Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Lidzard    17/04/2020    2 recensioni
Sequel di "La torre di luce"
______________________
Bellissimo e terrificante. È così che Michael vede suo fratello. Le cose sono cambiate per Luci, sono cambiate da quel marcio momento dell'esistenza in cui da umano ignaro e soggiogato dall'illusione del Padre, è tornato sé stesso. Legati dallo stesso destino, i due fratelli sono due galassie di potere che si espandono, e ciononostante si fidano solo l'uno dell'altro. Neanche Michael saprebbe dire se il biondo è tornato l'arcangelo senza peccati di un tempo, o un Re degli inferi ancora peggiore del precedente, ma qualsiasi futuro con Luci sarebbe migliore che l'eternità in assenza di lui. Se le stelle cadranno nuovamente, la catarsi dell'universo sarà come un quadro di Vincent Van Gogh. Bellissimo e terrificante.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucifero, Michael
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alba


Le urla dei dannati erano silenziate, come se si fosse riversato un intero oceano nei gironi infuocati, mettendo a tacere tutto. Fu come spegnere una candela, ma al contempo si era acceso un fuoco eterno.

Le ali, dapprima potenti testimoni di grazia divina, divennero foglie tremolanti sotto il controllo delle mie dita esperte.

Lasciai gradualmente scivolare una mano da un'ala fino alla scapola destra di Mike, percorrendo orizzontalmente la linea di una costola, esplorando il petto glabro e risalendo in alto, ad avvolgere il collo accaldato.

Mike sembrava supplicare per le mie mani. Reagiva ad ogni tocco, ed io sapevo quali corde far vibrare per ottenere il suono desiderato. Non era che un lieve sospiro, talvolta un mugolio malcelato, quando lo sfioravo con le dita. Queste si mossero curiose e avide su quel collo, e non ce la fecero a resistere, dovettero carezzare quella mandibola perfetta e sospingere quel mento affilato nella mia direzione.

Il mio sguardo fu attratto dalle labbra rosse e leggermente schiuse per me. Mike, se avesse potuto, avrebbe agito, ma ero io quello nella condizione di dettare le regole, ed ero sempre io che avevo presa sul suo collo.

Potrei..

Fu solo un momento di indugio, e poi avanzai senza più ombra di resistenza, ad assaporare l'abbraccio caldo delle sue labbra.

Non sai.. Non lo sai Mike, come ti voglio.

Le mie labbra facevano l'amore con le sue, che premevano bisognose quanto le mie e rispondevano avide al contatto intimo della porzione di cute maggiormente intessuta di terminazioni nervose. Seppi immediatamente che Mike aveva quello stesso fuoco eterno che dimorava nel mio spirito.

Il mio cuore, sembrava stesse per esplodere. Mi voleva.

Per un momento percepii la sensazione della sua lingua calda su un labbro, e non basterebbe un saggio di Tesla a descrivere la sensazione elettrica.

Il suo sapore. Oh il sapore di Michael fu il miele più dolce che si fosse mai posato su una lingua, e ne volli ancora, solo un po'. Mi dicevo che un altro poco poteva bastarmi, ma semplicemente non ne avevo abbastanza, fino a che poco divenne di più. E ancora, ancora.

Ancora Luci, ti prego.

Egli si concesse un gemito, e la mia mano, come dotata di vita propria, si avventò fra le sue piume agguantando, graffiando, ad incitarlo.

Sì? Preghi per me adesso?

Le mie carezze e le mie parole divennero massaggi e melodie avvenenti, solo per suscitare ulteriori suoni, come se avessi avuto fisicamente bisogno di sentire ancora e ancora quella musica oscena uscire dalla sua gola. Non lo nego, ne divenni irrimediabilmente schiavo, nell'esatto momento in cui essa sfiorò i miei timpani.

Lasciai andare la presa su di lui, per potergli avvolgere i fianchi fra le braccia, per poter avere fra le mani quel corpo scolpito nei marmi della bellezza sempiterna.

Sembrava che fossero passati minuti interi, ma ci eravamo persi in qualche secondo. Stavamo ancora galleggiando nell'attimo di realizzazione.

Nessuno era comparso alle nostre spalle, nessun fratello ci aveva strappato via le ali, nessun disastro aveva messo fine al momento. Ma potevo sentire che infondo anche mio fratello aveva il dubbio che potesse finire tutto da un momento all'altro.

Non ci stavamo più divorando con la bocca, ma a dispetto dei timori sospesi come nebbia, le mie labbra infischiandosi bellamente delle conseguenze sfiorarono le gemelle, più e più volte. Le sue erano d'altronde incapaci di rifiutare l'invito, e imparavano così in fretta l'arte del bacio che oramai dominavano la mia attenzione. Dovetti morderlo per ristabilire un minimo di contegno, e parve una scoperta interessante il gioco dei denti per Mike, che mi restituì il morso con dolce ostinazione.

