Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
Segui la storia  |       
Autore: Layshaly    08/08/2009    5 recensioni
La ricerca della verità è un percorso che in pochi possono compiere. Spesso si rivela dolorosa, intricata e difficile da comprendere. Come reagirà Watanuki a tutto ciò? E se la sua personalissima verità fosse esattamente l'opposto di quanto aveva sempre creduto?
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lo Specchio della mente
Capitolo 9


Dolore. Era questo ciò che aveva dentro. Semplice e puro dolore.
Dal primo istante in cui la sua mente aveva compreso di essere sulla via che lo avrebbe portato a perdere l'amicizia dell'arciere, la sensazione di incompletezza provata qualche attimo prima, aveva preso ad espandersi internamente formando un cratere che, poco dopo e proprio sotto il peso della parole di Doumeki, si era lentamente riempito di una sensazione capace di corrodergli l'anima.
Watanuki sollevò un braccio per cancellare alcune lacrime.
Era seduto sul fouton della camera che lo ospitava quando restava a dormire da Yuuko. Gli occhi velati dal troppo piangere, le guance arrossate, l'espressione persa e addolorata.
"Perchè è dovuto succedere tutto questo... Perchè non ho capito prima." Pensò amareggiato.
In fin dei conti, Yuuko gli aveva dato non pochi spunti sui quali riflettere, così come le stesse esperienze vissute lo avevano più volte messo faccia a faccia con quanto provava. Eppure la sua voglia di non vedere, aveva avuto la meglio, confinandolo in una spirale di interminabile dolore.
«Dou...meki...» Singhiozzò, abbracciandosi nel buio di quella stanza.
Trascorse così diverso tempo, dopo il quale decise di fare qualcosa.
Messosi a sedere, prese in mano lo specchio e, se pur provato dalla giornata trascorsa, decise di interrogarlo ancora una volta.
«Dimmi cosa sta pensando Doumeki.» Ordinò.

Un attimo dopo si trovò seduto in uno spazio scuro, attraversato da sottilissime onde energetiche.
Diversamente da quanto accadeva di solito, davanti a se non vedeva nulla. "Che stia dormendo?" pensò.
Un'onda più forte sembrò urtarlo provocando un forte stridere che gli entrò dentro la testa, superando i normali confini del suono.
Spaventato, Watanuki cercò di far luce su quanto stesse accadendo e, all'improvviso, le immagini tornarono, mostrandogli l'interno del tempio in continuo movimento.
La calma piatta nella quale si era trovato fino ad un attimo prima, sostituita da una determinazione, molto prossima alla rabbia.
Poi di colpo, sentì il cancello del tempio chiudersi, mentre la strada scorreva velocemente sotto ai suoi occhi.
Nei minuti successivi, osservò senza capire, i luoghi che andavano cambiando passo dopo passo, fino a condurlo vicino al negozio dei desideri.
Di solito lo specchio non gli mostrava le parti prive di significato. Lo trasportava in giro nel tempo e tra i vari luoghi, ponendolo sempre nel momento esatto che voleva mostrargli.
Quell'improvvisa variazione iniziò ad allarmarlo, portandolo a chiudere e riaprire gli occhi, nella speranza di trovare uno scenario diverso ad attenderlo.
Poi, le cose iniziarono a mettersi male. Doumeki oltrepassò lo steccato che dava sul negozio, bussò alla porta e, quando Maru e Moro gli aprirono, Watanuki capì.
Aprì gli occhi sulla realtà della sua stanza. Scoprendosi ancora in lacrime.

In quel preciso istante la porta si aprì rivelando la figura dell'arciere.
«Dou...meki...» Esclamò il ragazzo.
Il più grande gli rivolse uno sguardo gelido. «Non mi sbagliavo.» Esordì fissando lo specchio.
Watanuki posò l'oggetto magico, asciugandosi le lacrime ed alzandosi in piedi. «Doumeki... senti.»
«Perchè.» Continuò lui, avanzando minacciosamente. «Sei entrato nella mia testa, vero?»
«Oh...» Esclamò l'altro, confermandogli ogni sospetto. «Ecco... io, non...»
Doumeki lo bloccò con un gesto della mano. «Lascia stare. Non ha più importanza.»
«Ma...»
«Volevo solo accertarmene.» Concluse.
Watanuki lo fissò tra le lacrime. «Shizuka...»
L'arciere però sembrò non sentirlo, e senza aggiungere altro, si allontanò dalla stanza, lasciandolo solo con quel dolore crescente.

