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Autore: Lady S    17/04/2020    3 recensioni
Cadde sul letto, atterrando sulla caviglia dolente, ma il dolore che aveva nel cuore era molto peggio. Lacrime amare ricominciarono a scenderle dagli occhi mentre veniva scossa da violenti spasmi.
-Basta Marinette, ti prego..- la implorò Tikki, volando nel suo campo visivo, ma la ragazza si limitò ad alzare il capo verso si lei.
Le sue pupille erano incredibilmente strette.
-Ti prego Marinette, parla con me..-
-No, Tikki, NO!- esplose di nuovo -Non voglio parlare, io voglio URLARE!- strillò, alzandosi dal letto e alzando le braccia -Perché?- chiese ancora -Tikki dimmi per quale motivo proprio Adrien doveva essere Chat Noir?!-
Ma Tikki non riuscì a risponderle.
Marinette aveva lanciato i suoi orecchini dall'altra parte della stanza.
***
Incuriositi? Almeno un pochino?
Bhè, ci spero!
Che dire, dopo l'uscita del trailer di Frozer il mio cervello ha cominciato a galoppare e questa storia si sta LETTERALMENTE scrivendo da sola (le mie dita hanno ormai una volontà propria).
POTREBBERO ESSERCI DEGLI SPOILER!
Spero di regalarvi un'avventura da vivere insieme.
Un saluto a tutti!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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7 – Ready as i'll ever be

 

 

Le lacrime ricominciarono a scendere copiosamente sul viso di Marinette. Si portò le mani al volto, cercando invano di asciugarsi quel disastro ma si rese conto che era tutto inutile. Si raggomitolò nell'angolo della parete, portandosi le ginocchia al petto e nascondendoci dentro il volto.

 

Nel tempo tutto era diventato sempre più difficile. La sua realtà ormai era diventata solo un enorme buco nero e lei era sola, immensamente sola, in quella oscurità che era la sua doppia-vita. Soffriva così tanto da sentirsi schiacciata dal peso delle sue responsabilità. Da quando era diventata Ladybug, Marinette era passata in secondo piano.

 

“Fa ciò che è giusto!” rimbombava nella sua testa.

 

NO. Non voleva farlo più.

A cosa l'aveva portata? I suoi sogni si erano infranti!

La sua grande opportunità di sfondare nel mondo della moda era andata, il so grande amore era il più grande bluff della storia..

 

Adrian è Chat Noir.

 

Era stremata, arrabbiata, FURIOSA per tutto questo. Lei amava Adrian ma Adrian amava Ladybug.

 

Maledizione!

 

Alzò il viso per prendere un respiro e li vide.

Una akuma era li per lei.

 

 

***

 

 

Adrian arrivò a casa sconvolto.

Era stato buttato fuori, cacciato quasi a calci da Marinette. La dolce Marinette. Lo aveva quasi graffiato nel cercare di mandarlo via.

Si de-trasformò, allungando a Plagg un generoso pezzo di formaggio, andando a sedersi a bordo letto.

Non poteva crederci.

Marinette aveva avuto una reazione folle, totalmente inaspettata. Poteva essere davvero così tanto furiosa con lui?

 

-Umano, a volte mi chiedo se non ti manchi qualche rotella..- esordì Plagg, poggiandosi su una sua gamba.

-Cosa intendi dire?-

-Che potevi aspettartelo..- rispose, secco -..quella ragazza era esasperata-

-Esasp..cosa?- chiese il biondo, incredulo -Perché?-

-Adrian, ma te lo ha detto..- si diede una zampata sula fronte -..anzi, te lo ha proprio urlato!-

-Cosa tra le tante..?- chiese l'altro, scocciato.

 

Ma cos'era oggi, il giorno de “diamo contro Adrian”?

 

-Che tu ami Ladybug-

Adrian era confuso, molto confuso -E quindi..?-

-Quindi non ami lei- concluse il kwami

-Ma non ha senso! Sono la stessa persona!- rispose -E poi perché dovrebbe essere un problema? Non c'era nessun motivo per reagire così!- si difese.

-Sciocco! Anche lei ti ama!- gli sputò addosso la verità nuda e cruda.

