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Autore: __Lily    14/04/2020    6 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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CINQUE.







«Come ha potuto farmi questo? Io mi sono fidata di lui!»
«Mia cara calmati ora e raccontami cosa è successo.»
Kaede fece sedere la ragazza e le diede un po’ d’acqua da bere e quando in fine si fu calmata le fece raccontare tutto.
«Avevi ragione tu ma io…»
Rin non riuscì a guardare Kaede, il suo dolore era grande e troppo vivo, il suo giovane cuore era stato spezzato e calpestato da colui che amava.
«Ha infranto la sua promessa.»
«Rin sii sincera con me, hai davvero creduto che Sesshomaru ti avrebbe nuovamente portata con se?»
«Io… sì, credevo di sì. Mi aveva promesso che la scelta sarebbe stata mia e invece ha deciso lui per entrambi, ancora! Lo ha fatto quando ha scelto di lasciarmi qui e lo ha fatto ora che sono adulta.»
«Mia cara tu sei ancora una ragazzina e per una volta Sesshomaru ha fatto la cosa giusta.»
«Perché lo odi Kaede?»
«Io non lo odio, non mi ha mai fatto nulla e da quando sei in questo villaggio ci ha aiutati molte volte Rin, anche se il suo aiuto era rivolto a te. Tuttavia Sesshomaru è un potente demone che discende da un’antica stirpe, suo padre era Inu No Taisho. Ebbene si vocifera che prima di conoscere la madre di Inuyasha egli non provasse pietà per niente e nessuno e in questo Sesshomaru gli assomiglia molto.»
«Ti sbagli» rispose Rin, Sesshomaru si era rimangiato la sua parola ma di certo sapeva cosa fosse la pietà, «lui mi ha restituito la vita per due volte, ha aiutato Kohaku, ha protetto Kagome e tua sorella Kikyo e Jaken. Sono certa che se avesse potuto avrebbe anche salvato la vita di Kagura.»
«Kagura? Non era forse una delle emanazioni di Naraku? Perché mai Sesshomaru avrebbe dovuto salvarla?»
Rin ricordava ancora quel giorno, quando aveva trovato Kagura morente lungo il corso d’acqua, aveva osservato attentamente Sesshomaru, lui aveva posato la mano sul pomo di Tenseiga ma poi si era fermato.
«Perché lui sa cosa sia la pietà, anche se vuole nasconderlo infondo ha un cuore gentile.»
Kaede osservò la sua protetta e poi si mise a scuotere la testa.
«Perdonami Kaede ma ora voglio riposare, sono molto stanca è stata una lunga giornata.»
«Ma certo piccola mia, riposa e domani non dovrai preoccuparti di aiutarmi. Potresti non trovarmi al tuo risveglio. Ci sono rare erbe in un luogo qui vicino che mi occorrono.»
«Vuoi che venga con te? Posso chiedere a Kohaku o Miroku di accompagnarti…»
«No andrò sola, sono ancora abile con l’arco sai?»
E detto questo la venerabile Kaede si congedò.
Attese che la sua pupilla si fosse addormentata, tirò su la coperta e poi rimase a osservarla per un po’.
«Dolce Rin, a quanto pare sei destinata ad amare Sesshomaru e soffrire per lui proprio come la mia povera sorella Kikyo soffrì per Inuyasha. Pregherò affinché il tuo destino possa essere diverso dal suo.»
La vecchia sacerdotessa anche se stanca prese il suo arco e le sue frecce e si diresse alla casa del monaco Miroku per chiedere al giovane Kohaku di vegliare su Rin durante la sua assenza.
«Kaede vuoi che venga con te?»
«No Miroku non preoccuparti, tu devi pensare a tua moglie e ai vostri figli io saprò cavarmela.»
«Ma venerabile Kaede queste erbe sono così importanti da non poter aspettare fino a domani?» domandò Sango.
«Lo sono» rispose lei.
Se continuo a tardare lui se ne andrà.
Kohaku accompagnò Kaede per un breve tragitto e si fermò alla sua abitazione promettendole di vegliare su Rin finché lei non fosse tornata.

 

 

 

