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Autore: MelaniaTs    13/04/2020    1 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER TERZA SERIE FINO A MIRACLES QUEEN*
"Notizia straordinaria.
Un antico tempio di monaci è riapparso tra i Monti tibetani.
Lo stesso simbolo che viene mostrato sui tempi è stato scoperto anche in una statua antica al museo del Louvre. Di cosa si tratterà?"
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Miraculous - Les aventures de Ladybug et Chat Noir
© Thomas Astruc; TS1
Bouygues, Disney Channel, Zagtoon, Toei Animation 
Retail: Lemon e OOC poiché non so ancora come procederà la storia. Ho stilato un programma ma poi mi lascio come sempre guidare dall’ispirazione
QUI TROVERETE UNA CRONOLOGIA STILATA DA ME FINO ALLA FINE DELLA TERZA STAGIONE
(Premessa: da questo momento andrò forse OOC nel muovere sia Luka che Kagami, darò un passato soprattutto al primo perché un ragazzo di sedici anni sarebbe anomalo vederlo legato solo al gruppo degli amici della sorella e soprattutto che prima di Marinette non abbia avuto 'storielle'; cercherò con le caratteristiche base di Astruc e company di muovere e far crescere, spero, due/tre personaggi. Perché si ci metto anche Chloé. Grazie)

27.12.2015; 7.00 a.m

Adrien non aveva dormito tutta la notte, neanche suo padre lo aveva fatto. Troppo disperato per gli eventi avvenuti durante le ore notturne, chi lo avrebbe mai immaginato che lui, il grande Gabriel Agreste, uomo imperturbabile e rigido potesse essere preda dei cattivi dei sogni. Eppure era accaduto e i tre lo avevano fatto proprio per uno scopo, rubare il Miraculous che appartenevano a lui. 

Dopo quella rivelazione sia Ladybug che Chat Noir avevano lasciato la casa, avvertendo che sarebbero tornati il giorno dopo, Adrien era testato tutta la notte in piedi ad osservare il padre che disperato piangeva la perdita di Nooro. 

Ormai non se lo rinnegava più, una volta rimasti soli Adrien lo aveva affrontato senza più timore. Suo padre era stato una delusione sotto quel punto di vista anche se il giovane non poteva dimenticare che il suo primo pensiero durante quegli incubi era stato cercare lui, assicurarsi che stesse bene.

“Sei Papillon!” Aveva affermato il ragazzo. 

Suo padre aveva taciuto, ma Adrien era troppo amareggiato e si sentiva l’animo troppo avvelenato per stare zitto. 

“Non ti vergogni di ciò che hai fatto, del male che hai causato a delle persone innocenti.” Lo aveva accusato. 

Gabriel si era ammutolito, non aveva risposto fino a quando non venne raggiunto da Natalie. 

“Signore non so come ma sono riusciti ad aprire la cassaforte.” 

L’uomo finalmente diede segni di vita muovendo la testa. “Hanno preso anche la spilla del pavone.” 

Adrien chiuse gli occhi, era tutta colpa sua. Avrebbe potuto impedire tutto questo se appena arrivati a Parigi lo avessero affrontato. 

“Papà!” Lo chiamò Adrien. Ma Gabriel ancora non rispose, si alzò dalla sua poltrona e prese i vestiti sparendo dalla sua visuale. 

Adrien non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare e aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse in un momento così critico. Così uscì dalla stanza e prese il cellulare, c’era un messaggio da parte di Marinette.

«Come stai?» chiedeva

«Starò bene! Già saperti vicina a me mi fa star meglio.» 

«Vuoi che venga lì?» 

«Devi riposare, caso mai domattina presto e...»

«cosa?»

«Potresti dire ai tuoi genitori che Chat Noir ha bisogno di loro a Villa Agreste?» Chiese prima che potesse pentirsene.

«Certo, lo farò. Ma adesso riposa Adrien!»

«Mio padre sta vestendosi, credo lo seguirò per tutta la notte. Marinette hanno scassinato la cassaforte e dentro c’era la spilla del pavone.»

«Domattina presto verrò da te!» scrisse la corvina. 

Adrien sorrise, come avrebbe fatto in un momento del genere se non avesse avuto lei?

La porta della stanza di suo padre si aprì e ne uscì l’uomo vestito e pettinato di tutto punto. Prese le scale ed uscì, Adrien senza dire una parola lo seguì, se suo padre pensava che avesse dimenticato quanto appena avvenuto poteva star certo che si sbagliava.

