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Autore: Dolceninfa    18/04/2020    2 recensioni
Sasuke è un uomo di trentacinque anni alle prese con la sua carriera ed una figlia adolescente. Nulla va male nella sua vita che sembra seguire dei binari preimpostati, fino a quando una sera accade qualcosa che lo sconvolge. La perdita del padre fa riaffiorare spiacevoli ricordi e per la prima volta diventa vulnerabile.
Una vita perfetta scombussolata da qualcosa di imprevedibile.
"Si voltò frettolosamente, l'espressione del viso pungente, quando finalmente i suoi occhi neri incontrarono quelli dell'uomo accanto a lui. E si bloccò, come se avesse perso la parola. Nemmeno il cielo nelle sue giornate migliori aveva un azzurro così bello ed intenso."
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Era l'ultimo giorno di vacanza. Il giorno dopo sarebbe tornata a Konoha, pronta a riprendere la solita routine. In quel momento stava riponendo gli scii nello spogliatoio, non le andava più di sciare. Nonostante la caduta rovinosa che le era costata un bacio, non era male in quello sport. Chiuse il giubbotto fin sul collo, protetta dal gelo di quelle temperature, e si apprestò ad uscire. Il ragazzo era già lì ad attenderla. Dal loro scontro era trascorsa già una settimana ed avevano vissuto quella vacanza praticamente insieme. Aveva iniziato a scorgere in lui dettagli che non le dispiacevano. Boruto non era realmente l'idiota che lei credeva. Si era trovata a dover ammettere che il suo intuito non era male. Se lei era più una donna di cultura, Boruto aveva quella spinta logica che lo portava a giungere alla conclusione, anche se non sapeva bene come procedere. Aver dovuto riconoscere la sua intelligenza non fu però una umiliazione. Per qualche strano motivo, ne fu felice. Aveva notato dei lati nuovi in lui. Certo, era pur sempre un casinista e combina guai, ma non era affatto stupido, anche se non glielo avrebbe mai confessato. E quella considerazione le provocò un sorriso, mentre a passi svelti lo raggiungeva.

-Hai finito?- le domandò lui, appena la notò. La ragazza annuì. Inclinò il capo, scorgendo un certo imbarazzo nell'espressione del biondo. I suoi occhi celesti non ne volevano sapere di guardarla. Il che la portò ad interrogarsi sulla faccenda. Cosa lo rendeva così nervoso?

-Sai...mi domandavo...dato che domani parti...vorresti venire con me sulla funivia?- le propose. Sarada non se lo aspettava. Lo sguardo raggiunse proprio l'oggetto in questione e per qualche secondo si immaginò insieme al ragazzo, intenti nell'ammirare il paesaggio dall'alto. Quel pensiero la fece arrossire. Una parte di lei voleva andarci, ma non per la funivia, voleva andarci con lui. L'altra parte invece le portò alla mente la figura di Mitsuki, il suo fidanzato. Era la prima volta che la sua immagine si frapponeva tra lei e Boruto, per cui la giovane Uchiha capì che tra loro due stava accadendo un “nonsapevacosa” di sbagliato. Sarada aveva ereditato qualcosa da entrambi i genitori. Se dalla madre aveva preso la sua forza d'animo e fisica, l'amore per lo studio, la sua gentilezza e fragilità, dal padre aveva ereditato l'inespressività, l'aspetto fisico, la tendenza alla solitudine e la sua correttezza. Ed era quest'ultima qualità ad imporsi. Sentiva non fosse corretto. Aveva preso un impegno con Mitsuki, era il suo fidanzato, ma anche il miglior amico di Boruto. Era sbagliato sotto tutti i punti di vista. Eppure avevano trascorso una settimana insieme durante quella vacanza. Ma mai come in quel momento si era sentita così vicina a lui. Perchè lei voleva trascorrere quel momento romantico con Boruto, come poteva esserlo ammirare il paesaggio al tramonto dalla funivia. Ma romanticismo ed amicizia sono due cose separate.

-No, preferisco tornare allo chalet. Non voglio stancarmi troppo prima della partenza- rispose. Vide negli occhi del giovane la delusione. Era così semplice da leggere, differentemente da lei. Ma, nonostante ci fosse rimasto male, quello sorrise, ancora un po' imbarazzato.

