Film > Megamind
Segui la storia  |       
Autore: Kiarachu    12/04/2020    0 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Minion era già in cucina a preparare la colazione – toast, caffè, pancetta e uova strapazzate – quando la coppia si svegliò attorno alle nove meno un quarto. Oggi Megamind e il suo compagno pescioide dovevano andare e fare la loro prima lezione di guida col direttore.
 
La coppia e il pesce mangiarono pacificamente la colazione, e più tardi andarono a lavarsi e vestirsi. Come sempre, Megamind chiamò i robocervelli per indossare il suo solito abbigliamento: la tuta protettiva e la tuta in pelle, e il suo mantello con gli spuntoni. Roxanne preferì indossare un paio di pantaloni blu, una camicetta bianca e un paio di mocassini.
 
Dopo essersi vestita ricevette una telefonata dalla stazione di polizia, dove le comunicavano che doveva rispondere a qualche domanda sul suo appartamento. Sembrava che non potesse evitarlo, così si affrettò a spiegare la situazione al suo ragazzo.  
 
“Ah, nessun problema, carissima! Dobbiamo andare alla stazione di polizia per la lezione col direttore, dopo tutto,” l’alieno blu le disse facendo un sorrisino compiaciuto. Era contento, Roxanne poteva vederlo imparare per prendere la sua patente!
 
Dopo che i tre salirono sulla macchina invisibile, Minion la guidò verso la stazione di polizia. Il tempo passò in fretta mentre arrivarono alla stazione, dove c’era il direttore che li stava aspettando.
 
“Ah, eccovi! Siete pronti? Non sarò gentile, d’accordo? Dovete imparare qualche regola!” il direttore Hudson disse al dinamico duo, con espressione divertita.
 
Minion fece un sorriso tutto denti, mentre Megamind si accigliò nervosamente. “Beh…per darci qualche lezione di guida lei deve essere duro qualche volta”, il pescioide disse all’uomo dai capelli brizzolati.
 
“È lo stesso…facciamolo, così posso tornare a controllare i robocervelli che stanno lavorando in città”, l’eroe blu borbottò, contorcendo le sue mani inguantate.  
 
Roxanne congiunse le sopracciglia, a quella sua affermazione, e roteò gli occhi.
Come sempre, è nervoso quando non è necessario. Ma questa volta lo lascerò cuocere nel suo brodo. Magari imparerà qualcosa, la giovane reporter pensò, guardando il difensore della città. Salutò il trio e seguì il poliziotto alla stazione, verso l’ufficio del capo della polizia.    
 
Nel frattempo i tre uomini – o meglio dire l’uomo e i due alieni – andarono fuori dalla stazione, verso la macchina invisibile. Minion fece per primo la lezione, andando verso la pista di guida, che era dietro la stazione.
 
“Molto bene. Per prima cosa vediamo se riesci a guidare lungo il percorso senza errori”, il direttore Hudson disse al pesce. Minion sorrise e cominciò il percorso guardando i vari segnali stradali. Alla fine della pista, Gordon stava sorridendo in modo divertito.      
 
“Bene, Minion! Vedo che sei capace di riconoscere i segni e agire di conseguenza. A dirti la verità, ero sicuro che saresti stato capace di fare questo percorso nel modo giusto”, lui finì, sorridendo al seguace acquatico.
 
Megamind era nel sedile posteriore, accigliandosi a quella dichiarazione. Ed era anche molto irrequieto, non perché non era capace di guidare o riconoscere i segnali, ma perché era automaticamente nervoso verso il direttore. Era per via di tutti quegli anni di condizionamenti di prigionia, e sapeva che era una reazione sciocca, ma non poteva farne a meno.
 
Gordon Hudson si girò verso l’alieno snello e sospirò, roteando gli occhi, vedendo la sua reazione. “Ehi, Blue! Non essere così nervoso. Non è così difficile”, gli disse, sorridendo in modo paterno.
 
Non servì a nulla, così il genio venne fuori dalla macchina, per andare al volante, mentre Minion si sedette nel posto dietro.
 
“Molto bene, cominciamo il percorso. Fai attenzione ai segnali, Blue”, l’uomo baffuto disse a Megamind, usando uno dei nomignoli che aveva in prigione.
Lui deglutì e si aggrappò al volante con le sue mani inguantate, e cominciò a guidare lungo il percorso. Era così nervoso che fallì tutti i segnali. Alla fine della strada, il direttore si accigliò, guardandolo e scuotendo la testa.   
 