Così lo seguì nel suo ufficio e poi al ritratto di sua madre che fissò per qualche minuto insieme all’uomo che poteva definire la sua unica famiglia. Adrien sollevò il viso per poter comprendere cosa stesse pensando, suo padre aveva ancora un’aria amareggiata. 

“Dovresti andare da tuo cugino Marcel, era molto scosso.” Disse Gabriel.

“So che sta bene, io non ti lascio adesso!” Disse il ragazzo, Marcel gli aveva assicurato che se la sarebbe cavata e Kimmi si era ripromesso di prendersi cura di lui. “Ci penso io, so che quello che ha visto è il suo peggior incubo e posso aiutarlo.” Gli aveva detto il Kwami e lui si era fidato del falco senza remore.

Osservò suo padre che invece di parlare sollevò le braccia, voleva abbracciarlo? Picchiarlo? No, non lo aveva mai fatto. Vide le sue mani poggiarsi sul quadro e poi pigiare in due punti particolari. 

D’improvviso sentì il pavimento muoversi e quasi Adrien perse l’equilibrio, ma suo padre lo prese appena in tempo. 

Diamine aveva perso il suo istinto felino, e diamine, lo stava portando nel suo covo! 

Una volta arrivati in una stanza buia Adrien si guardò intorno, suo padre pigiò un interruttore e una luce fioca riempì la stanza mentre una finestra a forma di farfalla si apriva. Fu allora che Adrien notò il pavimento carico di piccole falene bianche, suo padre vi si portò al centro di esse e iniziò a muovere le mani delicatamente. “Volate via mie piccole akuma.” Diceva.

Adrien restò in silenzio, non c’era nulla di spaventoso in quella liberazione, lui non era più Papillon eppure il giovane riuscì ad avvertire lo strazio percepibile nelle emozioni del padre. Durante quell’anno quella era stata la sua missione, cercare di recuperare in tutti i modi possibili i Miraculous di Ladybug e Chat Noir. 

Quando le falene furono volate tutte via suo padre tornò sui suoi passi e si incamminò attraverso un ponte, in silenzio spettrale Adrien lo seguì, fino ad arrivare ad una radura al cui centro il giovane potette notare una specie di capsula, al suo interno c’era sua madre, Emilie. Vestita e pettinata di tutto punto, come se stesse solo facendo un piccolo riposino.

Adrien restò immobile, un’emozione senza uguali lo stava pervadendo, non aveva il coraggio di avvicinarsi, e se ne farlo sua madre sarebbe scomparsa? 

“Emilie...” la chiamò suo padre. “Non sono riuscito a proteggerti, non sono riuscito a portare a compimento la mia missione è salvarti dal nostro errore più grande. Questa notte non sono riuscito neanche a proteggere nostro figlio, è stato lui Emilie a venire in mio soccorso. Alcune persone hanno soggiogato la mia mente ed entrati in camera mia hanno rubato il Miraculous della farfalla.” Gabriel strinse le mani a pugno. “Ho perso Nooro Emilie e con lui ho perso anche Duusu, adesso che l’avevo riparato e non so come farò a farti tornare tra noi, Ladybug e Chat Noir hanno scoperto tutto e io sono inerme. Non ho più nessuna arma per riparare ai nostri errori!” Disse, non aveva più Nooro, non aveva più Nooro.

Adrien colpito da quella rivelazione fissò la schiena del padre, sembrava essersi arreso, le spalle erano leggermente incurvate e la voce sommessa. 

“Papà...” lo chiamò Adrien. Lui mosse leggermente la testa, allora il ragazzo continuò. “Dove tieni il Miraculous del coccodrillo?” Gli chiese schietto.

Gabriel si voltò stupito, come faceva a saperlo suo figlio. Si fissarono, gli occhi del giovane erano seri e risoluti e non abbandonavano i suoi, quando suo figlio era cresciuto e maturato? “Cosa ne sai tu?” 

“Papà, dove hai messo il coccodrillo?” Chiese ancora Adrien.

Gabriel scosse la testa guardando la teca. “Quindici giorni fa circa qualcuno è entrato in casa, è venuto a prendere il Miraculous del coccodrillo e dell’avvoltoio ne sono sicuro.” Disse l’uomo. “Ma Cocco era con me, da allora ho capito che avrei dovuto nasconderlo ai monaci tibetani.” tese una mano e si carezzò una cintura in pelle. “Questo è il posto più sicuro, Cocco vieni, fatti vedere!” Ordinò Gabriel vedendolo uscire allo scoperto oltre il viso di Emilie, cosa avrebbe potuto fare con il coccodrillo? Nulla adesso che Nooro non c’era più, avrebbe potuto creare dei piccoli eserciti, ma adesso con quel potere sapeva di essere debole, poi  Ladybug e Chat Noir sapevano o almeno avevano capito che era Papillon, avevano subito capito che gli avevano portale via Nooro. Gli avrebbero tolto Cocco, che lo raggiunse guardandolo in silenzio.

