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Autore: Medeafire    19/04/2020    1 recensioni
Raccolta di flashfic fantasy senza pretese - proprio nessuna - incentrate sul cammino del Team 7 verso una meta che neanche loro sanno di possedere.
Attenzione: fluff, p0rn e demenzialità la faranno da padrone, io vi ho avvertiti.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Karin/Suigetsu, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Atto XI
 
 
Ho bisogno di coccole.
 
 
 
 
-Possiamo riprendere per favore? 
Sakura era esausta, in quei giorni Naruto non aveva fatto altro che lamentarsi, ogni scusa era buona per interrompere la marcia.
 
-Sakura-chan mi fa male il braccio, forse ho ancora del veleno in circolo.
-Sakuraaa la mia ferita si è riaperta – e gli aveva mostrato un graffio che aveva sul polpaccio, un minuscolo, infinitesimale graffio.
 
Stava sistemandosi per la notte, il mantello disteso sul prato rugiadoso per impedirle di bagnarsi, Sasuke stava facendo lo stesso. Il maestro dormiva sempre sotto un albero – assicurandosi non si trattasse di un Ent.
Naruto era sparito da un po’ e la khuzud cominciava a preoccuparsi.
Forse qualcuno lo ha rapito. No, in quel caso lo scaricherebbero dopo dieci minuti.
Un rumore acuto aveva messo in allarme le due creature – Kakashi era pressoché inutile anche da sveglio.
Dietro un enorme frammento di quella che doveva essere una corteccia, aveva fatto capolino la chioma bionda di Naruto, che, prima che qualcuno potesse commentare, aveva scaraventato via il mantello dell’elfo.
-Questo è per me e Sakura-chan, tu puoi andare vicino al maestro – così dicendo aveva stretto a sé la ragazza, ancora stranita.
Le labbra dello spadaccino avevano rubato quelle di Sakura in un casto bacio.
-‘Notte Sakura-chan, vai all’inferno Sasuke.
 
Pochi momenti dopo Naruto giaceva dolorante e senza maglietta sul prato. La corteccia distrutta dal piede dell’elfo che era tornato comodamente al suo giaciglio – accanto a Sakura.
Una mano sulla spalla aveva fatto voltare il biondo, Sakura, con gli occhi chiusi ma sorridenti gli porgeva una mano.
 
Kakashi aveva dischiuso un occhio – infastidito dal frinire delle cicale – e lo aveva rivolto verso la radura.
La khuzud sembrava ancora più piccola con Sasuke dietro che la copriva con il mantello, lo spadaccino era ancora rannicchiato sul prato mentre stringeva la mano di Sakura. Tutti e tre sorridevano.
Non mi hanno invitato.
Aveva pensato mentre rantolava una vecchio incantesimo. Andò a nascondersi, pregando di ricordare la formula per far sparire le orecchie da asino che contornavano il volto ignaro dell’elfo.
 
 
 


Il team 7 che mi merito.
   
 
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