“Non era giusto, Megamind! Devi riprovarlo e farlo correttamente!  Non lasceremo questo posto fino a che non lo farai in modo corretto!” lui disse all’alieno nervoso, con tono risoluto.
 
Megamind era nel panico, e aveva un’espressione orripilata. Il suo enormi occhi verdi erano fissi. Minion, ovviamente, era consapevole di questo, e mise una mano metallica sulla spalla del suo protetto, per rassicurarlo. Era così teso e perso nei suoi pensieri che quel tocco leggero lo fece saltare sulla seduta della macchina e gridare.  
 
“MINION! Non farlo! Mi hai fatto avere quasi un infarto!” l’alieno disse, respirando pesantemente.
 
Il direttore Hudson fece un sorrisino a quella reazione, e ridacchiò un pochino sotto i baffi. “Beh, Blue, pronto per il secondo round?” lui disse, facendo un sorrisetto compiaciuto.
 
La tensione di Megamind se ne andò via un pochino, ma era lo stesso nervoso, abbastanza da fare solo qualche segnale giusto. Il direttore scosse la testa tristemente.
“Riproviamoci. Non essere così nervoso, figliolo, non ti mordo mica. So che sei capace di farlo”.
 
Il difensore blu sospirò rumorosamente. “Ha ragione, come sempre…ma il mio passato sta correndo dietro di me, e non son capace di ignorare questo nervoso.”
 
E con i suoi nervi, Megamind attraversò il circuito per la terza volta, e fece altri segnali giusti, ma non tutti.
 
Nel frattempo Roxanne stava aspettando al di fuori del percorso di guida. Aveva già risposto a tutte le domande. La brunetta guardò la guida maldestra, e seppe subito che c’era il suo ragazzo blu al volante.

Accidenti…è proprio un tipo nervoso! So che è capace di guidare normalmente. Almeno quando mi rapiva era un buon guidatore, lei pensò, scuotendo la testa con un’espressione perplessa.
 
Dentro alla macchina, Minion notò la reporter che li guardava. “Ehi, Signore, Miss Ritchi è là fuori che ci guarda…sarebbe meglio se lei guidasse meglio di così”, l’amico acquatico disse, sapendo che poteva alzargli lo spirito. Purtroppo si sbagliava.
 
Quella frase lo rese anche più nervoso. Accidenti…mi sta guardando! Mi chiedo cosa stia pensando…magari si convincerà che sono un ragazzo perdente e incompetente, e la perderò, e… lui pensò, andando nel panico ancora di più. Con meno confidenza che prima, lui sbagliò tutti i segnali, e Gordon vide la ragione.
 
“Facciamola salire in macchina, d’accordo? È un po’ contro le regole, ma non importa”, l’uomo brizzolato disse a Megamind, facendo l’occhiolino. Prima di subito la brunetta stava andando nel posto dietro della macchina, aggrottando le ciglia all’eroe.
 
“Ehi, Mister Grandiosità, dov’è la tua confidenza? Scommetto che sta sotto il tuoi stivali di pelle di foca, ho ragione?” lei disse aspramente, accigliandosi.  
 
Megamind stette male per l’imbarazzo alle sue parole, ma sapeva che aveva ragione. Con la sua presenza guadagnò un po’ più di confidenza per ricominciare il percorso, e a metà circuito stava andando bene. Si tirò su e sorrise un pochino…ma non durò molto. Un’espressione sorpresa attraversò il suo volte quando la radio nella macchina comunicò un annuncio della polizia.
 
“A tutte le unità! A tutte le unità! Inseguimento di una macchina vicino a Metro Hall! Ripeto! Inseguimento di una macchina vicino a Metro Hall!”
 
Il difensore blu guardò ai suoi compagni con espressione seria. “Voglio andarci, Per favore, direttore, Roxanne, scendete dalla macchina ADESSO!” lui pretese, determinato.
 
Tutti e due sbatterono le palpebre, e risposero assieme, “Non penso proprio!” guardandosi e ridendo.
 
“Ricordi alla banca? Voglio documentare tutto”, Roxanne disse, prendendo la sua camera compatta.
 
