Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Nami_chin96    22/04/2020    2 recensioni
Dal testo: " Ancora non aveva deciso il da farsi,e stava lì, davanti alla credenza, ciondolando su se stessa quando, ad un tratto, l'occhio le cadde su una bottiglia: WHISKY. Una bevanda alcolica. Quel nome le ricordò QUALCUNO..."
Se si mischia il nero col nero cosa si ottiene? Nero, ovvio. Ma cosa succederebbe se al solito nero aggiungessimo una goccia di rosso?
Hibiki sembra una ragazza come tante ma dal passato oscuro... forse, proprio a causa di questo, sarà lei la nuova "golden bullet" l'unica altra pedina in grado di battere l'Organizzazione... ma sarà realmente così?
Leggete e scoprirete. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Venerdì sera, ore 23.45 

Sonoko si era appena addormentata, mentre Hibiki non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto: ancora non riusciva a credere che l’indomani sarebbe partita per Kyoto. E con Amuro poi! Già, Tōru... Gli venne un groppo alla gola, fece un lungo respiro e trattene le lacrime. Non era sicura fosse stata una buona idea invitarlo, cosa ne avrebbe pensato Conan? Ma Sonoko si era dimostrata tanto generosa da ospitarla e addirittura ora le pagava l’ingresso alla stazione termale, non se la sentiva di dirle di no. Quest’ultima si girò dalla sua parte, svegliata dal sospiro della sua amica

«che c’è? Qualcosa non va?» 

«no tutto okey » mentì Hibiki 

«ok, notte allora» 

E si addormentarono entrambe. 

 

Sabato, ore 7.30

Le due amiche si alzarono di buona lena, dopo avere fatto colazione ed essersi cambiate, uscirono di casa e chiamarono un taxi che le avrebbe portate fino all’aeroporto. Li si sarebbero ricongiunte con Ran e gli altri. Hibiki era molto emozionata: fin da quando era una bambina uno dei suoi sogni era visitare l’antica capitale del Giappone. Tokyo era una città così moderna e all’avanguardia, dove ovunque ti girassi avevi a disposizione qualunque cosa. Kyoto invece pareva essere così “vecchia” e misteriosa... Già solo dal nome, prometteva bene. 

«Sonoko, senti tu sei già stata in quella città?» chiese curiosa 

«si, un paio di volte» 

«e com’è?» 

Sonoko si mise l’indice sulla bocca e le fece l’occhiolino 

«la vedrai con i tuoi occhi» 

Poco dopo arrivò il taxi e partirono alla volta dell’aeroporto. 

Una volta arrivati, scaricarono i bagagli e si avviarono verso il check- in. 

«Ehilà, Sonoko! Hibiki! Da questa parte» le richiamò Ran, agitando un braccio per per farsi vedere. Indossava una camicetta verde con spalline, jeans a pinocchietto e sandali. Stava molto bene. Con lei c’erano il detective Kogoro, Conan e... Amuro, che comparve da dietro l’investigatore. Hibiki strinse la mano a Sonoko: aveva paura. 

Al gruppo si aggiunse anche Masumi Sera, auto invitatasi all’ultimo minuto. 

«Ciao..» lo salutò Hibiki, senza guardarlo in faccia 

«ciao» rispose freddo lui

“Caspita, tra quei due regna un atmosfera glaciale" sussurrò Ran a Conan e il bambino annuì. 

«ultima chiamata per Kyoto!!!» fece l’altoparlante. 

I ragazzi iniziarono a correre trafelati tra i corridoi, trascinandosi dietro i bagagli; passarono il check in e salirono sull’aereo appena in tempo. 

Ran, Hibiki e Masumi poi Conan e Kogoro, infine chiudevano la fila Amuro e Sonoko. Quest’ultima non perse occasione di farli mille raccomandazioni. 

Hibiki, girandosi dalla loro parte, li vide parlare ed ebbe come un senso di gelosia. Poi si girò di nuovo 

«qualcosa non va?» domandò Ran

«no tutto okey » 

«puoi dirci se c’è qualcosa» si unì Masumi 

«tutto a posto. Sono solo emozionata» Era la verità, non vedeva l’ora di arrivare! 

Alcune ore dopo, finalmente, scesero dall’aereo. Hibiki si stiracchiò per bene e seguì gli altri verso i taxi che avevano chiamato a noleggio. Sarebbero stati due giorni meravigliosi, se lo sentiva. 

