Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    09/04/2020    2 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 11.
 
Anna si sveglia tardi, addirittura all’ora di pranzo per colpa della notte focosa appena trascorsa con il futuro marito. La giovane stropiccia gli occhi, si stira le braccia mugugnando e comincia ad accarezzare i capelli di Kristoff in dormi veglia accucciato accanto a lei.

“Amore, abbiamo dormito tantissimo sono le 13” sussurra Anna intrecciando profondamente le dita sulla sua testa e massaggiandola dolcemente per donargli un risveglio delicato.

“Abbiamo faticato abbastanza questa notte direi” risponde finalmente lui abbozzando un sorriso e guardando la donna negli occhi.

“Lo devo raccontare a tutti! Guarda com’è bello il mio anello!” gioisce la ragazza applaudendo entusiasta e ammirando il gioiello all’anulare sinistro.

“Oh no, sei una donna! Passerai il pomeriggio a parlare del fidanzamento” ironizza Kristoff alzando gli occhi al cielo, cosciente dell’importanza di quel gesto per qualsiasi ragazza.

“Ma quando ci sposiamo?” chiede poi Anna, tornando seria e allo stesso tempo eccitata per l’idea delle nozze.

“Direi che possiamo già iniziare ad organizzare tutto. Tu dopodomani ti laurei, il mio lavoro e lo stipendio sono sostanziosi per affrontare le spese e nel frattempo possiamo guardare le case e prepararci. Direi verso fine anno tu che dici?” propone lui felice, immaginando già il grande giorno.

“Davvero?! Così presto? Che bello Kristoff! È un sogno che si avvera!” si esalta Anna emettendo un gridolino di gioia.

“Se potessi ti sposerei anche subito. Ormai sono sicuro e non mi voglio tirare indietro. Voglio vivere e condividere tutto con te” aggiunge lui sollevandosi e baciandola teneramente.

“Ora chiamo gli amici e…” comincia a dire Anna incupendosi all’improvviso, subito dopo essersi alzata di scatto dal letto.

“Che cosa c’è che non va?” chiede Kristoff notando il suo cambiamento.

“Lo dirò a tutti, dopodomani mi laureo e in tutto questo non ho più sentito Hans. L’ho deluso, l’ho fatto soffrire ma, in questa situazione, è stato lui a farmi svegliare e tornare a vivere. Spero si presenti alla mia laurea” spiega Anna dispiaciuta di poter perdere l’amico dopo avergli spezzato il cuore.

Kristoff non risponde e riflette su quanto appena detto. Lui aveva sempre provato una sorta di rivalità nei confronti di Hans. Alla fine lui, giovane, bello, con i capelli rossi lucenti e gli occhi color smeraldo avrebbe sicuramente fatto breccia nel cuore di Anna. La ragazza, invece, aveva scelto il migliore amico della sorella, il suo fratellone, la persona più grande di lei che quattro anni prima trovò il coraggio di dichiararsi.

“Ti stai facendo venire i sensi di colpa amore, smettila. Io non sono interessata a Hans!” aggiunge immediatamente Anna trovando il fidanzato assorto e con un’espressione che conosceva molto bene.

“Lo so, ma sai a volte penso che, forse, mi sono intromesso troppo nella tua vita senza lasciarti la possibilità di aprirti e scoprirti da sola” spiega lui ragionando tranquillamente, senza vittimismo ma con il semplice intento di condividere un pensiero con la futura moglie.

“Non è vero amore, io mi sono riscoperta grazie a te ma tu non hai stabilito la mia crescita. Ricorda che il cambiamento dipende sempre da un’altra persona e io ho deciso di farmi aiutare da te. Certo, magari durante la tua assenza ero un po’ fissata ma solo perché mi mancavi. Tu mi hai sempre lasciata libera e io ho agito ascoltando la mia testa prima di tutto. Se sono così, però, è solo grazie a te” dice Anna sedendosi sul bordo del letto per dialogare.

“Grazie amore mio. Quel cedimento con Hans non significa nulla. Vedrai che lui capirà e, nonostante tutto, spero che possa continuare a fare parte della tua vita. Se non verrà alla tua laurea ti consiglio di andarlo a cercare e chiarire” riflette di nuovo Kristoff.

“Davvero mi lasceresti fare una cosa del genere? Come mai non sei geloso, perché non ti sei arrabbiato per la storia del bacio?” chiede Anna meravigliata di fronte alla pacata reazione del fidanzato.

“Perché mi fido di te. Vedo che mi ami ma, a parte questo, sei una persona responsabile e non hai idea degli enormi miglioramenti che hai fatto in questi anni. Hai ragione, io forse all’inizio mi sono un po’ imposto nella nostra relazione ma ora dimostri una maturità immensa. Promettimi, amore mio, che non ti farai mai mettere i piedi in testa da nessuno…nemmeno da me” conclude Kristoff appoggiando la fronte a quella di lei, donandole  una dolce carezza sul volto.