-Si capisco. Allora ci vediamo prima che tu parta, Sarada chan-

Lo osservò andare via, sospirando. Rimase sola a fissare quella funivia, amareggiata per aver rinunciato. Non sapeva che le stava prendendo. Non era nemmeno riuscita a dire a Mitsuki del bacio con Boruto. Si era convinta che fosse per la distanza. Era una conversazione che andava fatta di persona, anche se comunque era stato un incidente. Però sempre quella parte che avrebbe voluto salire sulla funivia con Boruto, le suggeriva che non fosse la verità completa. Si sfiorò le labbra, mentre riportava alla mente l'episodio in questione. Aveva avvertito la morbidezza di quel bacio, anche se era stato per pochi attimi. Emise uno sbuffò rassegnato, creando una nuvola di condensa. C'era qualcosa che le sfuggiva in tutta quella faccenda, ma per quanto intelligente, non riusciva a venirne a capo.

La serata era volata. Sua madre aveva raggiunto alcuni amici del posto, lasciandola sola nello chalet. Lei aveva deciso di trascorrere qualche minuto sul dondolo situato sul portico dello chalet. Le sarebbe mancata la tranquillità di quel luogo. Il naso e le guance si erano arrossate dal freddo, nonostante fosse avvolta in una calda coperta.

-Ti congelerai qui fuori- la voce di Boruto raggiunse le sue orecchie. Si voltò, osservando sorpresa il giovane che la raggiungeva -Tua madre voleva assicurarsi che stessi bene- le spiegò, rispondendo alla sua tacita domanda.

-Mia madre si preoccupa per nulla- replicò lei

-Sicura di non preferire il caldo del camino?-domandò il ragazzo

-Non ho freddo- mentì, cercando di mettere a tacere i brividi

-Non mi sembra, sai?- ribattè lui, piegandosi per raggiungere la sua stessa altezza. La mano calda di Boruto finì sulla sua guancia -Ecco, sei gelata- confermò il suo dubbio e Sarada in quel momento non seppe più per cosa stesse rabbrividendo, per il freddo o quel contatto inaspettato. Il rossore aumentò -Sei completamente rossa, rischi di prenderti un malanno-

Quello fu un colpo basso per lei. Il fatto che lui si fosse accorto del suo colorito, la fece sprofondare dalla vergogna. Il contatto venne interrotto, mentre Sarada non sapeva nemmeno come reagire.

-Si, va bene, entro in casa, basta che te ne vai- sputò velenosamente. Aveva bisogno che lui fosse lontano da lei. Era come se non riuscisse a ragionare lucidamente. Boruto sembrava ferito e quella realizzazione, la colpì più del voluto. Si sentì tremendamente in colpa.

-Sei arrabbiata con me?- chiese il biondo, non sapendo per quale motivo si fosse meritato una simile frase.

-Perchè dovrei darti tutta questa importanza?- fece di rimando lei, esperta nel gelare le persone. Nemmeno la temperatura di quella sera poteva raggiungere quel tipo di freddezza. Era sul serio la degna figlia di suo padre. Il rimorso però stava crescendo velocemente in lei, perchè il ragazzo non meritava quel trattamento. Vide gli occhi chiari e feriti di Boruto indurirsi. Sorrise amaramente verso di lei, annuendo e lasciandola sola come desiderato. Rientrò in casa, sentendosi veramente male. Mitsuki riapparve nella sua mente. Portò le mani alla faccia e si accasciò sul letto. Che le stava succedendo?

Il giorno dopo Boruto non si presentò per salutarla. Se lo era aspettato, d'altronde era ciò che voleva, ma comunque ci rimase male, anche se non lo dette a vedere.

Quel viaggio di ritorno fu di poche parole. Le dispiaceva rientrare, ma era felice di rivedere suo padre. Sentì il tocco della madre sulla sua guancia, poco prima di arrivare.

-Stava dormendo, altrimenti sarebbe venuto- le disse dal nulla, ma non aveva bisogno di soggetti per capire a chi si stesse riferendo. Gli occhi verde smeraldo della donna vedevano più di quanto le parole potessero spiegare. Lei fece spallucce, fingendo indifferenza. Però quelle parole le portarono un barlume di serenità maggiore e il viaggio si concluse con meno tensione.

*

*

*

I cinque uomini seduti a quel tavolo si guardavano in silenzio. Quattro di loro erano pressoché simili. Stesso colore di capelli, stessa bellezza algida, stesso sguardo gelido, stessa carnagione pallida. Potevano essere tranquillamente dei modelli, tanto erano perfetti. Nessuno avrebbe mai potuto mettere in dubbio il legame di sangue che li accomunava. Il quinto invece, con i suoi capelli color platino e la sua espressione furbetta, stonava in quel quadretto.

-Quindi se consideriamo le quote della società, Itachi e Sasuke possiedono adesso ciascuno il 30% delle azioni, mentre Shisui e Obito il 20%. Siete fottutamente ricchi- concluse Suigetsu nel suo ruolo di avvocato, al che Sasuke portò una mano sulla fronte, tanto era sfrontato l'amico.