Come le auto imboccarono l’autostrada che li avrebbe condotti all’hotel, le ragazze restarono a bocca aperta: decine e decine di templi e case tradizionali addobbavano i bordi delle strade e, sopra una collina, si scorgeva un antico tempio buddhista, circondato da alberi di ciliegio. Hibiki era affascinata da tutto ciò e faceva domande a raffica. 

Dopo circa mezz’ora, arrivarono all’hotel. Si trattava di un piccolo albergo a conduzione familiare e la cosa bella è che loro erano gli unici clienti per quel weekend, per cui si sarebbero goduti ancora meglio il posto. Ad accoglierli, arrivò una cameriera: era giovane, sui venticinque anni circa, aveva capelli neri legati in uno chignon, gli occhi azzurri e indossava una divisa da domestica con crestina. 

«piacere di conoscervi, mi chiamo Sakura Midorikawa e sarò la vostra guida. Prego, seguitemi» e fece un gesto per invitarli ad entrare. L’interno dell’albergo era molto carino: un lungo tappeto rosso con rifiniture dorate correva lungo il corridoio, il pavimento in parquet luccicava alla perfezione e una rampa di scale in legno con ringhiere decorate conduceva ai piani superiori. Ovunque, statue e vasi di fiori. 

I nostri seguirono la cameriera, che li condusse nella hall, un piccolo salotto appena a sinistra dell’entrata. Sonoko si diresse a parlare con l’addetto al bancone, un uomo anziano ma molto gentile. La ragazza, non volendo fare torto a nessuno, decise di pagare per tutti 

«ne sei sicura?» chiese Ran, che detestava andare a scrocco 

«quando sei la figlia del presidente di un gruppo finanziario certe cose te le puoi permettere» le rispose Sonoko, strizzandole l’occhio. E, svelta, corse a fare il check-in alla reception. 

«Ecco, signorina.. Queste sono le chiavi delle vostre camere» le disse l’anziano signore, porgendogliele; dopodiché la ragazza si riunì al gruppo 

«prego, da questa parte» fece Sakura, invitandoli a salire su per la rampa di scale 

«caspita, questo hotel è molto bello» disse Ran

«grazie signorina, io e la mia famiglia facciamo del nostro meglio» 

«mia famiglia? Allora anche tu sei loro parente?» constatò Conan 

«si, sono la nipote dell uomo che avete visto prima nella hall. Qui ci siamo io, il nonno, mio padre che fa il facchino, mia nonna che è cuoca e le mie due sorelle gemelle, Lia e Lea che fanno come me le cameriere» 

«e sua madre?» chiese Amuro, incuriosito. Sakura si fermò di colpo, abbassò lo sguardo e si rabbuiò «è mancata un anno fa, in un incidente» spiegò. Amuro aggrottò le sopracciglia ma decise di non fare altre domande. Poi proseguirono la salita dalle scale. 

Una volta in cima, Sakura spiegò loro «prego, allora le signorine Ran, Masumi, Sonoko ed Hibiki da questa parte! Le vostra stanza si trova nel corridoio ad est... camera 214. Per i signori invece, corridoio ad ovest, camera 200. Ora vi lascio, sarete stanchi. La cena sarà servita alle 20. Buon riposo» e detto ciò, se ne andò. 

Le ragazze salutarono i maschi e si avviarono verso la loro stanza. Ran infilò la chiave ed entrarono: era un’ampia camera, composta di due letti a castello, bagno di ultima generazione è una veranda che dava sul giardino pieno di fiori. 

Hibiki si tuffò sul letto «che meraviglia!» esclamò 

«che bello vederti così» considerò Sonoko

«ma con Amuro.. che è successo?» chiese Ran  che, quella volta all’agenzia, era tornata tardi ed aveva solo fatto in tempo a vedere l’amica pietrificata. Hibiki sospirò, non poteva raccontare i dettagli ma sentiva che comunque doveva dire qualcosa: si stavano preoccupando per lei, dopotutto. 