“Padrone, è tardi!” Disse vedendo poi il ragazzo alle sue spalle. “Padrone...” 

“Nooro e Duusu non ci sono più!” Annunciò lo stilista. “Domattina Ladybug e Chat Noir verranno a prenderti, ti porteranno via.” Disse al Kwami.

Il coccodrillo si guardò intorno spaesato, poi puntò gli occhietti aguzzi su Emilie. “Ma la signora è ancora qui... padrone noi dobbiamo risvegliarla.” 

“Smettila!” Disse allora Adrien stanco. “Non saranno due Miraculous a riportarla indietro, sei un kwami e dovresti sapere meglio di me che per un’azione del genere c’è sempre un caro prezzo da pagare!” Lo riprese Adrien. 

Cocco fissò il giovane, somigliava così tanto alla signora ed aveva un’aria così delusa. 

“Il padrone voleva tanto riportare indietro la signora, io lo avrei aiutato con piacere!” 

“Tu...”

“Smettila Cocco!” Ordinò Gabriel adesso. “Non disturbate il sonno di Emilie tutti e due.” Disse infine per poi tacere.

Adrien non seppe cosa dire e cosa pensare, non sapeva se era più distruttivo stare dinnanzi al quadro della madre tutto il giorno oppure come in quel momento, stare in piedi di fronte al suo capezzale tutto il giorno. Suo padre era proprio disperato e fino ad allora si era tenuto tutto dentro. 

“Parlami, che errori avete commesso, quale errore devi aggiustare?” Chiese allora al padre, perché non gli aveva detto nulla fino ad allora.

Gabriel tacque restando a guardare sua moglie intensamente. 

“Ti ricordi quattro anni fa? Quando io e tua madre partimmo per una seconda luna di miele?” Chiese 

“Ai vostri quindici anni di matrimonio, sì lo ricordo.” Disse Adrien 

Gabriel assentì con la testa. “Eravamo stati in Tibet, era tutto splendido e alla fine quel viaggio ci aveva fatto trovare anche un regalo. In un luogo desolato trovammo due spille ed un libro. Due spille che si rivelarono speciali, tua madre ne fu subito eccitata, avrebbe voluto usarle ma Nooro ci avvertì che Duusu aveva il miracoulus rotto e quindi non poteva essere usata. Così ci prendemmo i nostri tempi, ritornammo a casa ed alla nostra realtà, frequentavamo i nostri amici, avevano da costruire casa nuova, questa, e lei aveva in programma un film con la regia di Audrey Bourgeois.” 

Adrien assentiva con il capo, ricordava quel periodo frenetico della loro vita e di quando si erano trasferiti poi lì poco prima della scomparsa di sua madre.

“Avevo un amico, un ottimo amico, era stato uno studente di mio padre e lo avevo conosciuto quando veniva a prendere lezioni private a casa nostra. Mio padre era un insegnante di musica, fu lui ad avermi insegnato a suonare il pianoforte. Ti sarebbe piaciuto Adrien, mio padre sapeva divertirsi con la musica. Sta di fatto che vide nel suo studente un talento e gli offrì di seguirlo in lezioni private, così ci conoscemmo e diventammo amici io e Mika, avevano sedici anni e ci accorgemmo che frequentavamo lo stesso lycée e che in seconda avremmo seguito anche gli stessi corsi. Io, lui e il suo migliore amico, Javier Humble.” 

“Eravate amici?” Chiese stupito Adrien. 

“Tre squattrinati piuttosto, un musicista, un pittore e un artista con tante passioni che non sapeva cosa fare del suo futuro. Quando conobbi tua madre, con tempo e con calma glieli presentai. Intanto sia Mika che Javier avevano conosciuto due donne che sembravano importanti per loro. Javier affascinato dalla campionessa di scherma non vedente che aveva conosciuto in occasioni dei campionati internazionali in Francia, le chiese di sposarlo addirittura e la presentò a tutti noi.”

“Tomoe Tsurugi?!” Chiese stupito Adrien.