Anna, dopo quel momento intenso, si alza in piedi e, in preda alla gioia del fidanzamento, chiama tutta la sua rubrica per comunicare l’evento.

Intanto in montagna…

La famiglia Frost era in montagna da ormai un giorno e mezzo e, finalmente, pareva essere tornato il clima caldo e caratteristico di quella giovane unità familiare.

I quattro avevano passato la serata di fronte al camino, avevano visto un film insieme, per poi crollare tutti addormentati. Jack sollevò dolcemente le bambine dal divano per portarle nella loro piccola cameretta della baita affittata per il weekend e, dopo aver dato loro il bacio della buonanotte, destò anche Elsa per permetterle di spostarsi nel letto matrimoniale.

Tutto sembrava essere tornato alla normalità, Elsa ne era particolarmente felice in cuor suo ma, il giorno seguente, il cellulare di Jack ricominciò a suonare incessantemente.

“Quindi il peluche come hai deciso di chiamarlo?” domandò Jack inginocchiato davanti al caminetto acceso, intento a giocare con le bambine.

Lia stava per rispondere quando, di nuovo, Jack interruppe il gioco e corse a rispondere alla chiamata per poi allontanarsi per più di mezz’ora. La routine si stava ripetendo costantemente: lui giocava due minuti con le bambine, rispondeva al telefono, tornava dopo ore, giocava con le bambine, rispondeva di nuovo e intanto il tempo passava.

Elsa osservava tutto da una poltrona sulla quale cercava di rilassarsi leggendo un libro. Inizialmente vedere il marito pronto a divertirsi con le figlie le colmò il cuore freddo ma, quel continuo andirivieni, aveva iniziato a disturbare e infastidire pure lei.

“Sì, la riunione la possiamo fissare martedì” spiega Jack al telefono camminando avanti e indietro.

“Uhhhh il grande mostro di neve sta per attaccare i nostri pupazzi!” urla improvvisamente Lia, furba e con un piano predefinito in testa.

Jack si gira di scatto verso di lei facendole segno di fare silenzio ma la bambina, ora più che mai, è pronta ad interferire e farla pagare al genitore.

“Aiutttttoooo, presto signor Jack Frost! Il suo intervento è essenziale!” afferma la bambina ad alta voce, invitando anche Sofia a seguire le sue gesta.

“Sì! Ecco che arriva il mostro di neve pronto a rapire le nostre principesse! Serve l’aiuto del supereroe Frost e dei nuovi peluche!” si aggiunge anche Sofia alzando la voce.

La baita si riempie di urla e fastidiose grida capricciose delle bambine che, attraverso un gioco inventato, provano a catturare l’impassibile genitore, ipnotizzato da quelle telefonate. Elsa ha ormai chiuso il libro ed è pronta a fermare le bambine quando assiste a una scena che le fa raggelare il sangue.

“Volete stare zitte! Ora basta! Insomma ma lo capite o no che questa è la telefonata più importante della mia vita?! E tu Elsa, cosa stai lì così! Stanno urlando da ore, non puoi intervenire?” rimprovera Jack mettendo in attesa la chiamata e fulminando con sguardo vitreo i componenti della sua famiglia.

Sofia sospira spaventata e corre a rannicchiarsi vicino al caminetto mentre Lia, più matura e astuta, si limita a fare una linguaccia di nascosto al papà per poi raggiungere la gemella e invitarla a non prendere seriamente la questione. Elsa osserva tutto da lontano, arrabbiata per il tono utilizzato dal marito e in parte fiera delle proprie figlie per l’atteggiamento intrapreso nel quale sono riuscite a mostrare, in modo evidente, la mancanza delle cure paterne.

Jack rimane al telefono per altre ore arrivando così al momento del pranzo e sedendersi a tavola affamato, con lo stesso atteggiamento di sempre come se nulla fosse.

“Cos’è tutto questo silenzio? Che cosa è successo?” domanda lui stranito dal sentire solo il suono del ticchettio delle forchette sui piatti.

Le bambine non proferiscono parola e, ancora una volta, lasciano che siano i loro sguardi e i loro silenzi a rispondere.

“Siete arrabbiate per prima perché ho alzato la voce? Sapete che non mi dovete interrompere al lavoro e mi sono alterato, vi chiedo scusa e io…” comincia a giustificarsi l’uomo, visibilmente frustrato e dispiaciuto, come se, senza telefono, fosse tornato il padre premuroso di sempre.

“Il peluche, almeno il mio, si chiama Olaf comunque” spiega Lia interrompendo il genitore e alzandosi dal tavolo per dirigersi verso il suo pupazzo di neve giocattolo.

“E la mia renna si chiama Sven” replica Sofia, ripetendo lo stesso gesto della sorella, chiaro segnale al padre di non esserci rimaste male per il tono di rimprovero, ma per non essere stato presente nel loro universo di bambine.