Non avere fretta, lascia che ti mostri cos'altro posso farti.

La mia lingua sfiorò il suo collo, solo perché poteva farlo, dissipando infine la foschia di riluttanza. Il magnetismo e la tensione avevano messo a tacere ogni logica.

E piano, davvero, con più calma stavolta, mi avvicinai, fissando deciso lo sguardo in quello di Michael, fino a poggiare il petto al suo, inclinando il viso per approfondire la conoscenza fra le nostre bocche.

Gli stavo dando fiducia, gli stavo mostrando che anch'io ero impaziente di mordere e prendere, e conquistare la sua carne sensibile.

Io che sapevo cosa voleva dire l'intimità, quella materiale, vera e concreta, fatta di calore, mani che toccano, corpi che si incastrano, bocche che si amano e lamenti di piacere che amplificano il piacere, e una voglia scottante dell'altro che si espande, e si espande e si concentra nell'istinto di arrivare a toccare il picco dei sensi, l'estremo più profondo e piacevolmente sfacciato.

E quando la sua lingua danzò con la mia, e le sue mani mi strinsero e mi esplorarono, anche lui aveva capito il valore dell'essere così vicino e così dentro quella persona amata. Quello spazio in cui si ha un attimo per toccarsi davvero, un attimo in cui ci si può fondere in una cosa sola.

A un tratto sentii la fervente mancanza di quel tocco, forse Mike aveva paura di tutte quelle forti sensazioni nuove, o forse non sapeva di fare tutto nel modo giusto. Non sapeva che stava direzionando il suo istinto in modo semplicemente perfetto. Perciò riempii le sue spalle ed il suo collo di carezze.

Puoi farlo ancora se vuoi.

Pensai, sfiorando il labbro superiore con la lingua, per rendere chiaro cosa intendessi.

Voglio farlo, è piacevole.

Percepivo una forte tentazione. Potevo vedere la verità dietro i suoi gesti, ero il custode della seduzione dopotutto.

Anche per me. Senti l'elettricità?

Chiesi. Potevo percepire quanto fosse rigido e vivo sotto la vita, e non ne sarei dovuto rimanere sorpreso, però mi si riempì comunque il petto d'aria. Avevo così tanta fame di lui in quell'istante, e quello che la sua mente comunicò non fu facile da gestire.

È come se la mia lingua generasse energia ogni volta che sfiora la tua, e l'energia fa impazzire questo cuore, questo pompa inspiegabilmente in direzione dell'inguine. Lo senti, Lucifer? Lo senti anche tu questo, quando la mia lingua accarezza la tua?

Non potei più sopportare oltre. Spinsi Michael sulla schiena, e nei suoi occhi vidi la smania, la curiosità e la febbrile agitazione di un uomo che vuole un altro uomo e non sa assolutamente come fare per prenderlo, ma è disposto a tutto pur di toccare quel picco con lui.

"Mike"

Sussurrai il suo nome, dal più basso dei toni, ottenendo la sua attenzione.

Fai l'amore con me.

Il suo cuore, lo sentii chiaramente, mancò un battito. Il secondo successivo fu lui a dominare me, inchiodando il mio corpo piacevolmente sotto il suo peso.

Sorrisi stupito.

Tu vuoi far vedere a me come si fa?

Ma anche lui sorrise, come un avversario che sta per farti scacco matto sotto il naso. Poi la sua espressione tornò seria e pericolosamente calda.

Sarò anche senza esperienza, Lucifer, ma ho osservato per molto tempo cosa facevano gli umani, so cosa fanno gli uomini quando amano altri uomini.

Lo osservai brevemente. Michael lo voleva davvero come lo avrebbe voluto qualsiasi uomo innamorato e attratto. Non c'era ombra di pudore fra di noi, ma chiesi comunque il suo consenso con lo sguardo.

Sai che ti desidero, e dirti che ti amo è un soffio nello scirocco, perciò va bene, sempre.

Feci un cenno col capo in assenso, poi un mio bacio audace lo fece sciogliere. Stringevo il suo corpo forte al mio, e la sua voce nella testa manteneva viva la mia virilità, che onestamente non era mai stata così pulsante e cocente come in quel momento.

Lo sento.. È così bello Luci. È bello, quando premi contro di me. Fallo ancora.

Anziché premere, cominciai a sfregare il bacino contro il suo, seducendolo, e istigandolo a gemere per me.

Michael contraeva i muscoli e ansimava. Stava saggiando ciò che non aveva mai potuto. Il suo desiderio si fece sentire quando iniziò a lambire con labbra e lingua il mio collo, come a lasciare prove scritte sul mio corpo di ciò che era l'intenzione meno pura e più bella in quel momento.