“Sì, Javier se ne invaghì talmente tanto che per lei rinunciò a tutto, al suo nome ed al suo paese. Decise che avrebbe compiuto gli studi universitari in Giappone per poter vivere accanto a Tomoe. Lo vidi al suo matrimonio a Tokyo e quando vennero a trovarci per presentare a tutti noi Kagami, intanto si era laureato in archeologia ed aveva iniziato anche a lavorare presso degli scavi.” 

Adrien annuì, chiedendosi cosa aveva a che fare la giovinezza di suo padre con il suo grande errore. “Poi?” Chiese 

“Poi mi persi di vista anche con Mika, prese a lavorare nell’orchestra dell’opera come pianista e violinista a arpista, più andava avanti e più voleva imparare del mondo della musica. Lo sentivo spesso ed era lui a raccontarmi di Javier, tra di loro non si erano persi di vista e potevo comprenderlo, Javier e Mika erano vissuti nelle stessa casa famiglia da quando avevano cinque anni. Però non si dimenticavano di me e quando era in Francia Javier veniva a trovarmi, con o senza Mika poiché la sua carriera era ormai decollata, da suonatore di fila era diventato un maestro d’orchestra e faceva tournée per tutta Europa. Eppure fu Mika un giorno a parlarmi di Javier e Tomoe, in quell’occasione c’era anche tua madre ed avevamo già trovato i Miraculous da un paio di anni. 

“Javier vorrebbe trovare un modo per stare vicino a Tomoe, la sua vista è sempre più precaria, per lei rischierebbe di tutto.„ 

Mi informai su Tomoe e stessa cosa fece anche Emilie, le notizie non erano positive. Se prima riusciva a percepire delle ombre adesso neanche più quelle e i medici erano stati chiari con lei. 

“Sapete di un auto, automatica, ovvero che possa guidare al posto di un pilota? Javier voleva prendere quella a Tomoe.„ ci aveva detto.

Ma sia io che Emilie negammo, non poteva esistere una macchina di quel genere, comunque sarebbe dovuta essere guidata e per averla ci sarebbero voluti soldi che sicuramente Javier non aveva. 

Stava di fatto che anche Audrey sempre aggiornata sulle ultime tendenze ci disse che non esisteva un tale ingegno, altrimenti lei ne sarebbe entrata già in possesso. Fu allora che tua madre decise di usare per la prima volta Duusu. 

I Kwami ci avevano spiegato come funzionavano e tua madre era convinta che creando un sentimostro con le sembianze dell’auto avrebbe potuto aiutare Tomoe e Javier.” 

Adrien sollevò la testa. “Quell’auto è un senti mostro?” Chiese Adrien.

Gabriel annuì. “Sì, quando fummo d’accordo Javier e Mika con Tomoe ci raggiunsero al Gran Palè e per la prima volta tua madre si trasformò, rivelandosi come portatrice del pavone. Chiese qualcosa con cui poter materializzare il senti mostro e Javier senza alcuna remora si fece avanti, dicendo a Emilie  di poter attingere da lui l’energia che le serviva. Lo so, siamo stati degli sciocchi, perché avevamo acconsentito tutti senza sapere effettivamente gli effetti che il Miraculous danneggiato poteva avere su tua madre e su ciò che avrebbe creato. 

La amok si era impossessata del corpo di Javier in breve tempo, e lo stava assorbendo, Mika vedendo gli effetti del potere del pavone si lanciò sull’amico per liberarlo da quel l’incantesimo e far tornare tutto alla normalità. Ma fu assorbito anche lui dall’auto che nel frattempo si era formata. 

La compagna di Mika vedendo quanto era accaduto aveva urlato come una pazza di restituirgli il padre dei suoi figli, che quel maleficio non andava bene e che sia Mika che Javier dovevano ritornare. 

Tutti noi fummo d’accordo su questo ma intanto Emilie si sentì male e Duusu sciolse la trasformazione, dicendoci che richiamare la amok avrebbe portato via ad Emilie tutte le energie che aveva in corpo e quindi prima doveva riposare.

Rimandammo quindi quel momento, io discussi con la compagna di Mika e lei ruppe i ponti con tutti noi, a cominciare da Tomoe con cui aveva dei rapporti civili.”

“Amava suo marito.” La giustificò Adrien 

“Non stavano più insieme da un po’ in realtà, ma quando sei genitore i legami in un modo o nell’altro restano sempre.” Rispose Gabriel. 

Intanto tua madre sembrava non riuscire a riprendersi, era sempre stanca e se si alzava aveva dei forti capogiri che le facevano perdere i sensi. Ogni giorno chiedevo consiglio a Nooro per sapere come comportarmi e lui mi diceva che non usare il Miraculous e riposare era la soluzione migliore.

