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Autore: Dragon mother    23/04/2020    2 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno ragazze come va? Ho deciso di anticipare ad oggi l’aggiornamento.. che dite ho fatto bene? In questi giorni sono molto ispirata e sto scrivendo molto quindi potrei fare due aggiornamenti alla settimana anche per questa storia? Può piacervi l’idea? Fatemi sapere cosa ne pensate. Ed ora scopriamo cosa succede alla piccola Bella. Buona lettura.
 
 
Bella
 
Mi svegliai di soprassalto, sudata, accaldata e preoccupata:avevo avuto un altro incubo da quando mi trovavo in quel posto.
L'ennesimo.
Ma questo era stato più forte, più devastante, come se l'avessi vissuto davvero, sembrava reale.
Sentivo il cuore battere forte e il ticchettio della macchina al mio fianco non faceva altro che rafforzare il mio pensiero.
Perchè, perchè mi accadeva tutto questo perchè?
Cercai di controllarmi, di calmarmi, pensando che in fondo era stato solo un brutto sogno, uno stupido sogno ma il mio tentativo non servì a molto. Anzi, sentii mancarmi l'aria e la mia testa iniziò a vorticare.
Tutta la stanza girava attorno a me e anche la vista mi si annebbiò.
Provai a parlare, a chiamare l'infermiera ma non ricordavo più di essere senza voce. Sentivo quell'antipatico ticchettio farsi sempre più insistente fino a quando una voce "conosciuta" mi fece capire di non essere più sola.
 
"La bambina non respira, dobbiamo intervenire o rischiamo di perderla!" gridò qualcuno
"Preparate una sala operatoria!" sentii dire da quella voce a me così familiare.
 
Sala operatoria.
 
Per quel poco che ancora riuscivo a pensare, formulando un pensiero che avesse senso, quelle parole mi fecero agitare ancora di più.
No, no, in sala operatoria no! Non voglio, no! Basata ad aghi, anestesia e ogni tipo di attrezzatura pensai tra me e me.
"Stai tranquilla Bella andrà tutto bene!"
Sentii quella voce, così calma e dolce e la ricollegai al viso del dottore: sbagliavo o aveva detto "Bella"?
Erano davvero pochi quelli a cui concedevo di chiamarmi così.
E poi mi leggeva nel pensiero?
Annuii facendogli capire che avrei provato a stare calma.
Mi prepararono per andare in sala operatoria mettendomi una mascherina con l'ossigeno e trasportandomi su di un altro lettino, mi portarono velocemente verso il mio destino.
Giunti in sala, mi parve di sentire il dottore ordinare all'infermiera di iniettarmi la dose adatta di anestesia. Io cercavo di calmarmi, anche se con scarsi risultati.
Poi sentii di nuovo quella voce rivolgersi a me.
"Bella, tesoro, ora rilassati, andrà tutto bene ma ho bisogno che provi a stare calma, almeno un po', puoi farlo per me?"
Mi stava chiedendo di farlo per lui e di nuovo mi aveva chiamata Bella.
Ero sicura, lo conoscevo.
Qualcosa mi legava a lui ma pur scavando nella mia breve memoria non riuscivo a trovare un nesso.
Quella voce, quel sorriso, quel viso che ora mi stava sorridendo, io li conoscevo.
In un passato li avevo incontrati, ne ero certa.
Poi d'un tratto un lampo nei miei ricordi, un barlume, un'immagine sfocata, mio padre e ... "Ciao Carlisle, benvenuto nella mia casa. Loro sono mia moglie Reneè e la mia piccolina, Bella!"
Era lui!!!
Era lui, quell'uomo, l'amico di papà!
Così gentile, così dolce, così... strano!
Mi sentii togliere la mascherina.
E in quell'istante esatto, con le labbra mimai il suo nome: "Carlisle"
Allungai una mano verso il suo viso e facendomi un sorriso, la prese tra le sue posandovi un lieve bacio.
Le palpebre si fecero sempre più pesanti e stanche finchè le sentii chiudersi piano.
Mi addormentai così con la sua immagine impressa nei miei occhi.
 
 
Carlisle
 
L'operazione era andata bene. Fortunatamente Bella si era calmata permettendomi di lavorare in tranquillità e portare l’operazione a buon fine.
Riposava ormai da un paio d'ore, l'effetto dell'anestesia ormai sarebbe svanito e si sarebbe svegliata: volevo essere al suo fianco e mi convinsi ancora di più che dovevo assolutamente scoprire la verità, per me ma soprattutto per lei.
Lasciai il mio studio e mi avviai verso la stanza di Bella. Aprii piano la porta per non fare rumore.
Stava ancora riposando. Richiusi piano la porta alle mie spalle e mi sedetti sulla sedia accanto al suo letto. Dormiva tranquilla e il suo respiro era regolare. Era un po’ pallida ma nonostante tutto
ero soddisfatto di come era andata anche quella operazione, la seconda in un breve tempo e per una bambina non era certo cosa da poco ma sapevo che Bella era forte e che presto si sarebbe rimessa completamente.
Ero soddisfatto di aver salvato un’altra vita soprattutto perchè era lei, anche se non mi perdonavo il fatto di non aver ancora trovato indizi sui suoi genitori.
Mi persi in quei pensieri finchè sentii un tocco alla mano sinistra.
Bella si era svegliata. "Ca.. Carlisle..grazie!"
"Oh ciao Bella, ti sei svegliata!" le dissi accarezzandole quella sua piccola mano.
"Ho fatto solo il mio dovere, cara. Ma dimmi, come ti senti ora? Hai nausea, giramenti di testa?"
"No, no" mi rispose con un fil di voce “Mi sento solo tanto stanca e un po’ intontita”
"Bene, vedo che ricominci anche a parlare e questo è un buon segno. Più tardi ti farò alcuni esami, ma ora riposa ancora un po'. Verrò da te nel tardo pomeriggio."
Feci per alzarmi ma mi sentii trattenere.
"La.. la prego, non se ne vada, resti ancora un po' con me, se può, per favore".
Povera bambina, così spaesata e sola chiedeva a me, quasi uno sconosciuto, di restare a farle un pò di compagnia.
"Certo Bella, ho ancora un pò di tempo prima di iniziare le visite pomeridiane, resto volentieri qui con te."
Mi regalò un debole sorriso. Quel viso così dolce che soffriva così tanto, non si poteva proprio sopportare.
Come avrei potuto dirle di no?
Come avrei potuto deluderla?
Non potevo.
Mi venne un'idea. Avrei potuto chiedere a mia moglie di farle un pò di compagnia quando me ne sarei dovuto andare.
Le sarebbe piaciuta!
"Bella, esco un attimo a fare una telefonata, torno subito."
Lei mi sorrise e mi fece sì con la testa.
Presi il cellulare e composi il numero di casa. Rispose al primo squillo.
"Tesoro, sei sparito senza avvisare, ieri, è successo qualcosa di grave?"
"Scusa amore ma ho avuto un brutto contrattempo, riesci a raggiungermi qui ora, preferirei parlartene di persona."
"Certo, arrivo subito. Il lavoro allo studio è terminato. Sono subito da te."
"Grazie, ti aspetto." risposi riattaccando.
Bene, così Bella avrebbe passato del tempo accanto a qualcuno a cui importava di lei e si sarebbe sentita meno sola.
Esme non tardò ad arrivare.
Le spiegai subito tutto quello che era accaduto a Bella e alla sua famiglia e lei mi espose le sue perplessità su quella sparizione così strana e avvolta nel mistero.
   
 
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