fa di me il vostro Cupido!” fa un sorrisone a trentadue denti.
“Ci si aspetta che Cupido faccia innamorare le persone e poi si levi di torno, non che si auto-inserisca  in una sorta di triangolo amoroso che avrei evitato con gioia!” sibila Crowley.
“Troppo tardi per questo!” ridacchia il Dottore, facendogli un buffetto affettuoso sulla guancia. “Sono un Cupido sui generis!”
“E puoi penetrarmi con la tua freccia ogni volta che lo desideri!” ammicca nella sua direzione Aziraphale, prima di tirarlo a sé per un abbraccio che precede un bacio.
“È  un invito sexy, dolcezza?” il Signore del tempo inarca le sopracciglia in modo sexy.

Aziraphale si rende conto troppo tardi del doppio senso della sua affermazione precedente e irrimediabilmente arrossisce.

 

“Il grande passo. Con me. Prima!” Crowley rivendica la sua proprietà, tirando l’angelo al suo petto e ringhiando al Dottore.
“Lo so, lo so.” alza le mani il castano prima di cambiare nuovamente argomento, soprattutto perché c’è qualcosa che ha bisogno di sapere. “Sapete, quando sono fatto tendo un po’ a diventare sbaciucchione e dal flirt facile…”
“Oh, ma davvero? Non me ne ero proprio accorto!” ribatte Crowley, ma al Dottore non sfugge quanto ironico suoni il suo tono.

“Oh, mio dio, non ti avrò fatto avance indesiderate, vero? La mattina dopo mi si annebbia la mente, quindi davvero non riesco a ricordare nulla della scorsa notte” informa il demone.

“A dire il vero, sì, me le hai fatte, anche più di una volta, ma le ho respinte tutte!” conferma con fierezza Crowley.

- Okay, ero a un passo dal cedere… ma non c’è bisogno che lui lo sappia. - pondera il rosso.

“Che cosa scortese!” si imbroncia il castano.

Crowley lo fissa stupefatto e Aziraphale si acciglia.

“Voglio dire… ben fatto!” si corregge all’istante l’alieno.

Ma il suo ego da Signore del Tempo non può reggere a lungo.

“E comunque io sono un fantastico baciatore, chiedi un po’ ad Azi. Non hai idea di quello che ti stai perdendo!” borbotta, sentendosi offeso.
“Ma naturalmente, caro, sei un baciatore sorprendente… m-ma questa conversazione m-mi sta me-mettendo un po’ in imbarazzo!” balbetta Aziraphale.

“Sì, anche a me. Non possiamo tornare ai tempi dove litigavamo e basta?” sbuffa Crowley e il Dottore decide che è il caso di parlare di qualcosa di totalmente diverso.

“Sapete che c’è? Voi credete di essere semplicemente seduti sul tetto di una cabina telefonica ma la verità è che siamo sul soffitto di una nave spaziale davvero davvero, davvero davvero grande e se aprissi un buco esattamente in questo punto con il mio cacciavite sonico cadremmo dritti, dritti nella piscina!” spiega con un sorrisone acceso.

Aziraphale lo guarda meravigliato.
“Davvero dentro hai anche una piscina?”
“Ma certo che ce l’ho. Io ho tutto!” si vanta un pochino, prima di ridurre gli occhi a due fessure tutto concentrato. “Un momento … finiremmo in piscina o nella lavanderia? Non me lo ricordo, ho apportato delle modifiche qualche tempo fa.”

“Cosa intendi per ‘qualche tempo fa’?” lo interroga Crowley.
“Poche settimane fa, da qualche parte a cavallo fra la battaglia intergalattica del 5439 e i Matronalia del 375 a.C..” fa spallucce il Dottore, ridacchiando.
“Angelo, ma come può essere che non ti viene un enorme mal di testa ogni volta che lui fa così?”
“Oh beh, ormai mi ci sono abituato.” ridacchia il biondo.

“Per me è solo uno stramboide spaziale smemorato che nemmeno si ricorda come mai è qui.”
“Questo nooooooon è affatto vero!” protesta il Signore del Tempo. “Me lo ricordo eccome il motivo per cui sono qui.”
“Allora diccelo. Hai detto che ce lo avresti rivelato una volta tornati dal viaggio.” gli ricorda Aziraphale.