Di tutta risposta, l'altro strabuzzò gli occhi e si mise a ridere -Cosa? No..no Plagg, non è vero..- rideva, al limite dell'isterico -..lei è solo una mia..-

-Amica, si si, lo so..- scimmiottò l'altro -..te l'ho sentito dire così tante volte che mi meraviglio che le pareti non lo stiano ripetendo assieme a me..- lo zittì -..ma di fatto, la tua “soltanto una amica” è in realtà la ragazza per cui professi amore eterno. Da sempre. Ogni volta che puoi. Con chiunque.- ribadì

-Io..- cercò di tirar fuori una risposta sensata, ma nel suo cervello qualche cosa andò al proprio posto -..lei..Plagg, come ho fatto ad essere così cieco?-

-Credimi, me lo chiedo anche io..-

-Non sei di aiuto!- sbuffò -”Ladybug poteva anche essere Rose” ed è vero! Sono stato uno stupido!- si alzò in piedi, incapace di stare fermo -Le ho fatto credere di non volerla perdere perché è Ladybug, ma io..io voglio Marinette!-

-Oh, e finalmente lo abbiamo ammesso!- esultò Plagg, malizioso

-Non in quel senso!- ribatté il ragazzo rosso come un peperone -Io..io amo, anzi credevo di amare Ladybug ma ora..beh, la mia Lady è Marinette e io..non so se la amo..ma non la voglio comunque perdere..-

-E riparte la solfa..-

-..si Plagg, non voglio perderla perché è amica mia. Non sono disposto ad avere Ladybug se non posso avere Marinette..-

-Adrian..?-

-Si Plagg?-

-Ti manca davvero qualche rotella!-

 

 

***

 

 

Il mattino seguente Alya era arrivata a scuola in anticipo, determinata ad aspettare Marinette all'ingresso. La sera precedente le aveva mandato una messaggio e la corvina le aveva giurato che sarebbe venuta, quindi da buona amica, l'avrebbe aspettata, ed eventualmente ascoltata.

 

Sapeva che poteva aspettarsi di tutto, perché Marinette reagiva in modi inaspettati alle difficoltà, ma quando la vide arrivare puntuale, saltellando, vestita di un abitino rosso con pois neri a mezze maniche, con i capelli liberi dai soliti codini ed un sorriso a 32 denti, andò completamente in confusione.

 

-Ehi Marinette, ciao!- le disse fin troppo acuta.

-Ciao Alya, amica mia!- la abbracciò, tutta felice

-Sei uno schianto stamattina..- le disse, cercando di nascondere la sua preoccupazione -..a cosa dobbiamo questo look?-

-A me, ovvio!- le rispose l'altra, alzando le spalle, continuando a sorridere -Perché dovrei mai vestirmi per fare felice qualcun altro?- le chiese con espressione ingenua.

 

Alya era ancora più stranita.

 

Marinette era strana, diversa, a tratti inquietante -In effetti- rispose, non sapendo bene cosa dire, ma l'altra si era allontanata, saltellando verso l'ingresso della scuola.

A quel punto, una macchina nera parcheggiò proprio dietro Alya e Adrian scese dalla stessa.

 

Marinette si voltò verso loro, ancora una volta, sorridendo.

Ok, adesso era davvero spaventosa.

 

 

***

 

-Marinette Dupain-cheng, sono Papillon. Il tuo animo spezzato ha bisogno di essere vendicato.-

-Ti ascolto..- rispose meccanicamente la corvina, avvolta dal potere dell'akuma.

-Broken Queen, ti do il potere in cambio dei miraculous di..-

-Si si, questa parte la conosco a memoria ormai. Ma tranquillo, non ti deluderò!-

 

 

***

 

 

Adrian aveva passato la notte a fare sogni ripetitivi e tutti finivano con Marinette che gli urlava “Ladybug poteva essere anche Rose per te!”.

Era distrutto, aveva bisogno di chiarire o quanto meno dichiarare una tregua perché tutto quella tensione lo stava logorando da dentro. Era entrato nell'auto, che lo avrebbe portato a scuola, nel più religioso dei silenzi. Non aveva la forza di formulare un pensiero logico. Quando arrivò davanti scuola sperò di non trovarsi davanti subito Marinette, ma le sue speranze sfumarono nel momento stesso in cui aprì la portiera.

 

La vide lì, sulle gradinate, che gli dava la schiena. Non portava i suoi soliti vestiti, così come non portava i codini che a lui piacevano tanto. Lei si voltò verso di lui e la vide sorridere.

 

O meglio, più che sorridere, sembrava avere un ghigno.

 

-Adrian!- esclamò, saltellando verso di lui.

-Marin..- la voce gli morì in gola quando quella, una volta averlo raggiunto, gli stampò una bacio sulla guancia, facendo poi una ruota su se stessa, facendo gonfiare la sua gonna.

 

Il biondo non riusciva a capire. Il giorno prima lo aveva cacciato da casa sua e ora si comportava così? Ma poi..perché diavolo si era vestita come Ladybug?