°*°

Intorno a lui c'erano solo pareti scure le cui superfici sembravano riflettere immagini a colori, stinte dal tempo.
Enormi ombre lo circondavano. Spettri di grossi alberi le cui fronde venivano smosse da un vento caldo e leggero, si stagliavano sulla sua testa.
«Questa non è la mente di Doumeki...» Commentò tra sé e sé.
«No, non lo è...» Spiegò una voce a lui conosciuta.
Watanuki si girò evidentemente sorpreso. «Haruka-san...» Mormorò.
Il sacerdote si limitò a sorridergli, l'espressione gentile come sempre.
«Do...dove siamo?» Domandò, guardandosi intorno con aria spaesata.
«In una parte di te..» Replicò l'uomo come fosse la cosa più ovvia.
«Ma...» Watanuki lo fissò con aria allarmata.
Haruka mosse un paio di passi verso il ragazzo. «Siamo... nella parte in cui hai scelto di relegarti...» Dichiarò, guardandosi intorno.
«Relegarmi...» Ripetè Watanuki.
«Esattamente.» Commentò Haruka. «Non hai forse desiderato di poterlo sentire vicino come quando osservi attraverso lo specchio?» Domandò l'uomo con estrema calma.
Il ragazzo arrossì, limitandosi ad annuire.
«Così però... finirai con l'allontanarlo per sempre. Vivendo nel passato, intendo.»
Watanuki sollevò due occhi lucidi sull'uomo. «Lui... è già lontano.» Sospirò, adombrandosi.
L'uomo lo osservò con una certa apprensione. «Dimmi... Riesci ad essere felice, Kimihiro-kun?»
Il ragazzo lo osservò senza rispondere, abbassando il capo e stringendo i pugni quando, lo sguardo dell'altro si alzò su di lui comunicandogli che si attendeva una risposta.
«Non molto...» Ammise infine. «Io... devo aver sbagliato qualcosa. E lui ora... si è allontanato per sempre...»
«Ne sei sicuro?» Chiese l'altro, poggiandogli una mano sulla spalla.
Watanuki sollevò gli occhi sulla figura del sacerdote. «Io... credo di si.»
«Non imparerai mai, eh?» Domandò l'altro. «Devi riuscire a vedere al di là delle apparenze, specie con persone impenetrabili come mio nipote.» Replicò infine.
«Ci ho provato...» Replicò il giovane. «Ma lui... ha preso le distanze...» Continuò, gli occhi ormai lucidi.
Haruka sorrise. «Sono sicuro che troverete il modo.» Lo rassicurò. «Per cominciare... prova a parlargli con il cuore, Kimihiro-kun. Spesso la mente usa le parole sbagliate.»
«Che?» Il ragazzo sollevò gli occhi appena in tempo per vederlo sparire.

Un attimo dopo era ancora nella sua stanza. Nella testa un nuovo rompicapo da risolvere.
«Fantastico.» Sbottò, carico di tensione.
«Qualcosa non va?» Domandò in tono ironico la strega.
«Yuuko-san... da quanto...»
La donna gli andò vicino, lo sguardo serio che mal si abbinava all'espressione sorridente. «Solo qualche minuto.» Dichiarò, curvandosi su di lui.
Watanuki rimase immobile, osservandola mentre con i modi di sempre gli prendeva il mento tra le dita sottili per obbligarlo ad incontrare il suo sguardo. «Dimmi Watanuki, hai capito ora?» Chiese infine.
Senza un apparente motivo il ragazzo si scostò da lei bruscamente. «No! Non... non ne sono capace.» Urlò quasi.
«Eppure...» Proseguì lei. «Ero convinta che l'arrivo di Doumeki-kun ti avrebbe aperto gli occhi...»
«E... come.» Sospirò il ragazzo, ricordando con rammarico la delusione dipinta sul volto dell'arciere.
Yuuko sorrise appena, sollevandosi ed avvicinandosi alla porta. «Quello specchio serviva a cogliere i suoi pensieri e non a spiarne i movimenti. Così facendo hai interferito con la sua realtà.»
«Con la sua realtà?»
Yuuko annuì, fissandolo dall'alto in basso. «E' evidente che dovrai ancora cercare...» Dichiarò infine.
«Yuuko-san!» La chiamò lui, alzandosi in piedi. «Cercare... dove?»
Per tutta risposta la donna fece scorrere la porta shoji, uscendo dalla stanza e voltandosi per richiuderla. «Sta a te comprenderlo, Watanuki Kimihiro...» Dichiarò infine, lanciando un'occhiata fugace, proprio dove si trovava lo specchio.