“Naaaah, ho cambiato idea di nuovo a riguardo. Che ne dite di un altro viaggio, prima che vi riveli il motivo per cui sono qui?” li tenta.
“Di già?” fa un sorrisone estasiato Crowley.

Non lo ammetterà mai, ma ci ha preso gusto con quei viaggi nel tempo e nello spazio.

“Ma certo, amico mio, e, fidati, amerai davvero, davvero , davvero tanto la destinazione!” fa l’occhiolino il castano specificatamente a lui, prima di saltare agilmente giù dalla cabina telefonica per poterci entrare dentro e i suoi compagni seguono il suo esempio.

Nessuno dei due chiede nulla al Dottore, permettendogli di impostare il TARDIS.

Stavolta Crowley lo sa e si regge forte alle strutture finché il Tardis atterra.

“Fa’ tu gli onori, Crowley!” lo incita il Dottore indicandogli le porte.
Il demone le apre, mettendo fuori la testa.

“Siamo ancora a Londra…” brontola riconoscendo subito Wembley e sentendosi un po’ deluso.

Si aspettava di visitare un pianeta sconosciuto, magari di vivere un’avventura pericolosa.
Ad ogni modo, non può immaginare che il Dottore abbia altri piani per lui.

“Guarda un po’ meglio.” ammicca il Dottore.
E Crowley lo fa.

“Beh sta succedendo qualcosa di grosso, perché fin già da qui posso vedere una folla immensa che fa la fila per qualcosa… un concerto… aspetta un attimo, quello non è il Wembley dei giorni nostri, è il…”
“Il Wembley del 1986? Sì, lo è!” fa un sorrisone il Dottore. “Più specificatamente il 12…”
“Luglio? Davvero tu mi hai portato a uno dei più importanti concerti dei Queen?” lo anticipa Crowley, saltellando per l’eccitamento.
“Eh sì, avrei potuto anche scegliere il 9 agosto dello stesso anno a Knebworth, ma, sai, l’ultimissima performance live di Freddie Mercury mi sembrava troppo triste e…”

Il Dottore non può più parlare, perché Crowley sta facendo qualcosa che non ci si aspetta dai demoni: lo sta abbracciando forte, quasi da strizzarlo.

“Grazie Doc, grazie infinite. Significa davvero moltissimo per me.” fa un sorrisone di pura estasi il demone.

“Non ringraziare solo me c’è anche un certo angelo chiacchierone che mi ha raccontato quale grandissimo fan tu sia, anche se il fatto che quando ero nella tua macchina c’era la musica dei Queen era già chiaramente un indizio,” blatera il Signore del Tempo, ma con l’espressione ancora orgogliosa di sé. “E lui si ricordava quanto tu fossi triste quando gli avevi detto che non saresti potuto andare a questo concerto, a causa di una missione…”

“Già, stupido Cowboy da tentare in Texas. E mi hanno fatto pure andare su un maledettissimo cavallo!” sbuffa al ricordo Crowley.

“Non è una cosa meravigliosa il tempo se ti concede una seconda chance? Lo sapevo quanto era importante per te.” gli fa l’occhiolino Aziraphale.

“Oooh, angelo!” si precipita da lui tirandolo a sé per un bacio lunghissimo.
“Non capisco perché non possa avere un ringraziamento uguale!” puntualizza il Dottore, mettendo il broncio.
“Non ci provare nemmeno e accontentati dell’abbraccio!” lo sbeffeggia il rosso, camminando verso il centro della nave spaziale. “E grazie a anche a te, TARDIS!” aggiunge.

“Visto, piccola? Sì che lo sa il tuo nome!” parla con il suo TARDIS il Dottore, con un’espressione estremamente compiaciuta.

“Allora, usciamo? Il concerto sta per cominciare!” li sprona Crowley, impazientemente.
“Beh ci sono almeno due ore prima che cominci e credo che faresti meglio a mangiare qualcosa prima di andarci C’è un adorabile diner, non molto lontano da qui.” propone il Dottore.
“E va bene, qualsiasi cosa, mi mangio anche il cassiere se è necessario, basta che andiamo!” si arrende il demone.