Feci inclinare il capo per lui, e Mike ne approfittò per tempestare la mia pelle di morsi, mentre una sua mano era scivolata fra le mie gambe, a toccarmi e carezzarmi con movimenti timorosi, poi sempre più decisi e vigorosi, man mano che scopriva l'effetto che mi faceva.

La sua mano si fermò solamente quando fui molto vicino al baratro.

Veramente bravo per essere un principiante.

Pensai. Non gli diedi il tempo di accogliere la lusinga, giacché ripresi a torreggiare su di lui e scivolai lentamente a baciare il suo inguine. Fui sopra di lui e in un attimo di frenesia fui attratto ai suoi lombi.

Mike non riusciva a parlare, e quando accolsi la sua vistosa virilità nella bocca, non riuscì neanche a pensare.

Ti darò tutto, e tu urlerai il mio nome e verrai per me. Verrai per il tuo Samael.

Le mie attenzioni erano minuziose, non c'era lembo di pelle che sfuggisse alla mia lingua. Potevo sentire il sapore delle prime lacrime di piacere, che scorrevano piano su un delizioso frenulo congestionato.

Luci, non voglio finire così, ti prego.

I suoi fianchi rincorrevano il calore della mia bocca accogliente, ma la sua mente mi intimava di fermarmi, perciò mi fermai prima che potesse esplodere. Risalii a incontrare le sue labbra, che mai furono più calde, e detti un colpo di fianchi, ad incitarlo. Il mio membro cozzava contro il suo, e il messaggio era chiaro e palese.

Prendimi, Mike, prendi tutto ciò che vuoi, perché è tuo e solo tuo.

Non ci fu bisogno di ripetermi, poggiò le labbra sulle mie e succhiando languidamente le gemelle, si introdusse lento e profondo nel mio corpo. Finalmente lo sentii e lo accolsi, fu una gioia anche l'iniziale dolore che nell'intimo, dalla somma alla base mi riempiva.

Michael tremava, e mi guardava dritto negli occhi, bevendo il mio sguardo, lottando per non serrare le palpebre, sopraffatto dai sensi. Volevo tutto, volevo il dolore, volevo tutte le sensazioni che componevano l'atto.

Cominciai a muovermi, con la danza lenta e sensuale del bacino, prendendolo e facendomi prendere.

Sei bello, sei così bello..

Persino la voce della sua mente era roca, e mi fece gemere forte.

Ora lo vedi? Non lo senti come mi scuote e con quale forza c'è marchiato il tuo nome sul mio destino?

Lo sentivo ansimare per quel contatto pelle su pelle e questo montava la mia voglia sempre di più.

I respiri che s' infrangevano, sembrava che stessero anch'essi avendo un connubio di qualche sorta, il calore del mio corpo a contatto diretto col suo, gli sguardi smarriti di due grazie che danzavano al ritmo di cuori pulsanti.

Sono il tuo primo, Mike, e tu sei il mio ultimo, perché ti amo non è abbastanza. Oh Mike sto impazzendo, sto bruciando per te e solo tu puoi placarmi.

E Michael mi strinse forte, e senza mai separarsi da me, ruotò le posizioni, prendendomi con vigore, sempre più gemente, sempre più vicino scalava la vetta del piacere, spinta dopo spinta.

Luci, tu vuoi uccidermi.

No Mike, tu mi uccidi se ti fermi. Non mi lasciare, non mi lasciare mai più.

Vidi le mie ali arcuarsi per poter toccare le sue, per poter sfiorare quelle piume tremanti e candide. E non mi sembrò sbagliato che le mie spire di grazia affilate come armi da taglio volessero per una volta la carezza di morbidi cuscini piumati.

I nostri corpi si strinsero cercandosi disperatamente nel momento in cui raggiunsero l'orgasmo, così come le ali, che intrecciandosi in un abbraccio etereo ci si avvolsero intorno come petali di una rosa che si chiude. Quando le ali presero a rilassarsi e scivolare in basso sulla sabbia, l'alba sorgeva su me e Mike.

Gettai lo sguardo in basso, sul capo che posava sul mio petto. Percorsi file di ciocche scure con le mie dita, e due bellissimi occhi velati d'acqua si posarono su di me. Il suo sorriso accarezzò il mio petto.

Cosa c'è?

Abbiamo vinto, Luci. I tuoi occhi non sono più rossi.

Angolino autrice

Volevo inserire un'immagine ma senza pc è un casino, perciò se volete cercate a questo indirizzo qual'era l'idea del primo bacio.

https://photos.app.goo.gl/DyAaFHQZ2QGFjK3AA

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Lidzard