Quando fu solo, Watanuki, tornò a sedersi sul fouton, osservando l'oggetto magico.
Se la strega non l'aveva ancora ripreso era perchè in qualcosa gli sarebbe tornato utile. Dopo l'infinità di giorni trascorsi in quel negozio, alcune cose iniziava a capirle anche lui, dopo tutto.
I suoi occhi si mossero sulla superfice ancora lievemente accesa dello specchio. Alla fine non aveva fatto che procurargli guai su guai, confondendolo e mostrandogli un'immagine dell'arciere che evidentemente non era affatto reale, pensò.
Chiuse gli occhi, stringendolo a se e soffermandosi sulle ultime immagini viste attraverso quella strana forma di magia.
Aveva chiesto di vedere qualcosa che riguardasse Doumeki ed al suo posto aveva incontrato Haruka-san. Era stato lo specchio a condurlo da lui? Il sacerdote aveva parlato di un incubo. Che si fosse semplicemente addormentato?
Quel pensiero lo portò a riaprire gli occhi.
«Voglio sapere.» Ordinò all'oggetto, stretto saldamente tra le sue mani. «Mostrami i pensieri di Doumeki.»

Fu un viaggio breve. Uno scorrere lento di immagini che, come lo scorrere di un fiume, non sembravano aver fine.
Doumeki stava osservandolo. Non riusciva a ricordare il momento che attraverso la mente dell'arciere stava rivivendo.
Capitava spesso di trovarsi insieme e a scuola e non si era mai soffermato a fissare l'arciere nella sua mente. I suoi pensieri erano sempre
stati per Himawari, non certo per lui.
«Vuoi piantarla di seccarmi?» Si era sentito urlare?
Lo sguardo di Doumeki, per nulla mutato, continuava a fissarlo. «Lo mangi?» Domandò indicando un dolcetto tra le sue mani.
«Eh?» Aveva chiesto lui con l'aria di non capire.
Eppure era tutto così ovvio se visto da chi stava compiendo l'azione.
Vide la sua mano, anzi quella dell'arciere, muoversi per afferrare il pasticcino ancora intatto. Ci fu un lieve contatto tra le loro dita. Una sorta di lieve carezza che ai tempi non aveva neppure notato, concentrato com'era nel capire cosa volesse l'altro per poterlo ricoprire di insulti.
Tutt'altra cosa fu quanto sentì dalla mente di Doumeki. Il battito che accelerava, un senso di calore improvviso ed il gusto morbido e fragrante del dolcetto che lui aveva preparato.
Era per questo che continuava a prendergli il cibo da sotto al naso? Era questo ciò che intendeva Haruka-san quando gli aveva parlato dei gusti difficili del nipote, in fatto di cucina?
Watanuki chiuse gli occhi, colpito da quanto aveva appena visto e sentito.
Quando li riaprì, nuove lacrime presero a scorrere, incontrollate.
Era proprio stato un'idiota.


Ok... scusate per il mega ritardo ma questi capitoli sono piuttosto pesanti da scrivere ^^;
Un grazie ad Hari, come sempre per aver editato.
Ed ora via alle recensioni! ^_^

Doremichan: Ciauuu. Beh ormai che sono Layshaly lo sai già. ^_^
Ahah quel libro è la mia nemesi. Comunque il mistero suppongo verrà svelato nel prossimo capitolo o in quello dopo. Quindi non manca molto.

Naco chan: Sorvolo su alcuni punti per non spoilerare. XD
Sono felice che la storia ti stia incuriosendo. Watanuki ha fatto tenerezza anche a me devo ammetterlo. E credo che nonostante i modi da duro, anche Doumeki ha provato il desiderio di stringerselo forte. :P

Yusaki: Ziiiiii anche qui Wata non si è risparmiato la sua dose di lacrime. E' che a Doumeki piace tanto vederlo con gli occhi lucidi e le guance arrossate. Gli fa uscire il lato protettivo del seme. XD
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. :P

Ikarikun: Bentornata ^_^
Mi scuso per l'attesa e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento.

Roy4ever: In effetti quel libro è un pò una bomba ad orologeria anche per la sottoscritta XD Sui tuoi ragionamenti, beh... direi che non sono poi tanto stupidi! XD
Grazie per i tuoi commenti.^_^

Witch Of The Dimensions: Che dire... sono felicissima per l'entusiasmo! :)

Ciao e alla prossima, da
Ps. Vi ricordo il forum di xxxHOLiC con gdr
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC / Vai alla pagina dell'autore: Layshaly