Tua madre però la pensava in modo diverso, diceva che sentiva la vita abbandonarla e sosteneva che non poteva lasciarti solo. Così mi espresse i suoi dubbi.

“Se due umani sono diventati un auto, potrei creare da un oggetto una persona. Come se fosse la mia migliore amica, tua sorella Nicole, gli affiderei Adrien tranquilla.” 

Rifiutai quella sua proposta, era una pazzia. Così dopo tanti anni scrissi a mia sorella Nicole dicendole di farla ragionare e di non fare sciocchezze. Tu sei come tua madre Adrien, quando ti metti in testa qualcosa non la abbandoni.”

Gabriel si voltò e guardò il figlio in viso.

“E lei non abbandonò la sua decisione, a nulla valsero le parole mie e di Nicole, lei voleva provare. Al che  non mi restò che appoggiare quest’altra sua pazzia, nei panni di Papillon e Paon procedemmo col nuovo esperimento di Emilie, questa volta aveva già un oggetto su cui lavorare. La cornice dove erano immortalate lei e Nicole alla consegna del diploma! La amok se ne impossessò e di lì a breve apparve una giovane donna alta quanto tua madre, con gli occhi azzurri di mia sorelle e una ciocca di capelli rossi su un manto nero. Quella donna era...”

“Natalie! Natalie è un senti mostro?” Chiese Adrien inorridito.

“Nathalie è un senti mostro sì, in lei risiedono tutti i pregi ed i difetti delle due donne più importanti della mia vita. Tua madre si aspettava di trovarsi accanto una nuova Nicole ma ciò che riuscì a formare fu lei. Le demmo il nome Nathalie Sanscoeur, perché realmente parlando non avrebbe dovuto avere un cuore. Tua madre peggiorò e Nathalie iniziò a prendersi cura di te e di tua madre. 

Intanto la nostra nuova casa fu pronta, ci trasferimmo di lì a breve, tua madre era sempre più debole e un giorno mi chiese di portarla qui nel sotterraneo dove sarebbero dovuti venire la sala della musica e la piscina. La ricordo come ieri, non si sorreggeva e allora mi chiese di farla sedere per riposare. Lo feci, le obbedii come sempre, tua madre mi sorrise e si stese dicendomi che ci avrebbe visto bene anche un giardino in questo posto. Poi chiede a Duusu di trasformarla, per l’ennesima volta. 

Impazzii a quella richiesta chiedendole cosa voleva fare e lei mi rispose: 

“Questo è l’unico modo in cui posso proteggermi e non morire, tua sorella dice che una respiratore potrebbe salvarmi la vita.„

Vidi la amok impossessarsi della sua spilla e sotto di lei venire a formarsi questa camera iperbolica dalla quale Emilie è generata. Da allora tua madre non si è più svegliata, da allora cerco di fare di tutto per riparare al nostro errore.”

Terminò di raccontare allora il fashion designer. 

“Decisi di creare questo posto a mia immagine e somiglianza, di avere un posto per me ed Emilie, un luogo dove potesse riposare serena. E nel frattempo Nooro mi parlava di tutti i Miraculous e di quanto fossero importanti e potenti quelli della coccinella e del gatto nero, due poteri che uniti avrebbero potuto realizzare un desiderio.” 

“Hai mai pensato che per realizzare un desiderio avresti dovuto dare altro in cambio?” Disse Adrien a quel punto, quella storia aveva dell’incredibile. Ancora stava rimuginando su Nathalie, anche se aveva visto già un senti mostro con sembianze umane prima di allora, la Ladybug di Mayura. 

“Sarei stato disposto a dare la mia vita per tua madre Adrien, perché si l’ho tenuto in conto.” Rispose Gabriel. 

Adrien scosse la testa e staccò la registrazione che aveva fatto all’insaputa di suo padre. 

“Io non so cosa dirti, avresti dovuto parlarne con qualcuno, con me. Invece hai preferito fare del male a degli innocenti!” Disse Adrien 

“E lo rifarei ancora Adrien, per amore di tua madre lo rifarei ora e sempre.” 

Il ragazzo scosse la testa, non sapeva se fosse un bene o un male, intanto suo padre non aveva più il Miraculous. “Hai idea di chi possa averti rubato i Miraculous?” Chiese allora.

“Non lo so. Dopo il furto del Miraculous dell’avvoltoio ho attivato le telecamere in casa ma non abbiamo mai rivelato nulla di sospettoso.” 

