Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: MonicaX1974    23/04/2020    1 recensioni
Harry è tornato a far parte della vita di Zayn, ha ritrovato un amico, un collega, un fratello. Sta lavorando a un nuovo disco, è impegnato nel sociale, conduce una vita tranquilla, disinvolta, senza problemi di alcun tipo per la testa: fa quello che gli va, quando gli va di farlo.
Nessun impegno, nessun progetto sentimentale, concentrato sul lavoro e sul divertimento, ma non ha fatto i conti con il destino, che gli ha messo sulla strada una delle prove più intense di tutta la sua vita.
Si ritroverà, suo malgrado, a lottare con tutte le sue forze contro sé stesso, contro di lei, e alla fine combatterà per lei, per loro, perché non potrà fare altro che arrendersi.
Entrambi corrono veloci, senza sosta, troppo presi dalla loro carriera, ma qualcosa li costringerà a fermarsi.
A fermarsi e restare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

'Cause girl, you're perfect (Girl, you're perfect)
Perché, ragazza, sei perfetta (ragazza, sei perfetta)

You're always worth it (Always worth it)
Vali sempre la pena (vali sempre la pena)

And you deserve it (And you deserve it)
E te lo meriti (e te lo meriti)

"Earned It"

The Weeknd

~~~~~~~~~~~~~

Non l'ha ancora realizzato davvero. È stato come un sogno, molto vivido, ma pur sempre un sogno, come le è capitato di vivere tante di quelle volte che ne ha perso il conto.

Ha baciato Harry Styles. Harry Styles l'ha baciata. E mai, nemmeno una volta quando era successo nei suoi sogni, lei l'aveva lasciato solo come un idiota. No. Dopo averlo baciato succedevano un sacco di cose, solo che, nessuna di quelle, prevedeva che lei tornasse a casa da sola, che si mettesse a letto da sola, e che dormisse da sola.

Invece l'aveva fatto.

Aveva baciato Harry e se n'era andata. Aveva sbattuto la testa contro il muro, non appena era entrata in casa, poi si era infilata sotto la doccia. Fredda. Dopodiché si era messa a letto, aveva messo gli auricolari, per poi far partire un video qualunque che comprendesse almeno un primo piano di Harry Styles, solo per poter rivedere quelle labbra, che pochi minuti prima erano sulle sue.

Matilde ha vissuto in questo modo, da quando Harry Styles l'ha baciata. Ha continuato a ripeterlo mentalmente, scandendo bene nome e cognome ogni volta che quel pensiero le tornava in mente. E le è tornato in mente molte più volte di quante avrebbe voluto.

Oggi, però, è riuscita a concentrarsi. È stata una giornata molto impegnativa, ma piena di soddisfazioni. Il dottor Perry le ha anche fatto i complimenti per come è intervenuta nell'esposizione di un caso durante il giro visite.

È stanca, stanca ma soddisfatta.

«Ciao Bella».

Matilde solleva lo sguardo, quando sente la voce di Stephanie.

«Falla finita» ribatte la rossa ridacchiando, perché la sua amica non ha ancora smesso di prenderla in giro per quel tatuaggio sul suo polso, tatuaggio che ora è in bella vista, perché si sta cambiando per tornare a casa.

«In realtà, da un paio di giorni, sembri più la Bella Addormentata, sempre nel mondo dei sogni» continua la bionda, scansando all'ultimo momento il camice che la rossa le ha lanciato contro.

«Ho detto falla finita, Steph» ribatte Matilde, senza smettere di sorridere.

«Andiamo, perché non ti dai una possibilità?» le domanda la sua amica.

Matilde si è confidata con lei e con Luise, ha raccontato loro del bacio con Harry, e da allora, le sue due amiche le stanno addosso.

«Lo sai perché, non vuoi che te lo ripeta un'altra volta». Matilde è ormai pronta per tornare a casa e sta chiudendo il suo armadietto.

«In realtà no, ma continuo a non capirlo».

«Tranquilla, non lo capisco nemmeno io» replica Matilde, per poi avvicinarsi e salutarla con un bacio sulla guancia. «Ci vediamo domani».

«Ciao, Mati».

Lascia lo spogliatoio, raggiunge l'ascensore e viene affiancata da qualcuno.

«Dottoressa Coser».

Si volta e vede il sorriso del dottor Perry.

«Salve... io...sto andando a casa».