«abbiamo litigato» rispose «ma su ora non pensiamoci! Andiamo a fare il bagno?» chiese, girandosi e sorridendo. Le ragazze indossarono gli accappatoi, erano circa le 16.30 quindi avevano tre ore    e mezza di tempo. Infilarono le pantofole ed uscirono. In corridoi, si unirono a Kogoro e gli altri, anche loro in accappatoio. Hibiki vide Rei e girò lo sguardo: non voleva dargli la soddisfazione di vedere che lo guardava

«dunque, le vasche si trovano al piano inferiore, sarà meglio prendere l’ascensore» disse Masumi, che aveva in mano una cartina dell’albergo. Tutti entrarono ed attesero pazientemente che le porte si chiudessero e li portassero al piano desiderato. 

Una volta arrivati, le porte si aprirono e si trovarono in un corridoio dove da una parte c’era scritto “vasche donne” e dall’altra “vasche uomini” «ci vediamo dopo» disse Ran, che prese le amiche e si allontanò 

«ah cosa non darei per sbirciare» commentò Shinichi, già col sangue al naso 

«moccioso che vai farneticando?!» lo rimproverò Kogoro «alla tua età è un po’ presto per certe cose non pensi?» 

«Sisi hai ragione io scherzavo eheh» fece lui imbarazzato, mettendo le mani avanti 

Tōru sogghignò

«Eccoci qui, finalmente! E sono tutte per noi!» disse Sera, togliendosi l’accappatoio e tuffandosi «ahh, è calda! Forza venite anche voi» 

Le ragazze seguirono la loro amica e si immersero nell’acqua termale: era così piacevole e profumava di rosa (evidentemente era stato aggiunto qualche olio essenziale) 

Hibiki, a un certo punto, notò una vasca idromassaggio poco più avanti di loro, che confinava con la parte maschile. Decise di provarla. Si alzò e, senza prendere neanche l’asciugamano, camminò lungo i bordi delle piscine finché non raggiunse quella che voleva e ci si immerse (le altre avevano preferito rimanere dov’erano) 

La ragazza si stava rilassando, quando sentì dei rumori provenire dalla parte adiacente 

«chi va la?!» chiese 

«Hibiki sei tu?» 

«Tōru-kun!?» chiese lei, con un tuffo al cuore. Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere 

«si, sei sola?» 

«si e tu?»

«idem» 

Hibiki sentì il cuore batterle più forte

«senti... Riguardo l’altro giorno.. c’è stato un malinteso» cominciò a spiegare «non volevo ferirti, volevo solo proteggerti. Mio fratello è un uomo pericoloso e io sono preoccupata per te.» 

«lo so, Biki-chan. Non avrei dovuto alzare il tono con te. Era già arrabbiato di mio ed ho esagerato...» 

«peccato per questo muro..» commentò la ragazza «mi piacerebbe stare con te..» disse, rossa in volto 

«in realtà, c’è una porta più avanti. Sono sicuro che se la apri puoi venire dalla nostra parte. Kogoro e Conan sono già andati a fare la doccia quindi sono solo» 

La donna ci pensò su un attimo: stava facendo la cosa giusta? Poi, scosse la testa: doveva fare ciò che la rendeva felice. Così, senza essere vista dalle amiche, uscì dall’acqua e si diresse verso la porta. La aprì e passò dalla parte dei maschi. Fece qualche passo, finché non si imbattè in Rei. Quest ultimo, come la vide, rimase incantato 

«nulla che tu non abbia già visto» scherzò lei, alludendo a quella volta a casa di lui

«hai ragione» rise l’altro. La donna si immerse di nuovo nell’acqua ed Amuro la abbracciò da dietro, facendola sedere su di lui : che bella sensazione. Avrebbe voluto rimanere per sempre così. 

Si raccontarono un sacco di cose e Amuro finalmente le raccontò la verità sul suo conto. Hibiki si sentì sollevata nel sentirgli dire quelle parole: significava che ormai si fidava di lei. 

Passarono due ore e ormai i ragazzi avevano fatto la doccia ed erano scesi per la cena. Hibiki aveva deciso di indossare un abito rosso con spalline e scarpe décolleté 

«sei molto carina»le disse Masumi, tirandole una gomitata e guardando verso Tōru, lui arrossì e girò lo sguardo. Hibiki sorrise. 