“Visto? Questo dovrebbe risolvere un po’ il problema di Crowley che non mangia abbastanza… beh, lo so, forse un diner non è certo il posto giusto per il cibo più sano del mondo, ma…”
“Oooohhh, Dottore, sei il migliore!” squittisce Aziraphale, baciandolo come si deve, prima che escano dal Tardis.

-------------------------------

Dopo la loro cena, grazie a un miracolo di Crowley, trovano un posto fra le prime file del parterre.
Il concerto inizia e quando Freddie saluta l’immensa folla, indossando quel giubbino così impossibilmente giallo che può stare bene soltanto a lui, gli occhi di chiunque sono su di lui, tranne che per due paia di occhi.

Aziraphale sta fissando Crowley. Gli occhiali scuri non lo lasciano un secondo, ma lui potrebbe giurare che gli occhi del demone stiano brillando.
Il Dottore preferisce ammirare lo stupore dell’angelo mentre osserva il suo eterno compagno.

“Okay, Azi, credo che tu ed io possiamo andarcene adesso.” sprona l’angelo, ma li sente anche il demone.
“Cosa? Avete intenzione di lasciarmi solo qui?” si acciglia il rosso, ma senza spostare i suoi occhi dal palco.
“Io non ho mai detto che saremmo venuti con te anche noi.” precisa il Dottore.

- Piccolo bastardo arrogante Non avevamo stabilito una tregua? - pondera Crowley. - No, aspetta, io non posso avercela con lui. Guarda dove mi trovo ora. Ed è tutto merito suo!-

“Vieni, prezioso, scopriamo tutte le avventure che questa città può celare.” dice il Signore del Tempo, afferrando per un braccio Aziraphale.
Crowley lo afferra dall’altro braccio.

“Angelo se mi lasci qui adesso, allora poi non mi riterrò responsabile delle cose che potrei fare con Freddie a fine concerto!” trova il suo modo di minacciarlo.

Aziraphale riesce a sentire il suo stesso sangue che ribolle di gelosia.

- Heylà? Tu stai praticamente avendo due diversi fidanzati! Beh, ma questa è una cosa completamente differente!- litiga con la propria coscienza, prima di rivolgersi ad uno dei suddetti fidanzati.

“Per favore, caro, possiamo rimanere?” lo supplica.

Il Dottore non può resistere a quegli occhioni da cucciolo bastonato.

“E va bene, va bene! Ma non più di mezzo concerto!” contratta.
“Affare fatto!” approva il demone.

Il Dottore non si pente della sua decisione di rimanere perché a dire il vero gli piace un sacco ‘Under Pressure’, si ritrova a muovere la testa ritmicamente a ‘Another one bites the dust’, gli vengono le lacrime agli occhi durante ‘Who wants to live forever?” ed è divertito da ‘I want to break free’.

“Sono grandiosi, vero?” sorride Crowley.
“Oh sì, sono incredibili e la voce di Freddie è un dono del cielo,” ammette il Dottore stregato e Crowley annuisce in approvazione. “Ma preferisco qualcosa di più … Bebop.” aggiunge.

“Aspetta, che cos’è che hai appena detto?” gli domanda sconvolto Crowley.

- La possono smettere di aver così tante maledettissime cose in comune questi due?-

Aziraphale sfodera un sorrisone al Signore del Tempo, illuminato dalla sua scelta lessicale.

Quello è l’accordo, è metà concerto, quindi Crowley non può protestare quando Aziraphale se ne va via col castano.
Inoltre, ha decisamente qualcosa di speciale con cui tenersi occupato.

-----------------------------------------------

 

“Allora, piaciuto lo show?” gli domanda il Dottore, quando lo vede far ritorno nel TARDIS.

Aziraphale trotterella verso il suo demone dandogli un breve ma approfondito bacio.

“Oh sì è stato pazzesco. Quando Freddie ha suonato ‘Bohemian Rhapsody’ al piano… credo che il cuore che ho in questo involucro umano abbia perso un battito.” ammette, rimanendo abbracciato ad Aziraphale. “E voi due che mi raccontate? Trovato qualche avventura?”