«Io devo sbrigare ancora alcune cose, ma ci tenevo a farle ancora i complimenti per oggi».

«Grazie» risponde Matilde emozionata, perché ricevere quei complimenti la rende orgogliosa di sé stessa e del proprio lavoro.

L'ascensore arriva al piano e le porte si aprono.

«Spero abbia l'ombrello, fuori sta diluviando» le dice prima di allontanarsi, non senza averle sorriso ancora una volta.

Matilde impreca mentalmente contro sé stessa, per non avere l'ombrello. Arriva al piano terra ed esce all'esterno, constatando che il dottor Perry non ha esagerato: sta davvero diluviando.

«E adesso?» dice a bassa voce, come se qualcuno potesse risolverle la situazione.

È sotto la tettoia dell'ingresso principale, che sta pensando in che modo sia possibile evitare di farsi una doccia per strada, quando un'auto si ferma esattamente di fronte a lei.

No. Non è un'auto. È la sua auto. Accosta poco più avanti e lo vede scendere, per correre nella sua direzione. È incantata. Lo è sempre, ma oggi sembra più del solito.

«Dottoressa Coser».

È il suo nome, il suo titolo, le stesse parole che il dottor Perry ha pronunciato pochi minuti prima. Eppure, quando quelle parole vengono pronunciate dalla voce di Harry, quando escono dalla sua bocca, hanno un suono meraviglioso.

«Che ci fai qui?»

«Mi stai evitando, adesso non puoi più farlo» replica lui con semplicità.

«Io non ti sto evitando, Harry, sto lavorando». Mente, ma non importa.

È vero: l'ha evitato dopo che si sono baciati, ma proprio non sapeva come affrontare la cosa. In realtà non lo sa nemmeno ora, solo che non ha scelta, perché lui è in piedi, di fronte a lei, con un gran sorriso che mette in mostra le fossette, i capelli umidi per la pioggia, e uno sguardo al quale non può resistere.

«Certo, rossa. Adesso però hai finito il turno».

«Sì, stavo andando a casa».

«E allora ti do un passaggio. Sai che non accetto un no come risposta».

Lei vorrebbe dirgli di no. Il pensiero di tornare in macchina con lui, così vicini, così soli, la spaventa. Tuttavia non è la risposta che vorrebbe dargli, quella che sta per uscire dalle sue labbra.

«Okay».

Corrono verso l'auto, nel tentativo di bagnarsi il meno possibile. Prendono posto sui sedili anteriori e chiudono con forza gli sportelli. Lui scoppia a ridere, contagiando anche lei, che d'improvviso si sente meno tesa. Harry infila le chiavi nel quadro, poi le gira per mettere in moto. Il motore fa per partire, ma singhiozza, poi si spegne. Riprova: chiavi, gira, singhiozzi, ma niente. Riprova ancora, ma l'auto resta spenta.

«Che succede?» gli chiede Matilde.

«Non lo so, è da stamattina che fa così. Spero non sia la batteria, o rischio di restare a piedi. Non avrei dovuto spegnerla» spiega Harry. «Riprovo un'ultima volta, se non parte chiamo qualcuno».

Gira le chiavi e, stavolta, il motore suona forte e chiaro. Un sorriso si fa spazio sulle labbra di entrambi, poi ingrana la marcia e si immette in strada. I due appaiono rilassati lungo il tragitto. Matilde è grata del fatto che lui non abbia toccato l'argomento bacio, così si è accomodata sul sedile e gli ha raccontato la sua giornata, spiegandogli con orgoglio l'intervento per il quale ha ricevuto i complimenti.

Harry si è limitato ad ascoltarla, dimostrando un sincero interesse. Lui ha accennato qualcosa del suo lavoro, ma ha preferito lasciare a lei lo spazio per raccontarsi. Arrivati sotto casa di Matilde, parcheggia il più vicino possibile, ma di certo la rossa si inzupperà dalla testa ai piedi, quando scenderà dall'auto per raggiungere il suo condominio.

«Siamo arrivati» le fa notare lui, voltandosi verso di lei, aspettando che sia Matilde a fare la prima mossa. Le ha dato spazio per parlare, adesso le sta dando spazio per agire.

«Già, grazie del passaggio, Harry» risponde a bassa voce.

«Figurati» ribatte, senza aggiungere altro. Spera che sia lei a baciarlo, perché gliel'ha letto negli occhi.

«Allora... io vado». Lo dice, ma non si muove, confermando i pensieri di Harry, eppure lui non si muove, aspetta. «Resto sul portone fino a che non ti vedo ripartire, così, se hai problemi con la macchina, possiamo chiamare qualcuno».