Adrien si avvicinò a lui e cercò il suo sguardo. “Ho preso io il Miraculous dell’avvoltoio, quando ho scoperto che eri Papillon.” Disse lui. 

Gabriel lo guardò sorpreso scuotendo la testa, non era vero, non era possibile era accaduto quando si era trovato a Londra. 

“Lui è un guardiano!” Affermò il Kwami del coccodrillo. “Lo ha sancito il monaco anziano quando siete stati in Tibet.” Disse a Gabriel.

Lo stilista si avvicinò al figlio che alzò le mani. “Non avvicinarti e tu Cocco...” 

“Non appartengo alla tua miracle box, non sono tua responsabilità.” Rispose questi. 

“Parlerò con Shé Gūniáng che ti riprenderà per se.” Gli disse allora il biondo. “Sta di fatto che tu non hai preso la decisione giusta ed ora non sappiamo dove siano finiti i due Miraculous.” 

“Sicuramente in mani peggiori delle mie.” Affermò diabolico Gabriel. “Tutto ciò che io ho fatto è stato per amore! Mentre Lady Octavia non so da quali sentimenti sia mossa.” 

Adrien sussultò, ciò che aveva appena detto suo padre era vero. 

“Ho bisogno di riposare prima dell’arrivo di Ladybug.” E così dicendo si allontanò, nel farlo inviò la registrazione a Marinette chiedendo di farla sentire anche a sua madre e chiedendo alla sua ragazza cosa dovevano fare adesso.

Una volta a letto Gurru gli si acciambellò contro per dargli un po’ di pace, Plagg si mise invece alle sue spalle per rassicurarlo. Solo così il giovane Agreste riuscì a dormire per le poche ore che gli restavano, fu infatti svegliato dal bussare della porta, era Marcel che lo avvertiva dell’arrivo di Ladybug. 

Mentre si vestiva Adrien chiese al cugino come stesse e questi gli rispose che Kimmi aveva saputo calmarlo, intanto il biondo gli  lasciò il Miraculous della pace e dopo essersi trasformato con Phyllo si era clonato e unito Plagg alla medusa. 

“Hai sentito la registrazione?” Chiese il ragazzo ad Haoxin mentre si avviavano nel salone. 

Marcel annuì. “Ha dell’incredibile, cioè in questo periodo ne ho visti senti mostri e Nathalie è così umana.” Disse il ragazzo.

“Come credi dobbiamo agire? Io purtroppo sono troppo poco giudizioso in questo caso!” Affermò Adrien, poteva capire suo padre? Sì perché anche lui avrebbe voluto riabbracciare la madre, ma a che prezzo? 

“Io ritengo che per quanto tuo padre abbia sbagliato, confrontando papillon e Lady Octavia o Pika Pika, tra i tre papillon è stato il peggiore dei mali, liberata la akuma le persone tornavano normali e Ladybug rimetteva Parigi a posto sempre.” 

“Sappiamo invece cosa ha fatto e ancora fa Lady Octavia, dovrei comunque denunciare mio padre.”

Disse arrivando finalmente al salone dove ad attenderli c’erano suo padre, Nathalie, my lady e Black Lady.

“Scusateci il ritardo!” Disse Haoxin.

“Tranquillo non siamo gli ultimi.” Disse sornione Chat Noir, intanto che Adrien andava a sedersi poco distante.

“Dunque veniamo a noi, Adrien ci ha mandato una registrazione!” Disse Ladybug non volendo continuare quella tortura.

Intanto eccoli che giunsero anche Verity Queen, papà orso, Raiongāru e Red Scorpio. 

“Adesso ci siamo tutti!” Disse Adrien.

“Dopo gli eventi della serata e ciò che abbiamo scoperto e di cui tutti siamo a conoscenza credo sia tempo di agire contro Gabriel Agreste.” Disse Chat Nori guardando suo padre dritto negli occhi. “Credo sia giusto denunciarlo e consegnarlo alle forze dell’ordine.” Disse risoluto.

“Io invece penso che abbia sofferto e pagato già abbastanza per i suoi errori.” Ammise invece Ladybug 

Raiongāru le fu a fianco ed annuì. “Dopo aver ascoltato i messaggi che ci ha lasciato in segreteria Ladybug anche io e Red Scorpio siamo dello stesso avviso.” 

Chat Noir fissò Raiongāru, davvero le andava così bene? Sapeva che sua madre aveva trasformato suo padre in un auto? “Cioè ha trasformato degli umani in senti mostro.” Disse  il gatto nero.

