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Autore: Kiarachu    13/04/2020    0 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Minion guidò velocemente verso il Covo, sapendo che il suo protetto aveva bisogno di meticolose attenzioni.
Nel frattempo Roxanne stava guardando, molto preoccupata, il suo moroso blu, mentre carezzava leggermente la sua fronte e sopracciglia.
 
Megamind gemette un pochino, aprì gli occhi e sbattè le palpebre vedendo la sua bellissima ragazza che lo guardava con un’espressione preoccupata.
“Ehi…non fissarmi così. Non sono morto, e son più resistente di quello che pensi,” lui disse, facendo l’occhiolino.
 
Anche ferito così, l’alieno blu non aveva perso la sua verve e lato comico.
La brunetta ridacchiò brevemente, e si sporse in avanti per toccare la sua fronte con la propria.
“Alieno stupidino…ero così preoccupata. Quel taglio è così profondo. Ed è tutta colpa mia! Come posso essere stata così stupida?” lei disse con occhi acquosi, accigliandosi.  
 
Il difensore roteò gli occhi, e con una mano carezzò la nuca per confortarla.
 
“Volevo sgridarti per quello…mi hai fatto così preoccupare! Ma vedo che sei già pentita. Perché mai l’hai fatto?! Credevo che ti avrei perso!” lui finì con voce angosciata.
 
La piccola reporter tirò sul col naso. “Scusami, ma volevo registrare tutte le tue gesta eroiche. E posso chiederti la stessa cosa. Perché eri fuori dalla macchina? Voglio dire…se sapevi che l’auto sarebbe esplosa, avresti potuto rimanere dentro la macchina…”
 
Megamind rise con voce roca. “Che posso dire? Le vecchie abitudini son dure a morire…volevo solo guardare l’esplosione. Le amo troppo!” lui finì con gioia, come un bimbo che giocava al suo gioco preferito.
 
Roxanne guardò bene in faccia il difensore della città , con un sopracciglio rialzato, e con una finta espressione di rimprovero.
 
“Lo sai che mi ero immaginata una cosa del genere? Qualche volta sei sempre prevedibile.” 
L’ex criminale inclinò la testa e si accigliò un pochino.
 
“Son così prevedibile? Beh, allora, cercherò di non esserlo…per te,"  lui finì, sorridendo in modo sexy, e con voce bassa e setosa.
 
La brunetta arrossì e sorrise dolcemente alla sua affermazione.
“Fino ad ora hai fatto un ottimo lavoro…ma penso che tu possa migliorare,” lei finì sorridendo dolcemente e un pochino maliziosamente.  
 
Megamind, di risposta, sorrise in modo seducente. “Ho una buona insegnante, mia cara,” le disse con amore. Son così fortunato ad averla. Davvero non mi merito questo, lui pensò, guardando la sua reporter preferita.
 
La suddetta reporter sorrise apertamente, abbassandosi per porre un bacio tenero e dolce sulle sue labbra. L’alieno blu rispose molto bene, mordicchiando il suo labbro inferiore e rendendolo più intenso, facendo scivolare la sua lingua nella sua bocca.
Giocarono così per un po’ e poi si separarono dal bacio lentamente, tutti e due con gli occhi chiusi per l’emozione.
 
Aprirono gli occhi e si fissarono per un poco, sorridendo scioccamente.
“Ti senti meglio, mio campione?” Roxanne chiese con amore.
L’uomo dello spazio annuì, sempre con quel sorriso sciocco sul suo viso.
“Mmmh…sì…mi sento molto bene, di fatto non credo che potrei essere più felice. Sei davvero buona con me. Non mi merito tutto questo,” lui finì, congiungendo le sopracciglia.  
 
Roxanne roteò gli occhi in una finta maniera irritata, e agitò il dito verso di lui in modo beffardo.
“Apparentemente dobbiamo lavorare anche sul tuo amor proprio. In ogni caso son contenta di sentirlo. Siamo quasi arrivati al Covo, e dobbiamo rappezzarti. Sei pronto?” la brunetta gli chiese.
 
Megamind annuì, e si preparò ad alzarsi. Sapeva che avrebbe sentito male all’inizio, ma poteva sopportarlo.
“Già…puoi aiutarmi ad alzarmi, amore mio? Non so se son capace di farlo, con la mia schiena ferita in questa maniera,"  l’alieno di solito agile le chiese, sussultando, cercando di tirarsi su.
 
