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Autore: Nao Yoshikawa    09/04/2020    7 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 - Febbre

El tossì rumorosamente e a quel punto Aziraphale dichiarò la sua sentenza.
«Sì, hai decisamente l’influenza. Ed anche qualche linea di febbre, ma starai meglio.»
Non era facile quando El stava male, cosa che per fortuna succedeva abbastanza di rado. Non solo per la loro grande ansia – sua e di Crowley – ma anche perché la bambina aveva ereditato da uno dei due (e non era difficile capire da chi), l’amore per il dramma e l’esagerazione.
«Non è giusto, ho freddo. E ho caldo. E non posso giocare, mi fa male la gola», piagnucolò, stesa a letto con in mano il suo inseparabile orsacchiotto.
«Beh, parli parecchio per una che ha mal di gola», infierì Crowley. In realtà era molto preoccupato, se si parlava di ansia lui e Aziraphale erano quasi sullo stesso livello.
«Suvvia, non è niente di grave, passerà entro qualche giorno. Vedila così, almeno avrai tutte le nostre attenzioni per te.»
«Ma lei ha già tutte le nostre attenzioni», volle ricordargli Crowley.
E in effetti non aveva neanche torto. Si schiarì la voce, alzandosi.
«Ad ogni modo, El, adesso devi  prendere la medicina per la tosse.»
A quelle parole la bambina fece una smorfia indecifrabile.
«Che schifo, è amara, prendila tu», piagnucolò con fare teatrale.
«Io non ne ho bisogno.»
Che esasperazione. E pensare che era un angelo così paziente. La medicina per la tosse effettivamente non aveva un aspetto invitante, quando la versò sul cucchiaino.
«Vai via!» El sventolò una mano per cercare di allontanarlo. Se avesse potuto sarebbe volata via sulle sue ali, ma in verità non ne aveva la forza.
«Giuro solennemente che avrà un buon sapore», promise Crowley. «Direi mai bugie?»
«Tu dici sempre bugie. È per questo che papà si arrabbia di continuo!»
Aziraphale doveva mettere fine a quel piagnisteo. Ma almeno Crowley stava distraendo El. Veloce si avvicinò, afferrandole piano il viso e mettendolo – assai poco elegantemente – il cucchiaino in bocca.
El fece una smorfia e cercò di protestare, ma subito dopo si calmò.
«Ma… ha sapore di zucchero filato.»
«Visto? Te l’avevo detto io che avrebbe avuto un buon sapore», le fece notare Crowley.
«Che cosa?! Tu hai cambiato il sapore? E non potevi dirmelo prima di far succedere questo casino?!»
Aziraphale era sempre molto controllato, ma quei due mettevano a dura poca la sua pazienza.
Dopo la medicina, El volle letto il suo libro preferito, Alice nel Paese delle Meraviglie. Quindi Aziraphale la portò con sé sul suo letto – anche perché in nottata El li avrebbe raggiunti comunque – e iniziò a leggere per lei. La bambina in verità non resistette a lungo, perché vinta dalla stanchezza data dall’influenza, si era addormentata subito. Aziraphale però non aveva avuto il coraggio di sposare quel corpicino bollente, quindi l’aveva tenuta stretta a sé.
Crowley lo raggiunse poco più tardi, facendo attenzione a non svegliarla.
«Temo che sarà una notte molto lunga. Lo sai come diventa El quando sta male, è così capricciosa. Io la vizio troppo.»
«Dici così da quand’è nata, ma non mi pare che le cose siano molto cambiate», sussurrò Aziraphale, sfiorando la fronte lievemente sudata di El. Aveva le guance arrossate, anche quell’adorabile nasino all’insù. E le sue lentiggini e quelle ciglia lunghe. Sembrava di guardare allo specchio se stesso e Crowley, ma fusi insieme. «Ma va bene così. El non avrà cinque anni per sempre.»
«Beh, grazie Aziraphale. Avevo proprio bisogno che me lo ricordassi», si lamentò, abbracciando piano El. «Le è scesa la febbre?»
«Credo di sì. Odio vederla star male, fortunatamente lei resiste più di te. Se fossi stato tu quello con la febbre, sarei già impazzito.»
«Ehi, che cosa vorresti insinuare?» domandò offeso. Aziraphale però aveva chiuso gli occhi, forse già addormentato a causa della troppa stanchezza. Si addolcì appena e decise che lo avrebbe lasciato riposare.
 
Nota dell’autrice
Oramai sto sviluppando un amore per l’hurt/confort, mi da degli spunti così fluff. Comunque per me è canon che Crowley, in caso di malore/influenza/qualsiasi cosa, diventi la peggior drama-queen esistente e infatti El ha preso da lui (ma questo si era abbastanza capito).
 
   
 
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