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Autore: Zikiry    14/04/2020    1 recensioni
Una one shot senza una trama specifica, con la nostra amata ciurma un po' diversa dal solito.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: Gender Bender
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È una tranquilla e calda giornata d'estate, il vento e il clima erano favorevoli alla navigazione e a bordo della Thousand Sunny regnava una pace mai vista a bordo, c'è chi si rilassa rendendo il sole, chi cucina, chi prepara medicine e chi suona. Si scherza. -"RUFYKO HAI MANGIATO DI NUOVO TUTTE LE PROVISTE!"- urlò irata una voce con tono acuto contro la capitana della nave che sta correndo per tutto il ponte con in mano della carne sfuggendo dalla grinfie della bionda, urlando varie scuse come "avevo fame" o "il triplo bis oggi a pranzo non mi è bastato". Nulla di nuovo, episodio che si ripete un giorno sì e l'altro pure, che sia mattina pomeriggio o notte fonda. Le due corsero per tutto il ponte, finché la proprietaria del cappello di paglia non allungò le braccia aggrappandosi alla testa della nave e volando, letteralmente, schiantandosi contro di essa finendo quasi in mare prendendo di striscio Francy. La carpentiere di bordo stava riparando la nave dopo un attacco che avevano subito dalla Marina, vedendo la mora quasi finirle addosso si spostò, evitando lo scontro. -"SUPERRRR, adesso ci vuole una bella cola ghiacciata"- esclamò la ragazza cyborg dai capelli turchesi e la camicia rossa con fantasia hawaiana di poco di gusto, il danno era stato riparato e dopo varie mosse strane con le braccia corse in cucina per prendere l'oggetto del suo desiderio, per poi andare al laboratorio, a finire di lavorare ad uno dei suoi tanti lavori. Aveva bisogno di energie. Anche se si trattava di aggiustare una semplice libreria, ceduta al peso degli innumerevole libri. La bionda corse ancora, decisa più che mai di farla pagare alla ladra di carne che hanno come capitana, ma non si accorse di un corpo a terra ed inciampa malamente cadendo a terra. -"Idiota di un alga stai sempre a dormire in giro tu"- ringhia sapendo già che si trattava di lei. Si tira su, portando nel mentre indietro alcune lunghe ciocche dei capelli dorati che le coprivano il viso. Con un gesto quasi meccanico prese il proprio pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloncini neri e né sfilò una tra i denti, ma tenendola spenta giocandoci. -"Non è colpa mia se oltre a cucinare in modo mediocre sei una buona annulla che non sa neanche camminare, cuoca da strapazzo"- ringhia di rimando la ragazza dai capelli verdi aprendo un solo occhio infastidita per essere stata svegliata dal suo sonnellino pomeridiano. -"Cosa hai osato dire della mia cucina bastarda, prova a ripeterlo se hai coraggio?"- la povera sigaretta stretta tra i denti si spezzò, tanto la strinse dalla rabbia che le sopraggiunse. Nessuno poteva osare insultare la sua cucina senza pagarla cara! -"La verità"- -"Ti prendo a calci finché non ti rimangi ciò che hai detto"- -"Sono qui, combattiamo!"- una mano scese a stringere l'elsa della katana che teneva sul fianco e un sorrisino spuntò sulle sue labbra. -"Spadaccina di terzo ordine" - -"Pervertita"- -"Alga di merda"- -"CARNE"- -"ZITTA TU!"- urlano la bionda e la verde, tirando rispettivamente un calcio e un fendente verso la mora che finí stordita a terra con due bernoccoli in testa, le due non se ne curarono e continuarono a menarsi e a lanciarsi insulti di ogni genere. -"SMETTETELA DI LITIGARE VOI DUE, UNA PERSONA QUI NON SI PUÒ RILASSARE"- si lamentò una voce irata. -"Scusami tanto Namiko-kwun per averti disturbato, ma questa stupida ha insultato la mia cucina. Per farmi perdonare adesso ti porto subito qualcosa di fresco e dissetante da bere! E ovviamente anche a te Robin-kwun"- Subito Sandi lascia perdere la spadaccina, facendo subito gli occhi a cuoricino verso i due ragazzi che, stavano a petto nudo prendendo il sole, sbavando quasi e andando in cucina lasciando la vice capitana insoddisfatta. La verdiana roteò gli occhi per i comportamenti da cagnolina dell'altra, al che sbuffa insoddisfatta della lite che non è stata portata