 

-Che c'è mon Adrian?- gli chiese, falsamente preoccupata -C'è qualcosa che ti disturba?-

Il ragazzo la studiò per un minuto, la fissò e poi le mise le mani sulle spalle -Sicura di stare bene Marinette?-

-Io?- gli chiese, stralunata e sogghignando -Mai stata meglio! Perché mai dovrei stare male?- si liberò dalle sue mani, rimettendosi a saltellare qua e là, apparentemente felice.

Apparentemente.

Adrian cercò di riprenderla, ma quella lo schivò velocemente. Troppo velocemente. Qualcosa non andava.

 

Decisamente non andava.

 

 

***

 

 

-Molto bene, allora procedi, mia regina. E ricorda, portami quello che ti ho chiesto e avrai quello che vuoi.-

-Credimi Papillon, questa volta non arriverà nessuno a salvare Parigi.- promise, serena.

-Cosa stai..?-

-Che Ladybug e Chat Noir sono solo un vago ricordo ormai!-

 

 

***

 

 

Alya decise di assistere in silenzio, cercando segnali tra i due.

Erano uno più strano dell'altro, ma Marinette sembrava una bambola rotta.

 

-Marinette, ti prego, vieni qui e dimmi cosa è successo..- la chiamò Adrian dopo che cercò di afferrarla una seconda volta.

-Cosa mi è successo? Non mi è successo niente mio caro- le rispose l'altra ridendo come una bambina felice.

Vide Il biondo scattare verso la ragazza, afferrarla ed intrappolarla tra le sue braccia. Gli altri ragazzi vennero inevitabilmente attratti dalla situazione e li accerchiarono, curiosi.

-Non stai bene..- esordì Adrian, con voce dolce mentre la fissava preoccupato

-Io sto benissimo, ADRIAN.- rispose a denti stretti l'altra, mentre cercava di liberarsi dalla stretta.

Una serie di ragazze cominciarono parlare, facendo una serie di allusioni su cosa stessero vedendo.

-Lasciami andare. Ora.- gli disse

-No.- rispose l'altro

-No?- chiese Marinette, chinando la testa di lato.

 

Adrian sbiancò di colpo.

 

-Oh, Adrian..sei proprio un guastafeste..- la sentì dire prima di vederla letteralmente essere avvolta da una luce rossa.

Il ragazzo balzò all'indietro, liberandola.

 

La luce svanì e quello che Alya vide, la lasciò senza fiato.

 

 

***

 

 

-Devi stare attenta, non sottovalutarli.-

-Non lo farei mai..- rispose seria.

-Eppure è proprio quello che sta accadendo e io non accetterò un'altra sconfitta!-

-Quindi il fatto che io li conosca ti aiuta a stare più sereno, Papillon?- rise mentre veniva avvolta dalla nube viola che le avrebbe dato la sua nuova forma.

-Cosa intendi dire?-

-Che devi preparare i tuoi festeggiamenti, perché la tua regina sta per portarti quello che hai richiesto!-

 

 

***

 

 

Adrian aprì istintivamente le braccia appena vide la luce. Non aveva capito proprio nulla prima. Era convinto che Marinette stesse male, fosse ancora infuriata con lui, ma questo no. Proprio no.

 

La vide trasformarsi nel suo peggiore incubo.

 

Ladybug, la sua Lady, la sua Marinette era stata akumizzata.

 

Chi avrebbe salvato Parigi?

Chi avrebbe salvato Marinette?

 

 

***

 

 

Si voltò verso il suo specchio. Si vide avvolta in magnifici abiti viola ma questo non le piaceva.

Quel colore non le donava per niente!

-Papillon, hai un pessimo gusto in fatto di abiti per ragazze!- lo accusò

-Broken Queen, ricorda il tuo obiettivo!-

L'altro continuava a strillare nelle sue povere orecchie, ma lei ormai aveva smesso di ascoltarlo. Sapeva perfettamente cosa fare per rimediare a quel pessimo vestito. Si mosse verso l'altro lato della stanza, inchinandosi verso il pavimento, per raccogliere quello che l'avrebbe aiutata.

-Eccoli qui!-

-Regina, che stai facendo?-

-Rimedio ai tuoi errori, Papillon!- rispose un'ultima volta prima di mettersi gli orecchini che poco prima aveva lanciato.

 

 

***

 

 

Alya era esterrefatta.

 

Marinette si era trasformata in quella che sembrava essere una regina delle storie fantastiche. La cosa assurda era che era lei, i lineamenti erano rimasti gli stessi, ma i suoi occhi..

Oh cielo..