La cena consisteva in un primo di spaghetti al pomodoro e come secondo omelette con uova e formaggio, tutto molto buono. Verso le 21.45, quando Sakura entrò nella stanza col dolce, arrivò anche un altro ragazzo: alto, sulla trentina circa, abbronzato, occhi blu e capelli castani. Mormorò qualcosa all’orecchio di Sakura, poi si sedette e si presentò 

«salve a tutti! Sono Masahiro Fujimoto e sono il fidanzato di Sakura» 

«caspita, dove tenevi nascosto questo fusto?» disse Sonoko alla ragazza, che arrossì timidamente 

I nostri si presentarono, poi, finito il dolce, fecero per andare in camera 

«nonno stai bene?» chiese Lia al signore, che aveva iniziato a tossire

«sto bene, tranquilla! Ad ogni modo, ora vado in camera mia. Più tardi vorrei che mi portiate per favore la mia solita medicina»

«sarà fatto» disse Lea e il vecchio sparì su per le scale. 

«quali medicine?» chiese Conan, Sakura si inchinò verso di lui e gli spiegò «il nonno soffre di diabete e deve prendere le pastiglie tutti i giorni» 

«capisco» 

«già, anche se da quando Masahiro è arrivato non so perché ma è diventato più burbero» osservò Lea

«che intendi dire?» chiese Masumi 

«non so, sembra più inquieto... l’altro giorno non ha nemmeno pranzato» 

«volete fare una partita a carte?» propose il padre di Sakura, per alleviare la tensione

«dov’è la nonna?» domandò quest’ultima 

«tranquilla, è già a letto nella sua camera»

«non dormono insieme i vostri nonni?» chiese Conan 

«moccioso ficcanaso» lo rimproverò Kogoro

«no, il piccolo ha ragione... Vedi mio padre fin da giovane ha sempre avuto l’abitudine di dormire con la finestra aperta, dice che gli piace sentire l’aria. Ma a mia madre questo da fastidio, così dormono separati» disse il padre delle ragazze. 

Poi tutti andarono in salotto a disputare una partita di scala quaranta. Erano le 22.30 quando Masahiro si alzò «scusate, vado un attimo alla toilette» 

Passò circa un quarto d’ora, quando quest’ultimo ritornò 

«ti sei perso?» chiese Lia, scherzando

«ho avuto problemi di stomaco ultimamente.. Scusate» 

«sarà meglio andare a portare la medicina al nonno» osservò Lea, guardando l’orologio: le 22.45! Era tardi! 

Si alzò, prese le pastiglie e si avviò 

«siete molto premurose nei suoi confronti, si vede che gli volete bene» disse Ran, sorridendo e le sorelle le sorrisero a loro volta. 

Dopo più o meno due minuti si udì un grido « AAAAAAAAAAAAHHHHHH» 

«ma questa è Lea!» disse Sakura 

«presto! Corriamo!» disse Kogoro e tutti si precipitarono verso la camera del signore 

«che succede figliola?» chiese il padre 

«il nonno...» disse Lea, tremando e un indicando un punto della stanza.

Svelti, Kogoro e Conan entrarono, seguiti da Hibiki e Masumi  e videro il corpo del vecchio a terra, senza vita 

«poveretto, forse ha avuto un attacco» disse il detective 

Shinichi e le ragazze si avvicinò al viso «si sente odore di cianuro. Non è stato un incidente, qualcuno l’ha eliminato» disse Sera e comunicarono ciò all’investigatore

«NONNO!» gridò Sakura in lacrime 

«signore! » le fece eco il suo ragazzo

«non avvicinatevi o inquinerete la scena del delitto!» disse Goro

«delitto?» chiese il padre delle ragazze 

«dalla bocca si sente odore di cianuro, è la prova che qualcuno lo ha ucciso» disse Conan, andando verso di loro 

«corro a chiamare la polizia» disse l’uomo, correndo giù dalle scale. 

«ma chi può essere stato?» domandò Sakura tra le lacrime 

«considerando che in quest hotel ci siamo solo noi» disse Hibiki «ed escludendo noi sette che abbiamo visto oggi per la prima volta vostro nonno, direi che l’assassino è uno di voi» 

«ottima deduzione, Holmes» la schernì Amuro, in modo dolce 

« ad ogni modo, dovremmo verificare i vostri alibi» disse Masumi 

« ma eravamo tutti insieme a giocare a carte ricordi?» osservò giustamente Sonoko

«giusto e poi il cianuro solitamente impiega pochi secondi per entrare in circolo» disse Rei, mettendo una mano sotto al mento con fare pensante. 

Dopo più o meno mezz’ora arrivò la polizia

«dunque, ricapitolando, eravate tutti insieme nella hall a giocare a carte, quando avete sentito un urlo e siete corsi a vedere, così avete trovato il corpo» disse l’ispettore, un uomo di media statura con barba e baffi «a che ora avete fatto la macabra scoperta?» 