“E per me: la lezione non è ancora finita. Così rimarrò qui fino alla fine. E in ogni caso ti voglio vedere in azione”, il direttore disse all’alieno blu, sorridendo compiaciuto.   

Minion scambiò posizione con l’uomo, mettendosi al posto del passeggero, e Megamind si allontanò dal percorso velocemente, le ruote stridenti, e accendendo la modalità furtiva.
 
Megamind guidò rapidamente e silenziosamente attraverso il traffico della città, evitando velocemente le macchine. Lo spericolato alieno raggiunse velocemente le altre macchine della polizia, mentre stavano inseguendo dei criminali, mentre Roxanne stava documentando con la sua camera.  
 
Il direttore era molto soddisfatto dal comportamento di Megamind. Era così orgoglioso di lui, che lo si poteva veder sorridere sotto I suoi baffi. Raggiunse la macchina dei gangster, notando che i poco di buono stavano sparando ai poliziotti. L’alieno fece un gesto a Minion, che lo capì, e premette qualche bottone sul cruscotto della macchina. Venne fuori un pannello, che rivelava una cloche e altri bottoni. Il seguace acquatico ne premette alcuni, e prese il volante, attivando uno strano fucile, che uscì da una delle creste spinate davanti al cofano della macchina. Era tempo di parlare.
 
“Questo è Minion che parla. Stiamo seguendo voi e i ladri. Fate attenzione, perché adesso useremo una pistola speciale per fermare la macchina di quei malviventi. Vi suggerisco di spostarvi dalla macchina.”
 
Dopo il suo avvertimento, premette un bottone e prese la cloche, puntando l’arma alle ruote e sparò. Una sostanza appiccicosa rossa uscì dalla canna, legando le ruote posteriori al terreno. I banditi che stavano ancora sparando scontrarono le loro schiene sul bordo del vetro, tentennando. Cosa avevano fatto? Ancora scioccati, lasciarono la macchina, sapendo che qualcosa la bloccava, e continuarono a sparare.      
 
Anche le macchine della polizia si fermarono e gli uomini vennero fuori, pronti a sparare. Megamind fermò la macchina invisibile, e venne fuori, mentre Minion stette dentro, puntando il fucile verso i gangster.
Il direttore guardò stupito alla scena, e Roxanne continuò a filmare, evitando I proiettili come poteva. L’eroe blu si piazzò dietro la porta della macchina, tirando fuori la pistola disidratante e settandola su “distruggere”. Si preparò, e puntò la pistola verso la porta della macchina dei malviventi, e sparò. Le porte vennero distrutte in pezzettini e i malfattori vennero stesi dal colpo. Altri uomini vennero fuori dal retro della macchina, e Megamind mise velocemente il settaggio “raggio della morte” sulla pistola, sparandogli prima che potessero reagire. Fecero un sospiro sorpreso e caddero sulla strada. Usando lo stesso settaggio Megamind colpì anche quelli che erano stati sbalzati via, non dandogli il tempo di recuperare dal colpo. Il difensore si guardò attorno per vedere se qualcuno si era fatto male, e vedendo che la situazione era buona, si avvicinò agli scagnozzi per vedere come stavano.
 
Minion, il direttore e Roxanne lasciarono la macchina, avvicinandosi con cautela all’alieno blu. Stava controllando il polso di un uomo, e sospirò di sollievo quando stabilì che era ancora vivo.
 
“Signore, ha usato il raggio della morte? Erano così pericolosi?” Minion chiese al suo protetto.
 
“Sì, amico mio. Avevano delle armi pericolose e ho pensato che era meglio neutralizzarli così, invece che disidratarli”, il genio blu disse, sorridendo.
 
“Raggio della morte? Li hai uccisi?” il direttore chiese, accigliandosi.
 
L’alieno cercò di spiegarsi, non volendo vedere quel tipo di sguardo. “Oh, no, direttore! A dirle la verità il settaggio raggio della morte è solo un raggio stordente molto potente. Non sono morti, non si preoccupi. Rimarranno in questo stato per circa un’ora…”, lui rispose, facendo un sorriso compiaciuto.  
 
L’uomo dai capelli grigi si piegò, per controllare gli altri criminali, e osservò che il loro battito cardiaco era molto lento, ma erano vivi. Rise, dando una pacca sulla schiena dell’alieno. “Sapevo che non ero così cattivo, dopo tutto! Gran bel lavoro, ragazzo mio! Son davvero orgoglioso di te!”  
 