«D'accordo» risponde semplicemente Harry, avendo l'ennesima conferma.

Non c'è alcun bisogno che lei resti a guardarlo. Se volesse, se avesse bisogno di chiamare qualcuno, saprebbe farlo, senza che lei lo guardi.

«Allora... buonanotte, Harry».

«Ciao, dottoressa Coser».

Le sorride, mentre lei apre lo sportello dell'auto e corre verso l'ingresso del palazzo. Si ferma e si volta a guardarlo. Resta immobile. I suoi vestiti sono impregnati di pioggia, inizia a sentire davvero freddo, ma non ha intenzione di allontanarsi fino a che non l'avrà visto sparire da quella strada.

Anche Harry resta immobile a guardarla. Lei lo vuole, tanto quanto lui vuole lei, ne è certo, tanto che la sua mente si mette in moto. Sono lontani, è buio, diluvia, ma entrambi sanno di avere addosso gli occhi dell'altro. Il cantante gira le chiavi nel quadro, facendo in modo che si accendano i fari e i tergicristalli, ma si limita a quello. Non gira le chiavi completamente, lo fa di proposito.

Resta con lo sguardo su di lei, lo fa per tutto il tempo necessario a far preoccupare Matilde, la quale è convinta che l'auto di Harry abbia di nuovo dei problemi e il suo spirito da crocerossina prende il sopravvento.

Lui resta immobile, in attesa che sia lei fare la prima mossa, ed è proprio quello che avviene. Matilde decide di tornare da lui, lo raggiunge, si avvicina al finestrino, che lui si affretta ad abbassare.

«Non parte?» gli chiede preoccupata.

«Già, ma tu dovresti rientrare, sei tutta bagnata. Io aspetto qui, mentre chiamo qualcuno».

«Non essere ridicolo. Non puoi restare qui, fa freddo. Sali su, ti asciughi e chiami qualcuno per farti aiutare».

"Ce ne hai messo di tempo per invitarmi a salire, rossa", pensa Harry compiaciuto.

«D'accordo» risponde con un sorriso, per poi chiudere il finestrino e scendere dall'auto, seguendola di corsa sotto la pioggia fino all'ingresso del condominio.

Si scambiano qualche sguardo in ascensore, di sfuggita, come se guardarsi fosse diventato troppo. Arrivati al piano, lei apre la porta di casa, lui la chiude. Matilde toglie il cappotto, Harry imita i suoi gesti. Lei sorride imbarazzata, perché si è appena resa conto di essere da sola con lui in casa, e guardarlo con i capelli bagnati, mentre ha quello sguardo così intenso, le sta facendo perdere tutta la sua determinazione.

Matilde trema, ma anche Harry ha freddo.

«Dovresti toglierti quella roba di dosso» dice Matilde a bassa voce «solo che non ho niente da maschile da prestarti».

La voce bassa di lei accende i pensieri di Harry, che le si avvicina lentamente senza dire nulla. Le sposta i capelli bagnati appiccicati al volto, senza distogliere lo sguardo da quello di lei. È qualcosa di troppo intenso da reggere, per Matilde, che si volta per evitare quegli occhi verdi che tanto le piacciono, ma non si allontana.

Harry le posa le mani sui fianchi, si avvicina di più, facendo aderire il suo corpo alla schiena di Matilde, che resta ferma, senza respirare. Non lo respinge, non è in grado di farlo, o forse non vuole, e questo, Harry, l'ha capito benissimo.

Anche Matilde ha capito benissimo cosa sta per succedere, è per questo che evita di guardarlo, perché ha paura di non riuscire a fermarlo, o forse ha paura del contrario. Forse non vuole più fermarlo, forse vuole dare una possibilità a ciò che sta succedendo tra loro. Qualunque sia il motivo, lascia che le mani di Harry proseguano la loro lenta avanzata sui suoi fianchi, fino ad arrivare sul suo ventre, all'altezza del bottone dei jeans.

Il contatto è sempre più pericoloso, a rischio incendio, soprattutto quando Harry posa delicatamente le labbra sul collo di Matilde, per lasciare qualche bacio. La rossa rivive la sensazione delle labbra di Harry su di lei, mentre sente che tutta la sua voglia di controllare la situazione, la sta abbandonando sempre più in fretta.

Il cantante sente di poter osare, di poter andare oltre. Le sbottona i pantaloni, lo fa con una straziante lentezza, respirando accanto al suo orecchio.