“Non così grande come volevo!” fa spallucce il Signore del Tempo.
“Abbiamo salvato una vita!” sorride beato Aziraphale.
“Oh, ti prego, Azi, abbiamo solo evitato uno scippo!” lo corregge il castano.
“Abbiamo. Salvato. Una. Vita.” insiste il biondo.

 

“Oh, ci credo che lo hai fatto.” coccola il suo angelo Crowley.
“Avresti dovuto vederci, il Dottore ha colpito la pistola del ladro con il suo aggeggio sonico e non riusciva più a sparare e io ho miracolato un Dobermann che lo ha fatto fuggire via era spaventoso quanto un Segugio Infernale!” ridacchia il biondo.

“Un cooosa?” gli domanda intrigato il Dottore.
“È una lunga storia, ma posso raccontartela se vuoi.” si offre Aziraphale, camminando verso di lui.
“Oh, mi piacerebbe molto,” gli sorride l’altro, prima di gettare uno sguardo a Crowley. “Ma non stanotte.”

“Crowley, te la ricordi la questione del Grande Passo? Volete usare il TARDIS per quello?” offre il Dottore, lasciando esterrefatto il suo ascoltatore.

Passa da rivale a Cupido un po’ troppo spesso.

“Huh? Beh, non saprei…”
“Azi, la nostra prima volta sarà qui, è sicuro!” ammicca sexy il Signore del Tempo all’angelo, facendo schioccare la lingua.

“Cazzo, ora devo farlo anch’io qui, per primo!” brontola Crowley.

Aziraphale è troppo su di giri per parlare.
Sente solo che è arrivato il momento e non potrebbe sentirsi più pronto di così.

“Potete farlo anche adesso, se vi va!” scrolla le spalle il Dottore. “Io devo aggiustare delle apparecchiature che fanno un po’ i capricci ultimamente.” spiega, indicando dell'attrezzatura che ha raccolto vicino alla console dei comandi. 

Crowley comincia a baciare Aziraphale proprio lì, proprio in quel momento.

“Woah! Rallenta. Voglio dire, non mi dispiacerebbe guardare due creature soprannaturali eteree, millenarie di opposte fazioni mentre fanno l’amore; il mio interesse scientifico in questo è elevato, ma.. non intendevo qui, qui.” chiarisce il Dottore. “Andate a trovarvi una stanza, qui ne è pieno. Sapete, pure la Lavanderia ha il suo perché…” aggiunge, prima di tornare a dedicare la sua attenzione alle sue invenzioni.

“Vieni con me, angelo, troviamoci una stanza lontano da questo guardone spaziale!” si allontana col suo angelo Crowley, facendo ridacchiare il castano.

TBC

 

Ta-dan …. contenti, è arrivato il momento per quei due… ancora devo decidere dove, qualche idea?

Per quel che riguarda il Dottore, la Lavanderia è molto papabile ahahah, l’ho vista nei fumetti e mi ci sono fissata, la trovo canon XD

Piaciute le allucinazioni da LSD? ^^’ notato qualche piccola allusione a una certa ship, noooo vero? XD

un grazie specialissimo a Meiousetsuna <3 per questo fantasticherrimo regalino

bannerino-m

Quando ho visto quest’immagine (non conosco i credits scusate), ho capito che dovevo farci qualcosa a riguardo:

phone-box
find place with picture


Inoltre mi diverte l'idea di un Dottore che in preda al sonnambulismo faccia un po’ di danni col Tardis XDD
che ci parli assieme invece è canoooonissimo <3

Ehmm, garantisco che questi tre fanno come vogliono loro, io non li controllo più e certe fan art galeotte che ho visto in giro nel web NON aiutano… però spero continui a piacervi e soprattutto divertirvi ^^

Liberi di dirmi quel che vi pare, come sempre… ma se attaccate il ‘mio’ Dottore sappiate che lo difenderò a spada tratta, LOL!

besos… per chi mi segue anche di là… ci si vede con l’aggiornamento della J/K rossa, quando arriverà ^^’
   
 
Leggi le 21 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: MusicAddicted