La brunetta sorrise con amore, sentendo Megamind chiamarla “amore mio”. Awww…è così dolce…dice che è felice di stare con me, ma io son così fortunata ad avere lui lei pensò.
 
“Ma certamente, dolcezza!” lei gli rispose, mettendo la mani sulle sue spalle, per aiutarlo a tirarsi su.   
 
L’alieno blu tese gli addominali per venire su mentre Roxanne lo spingeva sulle spalle. “Rrrraaaarrrrgggh! Aaaaah! Fa male!” Megamind disse, tirandosi su, facendo una espressione piena di agonia, mentre digrignava I denti.
 
Roxanne sorrise leggermente, mentre carezzava la sua schiena ferita, poi si sporse in avanti e lo baciò sulle sue orecchie colorate di rosa, facendolo ansimare e bloccare al contatto. Ma dopo quello l’alieno inesperto si rilassò un pochino.  
 
“Meglio, mio tesoro? Scusami per quello, ma sapevo che era la sola via per farti rilassare,"  la reporter gli disse, in modo giocoso.
 
Megamind era un po’ intontito dopo quel trattamento, e ne venne fuori, solo sentendo il tono di voce di Roxanne.
 
“Ah…eh…sì. Wow…con te attorno a chi servono antidolorifici? Un pochino anticonformista e, oso anche dire, cattivo, ma hai fatto un ottimo lavoro!” lui disse, col suo antico tono malvagio.  
 
Lei rise molto lieta. “Cattivo eh? Mh mh…magari sì…ma in maniera positiva,"  la brunetta disse, facendo l’occhiolino.  
 
Nel frattempo un Minion sorridente stava parcheggiando la macchina nel Covo e aprì la portiera per far uscire la coppia dal veicolo.
 
Poi andarono verso l’ascensore per andare nella parte sottostante il Covo.
“Mmmh…posso aiutarti, Minion? Vorrei imparare a rattoppare il mio ragazzo,"  Roxanne chiese al seguace acquatico mentre arrossiva.
 
Il pesce alieno sbattè le palpebre sorpreso, guardando divertito la donnina.
 
“Ma certamente, Miss Ritchi! Ah…se non è un problema per Signore, ovviamente,"  lui finì compiaciuto.
Il suddetto alieno ansimò un pochino, deglutì e arrossì tantissimo. Vuole curarmi…è così…oh…che posso dire… lui pensò, confuso.
 
Roxanne notò la sua esitazione e, sorridendo, mise una mano su una delle sue spalle.
“Ehi, dolcezza, se è un problema per te, non fa differenza per me, sai?” la reporter gli disse gentilmente, cercando di rassicurare l’eroe demoralizzato.
 
L’uomo blu si rilassò al suo tocco e parole gentili, sorridendo in modo grato.
“Grazie, Roxanne, e non è un problema. Ehm, sai, non son abituato ad essere viziato così. Specialmente da te,"  lui finì, arrossendo leggermente.
 
A questa dichiarazione, Minion si imbronciò giocosamente.
“SIGNORE! Che sta dicendo? Non è abituato ad essere viziato? E tutti questi anni del MIO servizio leale? Tutti questi anni ad alzarmi prestissimo per prenderle il suo caffè e ciambelle preferite? E non menzioniamo la sua pignoleria per quel che riguarda il cibo e cose del genere. Mh?!”    
 
Dopo quella “ramanzina,"  Roxanne era sull’orlo dal ridere sguaiatamente, ma conosceva l’orgoglio del suo moroso blu, così soffocò la sua ilarità mordendosi le labbra.
 
Dall’altro lato, Megamind si sentì un pochino imbronciato, e sapeva che il suo amico acquatico stava scherzando, così agì di conseguenza.   
 
“MINION! Nella mia infinita generosità di tuo padrone, ti perdonerò per la tua impudenza! Adesso, se non ti dispiace, mi servirebbe un po’ di assistenza medica. Mi sento non poco rigido e dolorante,"  lui disse pomposamente.
 