-Grazie per la tua elegante opinione- commentò rassegnato. Era abituato alle uscite un po' fuori contesto del giovane, così come i suoi familiari. Quello raccolse i fogli e li sistemò nella sua cartellina.

-Figurati, ti aspetto nel tuo ufficio- si congedò, lasciando che quella riunione proseguisse senza di lui.

La sala piombò nuovamente nel silenzio. Obito si versò da bere, seguito da Shisui. Nè lui od Itachi lo imitarono.

-E' una bella rogna- commentò il primo -Siamo rimasti in quattro e abbiamo più responsabilità di quelle che possiamo permetterci. Il tuo vecchio non mi era simpatico, ma sapeva il fatto suo – si stava rivolgendo ad Itachi, che invece appariva troppo serio, persino per lui.

-Qualcosa ti turba?- chiese Sasuke al fratello

-Danzo Shimura. C'è stato un tentativo di hackeraggio, nulla di eccezionale. Ma è la seconda volta che qualcuno prova a rubare i nostri dati. Non ho la certezza sia lui, ma lo sospetto-

Sasuke sospirò -E' chiaro sia lui. Non può batterci sulle vendite e allora prova a fregarci- strinse i pugni. Quell'uomo non gli era mai piaciuto.

-Dobbiamo essere più severi con i controlli- propose Shisui -Non possiamo permetterci alcun cedimento. Vostro padre sapeva tenerlo a bada ed ora che non c'è più, penserà di avere vittoria facile-

-Un errore per lui, ovviamente. Chiaro che non conosca gli Uchiha, per quanto provi ad esserlo- replicò Obito freddamente, per poi ridere senza divertimento -Non che io ci trovi chissà che vantaggio nel nostro cognome- Una verità amara che tutti loro condividevano -Ma siamo Uchiha e non possiamo farci prendere per idioti dal primo che capita-

-Ma Danzo non è il primo che capita. Non riconoscere la sua capacità, ci porta solo in svantaggio- ribattè lui

-La sua capacità sta anche nell'accerchiarsi delle persone giuste. Se dobbiamo essere vigili, dobbiamo anche evitare di frequentare chiunque abbia a che fare con lui-

Sasuke si stava innervosendo. Sapeva bene dove Obito volesse andare a parare.

-L'amicizia tra Sakura ed Ino non ha nulla a che vedere con Danzo- replicò

-Ha tutto a che vedere con Danzo. Sai lavora per lui. Ed è il marito della Yamanaka. E per quanto sono sicuro che la tua...qualsiasi cosa sia... ci creda nell'amicizia di quella donna, tu non puoi essere così ingenuo-

Sasuke sorvolò sul modo in cui aveva appellato Sakura. Obito nei suoi 44 anni di vita non si era mostrato molto incline a simpatizzare con la sua sessualità, per quanto non lo avesse neppure trattato diversamente per questo.

-Sakura è una delle donne più capaci che io conosca. Non è facile da raggirare. Se Ino avesse altre mire, lei se ne accorgerebbe- proseguì senza mutare il tono. Non poteva farsi prendere dalle emozioni, non quando tra loro vi era una battaglia di controllo e dominio. Doveva mostrare di essere superiore.

-Shimura non potrebbe ottenere nulla da Sakura, anche se volesse usare la moglie di Sai come spia- intervenne Itachi, la cui autorità era tale, che nessuno poteva mai mettere in discussione le sue parole -Dobbiamo però migliorare il sistema informatico e non abbassare mai la guardia. Per il resto, l'anno si è concluso in modo decisamente grandioso per noi. Sembra che la morte di un Uchiha abbia portato profitti- concluse, alzandosi. Quel gesto decretava la riunione conclusa. Sasuke si ritrovò a sospirare. Sapeva che per Itachi era difficile, forse persino più di lui. Era sempre stato il figlio preferito, soprattutto dopo che lui aveva disonorato la famiglia.

-Raggiungo Suigetsu in ufficio, ceniamo insieme stasera?- propose al fratello, che accettò con un sorriso.

Lasciò la sala, raggiungendo appunto l'amico che si era beatamente accomodato sulla sua poltrona. Lo fulminò con lo sguardo e quello saltò su come se qualcuno gli avesse appena punto il sedere.

-Mi volevo assicurare fosse comoda- ridacchiò

-Dovevi dirmi qualcosa?-

-Ti va un'uscita a quattro?- propose quello.

