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Autore: jaj984    09/08/2009    1 recensioni
Prima Au! Forse un po' OCC! La mia mente lavora e io scrivo! Se devo dire la verità questa storia mi piace molto e sto abbastanza avanti ma ho deciso di pubblicarla per avere un idea di quello che ne pensavate.
Dal X capitolo:
Nessuno dei due in quel momento ha avuto il coraggio di dire altro. Siamo rimasti sconvolti perché il padre di Ryo ci ha parlato con una luce particolare negli occhi che non ti dà il coraggio di distruggere i suoi sogni.
Credo che lui sappia che non stiamo realmente insieme ma spera che un giorno ….
Guardo l’orologio e cavolo è tardissimo.
Genere: Sportivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi devo essere addormentata, perché l’ultima cosa che ricordo era che stavo in macchina, con Ryo, cercando un parcheggio e ora mi ritrovo sul divano del privè della caffetteria di Miki.
Chissà quanto ho dormito, non vorrei aver saltato la lezione con i ragazzi del centro sociale e soprattutto non vorrei aver creato troppi casini a Miki e a suo padre.
Yuri è sempre così gentile con noi, che gli occupiamo il bar solo per il gusto di stare insieme e divertirti assieme a sua figlia. Adora Miki e dice che la nostra presenza al bar è piacevole, rende tutto più allegro, in oltre dice sempre che da quando sua figlia sta con Umi, è più serena e sorride più facilmente e lui è contento di tutto ciò.
Mi alzo dal divano facendo ben attenzione a non cadere.
Brr, che freddo, mi sono tolta la coperta, ma sento freddo meglio rimettersela, sembrerò ridicola ma non mi va di prendere un bel raffreddore.         
Esco e trovo tutti i miei amici riuniti.
Cos’è successo? Perché sono tutti qui?
Non finisco neanche di pronunciare “Ciao a tutti!” che vedo Mick avvicinarsi a me, abbracciarmi, farmi le congratulazioni e invitarmi a sedere. Nello stesso tempo sento uno strano sguardo su di me, mi giro e vedo Ryo che sta guardando con occhi vitrei Mick, lanciandoli occhiate che incenerirebbero chiunque. Io lo ignoro e ringrazio Mick e gli chiedo com’è andata la laurea e lui mi sussurra all’orecchio: “A+”. Non capisco il perché ma mi tiene stretta a lui e continua a parlarmi sottovoce vicino all’orecchio, sembriamo una coppia, se lo scopre Kazue, mi uccide. Mi guardo in giro alla ricerca di Kazue ma non la trovo, forse starà ancora a lezione di diritto privato, tra qualche giorno ha un esame, però trovo gli occhi di Ryo. Mi vogliono uccidere anzi ci vogliono uccidere.
Perché fa così? Che sto facendo di male? Stiamo solo parlando! Non stiamo filtrando o roba del genere.
Non sto tradendo la mia amica. In ogni modo appena mi siedo sul divano della caffetteria, me lo ritrovo accanto con, in mano, un piatto bello zeppo di sacher con panna e di brownies al cioccolato e nell’altra una bella tazza di caffè bollente.
Mamma mia, che buono. Pancia mia, fatti capanna!
Ringrazio con un sorriso, mentre la mia forchetta, già addenta il primo brownies e la porta alla bocca che lo morderà molto volentieri.
Lui mi guarda, ride e mi passa il tovagliolo per pulirmi la bocca sporca di cioccolato ed io mi sento strana. 
Che cosa succede, perché mi sento così strana? I suoi occhi hanno una luce particolare che m’incantano e sento un brivido lungo la schiena che Mick evidentemente avverte e mi fa abbraccia forte, avvolgendomi sempre di più nella coperta e Ryo lo guarda come se fosse il suo peggior nemico.
Non lo sopporto quando fa il geloso, mi fa imbestialire, io sono grande e ho il diritto di fare tutto quello che voglio.
Non sono una mocciosa da tenere a bada, me ne sono andata via di casa perché non sopportavo mio fratello e ora viene lui a fare il fratellino premuroso. Mi è passata la fame, poso il piatto sul tavolino e bevo un goccio di caffè dopodiché mi alzo.
Ryo e Mick borbottano qualcosa sul fatto che ho mangiato poco e niente, ma non li ascolto e vado da Miki in cucina e ci mettiamo a chiacchierare.
Non so come ma mi esce da bocca la storia del bacio, involontario, che ho dato a Ryo.
Per la sorpresa, le cade il vassoio da mano ed emette un grido, io corro a metterle la mano davanti alla bocca per tamponare il grido per evitare l’arrivo di scocciatori.