a termine per colpa di quel ragazzino, dopo ogni sonnellino aveva bisogno di sgranchirsi e la cuoca era capitata a pennello, ancora sbuffando decise di andare a fare qualche esercizio per risvegliare i muscoli intorpiditi dal sonno. Sandi nel frattempo trafficava in cucina preparando le bevute per i suoi uomini adorati, quanto erano belli? Robin con i lineamenti del viso rilassati e decorati dalla leggera barba e gli occhi blu fissi sulle pagine su uno dei suoi innumerevoli libri era così sensuale e armonioso. Per non parlare di Namiko, era più affascinante ogni giorno che passava e con i capelli ramati accarezzati dal vento e i muscoli dei pettorali gonfi, era un'immagine erotica all'inverosimile. Mentre tagliava a metà un'arancia, presa dai suoi personali sogni erotici, sentì un liquidi scendere dal naso e si accorse solo in quel momento che stava perdendo del sangue, una quantità notevole, che prontamente asciugo con un panno preso lì vicino. -"SANDI O CIELO TI SENTI BENE? TI SEI FATTA MALE? CHIAMATE UN DOTTORE PRESTO!!"- iniziò ad urlare la piccola renna preoccupata lasciando andare l'intruglio che stava preparando, vedendo il panno sporco di sangue. -"Sei tu la dottoressa"- gli dice con voce tranquilla Usoka, mettendo in bocca l'ennesimo pasticcino dato dalla cuoca, mentre legge una rivista di moda seduta accanto alla dottoressa della nave, che ancora preoccupata gira attorno a se stessa dimenando le piccole zampe in aria. -"A giusto"- dice fra sé e sé. -"Tranquilla tutto a posto"- la rassicura. Appena finisce di decorare i drink con una fetta di limone li poggia su un vassoio insieme a dei pasticcini ed accarezza la testolina di Choppeka, uscendo dalla cucina dirigendosi dai ragazzi, seguita dalla riccia che poggiando la rivista annoiata decise di andare a pescare insieme alla piccola renna che aveva finito quel che stava facendo. Inoltre se stavano nel regno della cuoca senza il suo permesso erano sicure che avrebbero fatto una brutta fine, magari nella portata del giorno o in mare a fare compagnia a qualche Sea King. E la valorosa capitana Usoka-sama non poteva di certo passare all'altro mondo così presto, doveva ancora vivere e raccontare le sue fantastiche e mirabolanti avventure al mondo intero e riuscire a far durare la piastra più di qualche ora. Dannati capelli ricci! -"Ecco a voi miei adorati"- con gli occhi a cuoricini la bionda posa i bicchieri e il piattino sul tavolo. -"Grazie cuoca-san"- il ragazzo dai capelli nero blu chiude il libro che stava leggendo e prende in mano uno dei due bicchieri iniziando a sorseggiare il liquido. Il rosso gli sorride semplicemente, prendendo l'altro bicchiere e bevendo. -"Se avete bisogno ancora di me basta chiamarmi"- detto questo fece dietro front. Dall'altra parte della nave, in una zona all'ombra riparata dai raggi del sole la spadaccina stava facendo l'ennesima serie di flessioni, quando si bloccò sentendo qualcosa, o meglio qualcuno accanto a se. -"Che vuoi?"- domandò senza alzare lo sguardo, riconoscendo subito la persona davanti. Chi altri portava dei tacchi a spillo su quella nave? -"Tieni"- un vassoio le si posa sotto il naso. -"Cos'è?"- -"Sei anche ceca oltre che stupida?"- Zora si tira su con un sopracciglio aggrottato vedendo l'altra sedersi a terra e poggiare la schiena sulla parete e accendersi una sigaretta prendendo una boccata di fumo. -"Intendo perché"- fece finta di non sentire l'insulto e con circospezione prese il bicchiere iniziando a trangugiare il contenuto in un sorso. Stava morendo di sete. Era troppo dolce per i suoi gusti, ma non era male; certo questo non glielo avrebbe mai detto neanche sotto tortura. -"Era avanzato e siccome odio gli sprechi l'ha portato a te. Tutto qui, non ti ci abituare"- -"Come le altre volte?"