La brunetta era molto divertita dalle loro battute e volle prender parte alla “discussione”
 
“Ragazze, ragazze, siete carine, ma possiamo finirla? È davvero sciocco, lo sapete?” lei finì, ridendo sonoramente non capace di resistere ancora.  
 
Per un poco la guardarono in modo scontroso, ma poi vennero contagiati dalla sua ilarità e risero tutti assieme.  
 
Son così fortunata ad essere parte di questa strana ma molto vivace famiglia. Famiglia…wow…sto già pensando in questa maniera? Sto così…bene con questi due alieni. Ma magari è meglio se tengo questi pensieri per me…per il momento. Non penso che Eiyuu sia preparato a sentire qualcosa del genere da me.  
 
Raggiunsero la piccola stanza curativa nel retro del laboratorio. Minion rimosse quello che era rimasto della divisa di Megamind.
Quindi l’alieno blu si mise, aiutato da Minion, a pancia in giù sul tavolo imbottito, stringendo i denti e ansimando un pochino.
 
Roxanne ansimò, vedendo la garza imbevuta di liquido viola. Oh mio dio! Magari era meglio mettere più garza! La reporter pensò, vedendo che razza di caos fosse.
 
“Fammi rimuovere quelle bende. Minion…potresti portarmi quel bidone per materiali pericolosi?” lei chiese con voce preoccupata, accigliandosi brevemente.
 
Il pesce sorrise e annuì. “Sì, Miss Ritchi. Ecco,"  lui disse portandole il bidoncino. Era messo tra la macchina per l’ECG e EEG, assieme ad una scatola di guanti usa-e-getta.
La donna sorrise di rimando e prima di rimuovere le compresse, lei guardò curiosamente la schiena del suo innamorato.
C’erano altre cicatrici, e lei si chiese come se le era procurate. Glielo chiederò un'altra volta, lei pensò cominciando a rimuovere le garze insanguinate, carezzando la sua schiena.
 
L’alieno percepì il suo sguardo e pensò alle sue cicatrici. Magari vuole sapere come ho avuto quelle cicatrici. Son preparato a rispondere alle sue domande, e fu un pochino deluso quando lei non gli chiese nulla a proposito.   
 
La brunetta stava rimuovendo le bende con cautela, cercando di non far male al suo ragazzo. Dopo averle rimosse, le gettò nel bidone, assieme ai guanti di lattice, e guardò la ferita.
Fortunatamente il taglio non stava sanguinando, ma era sempre troppo grande e profondo.  
 
Roxanne si fece da parte e lasciò che fosse Minion a fare il suo lavoro di ricucitura del suo protetto.
Il pesce custode prese una scatola metallica, che era sotto il tavolo imbottito.
Prese un carrello pieghevole vicino alla vasca, e lo aprì, mettendo la scatola sopra.
 
Quindi aprì il contenitore, e guardando Roxanne mosse le labbra per dire Guardi in una maniera cospiratrice.
La reporter guardò il pesce alieno in modo all’inizio interrogativo, poi a bocca spalancata, dopo aver visto cosa aveva estratto dal contenitore.    
 
Il pesce robotizzato aveva nelle sue mani metalliche un disinfettante spray E una siringa con del liquido.
Che cos’è? E non ha paura di quelle cose? La donna curiosa chiese, sempre muovendo solo le labbra al seguace acquatico.     
 
Minion annuì, facendo uscire un po’ di liquido dalla siringa. Sì, ma come si suol dire “Occhio non vede, cuore non duole”. Ed è anestetico, lui disse silenziosamente a Roxanne.
Quindi spruzzò il disinfettante sopra la ferita e inserì con cautela l’ago in un punto vicino allo squarcio.   
 
Nel frattempo il difensore blu era ignaro degli scambi di parole silenziosi dei due.
Stava guardando il muro con la sua enorme testa piazzata sulle sue braccia, che erano incrociate di fronte a lui.
 
L’ago della siringa era molto fino, così Megamind non sentì nulla.
Minion aspettò un poco per l’anestetico di fare effetto, e pizzicò con cautela quel punto per vedere se era il caso di cominciare a ricucire. “Signore? Ha sentito qualcosa?” il seguace acquatico chiese.
 