Cosa che non riesco a impedire perché mi ritrovo Ryo, Mick e Umi tutti agitati, correre in cucina per vedere cosa era successo. Ho tre angeli custodi, io, ma due dei quali sono dei veri rompiballe.
Yuri, il padre di Miki, ci salva e tiene a bada quei tre non rivelando l’oggetto della nostra conversazione, in altre parole il bacio con Ryo.
Tenta di liquidarli con una scusa qualunque ma non ci riesce alla fine esasperato decide di tirare in ballo un esame che avevo sostenuto il giorno prima, di cui solo Miki e il padre erano a conoscenza.
Ero troppo agitata per il provino e mi sono buttata sullo studio. Almeno avevo qualcosa cui pensare nelle lunghe notti insonni e nei ritagli di tempo.
Ci ho messo tre settimane a prepararlo non ero neanche sicura di superarlo. Ah, già, non ve l’ho ancora detto ma oltre a lavorare come ballerina e occuparmi dei ragazzi del centro sociale, studio lingue da due anni e ieri ho dato l’esame di giapponese, superandolo con il massimo dei voti. Vabbé che per metà sono giapponese ma sono nata e cresciuta in America e il giapponese l’ho sentito parlare solo da mio padre, quando si rivolgeva ai miei nonni. Qualche parolina la conoscevo anch’io, almeno per capire cosa dicevano i miei nonni, ma era molto diverso dal giapponese che ho dovuto imparare. Mi ero dimenticata di dirvi anche questo, che sbadata che sono, di sicuro non vi avrò neanche detto che tutti i miei amici, tranne Mick, sono di origine giapponese, ma che sono nati e cresciuti qui in America.
Mick, invece, è di origini spagnole, secondo quanto ne sappia io, dovrebbe avere qualche bis nonno, che era arrivato in America per fare fortuna e ci è riuscito. Michelito Swisher Angel, per gli amici Mick, figlio di David Angel e Helen Swisher, con un patrimonio immobiliare da milioni di dollari, la sua famiglia ha proprietà in tutta Manhattan e mezza New York. Tra bar, ristoranti, caffè, appartamenti, palazzine e grandi centri commerciali hanno accumulato negli anni una vera miniera d’oro. Insomma Mick è membro di una delle famiglie più importanti di New York.
Helen Swisher, sua madre, è l’unica figlia di Will Swisher proprietario del Daily News, sposatasi con David Angel nel 1982, il loro matrimonio tenne banco su tutte le prime copertine dei giornali e Vogue gli chiese l’esclusiva della nascita del primo figlio, Mick, per l’appunto. David Angel, suo padre, invece è un ricco e noto managing director (amministratore delegato) dell’Apple Inc., e nel solo primo semestre del 2009 ha incassato 85 mila dollari.
Tornando al discorso esame, Yuri dice a quei due testoni di aver avuto A+ all’esame di giapponese, ma non sono per niente sorpresi e se ne tornano in sala senza fare storie e Miki ne approfitta per farmi l’interrogatorio di terzo grado.
Le racconto tutto, come era andata la faccenda  e lei rimane a bocca aperta sapendo che dopo ci siamo comportati come se non fosse successo niente. E allora io mi chiedo, perché cosa è successo? Una stronza mi ha spinto e sono caduta tra le braccia di Ryo e involontariamente a causa della forte spinta ci siamo baciati, ma è stato un bacio a stampo, niente di grave.
Guardo l’orologio e mi accorgo di aver fatto tardi, tra la mia “maxi dormita” e le chiacchiere varie, il tempo è volato si sono fatte le tre ed io tra un’ora devo stare a lezione di danza e poi alle sei al centro sociale. Chiedo a Miki, dove sta la mia borsa e lei mi dice di averla salvata dalle grinfie dei ragazzi che volevano ispezionarla per capire che ci portavo dentro di tanto pesante.
La risposta è semplice le cose di danza e le mie brave scarpe da corsa.
Ringrazio la mia amica che mi passa la borsa, prendo le mie scarpe, me le cambio, riempio la borraccia d’acqua ed eccomi pronta per una bella corsetta fino al centro sociale.
Saluto Miki e suo padre, ed esco dal retro per non farmi vedere da Ryo che comincerebbe a sbraitare perché mi affatico troppo e così do a lei l’incombenza di dire a Ryo e Mick che sono andata a danza e poi al centro sociale.
Rido da sola come una scema, immaginandomi la faccia che farà Ryo quando scoprirà che sono andata a danza, si metterà a urlare come minimo e correrà in macchina arrivando a tutto gas in palestra.
Peccato che Miki glielo dirà solo quando io starò a lezione e che abbia nascosto con la complicità di Yuri le chiavi della macchina di Ryo, così lui sarà costretto ad aspettarmi all’associazione.
   
 
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