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Autore: tylermilk    24/04/2020    0 recensioni
In molti pensano che lo scettro del protagonista dovesse definitivamente passare a Gohan dopo la morte del terribile Cell. Ebbene si, Dragon Ball - The Age of Gohan tratta un futuro alternativo in cui il giovane Son dovrà essere in grado di portare addosso la responsabilità di 'nuovo Goku', di nuovo protettore della terra. Sarà in grado il mezzosangue adesso di difendere un pianeta ancor più debole?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Gohan/Videl
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E mentre il giovane mezzosangue passava le sue giornate tra i libri, dall'altra parte i 2 cyborg riportati in vita da Crilin, s'impegnavano a trovare una nuova vita...

CITTA' DEL NORD

''Ehi Lazuli!Muoviti! Ci sono dei clienti al bancone!''. La donna androide venne richiamata dal titolare del bar e lei, con il suo solito fare sufficiente, riordinò i capelli con la mano destra, e s'incammino dal retro dove stava fumando al bancone.
18 s'era arrangiata come meglio potette: aveva trovato lavoro in un bar nel centro della metropoli del Nord da qualche tempo ed aveva affittato un'appartamento in centro. Sicuramente non era il massimo, ma in quel momento non potette far di meglio; l'androide s'era rimboccata le maniche nonostante fosse per lei una vita totalmente nuova da costruire senza punti di riferimento.
Suo fratello non si sapeva dove fosse finito e forse presentava un rimorso nei confronti di quell'essere umano di nome Crilin che aveva desiderato il ritorno in vita della bionda e di suo fratello, infatti lo aveva respinto al momento della sua dichiarazione lì al Santuario ma era troppo orgogliosa per tornare indietro e dirgli quantomeno un 'grazie'.
''Prego'' disse la bionda una volta arrivata al bancone. I due uomini sembravano essere già sbronzi a prima mattina, uno indossava una canottiera gialla e degli occhiali da sole ben lucidati, mentre l'altro possedeva una muscolatura tipica di un lottatore di boxe.
''D-desidero una birra e che tu ti sieda sulle mie gambe...aahahhahhaa!'' rispose il palestrato che dimostrò tutta la sua non-sobrietà in un solo colpo per poi prodigarsi in una risata mal posta sbattendo i pugni sul bancone in maniera poco civile accompagnato dal proprio amico che per le risate sobbalzò dalla sedia perdendo l'equilibrio e finendo di testa per terra.
18 contò nella sua mente fino a 10 per mantenere la calma davanti ai due clienti ''Ok, 2 birre'' fece l'androide rivolgendosi dalla parte opposta del bancone per riempire i 2 boccali.
''Ahah...vieni qui...'' la voce del muscoloso divenne più cupa, in qualche secondo l'uomo scavalcò il bancone e si fece avanti verso la donna che lo bloccò nel momento in cui l'uomo le stava per mettere le mani al fianco... ''Ok, ho perso la pazienza'' 18 afferrò l'uomo per un braccio per poi farlo schiantare contro il pavimento del salone che si fece quasi in macerie per la potenza dell'impatto.
''Ahi Ahi!Che dolooore!!'' l'omaccione rimase accovacciato sul posto con il polso rosso e gonfio mentre tutti gli altri clienti guardavano la scena sconvolti.
Il cyborg intanto pose le due bevande sul bancone ''20 zeni. Più altri 400 per il pavimento'' esclamò decisa la donna rivolta ai due uomini.
Quello con gli occhiali, immobilizzato dalla paura, prese subito i soldi necessari, li porse alla donna che ricambiò con lo scontrino, e lasciò il locale trascinandosi dietro l'amico che ancora piagnucolava per la forte contusione rimediata. 18 era abituata a quei brutti ceffi ed era abile nel spegnerli con risposte decise e talvolta dettate dalla forza per metterli a tacere, ma ciò non andava bene al proprietario.
''Lazuli!Vieni qui'' il baffuto direttore del bar si affacciò dalla porta del retro chiedendo alla donna di avvicinarsi. Lei riordinò i capelli, mise le mani in tasca, ed a passo provocante si diresse verso il proprio superiore. Licenziamento?Sarebbe stata sicuramente in grado di trovarne uno nuov di lavoro, questo non la spaventava.
''La devi smettere di spaventare i clienti con le tue mosse di Kung-Fu! Lo sai che da quando ci sei tu in questo locale il fatturato è calato del 30% in soli 2 mesi?!'' disse Joan, il proprietario, un uomo basso e tozzo con degli enormi baffi a manubrio e due occhiali che davano risalto alla sua camicia bianca ed il suo consueto papillon. ''Eh be? Allora? Mi licenzia?'' in maniera diretta disse la donna affrontando con lo sguardo il datore di lavoro che si trovò imbarazzato in quel momento, spiazzato dalla risposta dell'androide. La risposta più ovvia infatti arrivò. 18 sbarazzò il proprio armadietto, si mise in dosso il suo giubbotto di jeans e lasciò il locale senza salutare procedendo a passo deciso tra le strade della metropoli fredda.
 
Adesso cosa avrebbe fatto l'androide? Sarebbe stata in grado di trovare un lavoro onesto? O sarebbe tornata a seminare terrore guadagnandosi i soldi in maniera sporca? No, non avrebbe potuto. Da quando quel pelato aveva espresso il desiderio di farla tornare in vita, nell'androide era nato un qualcosa di nuovo, forse perso da quando era stata convertita in robot dalla Red Ribbon. Lei era bella, di portamento ed una donna decisa, poteva ambire a qualcosa di meglio, ma non passava giorno senza pensare a quel nanerottolo dal kimono arancione... Persa nei suoi pensieri, la donna s'accorse in ritardo d'essere arrivata davanti alle scale che portavano al proprio appartamento, lì all'ultimo piano.
Prese l'ascensore, attese l'arrivo con le braccia incrociate ed il piede destro che scalpitava nervoso accompagnando il pensiero della donna incentrato sul come trovare un nuovo lavoro ma tutto ciò passò in secondo piano quando la cyborg giunse al proprio pianerottolo.
''Ma che...?'' la porta del proprio appartamento era stata disintegrata, 18 avanzò in maniera cauta verso la propria abitazione, superato il portone non fece altro che rimanere in guardia e guardarsi attorno.
Giunse in cucina ed ecco l'intruso: un tizio viola con un cappello bizzarro, degli occhiali da sole ed un cravattino con il marchio R.R., stava sbracato sul divanetto posto di fronte al piano cottura dell'abitazione mentre osservava la tv ''Tu!?Che ci fai qui?!'' esclamò la donna sconvolta. ''Uh finalmente sei giunta. E' da tempo che non ci vediamo numero 18'' l'omino s'alzò dal comodo divano di pelle ''Ah questo televisore mi ha rotto'' con un fascio d'energia il cyborg fece saltare in aria la televisione come gran parte della cucina. 18 strinse i pugni mentre quel tizio avanzò tranquillamente verso la donna ''Devi necessariamente venire con noi'' disse il violaceo mentre la donna vide le proprie gambe iniziare a tremare.
''Cosa volete da me? Io non sono più un cyborg, non sono più una di voi!'' alle sue parole ecco che un'altro individuo sbucò alle spalle della donna, le tappò la bocca e la tenne stretta a se fin quando questa non svenne.
''Andiamo, su. 13 ci aspetta''. I due sconosciuti lasciarono l'appartamento e scomparvero portandosi con se C-18. Nuovi guai in arrivo.
   
 
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