“Mh? Ho sentito che mi hai toccata la schiena. Hai usato il solito anestetico spray?” Megamind chiese, non sapendo la verità.
Il pesce trattenne una risata. “Certamente, Signore. Adesso comincerò a suturare. Per favore, mi dica se sente male”.  
 
Quando il suo protetto annuì, prese un ago e del filo per suture, guardando Roxanne. “Molto bene, Miss Ritchi. Adesso comincerò la lezione,"  e con questo cominciò a ricucire con cautela la lacerazione.
 
Mentre stava suturando il taglio si ricordò del messaggio del direttore. “Ah, Signore? Mi ero quasi dimenticato di dirle che il direttore è molto orgoglioso di lei, e mi ha detto di dirle che ha passato brillantemente la lezione”.  
 
A quella dichiarazione, Megamind sorrise con orgoglio, sentendo del calore nel suo petto. Pensò che avrebbe ringraziato profusamente quell’uomo. E pensò che si sarebbe anche scusato col direttore per tutti quegli anni di cattivo comportamento.  
 
La donna curiosa guardò meravigliata il suo lavoro manuale. Per uno con un massivo corpo robotico era molto delicato a fare un lavoro così preciso.
“Wow…Minion! Tu sei davvero un fantastico pesciolino! Voglio dire…son colpita da come puoi riuscire a fare un lavoro così minuzioso con quelle enormi mani robotiche. Eiyuu ha fatto un ottimo lavoro con quel corpo”.
 
Tutti e due gli alieni sorrisero al complimento e Minion le spiegò che Megamind aveva fatto delle modifiche alle mani per dei lavori così precisi.
Le mostrò i palmi delle mani e la reporter notò i meccanismi delicati e dei piccoli pezzi metallici fatti in una certa maniera che aiutavano a fare dei lavori così delicati.  
 
Il guardiano acquatico si rimise al lavoro di rappezzare il suo protetto e Roxanne guardò con cautela l’operazione.
Quando Minion finì, Roxanne chiese se poteva mettere delle garze sopra le cuciture. “Oh, sì, Miss Ritchi. Lei è un ottima infermiera, me lo lasci dire!” l’ittioide disse, sorridendole felicemente.  
 
Lei sorrise di rimando e prese dalla scatola metallica un pezzo di cotone idrofilo con del disinfettante, della garza e un rotolo di cerotto.
Poi cominciò a passare il cotone sulla sutura per disinfettare l’area, e poi mise la garza e la fermò col cerotto.
“Ecco, finito! E devo confessare che ero già capace di suturare una ferita, ma è da tanto tempo che non lo faccio e volevo vedere se mi ricordavo bene la tecnica,"  la brunetta disse, facendo una linguaccia.   
 
Entrambi gli alieni la guardarono sbalorditi, e Megamind le disse, sedendosi sul tavolo, “Sei una continua sorpresa per noi! C’è qualcosa che non sei capace di fare? E per curiosità, perché e in quale occasione hai imparato a suturare una ferita?” chiese il sempre curioso genio.  
 
L’intelligente donna sorrise in modo volpino in loro direzione e rispose alla sua domanda, “Mio padre era un “uomo pratico,"  e siccome sono figlia unica mi ha insegnato molte cose. E suturare era una di esse. Era un paramedico all’ospedale locale. Avevo fatto un piccolo corso di pronto soccorso al Metro Hospital con lui come insegnante e mi ha insegnato a suturare. Ho una licenza speciale per quello. Di solito non permettono cose del genere, ma siccome ero sua figlia, hanno fatto un’eccezione”.  
 
I due alieni sbatterono le palpebre stupiti dalla sua spiegazione.
“Oooh…sapevo che eri capace di fare un po’ di pronto soccorso, perché avevo fatto qualche ricerca su di te prima di rapirti. Era nell’archivio dell’ospedale. Ma non ho trovato traccia di questa particolare abilità. E adesso capisco perché: quell’info era nella tua licenza speciale. Le licenze speciali son registrate in un altro sistema. Mmmh…mi chiedo perché non ho cercato anche in quelle. Oh beh…in ogni caso è un’informazione molto utile. Ci sono altre cose che non ci hai menzionato, Miss Ritchi? O vuoi stupirci ogni volta?” l’alieno blu le chiese con un sorrisino.  
 