«Stai giocando col fuoco, Styles» gli dice, perché lei si sente andare a fuoco, il freddo provocato dai vestiti bagnati non esiste più.

«Mi piace giocare col fuoco» ribatte Harry, perché Matilde rappresenta il suo innesco. «Mi piace l'odore della benzina» mormora sulla sua pelle. «E tu...» continua, inspirando profondamente il suo profumo. «Cazzo, la tua pelle ha un fortissimo odore di benzina».

Le mani di Harry afferrano i bordi della maglia di Matilde, che se la lascia sfilare senza protestare, poi le sue dita si artigliano sul cinturone dei jeans, che abbassa lentamente. I pantaloni fanno fatica a scendere, perché sono completamente bagnati dalla pioggia. Harry si abbassa per agevolare i suoi movimenti e... cazzo! È in quel momento che vede il tatuaggio che lei ha impresso all'altezza delle fossette di venere: la stessa farfalla che lui ha tatuata sullo stomaco.

«Mati...» mormora con un filo di voce.

Lei ha capito che lui l'ha visto. Si volta, gli occhi di Harry corrono a cercare quelli azzurri di Matilde, lo invita a mettersi in piedi, non dice nulla, nemmeno lui lo fa, non hanno bisogno di parlare. Harry si fionda con forza sulle labbra di Matilde, lei lo accoglie lasciandosi andare, mettendo in un angolo tutte le sue paure, tutti i suoi timori, mentre lui invade la sua bocca con tutta la passione che ha accumulato da quando l'ha sfiorata per la prima volta.

Senza rendersene conto, Matilde sta già sbottonando la camicia di Harry. Lui non sa più dove mettere le mani, cercando di raggiungere ogni centimetro possibile. In qualche modo riescono a liberarsi dei vestiti. Lo fa indietreggiare fino al divano, prende il controllo della situazione, e lui si lascia guidare. Lo spinge, facendo in modo che lui ricada sul divano. Lei resta in piedi a guardarlo, a osservare la sua espressione persa.

«Sei bellissima, Mati» le dice in un sussurro.

La rossa non risponde, le sue corde vocali non rispondo, ma si abbassa su di lui, sistemandosi a cavalcioni sulle sue gambe. Lascia che le labbra di Harry si prendano cura del suo corpo, che le mani di lui arrivino ovunque. Ma lui non riesce più ad accontentarsi di aspettare. La vuole, e la vuole ora. Si solleva, sdraiandola sul divano, la guarda, vede in quegli occhi azzurri lo stesso desiderio. La bacia e mentre la sua lingua si appropria della sua bocca, entra dentro di lei. Matilde geme nella bocca di lui, che perde del tutto il controllo.

«Tu mi mandi fuori di testa, rossa».

Le dita di Matilde si artigliano sulle braccia si Harry, mentre lui si spinge contro di lei con maggiore impeto, senza riuscire a trattenere la voce, che continua ad uscire sotto forma di gemiti rumorosi e imprecazioni. Anche lei perde il controllo: non controlla più i suoi movimenti, mentre il suo bacino si spinge sempre più avanti, per andargli incontro. Non controlla la voce, non controlla le sue mani, il suo corpo, assolutamente niente, liberando tutto ciò che ha represso da quando lui l'ha sfiorata per la prima volta.

Il piacere li travolge come un'onda anomala, nello stesso istante. Le loro voci si mescolano ai loro respiri, le loro mani si trovano, le loro labbra anche. I loro cuori battono allo stesso ritmo, lui la stringe, lei si stringe a lui.

Harry si alza lentamente, portando con sé Matilde, che si lascia guidare dai suoi movimenti. Si mette seduto, facendo in modo di averla di nuovo seduta sulle sue gambe. Hanno il fiato corto, un piccolo sorriso sulle labbra, mentre gli occhi di lui vagano lenti sul corpo nudo di Matilde.

Gli piace tutto di lei, assolutamente tutto: la sua pelle candida e vellutata, il suo profumo, il suo odore, i suoi lunghi capelli rossi, i suoi occhi di un azzurro brillante, le lentiggini che le macchiano la pelle, le sue labbra morbide... tutto... assolutamente tutto, e averla tra le sue braccia lo fa sentire da Dio.

