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Autore: Lady S    25/04/2020    0 recensioni
“Marinette mi stai mentendo, ne sono certa. Il vero problema è che non riesco a capire di cosa stiamo parlando esattamente" esclamò Alya guardandola con l'espressione più seria che aveva mai visto sul suo viso.
Marinette non riuscì a fare altro che a continuare a guardarsi le dita intrecciate.
"Ero convinta che fosse tutto un gioco, uno scherzo, ma dopo questo..Mari, che cosa dovrei pensare?"
In quel momento Marinette raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e fronteggiò la sua più cara amica come non aveva mai fatto prima. Strinse i pugni e urlò tutto d'un fiato, nella speranza che tutta la sua voce non le morisse in gola.
"Alya, ci sono cose della mia vita che non devi sapere a tutti i costi e, mi spiace, ma non tutto quello che faccio deve essere approvato da te!"
Alya rimase immobile, come una statua, mentre Marinette si allontanò con fare spavaldo, ma la verità era che le sue gambe tremavano incessantemente.
Sapeva di averle fatto male e si sentiva orribile..
..ma cos'altro avrebbe potuto fare?
Stupido stupido stupido Chat Noir, era tutta colpa sua, accidenti!“
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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5 - Wrong choise

 

 

La battaglia della sera precedente era stata una vera e propria agonia per Ladybug, non tanto per l'akumizzato in sé quanto per il tempo che aveva trascorso a fare finta di stare bene, considerando che Chat noir le era stato con il fiato sul collo per tutta sera. Aveva provato più e più volte a tranquillizzarlo, ma quello che le era rimasto appiccicato per tutta la battaglia, rendendo la stessa molto più lunga di quanto non dovesse essere.

 

Per questi motivi, la mattina seguente, Marinette era un vero e proprio straccio.

-Marinette, tesoro, sicura di stare bene?- le chiese sua madre con aria preoccupata -Questa influenza intestinale ti ha proprio stravolta, bambina mia- disse, lasciandole la colazione e un bacio in fronte.

-Mamma, sto bene, davvero- le sorrise la ragazza.

-Va bene..- rispose bonaria la donna -..ma oggi verrai esonerata dalla lezione di ginnastica. Ieri io e tuo padre ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che per oggi va così.-

-Ma mamma..- iniziò Marinette, mentre mesticava un toast alla marmellata.

-No, niente “ma” Marinette..- la interruppe -..non è trattabile. Puoi andare a scuola, ma per l'attività fisica dovrai aspettare la settimana prossima.-

 

“O il prossimo akuma..” pensò la corvina, ripensando alla sera precedente. Forse stare a riposo non era una brutta idea, se non fosse stato per la dimostrazione di scherma. Oggi si sarebbero dovuti sfidare tra di loro e lei si era preparata nelle ultime settimane solo per farsi notare da Adrian. Un lieve sbuffo le sfuggì mentre si alzava dalla sedia.

-Marinette, è solo ginnastica. Perché quella faccia?- le chiese sua madre mentre la fissava, curiosa -Non c'entrerà qualcosa quel ragazzo..Adrian, giusto?-

Marinette divenne rossa come un pomodoro e affrettò un -No, ma va! Che stai dicendo mamma..- quasi urlato -..è che mi piace Adr..CIOE' mi piace la ginnastica, tutto qui-

Sua madre, la fissava a braccia incrociate, ridendo sotto i baffi -Marinette?-

-Sì?- rispose l'altra ancora in paranoia.

-Sei in ritardo per la scuola- le comunicò

-Oh accidenti!- esclamò, catapultandosi verso l'uscita.

 

A quel punto, sua madre non riuscì più a trattenere la risata.

 

 

***

 

 

La notte precedente, Adrian era crollato a letto, stremato dalla giornata appena trascorsa. Essere Chat noir era sfibrante per la sua vita da quattordicenne. Tuttavia la sera precedente, prima della comparsa dell'akuma, aveva avuto una conversazione molto interessante con Marinette. Aveva scoperto che c'era qualcuno nel suo cuore, che lei soffriva per questo, proprio come lui si affliggeva per la sua insettina. Inoltre, aveva visto una Marinette diversa da quella dei banchi di scuola, una fanciulla capace di una grande empatia e in grado di nascondere sentimenti così importanti nel profondo nel suo animo.

 

Perché questo gli aveva dato così fastidio? Come aveva fatto a vederla solo come una ragazzina semplice ed imbranata? Come mai si era svegliato con l'irrefrenabile voglia di scoprire chi fosse il giovane per il cui si struggeva Marinette?

 

Non ne aveva parlato con Plagg, perché dopo le sue ultime allusioni, ne avrebbe solo approfittato per darsi ragione da solo e, sinceramente, non era quello che serviva ad Adrian in quel momento. Arrivò a scuola, consapevole che solo una persona avrebbe potuto rispondere alle sue domande, oltre che a Marinette, ovvero Alya. Ovviamente doveva aspettare il momento giusto per parlare da solo con lei, ma voleva saperne di più e la sua curiosità da gatto andava assolutamente accontentata.