Megamind quasi cadde faccia a terra dopo quel trattamento, ma si arrangiò a non perdere l’equilibrio. Stette in piedi sorridendo ampiamente. “Ah…grazie, direttore…sa che questo significa molto per me…”, lui disse sinceramente.
 
Nel frattempo, i poliziotti stavano chiamando la squadra CSI per fare tutte le registrazioni, e Roxanne continuava a filmare la scena. La brunetta andò verso un ufficiale di polizia per parlargli. “Ho registrato tutto, se volete vi posso dare il video…”, lei disse.
    
Lui annuì. “Va benissimo, Miss Ritchi, quando la squadra CSI arriverà qui, meglio se parla con loro per quella faccenda”.
 
La reporter annuì a sua volta, e si avvicinò al suo ragazzo blu. Era sbalordita vedendolo accigliarsi e annusare l’aria. “Che c’è, Megs? Tu e Minion avete fatto un ottimo lavoro qui…”, lei disse, perplessa dal suo improvviso, e strano comportamento.
 
L’eroe fece un gesto con la sua mano inguantata, chiedendole di aspettare. Qualcosa non era giusto. Per confermare i suoi sospetti, decise di parlare con l’ufficiale di polizia.
 
“Cosa hanno rubato?” lui chiese, seriamente.
 
L’ufficiale sbattè un poco le palpebre e rispose alla sua domanda. Apparentemente, quei malviventi avevano rubato delle sostanze chimiche da un laboratorio. Il genio blu ansimò, e un’espressione inorridita avanzò sul suo viso. Se il suo naso era nel giusto, erano tutti in pericolo.       
 
“Presto! Non c’è tempo da perdere! Portate quegli uomini svenuti lontano dalla macchina, e andate via velocemente!” lui disse, non nascondendo il panico dalla sua voce, annusando sempre l’aria. Oh sì, poteva sentirlo…
 
Afferrando la mano di Roxanne, la guidò dentro la macchina. Gordon era già dentro. Guidò molto velocemente in retromarcia, vedendo che i poliziotti stavano facendo quello che aveva detto, e la sua macchina si fermò quando furono ad una distanza di sicurezza dalla macchina dei criminali. E in quel momento uscì dalla macchina, seguito da Roxanne e gli altri due.
 
“TUTTI GIÙ!” gridò verso I poliziotti, e si piegò dietro la porta della macchina. Giusto come aveva predetto, il baule dell’auto esplose rumorosamente, gettando pezzi di metallo ovunque.

Megamind sentì un grido dietro di lui. Roxanne era in piedi a filmare l’esplosione. Con la coda dell’occhio vide che un pezzo di metallo stava volando nella sua direzione. La brunetta era bloccata dallo shock, non capace di muoversi, e Megamind su gettò sopra di lei, aggrappandosi alla sua vita e buttandosi a terra. Lui sussultò e arcuò la schiena, emettendo un urlo strangolato mentre si arrotolava per proteggere la sua ragazza. La sua donna stava tremando sotto il corpo magro, ma così forte, del suo eroe blu.
Lei poteva sentire come stava tremando e gemendo rumorosamente, ma era troppo spaventata per muoversi.
Ch-che è successo? lei pensò, in panico per il suo amore.
 
Dopo lungo tempo lei riguadagnò un po’ di coraggio. Aprendo lentamente gli occhi notò che Megamind era molto immobile, e ansimava. La brunetta tentò di alzarsi, ma si fermò dopo che sentì il suo ragazzo ansimare fortemente. Adesso stava ritornando alla realtà.
 
“Che è successo? Sei ferito? Rispondimi, ti prego!” la reporter disse, accigliandosi, panico nella sua voce.
 
L’alieno gemette nuovamente e fece un gran respiro prima di rispondere. “Mmmh, sì…un pezzo di metallo ha colpito la mia schiena…p-penso che mi abbia graffiato gravemente…”, e poi svenne sopra di lei.
 
La donnina strisciò fuori, spaventata. Cosa voleva dire con “gravemente”? Quando vide quanto era danneggiata la schiena di Megamind, lei ansimò. Il mantello era strappato, e anche i due strati della sua tuta. Un taglio lungo e profondo attraversava la sua schiena, e stava sanguinando copiosamente. Solo ora si accorse del pezzo di metallo affilato dietro di lei, coperto in quello che sembrava sangue. Il suo sangue. Roxanne sussultò a vedere sangue violaceo tutt’attorno al taglio, ma riguadagnò consapevolezza, e chiamò Minion per aiutarla. Era l’unico che poteva salvare Megamind in quel momento.  
 