Le sposta di nuovo i capelli oltre le spalle, le sfiora la pelle con la punta delle dita, mentre lei lo guarda completamente persa. La mente di Matilde è annebbiata, la sua ragione è nascosta sotto il suo nome sussurrato da Harry, che ancora riecheggia nella sua testa. Il cuore le rimbomba nella cassa toracica, fa un rumore tale che non riesce a pensare.

Lo trova bellissimo, più bello di quanto l'abbia mai visto. I capelli ancora bagnati e l'espressione rilassata. Un sorriso dolce che non gli aveva mai visto e quelle mani che continuano ad accarezzarla.

Lei posa una mano sulla nuca di lui, si avvicina per baciarlo. Harry la lascia fare, godendosi quel bacio. Poi, le labbra di Matilde si avvicinano al suo orecchio.

«Grazie, Styles» sussurra.

«I famosi ringraziamenti» replica lui divertito. «Se la metti così, ti farò conoscere anche gli altri membri della band» ironizza ridendo.

La battuta del cantante, però, ha il potere di diradare la nebbia nel cervello di Matilde, che inizia a intravedere in lontananza la sua determinazione a volerlo tenere fuori dalla sua vita.

Che diavolo le è venuto in mente? Adesso come farà a convivere con questo ricordo? Come farà a tornare a essere quella di prima?

Nella sua mente scatta un interruttore, che riattiva le sue barriere, che alza di nuovo i muri che quei baci avevano abbattuto. Deve tenere fuori dalla sua mente i sussurri, le carezze, tutto quanto.

La sua espressione torna seria. Harry rimane stranito dal suo cambio d'umore. Matilde allunga una mano e recupera il plaid al fondo del divano, con il quale si copre e si mette in piedi, allontanandosi da lui in fretta, come se si fosse appena bruciata.

«Dovresti andare, adesso».

«Mati, che succede?»

«Non succede niente, voglio che tu te ne vada» risponde asciutta, senza alcuna inflessione nella voce.

«Era una cazzata, non dicevo sul serio».

«Non m'importa di ciò che hai detto, voglio che tu te ne vada» ripete, restando a distanza, evitando di guardarlo.

«Andiamo, Mati, non puoi buttarmi fuori così».

«Posso, invece, e lo sto facendo».

«Non è quello che vuoi, non dopo quello che è successo».

«Non è successo niente. Io voglio che tu te ne vada» continua, come se ripetendo quella frase, lui si limitasse a darle retta.

«Tu mi vuoi, Mati, come io voglio te. Ce l'hai persino tatuato, quanto mi vuoi!» Harry alza la voce, perché non si capacita del cambiamento improvviso di Matilde.

«Io voglio soltanto che tu te ne vada. Adesso vestiti ed esci da qui». Non riesce ad aggiungere altro, a guardarlo, perché è terrorizzata da sé stessa e dalle conseguenze del suo gesto.

«Perché la tua testa non vuole collaborare con il tuo corpo?» le chiede, senza ottenere risposta.

«È stato un errore... Non avrei dovuto...»

«Un errore? Un errore!? Non è stato un cazzo di errore! Tu mi vuoi...»

«Io voglio che tu te ne vada!» urla lei interrompendolo, voltandosi a guardarlo negli occhi, occhi che non sono più di quell'azzurro luminoso, ma sono scuri, furiosi.

«Vuoi che me ne vada? Davvero!?» alza ancora la voce Harry.

«Davvero!» ribatte decisa.

Il cantante la guarda per un attimo, nella speranza di ritrovare lo sguardo che aveva solo un minuto prima, ma non ne trova traccia. Così, si abbassa per recuperare i suoi vestiti, mentre lei si volta dandogli le spalle. Matilde chiude gli occhi, concentrandosi sui suoi pensieri, per evitare di sentire i rumori che lui sta provocando dietro di lei. Harry finisce di vestirsi, resta per un attimo a guardarla ferma in piedi, stretta nelle spalle, con la testa più confusa che mai.

Dovrebbe smettere di cercarla? Di pensare a lei? In fondo ha fatto tutto quello che poteva, forse lei davvero non lo vuole... forse è arrivato il momento di lasciare perdere.

È con questi pensieri a torturargli la mente che si avvia verso la porta d'ingresso, per poi lasciarla andare, senza preoccuparsi che sbatta con forza, perché vuole che lei capisca che è appena uscito dalla sua vita.

È con questi pensieri a torturargli la mente che si avvia verso la porta d'ingresso, per poi lasciarla andare, senza preoccuparsi che sbatta con forza, perché vuole che lei capisca che è appena uscito dalla sua vita