 

 

***

 

 

Marinette era arrivata davanti alla classe assieme alla professoressa Bustier, la quale stava per entrare proprio in quel momento. Lei la guardò facendole capire esattamente a cosa stesse pensando “Marinette, ancora in ritardo?”

La corvina si limitò a seguirla, andando verso il proprio banco ma per poco non sbattè contro Rose, la quale se ne stava lì, impalata davanti a lei, a fissare con fare adorante Lila, la quale teneva banco proprio dal suo posto.

Quando la vide, si girò verso Adrian facendo finta di non averla notata. Evidentemente non voleva cederle il posto.

-Ciao Lila- esclamò allora la corvina, abbastanza forte de attirare l'attenzione di tutti -Vedo con piacere che sei rientrata dai tuoi viaggi.-

-Oh ciao Marinette- le sorrise l'altra -Stavo giusto raccontando di come avevo passato questi ultimi giorni in Egitto, presso l'ambasciata francese..-

-Ah bene..- la interruppe l'altra che intanto si era fatta strada tra i suoi compagni -..ora se non ti dispiace, vorrei sedermi al mio posto per seguire la lezione, grazie.- tagliò corto, conscia di avere addosso gli occhi della professoressa.

Lila non poté far altro che guardarla male, ma giusto per un istante, poco prima di mostrarle l'espressione di sorpresa più falsa del mondo -Il tuo posto! Oh cielo, tutto questo viaggiare deve avermi scombussolata!- ridacchiò l'altra mentre prendeva la sua roba -Mi scusi professoressa Bustier, vado subito a sedermi così da non disturbare più la sua lezione-

-Certo, grazie Lila.- rispose l'insegnante in modo gentile -Ora se siamo arrivati tutti, direi che dobbiamo iniziare la lezione di oggi..-

Marinette si sedette, conscia di avere lo sguardo di Lila puntato sulla schiena.

 

Splendido, proprio oggi doveva tornare a scuola?

 

-Marinette..- la chiamò Alya, sottovoce -..sei stata grande prima!-

-Non la sopporto..- le rispose la corvina, ma la professoressa la guardò male, senza dirle nulla, ma tanto bastò a zittire entrambe.

 

 

***

 

 

Durante il cambio dell'insegnante, Adrian aveva inviato un messaggio veloce ad Alya.

Ho bisogno di parlarti, da sola. Non dirlo a Marinette, per favore”.

L'aveva vista leggerlo, stupirsi e bofonchiare una scusa con la corvina, asserendo che il mittente era sua sorella maggiore che le chiedeva di tenere le sue sorelle quella sera.

Dimmi dove e quando. Ci sarò” le rispose.

Per fortuna aveva deciso di reggergli il gioco.

Dopo la dimostrazione di scherma. Fatti colpire in fretta, così potremo parlare. Grazie mille Alya” scrisse, velocemente mentre Nino gli parlava insieme, ignaro.

 

Si accordò giusto in tempo, poiché un'invadente Lila gli si sedette al fianco, cercando di intavolare un discorso che non gli interessava. Dopo gli avvenimenti avvenuti con Ladybug, aveva cominciato a vederla per quello che era e non aveva piacere nell'avere la sua compagnia, ma era troppo educato per dirglielo. Alzò lo sguardo, nella ricerca di una valido motivo per congedarsi e vide Marinette fissare Lila. Aveva la stessa espressione di quel pomeriggio, in palestra, mentre fissava Chloè che si lagnava su di lui.

 

Perché sembrava così infastidita?

 

Non ebbe il tempo di pensare ad una risposta perché la professoressa di scienze entrò in classe ed iniziò immediatamente la lezione.

 

 

***

 

 

Anche quella giornata era passata relativamente in fretta ma Marinette arrivò comunque molto tesa alla fine. Dopo aver presentato l'esonero, il preside le aveva detto che poteva anche andare a casa e saltare la dimostrazione, visto che non avrebbe comunque potuto parteciparvi, ma rispose che era interessata e che si sarebbe fermata volentieri almeno ad osservare. Alya l'aveva guardata un po' male quando le aveva detto che avrebbe solo osservato e sinceramente non ne capiva il perché ma lei non se ne sarebbe andata per nessun motivo al mondo. Sapeva che quella strega di Lila era venuta a scuola solo per questa dimostrazione di cui Adrian sarebbe stato il protagonista. Non l'avrebbe mai persa d'occhio, né lei né tanto meno Chloè che era fatta della stessa pasta.

Si andò a sedere a fianco alla sua amica, attendendo l'inizio della dimostrazione del suo adorato Adrian. Lo aveva già visto tirare a scherma, ma ogni volta ne rimaneva incantata. Sembrava che danzasse, un ballo potenzialmente letale se i suoi avversari non erano al suo livello. Era inutile, non c'era nulla che non le piacesse se si parlava di Adrian Agreste.

Con la coda dell'occhio vide la sua migliore amica tirare fuori dalla sua borsa la macchina fotografica che usava per i suoi articoli sul LadyBlog.

Si era ricordata!

-Oh Alya..- sospirò, riconoscente.