“Minion! vieni qui! È ferito gravemente! Hai un kit di pronto soccorso in macchina?”
 
Fortunatamente ne avevano uno. Il seguace acquatico annuì, e prese una piccola valigia, aprendo il sedile posteriore. “Sì, Miss Ritchi! Eccolo…”, disse, dandole la scatola.
 
La brunetta lo aprì, e prese tutto quello che le serviva per un emergenza come questa: acqua ossigenata, tamponi, garza, polvere emostatica e cerotto. Con uno sguardo preoccupato verso il difensore della città, lei tolse dalle sue spalle il mantello con spuntoni, e aprì con cautela la cerniera dell’altra tuta. Poi prese delle forbici dal kit per tagliare la tuta interna. Fortunatamente Minion aveva già fatto molti altri set di nuovi vestiti, ma Megamind era la cosa importante adesso.
 
La reporter prese del cotone idrofilo e lo bagnò con l’acqua ossigenata, passandolo sopra il taglio. Lui gridò al contatto, soprattutto perché l’acqua ossigenata l’aveva bruciato, ma il dolore lo fece svenire nuovamente. Roxanne sorrise un poco alla sua reazione, e continuò a pulire la ferita meglio che poteva. Dopo averla pulita sparse della polvere emostatica sopra, e coprì il tutto con della garza, fermandola col cerotto.
 
Minion le fece fare quel lavoro perché la conosceva bene. Dopo tutti quei giorni che le aveva fatto vedere il Covo, lui si fidava di Roxanne tanto quanto il suo Signore.
 
È stata salvata da Signore, penso che sia giusto farle fare questo lavoro… pensò il seguace acquatico.
E aveva ragione.
 
Finito il lavoro, la reporter si asciugò il sudore dalla fronte, e sospirò di sollievo.
 
“Penso che vada bene, per il momento. Ma sarebbe meglio tornare al Covo adesso, per ricucirlo, o qualcosa del genere. È un taglio profondo…decisamente peggio di quello che pensassi…”, la donnina disse, preoccupata, accigliandosi.
 
L’ittioide annuì, e prese il suo protetto, mettendolo con cautela sul sedile posteriore. Il direttore guardò la scena metà preoccupato e metà divertito. Chi lo poteva dire che Miss Ritchi fosse una buona infermiera? Se non fosse stato che suo “figlio” era così gravemente ferito, la scena sarebbe stata quasi divertente.
 
“È tutto a posto? Sei sicuro che non sarebbe meglio portarlo all’ospedale? Ho visto quel taglio e sembrava orribile…”
 
Minion sorrise all’uomo, apprezzando la sua preoccupazione, prima che un’espressione di concerno riempisse la sua piccola faccia. “Grazie per la sua preoccupazione, ma non sarebbe una buona idea portarlo all’ospedale. Lo sa quanto li odia, vero? E abbiamo tutto quello che ci serve al Covo”.
 
L’uomo baffuto sbattè le palpebre, e annuì capendo. “Ah, già. Adesso ricordo. Sì…tutti quei film…e non aveva paura quando era giovane. Strana cosa la psiche…beh…prendetevi cura di lui, e ricordate di dirgli che ha passato brillantemente la lezione. Ci si vede per la prossima prova, allora!”      

Durante quella piccola conversazione la squadra CSI arrivò al centro dell’azione. Roxanne gli diede il video e spiegò quello che era successo. Prima di andare via, chiese ad uno degli ufficiali di polizia di prendersi cura del resto, perché Megamind era ferito.
 
Tutto per colpa sua…
 
Sentendosi ancora in colpa, la brunetta entrò in macchina, sul sedile posteriore, mettendo la testa dell’alieno blu sulle sue gambe. Minion annuì alle parole del direttore, e prese il suo posto in macchina.
 
“Grazie, direttore, e glielo dirò. Penso che sarà felice di sentirlo. Ci si vede la prossima volta!”
 
E con quel saluto, guidò verso il Covo. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Megamind / Vai alla pagina dell'autore: Kiarachu