Jack rimane in silenzio e, dopo aver riflettuto e averle contemplate da lontano, rivolge uno sguardo di aiuto a Elsa.

“Non capisco io, che cosa ho fatto?” chiede lui con il cuore in mano.

“Le hai sgridate troppo. Loro stavano solo attirando la tua attenzione” spiega Elsa senza guardarlo in volto.

“Ma se ho giocato con loro tutta mattina!” replica lui scioccato, come se fosse stato un peso giocare con le proprie figlie.

“Ti sarai alzato minimo 6 volte. Le bambine si sono stancate del tuo comportamento e te l’hanno fatta giustamente pagare” risponde ancora Elsa questa volta pronta a fissare negli occhi il marito, appoggiando rumorosamente le braccia conserte sul tavolo, dopo essersi inumidita le labbra con un goccio di vino rosso.

“6 volte? Dici davvero? Non me ne sono reso conto!” risponde lui chiaramente pentito, cadendo dalle nuvole e dimostrando di essere così su un altro pianeta quando lavora.

“Sì… guardale Jack” continua Elsa invitandolo ad osservare le loro due biondine sul tappeto della piccola sala, insieme ai loro peluche mossi dalla magnifica fantasia.

“Te le stai perdendo, e me le sto perdendo anche io. Io, però, non ho mai tempo di giocare con loro perché ho sempre qualcosa da fare. Tu sei sempre al lavoro e le trascuri, ma sappi che questo non durerà per sempre. Sono già grandi Jack! Tra un po’ non verranno più a chiederti di giocare, non busseranno più alla tua porta ma anzi, saranno loro a respingerci!” inizia a dire Elsa fissandolo negli occhi più intensamente.

“Abbiamo poco tempo per goderci le nostre bambine. Pochi anni ancora e le vedremo volare via, prede dell’adolescenza, delle mode e dei ragazzini. Se vai avanti così ti perderai tutto di loro…”

Conclude la donna, lanciando una stoccata al marito, incapace di rispondere. Il silenzio penetrante viene fortunatamente interrotto dallo squillo di un cellulare ed Elsa, dopo aver seguito il suono, risponde immediatamente.

“Ciao Elsa” afferma Anna dopo aver chiamato tutte le amiche, desiderosa di gustarsi la telefonata con la sorella per ultima.

“Anna! Come va?” domanda Elsa felice, pronta a sentirsi ringraziare per la preziosa sorpresa effettuata.

“So che tu vorresti che parlassimo di tutto lo scherzo e gli stratagemmi ma…volevo prima comunicarti un’altra cosa” afferma Anna esitando, portando Elsa ad agitarsi di fronte a una presunta notizia di cui non conosce ancora il contenuto.

“Kris mi ha chiesto di sposarlo” sbotta Anna emozionata che, anche se impossibile da constatare vista la distanza, aveva le lacrime agli occhi per la commozione.

Elsa rimane senza parole, non credendo a ciò che ha appena sentito e al gesto inaspettato di Kristoff che non aveva confidato nemmeno a lei. Elsa, come sorella maggiore e come qualsiasi primogenita nelle veci di madre, sente come una morsa al cuore. Una morsa in parte gradevole per la meravigliosa notizia, ma anche dolorosa per colpa del pensiero inconscio determinato dal fatto di vedere la sorellina come una donna ormai, capace di gestire la propria vita autonomamente. La mente poi si chiede se l’uomo al suo fianco sia quello giusto, ma su questo Elsa non ha neanche un dubbio trattandosi del suo migliore amico.

“Ti ho sconvolta, sei ancora lì?” chiede Anna ridendo, sentendo solo il vociferare delle nipotine in sottofondo.

“Sì ci sono, Anna! Sono così felice per te! È un sogno che si avvera” si limita a rispondere Elsa tremante di gioia e adrenalina.

“Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il tuo supporto e la tua vicinanza. Sei tu che mi hai sempre aiutata in questa relazione e ora si vedono i frutti. Tu e Jack mi avete dato testimonianza dell’amore vero e ora spero di poter imparare anche io la bellezza della vita matrimoniale. Tutto questo per dirti che apprezzo ciò che hai sempre fatto e che continui a fare per me…io ci sarò sempre per te Elsa. La nostra è una promessa” conclude Anna utilizzando parole sagge e cariche di significato.

“Saremo unite per sempre. Ora vai a ripetere la tesi, ci vediamo domani sposina. Sono così felice per te e ti voglio tanto bene” taglia Elsa, scossa dalla notizia e sorridente, per poi chiudere la telefonata tenendosi l’apparecchio stretto al petto, come a voler stringere a sé la sorellina e la news. Nelle loro vite si stava finalmente risolvendo tutto. Ora anche Anna avrebbe avuto una famiglia tutta sua, una laurea, un lavoro e una magnifica carriera. Tutto stava procedendo a gonfie vele o…forse no.
  
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