-Non c'è di che, mia cara.- rispose l'altra, consapevole di quale fosse il motivo di tanta gratitudine -Almeno avrai altre foto da appendere nella tua camera- concluse, facendole un occhiolino.

Marinette rise, leggera. Quella ragazza aveva il potere di metterla sempre di buon umore.

 

La dimostrazione iniziò e la corvina non si rese neanche conto che una figura le si avvicinò da dietro -Puoi farti fare tutte le foto che vuoi, Marinette, ma non lo avrai mai..- le sussurrò Lila, così sottovoce che solo lei la sentì -..fissalo finché puoi perché una volta che sarò la signora Agreste, non lo vedrai mai più, pasticcera- finì prima di allontanarsi, velocemente.

Marinette si voltò, di scatto, pronta a dirgliene quattro, ma Adrian fu così veloce a battere il suo avversario, che non ne ebbe il tempo. Il preside si era appena alzato dalla sedia e aveva appena richiamato l'attenzione della classe.

 

Maledetta doppiogiochista!

 

 

***

 

 

Adrian era talmente sovrappensiero che si dimenticò il programma che aveva preparato per far durare la dimostrazione più di un paio di minuti. Solo quando vide il suo compagno a terra si rese conto di aver già finito.

L'esonero dall'attività fisica di Marinette non ci voleva proprio, non sarebbe mai riuscito a parlare da solo con Alya, almeno non oggi e questo, al suo lato da gatto, non andava proprio. Non poteva nemmeno finire di nuovo a casa di Marinette, non era proprio il caso, due sere di fila. Cosa avrebbe pensato di lui?

Si chinò a porgere la mano al suo avversario mentre il preside creava le coppie con il resto dei suoi compagni.

-Mi spiace signorina Lila, siete dispari. Non credo sia il caso di farla duellare contro Adrian. Cosa ne pensa se la lascio in panchina?- chiese un mortificato Damocles.

-Non si preoccupi, preside, non c'è problema. E poi non potrei mai lasciare la mia amica Marinette da sola- rispose l'altra.

-Che cosa?- urlò Marinette, prima di tapparsi la bocca, imbarazzata. Caspita, adesso si che era visibilmente arrabbiata.

-Contegno signorina Dupain-cheng!- intimò il preside -Va bene signorina Lila, vada pure a sedersi.-

-Certo!- rispose l'altra, incamminandosi.

 

Marinette divenne tutta rossa, scattando in piedi, così in fretta da far bloccare Lila sul posto.

-Non mi serve nessuna compagnia, signor Damocles..- iniziò a dire, mentre si dirigeva verso le attrezzature sportive -..anzi, credo proprio che non sia giusto che Lila salti la prova per colpa mia..- raccolse una spada e un casco, mettendoselo in testa -..e posso provare a dare due colpi di scherma..- continuò -..sempre che Lila non si tiri indietro, ovviamente.- concluse, tirando già la visiera.

La ragazza italiana sembrava sul punto di esplodere dalla rabbia. La vide andare velocemente incontro alla corvina, senza dire una parola.

Il preside provò a fermarle, ma non arrivò in tempo.

Appena Lila si mise in posizione, una rapidissima Marinette le balzò addosso, dandole la prima stoccata e facendola cadere indietro.

-Ops, scusami, per caso non eri ancora pronta?- le chiese, cantilenando mentre le porgeva. L'altra non le rispose e si rialzò, da sola, scacciando la mano con la sua spada.

 

L'attenzione di tutti era ormai su di loro.

 

Lila si mise nuovamente in posa, ma questa volta, fu lei a scattare, costringendo Marinette ad indietreggiare, facendo uno scatto estremamente profondo.

 

Adrian la guardò, incredulo. Non era lei quella che inciampava nei suoi stessi piedi?

 

Lila provò un altro affondo, ma anche questa volta Marinette lo evitò muovendosi di lato e tirandole l'ennesima stoccata.

L'altra non la prese bene.

Adrian la vide girarsi di colpo, cambiare l'impugnatura della spada e dare un colpo con l'elsa al fianco di Marinette. Inevitabilmente la corvina perse l'equilibrio, cadendo sul fianco opposto.

 

Istintivamente, il biondo corse verso la ragazza, per vedere se stesse bene, mentre il preside sbraitava qualcosa sul fatto che Marinette aveva un esonero per cui non poteva fare esercizio, senza curarsi del fatto che la stessa se ne stava lì, pallida come un cadavere, raggomitolata.

 

Adrian si inginocchiò davanti a lei, proprio a fianco di Alya, e il suo cuore perse un colpo.

Marinette era svenuta.









Nota dell'autrice

Ciao a tutti!
Allora, ho deciso di scrivervi perchè d'ora in avanti le date di aggiornamento verrano cambiate. Settimana prossima rientrerò a lavoro, percui aggiornerò solo quando avrò il tempo di scrivere. Questo non vuol dire che non scriverò più, anzi. Sono decisa a concludere entrambe le mie storie e lo farò.
Volevo solo dirvelo, perchè non trovo corretto non darvi spiegazioni.
Detto questo vi saluto e vi aspetto al prossimo capitolo!

Baci baci, 
Lady S

   
 
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