Sesshomaru continuava a rimuginare sulle parole di Rin.
Quell’abbraccio che era stato così improvviso gli era rimasto ancora addosso, come se le mani di Rin lo stessero ancora stringendo.
Come aveva potuto, lui, il temibile Sesshomaru innamorarsi di una ragazzina mortale? Di un’umana!
Lui che era andato contro il suo stesso padre, che lo aveva disprezzato e combattuto la notte stessa in cui Inuyasha era venuto alla luce.
Per oltre cinquant’anni aveva anche disprezzato il fratello per essere nato dall’unione con un’umana mentre ora tutto ciò che avrebbe desiderato era stringere ancora quell’umana a se.
«Padre ora più che mai vorrei averti al mio fianco» disse Sesshomaru osservando la luna come poco prima aveva fatto Rin.
«Mio giovane signore! Eccovi finalmente.»
Sesshomaru si voltò verso il suo fedele servitore, era stanco, per la prima volta dopo quasi un secolo era stanco.
«M-mio nobile signore cosa succede?» domandò Jaken notando quanto fosse strano il suo padrone.
«Dov’è Ah-Un?»
«Ah-Un? Non credo sia andato lontano.»
«Trovalo.»
«Come desideri padron Sesshomaru, questo vostro umile servitore troverà Ah-Un.»
Il principe dei demoni rimase solo nella radura per poco tempo, respirò l’aria fresca della sera, rimise nuovamente la sua armatura e attese il ritorno di Jaken e di Ah-Un.
Poco dopo vide i due demoni arrivare e Ah-Un atterrò poco distante da Sesshomaru, il suo padrone gli si avvicinò e il demone iniziò ad annusarlo.
Sente il suo odore.
Ah-Un per più di un anno era stato il mezzo di trasporto della sua Rin e ovviamente la ricordava ancora.
«Bene ora che siamo tutti possiamo andare.»
«Dove desiderate andare questa volta padron Sesshomaru?»
«A casa Jaken.»
«A c-casa?» domandò sconcertato il piccolo demone, «Mio signore in tutti gli anni che sono stato al vostro servizio non siete mai stato per molto tempo nel vostro nobile palazzo, perché mai ora? Se posso domandarlo.»
«Puoi» fu l’unica risposta che ebbe da Sesshomaru.
Il silenzio era quasi assordante tanto che avrebbe preferito che Jaken lo riempisse di domande.
«Vieni fuori» disse infine il demone senza voltarsi.
Kaede lo aveva trovato giusto in tempo anche se aveva dovuto camminare a lungo di notte e in mezzo al bosco.
Jaken rimase a bocca aperta, non si era reso conto che qualcuno si trovasse nascosto dietro agli alberi.
«Vecchia Kaede, cosa fai qui?»
«Dovevo parlarti prima che fosse troppo tardi Sesshomaru.»
«Capisco» rispose il demone, «Jaken io e la sacerdotessa dobbiamo parlare da soli, vai con Ah-Un ma non allontanarti troppo, la mia decisione non è cambiata e non cambierà.»
«Ai tuoi ordini mio signore.»
Jaken prese Ah-Un e se ne andò come Sesshomaru aveva ordinato.
«Ora siamo soli, parla liberamente.»
«Se parlassi troppo liberamente rischierei la tua ira.»
«So cosa sei venuta a chiedermi ma non devi temere, la mia strada non incontrerà mai più quella di Rin.»
«Sei certo di questa tua scelta?»
Sesshomaru sorrise, sapeva bene quanto il suo sorriso fosse spaventoso ma la sacerdotessa non si fece intimorire.
«Lo sono. Rin merita di essere felice e se io rimanessi lei non potrebbe esserlo. Se sei qui è perché ti ha raccontato cosa è accaduto.»
«Non tutto, ma ciò che mi ha detto è stato più che sufficiente per decidermi a incontrarti. Sesshomaru quella giovane ragazza tiene molto a te, più di quanto dovrebbe e io temo per lei. So bene quanto l’amore tra un’umana e un demone possa essere complicato, io l’ho vissuto anche se indirettamente. La mia amata sorella, la venerabile Kikyo, morì subito dopo aver sigillato Inuyasha certa di seguirlo nella morte.»
«Mi stai forse paragonando a Inuyasha? Io non sono affatto come lui.»
«Vi assomigliate anche più di quanto vorresti Sesshomaru. Non conosco i tuoi sentimenti e non so se voglio conoscerli, ma so per certo quali sono quelli albergano nel cuore di Rin e se tieni a lei come dici, allora vattene e non tornare. Lascia che viva la sua vita nel nostro villaggio, lascia che conosca l’amore di un ragazzo, che possa gioire un giorno stringendo a se un figlio. Al tuo fianco non potrebbe avere nulla di tutto questo.»
Per quanto assurdo nel momento in cui aveva stretto sua nipote a se, Sesshomaru si era chiesto come sarebbe stato se quella bambina fosse stata sua e di Rin, aveva voluto sognare, aveva deciso di concederselo per un solo istante e quell’istante era stato fatale per la sua attenzione.
«Non ho alcuna intenzione di interferire nella sua vita, tutto ciò che desidero è che possa essere felice e amata.»
«Hai la mia parola che sarà così, in molti le sono affezionati e se tu te ne andrai forse con il tempo nel suo cuore potrebbe nascere l’amore per un’altra persona. Vivi la tua vita, combatti le tue battaglie e accresci il tuo potere. Ti do la mia parola che lei sarà sempre al sicuro e amata.»













 

Spero nonostante la situazione che abbiate passato una bella e piacevole Pasqua!
Allora tengo a precisare una cosa dato che mi è già stata detta più volte.

1. Questa è una fanfiction quindi logicamente per quanto io cerchi di rendere i pg il più simili alla storia non sono la loro creatrice e in ogni caso in qualche modo deve essere evidanziata la loro evoluzione quindi è normale che siano leggermente diversi dalla puntata 1x01 dell'anime o dalle prime pagine del manga. 
2. Mi hanno detto più persone che Kagome non attraverserà mai più il pozzo ebbene lo so. 
So che lei ha scelto di restare nell'epoca Segnoku ma ripeto è una fanfiction quindi possono accadere cose diverse dalla storia originale perciò nella mia storia Kagome continua a poter attraversare il pozzo, trovo ingiusto che non possa rivedere mai più i suoi cari. 
Bene credo di aver detto tutto, vi lascio con una piccola anticipazione!




 

Kaede rimase in silenzio curva su se stessa a osservare la figura slanciata di Sesshomaru.
«Tengo a lei più che a me stesso, non c’è nulla che non farei per Rin ma so di non poterle stare accanto poiché la mia natura è troppo diversa dalla sua, e i miei nemici la userebbero per ferirmi.»
Kaede si avvicinò a Sesshomaru e il demone si voltò verso di lei, nel suo sguardo dorato non c’era nessuna traccia di rimpianto o tristezza, era bravo nel celarlo.





 

  
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