La reporter sorrise maliziosamente in sua direzione e rispose alla sua domanda, “Beh…magari terrò qualche segreto nascosto…se non sapete già tutto. Mmmh…qualche ricerca eh? E giusto per curiosità, cosa sai di me Mister So-Tutto? O vuoi essere poco prevedibile e sbalordirmi di tanto in tanto?”  
 
Megamind rise di gioia, saltando giù dal tavolo imbottito.
“Hai ragione, Miss Ritchi! Voglio STUPIRTI in futuro, così anche io terrò qualche segreto. E sarò felice di rimanere stupito da te, mia cara,"  lui disse, prima pomposamente e poi con la sua voce bassa e setosa, in maniera misteriosa.  
 
Roxanne accarezzo la sua schiena e lo baciò leggermente vicino alle bende. “Tipo così, mio salvatore? Ah…mi è venuta un'altra cosa in mente: lo strato interno della tuta non è fatto per proteggerti? Puoi spiegarmi perché quel pezzo di metallo lo ha tagliato?”
 
A quel trattamento l’alieno blu si rilassò tutto, sorridendo stupidamente e sospirando in maniera contenta.
“Eh…ah? Sì…grazie. Tu sai davvero rendermi a mio agio. Ehm…in ogni caso la tuta interna è fatta in modo da disperdere l’energia del colpo, non per fermare cose appuntite. Ma magari posso miglio-orarla per quel pericolo. Ho fatto quel filo per proteggermi dai colpi di Metro Man e non ho mai pensato di aggiornarla per quelle cose. Adesso che sono il difensore di Metrocity devo miglio-orare molte cose. E non sto parlando solo delle mie invenzioni, ma anche della città. Tipo pulire il lago o arricchire molte cose. Ho così tanto lavoro da fare! E son sicuro che mi divertirò a fare questo lavoro!” lui finì, felicemente.  
 
La brunetta sorrise apertamente al suo entusiasmo Eh, eh, eh, è come un bambino in un negozio di caramelle. E pensandoci, son convinta che sarebbe felice di entrare in un negozio come quello. Con quella sua golosità… lei pensò, guardandolo.
“Dolcezza, son sicura che tu sarai capace di migliorare molte cose adesso che sei dei buoni. Sei proprio un genio!”
 
Il suddetto genio sorrise ampiamente alla sua dichiarazione.
“Oh, Roxanne, tu sai proprio come tirarmi su! E sì, sono chiaramente un genio! Di fatto credo di essere la persona più intelligente nell’intero pianeta,"  lui finì, gonfiando il petto.      
 
A quella proclamazione sia la reporter che il pesce rotearono gli occhi e Roxanne gli disse, “Mio caro, sei anche la persona più senza vergogna che abbia mai incontrato. Ma mi piaci perché sei così,"  carezzando la sua guancia blu e sorridendogli calorosamente.  
 
L’alieno blu le sorrise in maniera affettuosa, alzando la mano per toccare quella di Roxanne – che era ancora sulla sua guancia – sospirando in modo sognante.
“Sei così dolce con me, Roxanne. E apprezzo molto che io ti piaccia, anche se qualche volta mi comporto come un bambino. Cercherò di miglio-orare per te, se vuoi,"  lui finì in maniera poco seria.     
 
Roxanne gli sorrise birichinamente, e fece un’espressione pensante. “Sì…sarei felice se tu potessi…appianare qualcuno dei tuoi comportamenti. Ma non cambiare troppo, come ho detto mi piaci come sei,"  la brunetta finì con tono dolce.  
 
Megamind annuì, sapendo cosa intendeva. Sapeva che doveva cambiare qualcosa nella sua personalità grandiosa, adesso che era il difensore di Metro City. Ma era così orgoglioso che non lo avrebbe mai ammesso apertamente. Ed era comunque convinto che gli eroi avessero comunque bisogno delle entrate in scena.  
 
Quindi andarono verso il corridoio e la stanza dove c’erano le tute. Lui si cambiò, mettendo un'altra divisa – con l’aiuto di alcuni robocervelli che lui chiamò – e poi andarono all’ascensore per andare nell’appartamento.
Era quasi ora di pranzo e Minion andò in cucina, per arrangiare qualcosa. Mentre la coppia andò verso la camera da letto di Megamind.
  
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