“Non sappiamo chi siano i malcapitati, ma ladybug ci ha detto che Paon lo ha fatto a fin di bene e che solo il precario stato di salute di Emilie Agreste non si è potuto riparare all’errore.” Rispose Scorpio per la compagna.

“E lui ne ha pagato le conseguenze con il successivo stato vegetativo della moglie. Io sinceramente non mi sento di denunciarlo.” Terminò Raiongāru.

“Se mi permetti Chat Noir vorrei darti io un consiglio, mi hai voluto qui per un motivo giusto?” Chiese la piccola aquila nel stanza. 

Sabine Cheng si faceva chiamare verity Queen e da quando l’aveva conosciuta al pranzo organizzato per lui, Adrien aveva forte rispetto per lei e per la saggezza che quella donna aveva sempre dimostrato, anche senza un Miraculous. Quindi annuì.

La donna sorrise e si fece avanti. “Siamo tutti d’accordo che Gabriel si sia comportato in questo modo solo per amore! Sapete? Voi siete giovani e ancora sottovalutate questo sentimento così importante, oppure non aveva accanto persone per cui ne varrebbe la pena di lottare. Non ho conosciuto ne Gabriel ne Emilie, ma nelle parole di lui ho letto tanto. Ho letto di una coppia unità che si è amata e sostenuta fino all’ultimo, ho letto di un uomo che era disposto a tutto per la sua amata, anche a dare la sua stessa vita, ho saputo di un uomo che ha accolto disperato il furto del suo Miraculous perché adesso non ha più poteri per poter liberare la moglie da questa lunga agonia. Emilie era una moglie e anche una madre, ho ascoltato parole che mi hanno fatto comprendere quanto fosse buona e con la sua testardaggine ha insistito nel voler aiutare il prossimo. Credo che Gabriel Agreste col furto di questa notte abbia già pagato abbastanza per ciò che ha fatto.” Terminò Verity Queen cercando tutti con lo sguardo per poi posarsi su Agreste in persona. “Però credo anche che troppa clemenza sia sbagliata, gli errori si devono pagare ed è stato permesso a gente senza scrupoli di prendere il Miraculous del pavone e della farfalla. E per questo tu Gabriel Agreste ci aiuterai, non so con quale Miraculous, se con il coccodrillo che già possiedi o qualche altro che Chat Noir e Ladybug vorranno darti. Ma tu d’ora in poi dovrai redimerti agli occhi nostri e di Parigi lottando al nostro fianco contro Lady Octavia, Pika Pika e Miss Parrot.” Annunciò la donna minuta. 

Il gruppo si guardò intanto che Cocco uscì allo scoperto. “Io resto con piacere col padrone.” 

“Dobbiamo decidere!” Disse Chat Noir a quel punto.

“Ho una domanda!” Intervenne Haoxin.

Tutti si voltarono verso di lui, poi Ladybug gli fece un cenno per farlo procedere. “Ha detto a sua sorella di fare ricerche per lo stato vegetativo di sua moglie? Ci risulta che una coppia sia stata al tempio dopo che è riapparso ed hanno fatto domande sul Miraculous del pavone.” Chiese il ragazzo a quel punto.

Gabriel ci pensò per poi rispondere. “Sì mia sorella sapeva dei Miraculous e dello stato vegetativo di Emilie. No, non le ho chiesto nulla, ma dopo la comparsa del tempio mi contattò dicendomi che avrebbe fatto ricerche, che come scienziato era sicura ci fosse sempre una soluzione ad ogni caso e che la ricerca sarebbe dovuta partire dal tempio.” Disse allora lo stilista. “Quindi si, è capace che quella coppia fossero mia sorella e mio cognato, un mese fa mentre mio figlio era a Londra mi è arrivata una lettera da parte di mia sorella dall’India datata a pochi giorni prima della sua scomparsa.” 

“Possiamo leggerla?” Chiese Marinette, adesso tutti i pezzi del puzzle stavano tornando al loro posto, avevano scoperto anche chi era la coppia misteriosa e forse Marcel aveva sempre sospettato che si trattassero dei suoi genitori.

“Non c’è scritto nulla di utile ma se volete ve la farò leggere. Dovrete però renderla indietro, è l’ultimo ricordo che ho di Nicole.” Disse lui.

“Va bene, allora io a questo punto voterei per decidere cosa fare.” Disse Black Lady 

“Io approvo la scelta di Verity Queen.” Disse Haoxin 

Chat Noir lo guardò con ammonimento. “Chi ci dice che non userà il Miraculous in modo inappropriato.” Chiese sfiduciato. 