- un sorriso beffardo gli nacque sulla bocca. Capitava spesso che gli portasse qualcosa da bere o da mangiare, e ormai era più che convinta che glieli facesse apposta. -"Esattamente"- rispose buttando fuori il fumo. -"Sei carina quando ti arrabbi"- se ne uscì d'un tratto Zora posando il bicchiere e appoggiandosi anche essa al muro accanto alla nakama. -"Tu invece diventi ancora più brutta di quanto non lo sia già"- -"Lo prendo come un complimento"- -"Fa come ti pare"- spense la cicca pronta ad alzarsi, era quasi ora di pranzo dovevo andare a preparare da mangiare, altrimenti chi lo sentiva Rufyko. Fece per alzarsi quando una mano ambrata la tirò di nuovo giù con forza, facendola finire con la testa sopra le gambe dell'altra. Stava per incominciate a sbraitare quando venne zittita da delle labbra sopra le sue. Inizialmente fu colta di sorpresa e non rispose subito al bacio, questo però duró solo pochi attimi, difatti socchiuse gli occhi ricambiando con una certo slancio. Il bacio inizialmente fu dolce, per poi trasformarsi in uno più rude e passionale, fatto di lingue, morsi e mani che andavano un po' ovunque. La cuoca portò le mani curate a stringere i capelli di Zora, come a dirle di non staccarsi e continuare quel bacio, in cambio le mani di lei andarono a finire sotto la sua camicia, già con qualche bottone sganciato sul petto, accarezzandole la pancia piatta e palpandole leggermente il seno. A questo la ragazza sotto di lei rispose con un mugugno soffocato e un morso più forte degli altri. Dopo un po' si staccarono per mancanza di ossigeno, rimanendo a guardarsi dritte negli occhi, con il fiato corto e le guance leggermente arrossate per il gesto appena compiuto. Questo è un modo più bello e produttivo per riavviare il proprio corpo dopo aver dormito, pensò distrattamente la spadaccina mentre tracciava dei cerchi sul ventre di Sandi. -"Mi sbagliavo, sei più carina quando arrossisci"- dice la verde con sguardo furbo guardando le guance imporporate della compagna e le labbra rosse a causa dei morsi. -"Idiota siamo sul ponte, leva quella mano da li"- borbotta Sandi che diventa ancora più rossa di prima percependo la mano ambrata dove non dovrebbe essere, almeno non per ora. -"Non ti dispiaceva prima"- -"Cretina"- -"Dillo di nuovo e ti taglio la lingua con le mie katane"- -"Sarebbe un peccato. So quanto ti piace"- Stavano per cominciare l'ennesimo litigio fatto di battutine quando una voce incominciò a chiamare la bionda. -"SANDIIII HO FAMEEEE"- Urlo seguito dai rimproveri di Namiko, che gli dice di aver finito poco fa di mangiare e di smettere si fare la bambina capricciosa. -"Continuiamo dopo il discorso, che se quella specie di buco nero entra nella mia cucina commetto un capitanocidio"- -"Ti aspetto"- -"In palestra?"- -"Solito orario?"- Le due si sorrisero complici, si diedero un ultimo bacio a stampo veloce alzandosi entrambe. Magari dopo aver sistemato la cucina si sarebbe data una sistemata ed indossato il completino intimo che tanto faceva impazzire la compagna, quello blu con il pizzo bianco, facendogli una bella sorpresa. Magari poteva prendere anche una bottiglia di vino per accompagnare il tutto. -"Questi pantaloncini ti fanno un culo fantastico"- e per sottolineare il concetto ci diede sopra una forte pacca correndo subito via. Presto, già lo sapeva, in quel punto si sarebbe ritrovata la stampa di una mano di un rosso acceso. Rosso come il sangue che presto avrebbe imbrattato l'intera palestra quella sera. O si, gli avrebbe fatto una bella sorpresa che comprendeva un bel calcio con i suoi tacchi a spillo al centro della sua fronte, che avrebbe trasformato quella testa color muschio in una color rubino. -"Stasera te la farò pagare cara, parola mia"- borbotta fra sé e sé mentre nella sua testa escogita più di cento modi per farla pagare alla verza umana. A pensarci quei pantaloncini li avrebbe messi più spesso, giusto per stuzzicarla di tanto in tanto, non certo per loschi doppi fini. -"Aaa l'amore"- sospira la cecchina seduta sul ponte mentre pesca qualcosa per cena, nella sua testa l'immagine di un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi castani si fa largo. Non vede l'ora di diventare una pirata forte e coraggiosa, rivederlo per potergli raccontare tutte le avventure che ha passato, vere stavolta. E tra risate di una futura regina dei pirati, battute squallide di una scheletra che insisteva nel voler vedere il pacco dei ragazzi, suoni molesti provenire dalla palestra e imprecazioni di una riccia verso i suoi capelli la giornata si concluse.
   
 
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