I suoi occhi erano completamente neri. Sotto vi erano i segni di lacrime nere marcate che la percorrevano lungo tutto il viso, il collo e le braccia, fino ad arrivare alla punta delle dita. Una tiara rossa adornava il suo capo e i suoi capelli, sciolti, erano più vaporosi del solito e ricadevano sulle sue spalle nude. Il vestito, rosso, con il collo alto, scollato e con le braccia parzialmente coperte ma a spalle libere. La gonna, non convenzionalmente lunga, lasciava scoperte le ginocchia, andando ad allungarsi nella parte posteriore, finendo in uno strascico di pizzo e merletto nero. Le gambe erano contornate da calze nere con pois rossi e ai piedi portava delle scarpette stile “cuccarini”, anch'esse rosse.

 

Il viso, inespressivo, era piantato su Adrian.

 

La vide inchinarsi, facendogli una riverenza con un sorriso malvagio -Mio principe- lo salutò per poi tirarsi su, alzare le braccia al cielo e sparire in una nuvola di fumo rossa tra il suono di una risata maligna.

 

 

***

 

 

La ragazza subì una seconda trasformazione, venendo questa volta avvolta da una nube rossa come il sangue.

-Broken Queen, cosa diavolo sta succedendo?-

-Ma come, Papillon?- canzonò l'altra, ammirandosi nella sua nuova forma -Tu stesso mi hai chiesto i miraculous della coccinella e del gatto nero..- continuò mentre osservava i suoi occhi completamente neri -..e io te ne ho appena dato uno!-

-Marinette Dupain-Cheng, vuoi dirmi che tu..-

Ma la corvina non lo sentiva nemmeno mentre continuava ad ammirarsi. Ora nessuno l'avrebbe più messa da parte -Ho sempre pensato che i colori di Ladybug mi stessero bene.-

 

 

***

 

 

Alya, vide Adrian crollare a terra, cadendo sulle proprie natiche. Corse, cercando di andare a sorreggerlo mentre Nino, appena arrivato, si era fiondato ad aiutarlo.

 

Lo vide scattare in piedi, con la stessa velocità con la quale era caduto. Stava per andare via quando Chloè apparve e lo prese per mano -Adrian, stai bene?- gli chiese preoccupata, ma l'altro la fissò per un momento senza dire una parola. Poi, la tirò verso di lui con aria risoluta -Mi serve il tuo aiuto, adesso, ORA!- e la trascinò mentre cominciava a correre via.

-Aspet..- soffocò Chloè

 

-Adrian, dove vai?- urlò Nino mentre lo vedeva andare via.

-Dobbiamo seguirli!- esclamò Alya mentre i due biondini si allontanavano

-Cosa vuoi fare, Alya?- ma Nino non ebbe mai la risposta perché anche lui, venne inesorabilmente costretto a correre.

 

I due raggiunsero gli altri nel momento in cui Adrian stava spiegando qualcosa a Chloè.

-Chloè, mi serve che Queen Bee entri in azione.-

-Adrian, io non posso..-rispose la bionda, confusa

-SI, si che puoi. Al tuo miraculous penserò io.- disse l'altro, serio.

-Cosa..come fai a sapere queste cose?-

-Io..non è il momento Chloé!- esclamò il biondo, stanco

-Oh, io credo che sia proprio il caso di dare delle spiegazioni Adrian..- esordì Alya, mentre li raggiungeva -..perché non capisco cosa cerchi da Queen Bee se da un momento potrebbe apparire Ladybug e sistemare le cose-

Adrian la fissò in silenzio, come se stesse valutando la situazione, poi chinò il capo verso il basso. Lo risollevò, fece un respiro profondo -Ladybug non arriverà mai- disse.

 

Alya capii.

Tutte le tessere del puzzle andarono a posto.

 

-Beh, allora è una fortuna che anche Rena Rouge e Carapace siano qui a darti una mano, Chat Noir.- concluse lasciando una Chloè sconvolta e un Nino completamente confuso.

-Grazie- le rispose Adrian

-Non ringraziarmi. Ladybug ha salvato tutti noi. È giunto il momento che noi salviamo lei.-

Adrian le sorrise, grato.

-Siete pronti ragazzi?- chiese agli altri, mostrando il pugno

-Siamo pronti!- esclamarono Nino e Chloè all'unisono

-Sono pronta come non lo sono mai stata.- concluse Alya battendo per ultima il pugno -Marinette, arriviamo!-








NOTA DELL'AUTRICE

Ciao ragazzi, come state? Spero che abbiate passato bene le feste XD
Allora, scusate se non ho pubblicato prima ma questo capitolo è stato DIFFICILISSIMO (e non sono neanche totalemtne soddisfatta, ma meglio non credo di poter fare).
Volevo solo dirvi che il titolo è in realtà il titolo di una canzone della serie "Tangled" della Disney che era PERFETTO per questo capitolo.
Spero veramente di cuore che possa piacervi.

Un saluto e un abbraccio a tutti,
Lady S

 

   
 
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