~~~~~~~~~

SPAZIO CACTUS

OMMIODDIO OMMIODDIO OMMIODDIO!!!

E niente, il capitolo era pronto, quindi perché aspettare... Io non vedevo l'ora di farvelo leggere 😊

Che cosa devo dire, boooo.... Prima una discesa velocissima per poi andare a sbattere con forza contro il muro. Ammazza che botta, ragazzi! Il tempo di trovarsi per poi perdersi di nuovo. L'avevamo detto che questi due ci faranno impazzire.

Allooooraaaaa quando vi dico che Harry è uno che persevera dovete credermi... Lui ha ben chiaro il suo obiettivo... La sua dottoressa Coser... È lei che vuole, come mai ha voluto nessun'altra. Ormai ha capito che le manca poco per cedere e le prova tutte, anche fingere un guasto alla macchina. Lei non riesce a resistergli, non ce la fa... ED ERA ORAAAAAA... Lui scopre anche una sorpresa che lo riguarda, tatuata sulla schiena di lei... Insomma, i due si lasciano andare alla passione.. PEPPEPEPPEPPE (mi ricompongo subito, socia 😂) Purtroppo la parte razionale prende il sopravvento e, senza giri di parole, Harry s'incazza e la molla lì... Socia che je diciamo? ... Ci vediamo al prossimo capitolo 😊 Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MonicaX1974