“Conosciamo la sua identità e poi ancora non sappiamo se accetterà o meno.” Disse Raiongāru pragmatica. “Approvo anche io L’Aquila.” 

“Approvo.” Disse Red Scorpio 

“Approvo!” Seguì Papà Orso. 

Ladybug si avvicinò a Chat Noir e gli strinse la mano per poi cercare il suo sguardo, i due si sorrisero ed annuirono dedicandosi solo ed esclusivamente al loro nemico storico. “Noi approviamo.” Disse Ladybug a nome di entrambi. 

“Io forse ho un’idea su come far tornare in vita tua moglie.” Disse allora Chat Noir.

Il gruppo lo guardò sorpreso a partire da Gabriel. “Che soluzione hai?” Chiese 

“Sei stato tu a consegnarmi la soluzione Agreste, tuo figlio ha detto che avevi un allevamento di farfalle, che le liberavi dal loro bozzolo.” 

Annuì Gabriel puntando lo sguardo su Adrien. “Una crisalide, sì crescevo le larve e le seguivo durante la chiusura nel loro bozzo fino a quando non sbocciavano in farfalle.” 

Chat Noir annuì. “Adrien ha detto che possiede un Miraculous che ha il potere della rinascita..” disse il gatto nero voltandosi verso il ragazzo. 

“Sì è il Miraculous Papilio ulysses, e rappresenta la rinascita.” Confermò Adrien. 

Marinette osservò il suo partner poi annuì. “Allora purifichiamo la amok e una volta liberata Emilie potremo dire al Miraculous di intervenire.” Propose.

Chat Noir sospirò per poi guardare suo padre. “Non promettiamo nulla.” 

L’uomo si alzò dal suo posto e guardò verso tutti. “Sono pronto a redimermi, ma solo se mio figlio lo vuole.” Disse a quel punto Gabriel puntando lo sguardo verso il figlio. “Non c’è male peggiore che vedere la tua disapprovazione in ogni gesto e in ogni sguardo.” 

“Non c’è male peggiore di essere stato tenuto all’oscuro di tutto per più  di un anno, a sentirti ogni giorno più distante quando invece non ti restava che parlarmi. Invece hai deciso di allontanarmi e tenermi chiuso in una gabbia di vetro. Hai catturato Marcel con le tua akuma.” Disse ancora il ragazzo. 

“Dovevo provarle tutte, mi servivano i Miraculous di Ladybug e Chat noir. Adrien tutto ciò che ho fatto è stato per proteggerti.” Disse Gabriel con fervore.

“Proteggermi? Mi hai messo Lady Wi-Fi e il suo esercito contro.” Disse lui.

“E secondo te perché ti ho mandato a Londra all’ultimo minuto? Era per proteggerti Adrien!” 

“Mi hai fatto catturare dal gorilla mentre lo incitavi a mettere in pericolo la mia vita.” Lo accusò ancora Adrien.

“Dovevo sapere se eri...” disse Gabriel stoppando.

“Se ero cosa?” Chiese Adrien esasperato, veramente suo padre voleva avere una scusa valida per ciò che aveva fatto.

“Se eri Chat Noir, non ti sarebbe accaduto nulla se fossi stato lui.” Ammise Gabriel.

Adrien restò basito, se n’era accorto. Suo padre si era accorto che era lui. 

Distolse lo sguardo cercando quello di Ladybug, la corvina ora guardava lui, ora Chat Noir percependo forse il suo stato d’animo. “Dai!” Gli sussurrò baciandogli la guancia. 

Adrien si sentì sciogliere dentro, quella ragazza era indubbiamente la sua forza e colei che riusciva a tenerlo con i piedi a terra sempre. “Ti amo insettina.” Le disse... “Phyllo, Plagg ritrasformazione.” Disse mentre il clone spariva e il modello guardava verso il padre.

“C’è sempre una soluzione alternativa a tutto, soprattutto per non farsi scoprire da tutta Parigi padre.” Annunciò il ragazzo. “Hai ottenuto già il mio perdono, con molta reticenza, ma lo hai ottenuto e dovrai fare tanto per ottenere di nuovo la mia fiducia.” Disse allora abbandonando la stanza con la sua lady al fianco. 

Aveva bisogno di stare da solo con lei, avrebbero potuto vedersela gli altri con suo padre, troppe emozioni tutte insieme e le responsabilità con le preoccupazioni erano sempre più grandi.

“Grazie di esistere Milady.” Sussurrò mentre lei lanciava il suo yo-yo e lo portava via da Villa Agreste. 

Lei sorrise, gli sarebbe stata vicina.

In quel momento e sempre.

   
 
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