Sasuke corrugò la fronte -ovvero?-

-Sto organizzando un'uscita con la tipa rossa della discoteca. Qualcosa senza impegno-

-E dovrei reggerti il gioco, sorbendomi un'oca che non mi interessa? Non se ne parla- liquidò l'invito

-Ma che pensi? Porterà il cugino, credo-

-Credi?- lo studiò

-Eddai, Sasuke. Un'uscita tra amici. Un bicchiere in un locale, nulla di troppo-

-Dovrebbero esserci gli amici, per definirla tale- commentò asciutto

-Aahh...sei insopportabile a volte. Diciamo che me la devi- insistette Suigetsu

-Come, prego?- il tono divenne sottile. Per chi lo conosceva bene, era chiaro che era meglio evitare di farlo incazzare. E quando assumeva quel tono, si era molto vicini a quel limite.

-Il vomito ricordi?-

-Quante altre volte userai quella storia? Ti ho fatto lavare la macchina e ti ho ridato i soldi del taxi- spiegò, stufo

-Ma io ti ho comunque portato a casa, nonostante avessi già rimesso. E ti ho trasportato di peso fino al tuo letto!-

Si massaggiò le tempie. In quel momento stava combattendo con il desiderio di picchiarlo seduta stante.

-Va bene. Facciamo questa uscita. Ma ti avverto, questa è l'ultima volta che usi quella scusa. Fallo un'altra volta e nessuno ti salverà da avere l'impronta della mia scarpa sul tuo fondo-schiena. E sparisci adesso, che devo lavorare-

Suigetsu non se lo fece ripetere due volte e lasciò lo studio tutto felice, anche perchè sfidare la sorte con un Uchiha poteva essere letale.

Appena rimasto solo, Sasuke sbuffò. Non si sentiva di molta compagnia, tuttavia si trattava di un'innocua uscita: che male poteva fargli concedersi una bevuta con qualcuno?

 

Il resto della giornata proseguì senza intoppo alcuno. La cena in famiglia andò bene e si ritrovò in compagnia di Suigetsu e la rossa di nome Karin in un battito di ciglio.

-Devi perdonare mio cugino- si scusò la ragazza, considerando che la persona mancante era in ritardo -E' un terribile imbranato- la giovane sembrava costernata. Sasuke scrollò le spalle, non dando peso a quel ritardo. Odiava le persone che non rispettavano gli orari, ma non poteva neppure essere sempre intransigente.

Ricevette una pacca sulla spalla e si voltò -Scusate il ritardo, qualche problema con la macchina- l'altra persona mancante era l'uomo dagli occhi cielo. Sasuke stentava a crederci.

-Suigetsu, Sasuke, vi presento mio cugino Naruto-

-Naruto Uzumaki per servirvi, dattebayo!- sembrava un'altra persona ai suoi occhi. Lo esaminò stupito: chi era veramente quel ragazzo? Il giovane spensierato ed allegro che si era appena presentato o il predatore sicuro di sé e dominatore di quelle sere?

-Vieni con me- lo prese per un braccio e lo portò via sotto lo sguardo incredulo dei due. Sicuramente a Suigetsu non sarebbe dispiaciuto rimanere da solo con Karin, ma per lui era arrivato il tempo di conoscere quell'uomo e non poteva farsi sfuggire l'occasione appena fornitagli. Era decisamente il momento giusto.

 

 

Angolo Autrice – Risposte ai commenti

Ciao a tutti e ancora grazie grazie grazie perchè siete sempre di più a seguire la mia storia e mi fa tanto piacere.

Soniacrivellaro : piano piano ci saranno più informazioni sulla natura del rapporto tra Boruto e Naruto. Sono contenta che il bacio tra i due ti abbia divertito, ammetto che anche io ridacchiavo quando scrivevo!

Ryanforever : si cerco sempre di mantenere intatti alcuni tratti dei personaggi. Per Sasuke è il suo orgoglio. Anche se l'attrazione per Naruto è quasi incontrollabile. Ci saranno delle evoluzioni nei prossimi capitoli, ma non ti anticipo nulla!

 

Questo è un capitolo diciamo di transito, anche perchè è stata messa tanta carne al fuoco e aggiungerne altra porterebbe indigestione. Però non significa che sia poco importante. C'è molto su cui ragionare, soprattutto nei termini di indizi sui vari spunti su cui si svilupperà la storia.

Spero vi sia piaciuto e vi risulti gradevole.

Finalmente Sasuke ha un nome!!!

Attendo vostri pareri, come sempre.

E ora passo a ringraziare chi segue la mia storia:

1 - amaimon666 
2 - april88 
3 - essenze92 
4 - krikka86 
5 - LadyTsuky 
6 - Rain25 
7 - soniacrivellaro 
8 - _sckarlett_

 

E grazie a chi l'ha messa tra le preferite:

1 - essenze92 
2 - giorgiafra2509 
3 - lodo_love 
4 - nuvola1981 
5 - Selosogni 
6 - Simo94 

 

Grazie davvero!

Alla prossima!

 

   
 
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