«è stato poco dopo che Lea è andata a portargli le medicine, direi verso le 22.47 minuto più minuto meno» disse Sakura 

«medicine?» 

«vede ispettore, mio padre soffriva di diabete per cui a turno ogni giorno li portavamo le pastiglie da prendere»

«avete sempre fatto così?» 

«si, fin da quando siamo bambine» spiegò Lia 

«siete solo voi?» 

«in realtà, oltre a me e le mie sorelle ci sono anche il mio fidanzato Masahiro mio padre e mia nonna, che sta dormendo... Quindi direi che si può escluderla» disse Sakura

«abbiamo cinque sospettati allora. E sentiamo, per caso qualcuno di voi ha avuto problemi col vecchio?» 

«no ispettore, sia che che Lia e Lea volevamo molto bene al nonno» 

«lo stesso vale per me» disse il padre delle ragazze 

« tse, faresti meglio a dire la verità! Sappiamo tutti che circa un mese fa avete litigato» disse Masahiro, con nonchalance

«attento a come parli pivello! Anche tu se è per questo hai avuto una discussione con lui» gli rinfacciò l’altro

«calmatevi signori, vi prego» disse l’ispettore «che tipo di discussione?» 

«il vecchio non voleva che sposassi sua nipote, così abbiamo alzato un po’ i toni» spiegò l’uomo 

«quanto a me» disse il secondo «abbiamo avuto un leggero diverbio su un quadro in camera mia» 

«quadro?» 

«si ispettore, rappresenta mia moglie Midori, scomparsa tragicamente in un incidente stradale. Mio padre voleva che lo spostassi più a sinistra, era molto puntiglioso e perfezionista» 

«è possibile vederlo?» 

«certo, venite» e li condusse nelle sue stanze 

«qui non c’è niente di che» disse Hibiki, dopo aver ispezionato il quadro 

«come troveremo il colpevole?» disse Masumi

«Qualcuno vuole del the? Io e Sonoko stiamo andando in cucina con Sakura e le gemelle a prepararne un po’» chiese Ran, premurosa e tutti alzarono le mani.

Erano le 00:17 e ancora non ne venivano a capo

«io vado di nuovo a dare un occhiata al corpo» disse Conan, uscendo di soppiatto per non essere visto da Kogoro, che stava parlando con la polizia 

«dunque, pensiamo... Il cianuro impiega circa pochi secondi prima di entrare in circolo è impensabile che il colpevole sia riuscito a farglielo ingerire e poi tornare da noi per costruirsi un alibi in così poco tempo» considerò la sorella di Akai

«esatto, hai ragione» disse Rei, pensieroso 

« cos’è questo cianuro di cui parlate?» chiese il figlio della vittima, che non era stato informato della cosa 

«il cianuro di potassio è un veleno che uccide propriamente detto cianuro di potassiosaledi potassioderivato dall'acido cianidrico.

Funziona come inibitore della ferricitocromo-ossidasimitocondriale formando con essa un complesso relativamente stabile. In questo modo viene impedito il rilascio dell'ossigeno da parte dell'emoglobina al sistema di trasporto degli elettroni. Così l'ossigeno non viene consumato a livello tissutale e si accumula in circolo; infatti con avvelenamento da cianuro, anche il sangue venosorisulta di color rosso brillante e la morte avviene per anossia cerebralee collasso cardiovascolare» gli spiegò Hibiki, anche lei pensierosa

Conan, intanto, era tornato nella stanza. Il cadavere era ancora lì: quelli della scientifica lo avrebbero portato via il giorno dopo. Si avvicinò e osservò bene, ma oltre all’odore di mandorla non notò nulla di nuovo quando... «ehi! Qui sotto c’è qualcosa» disse, spostando la mano dell’uomo « ma questo è... l’ideogramma che indica la giustizia! ( ) quest’uomo sapeva chi lo ha avvelenato. E ci ha lasciato un messaggio. Ora ho capito tutto » 

 

Aloha a tutti🌺Eccomi qui con la prima parte del caso, a breve la seconda! 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Secondo voi chi può essere il colpevole? E come ha fatto ad avvelenare il vecchio in così poco tempo? 

Tutto verrà risolto il prossimo

  
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