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Autore: LadyPalma    27/04/2020    3 recensioni
Soulmate!AU in cui quando l'anima gemella prova dolore, questo viene condiviso/traslato con l'altra.
| Voleva proprio incontrare quell’imbecille della sua anima gemella, anche solo per vedere che faccia avesse.
“Per un momento è come se… Non so, come se mi avessero… Ehm strappato un occhio.”
Alastor/Dolores | Scritta per la Writing Week di fanwriter.it
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge
Note: Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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Dolore costante



 



Dolores Umbridge aveva una natura autoconservativa: per questo aveva scelto una vita dietro una scrivania e ridotto al minimo le occasioni in cui fosse necessario levare in alto la bacchetta. Non che aborrisse completamente il dolore, è solo che ne provava talmente tanto per via indiretta che non poteva rischiare di averne di più. Un solo millesimo in più e sarebbe morta, si diceva. Ma intanto continuava a soffrire e non moriva mai – come non moriva neanche la sua dannata anima gemella.

 
“La gamba mi si addormenta sempre. Non so, è come se avessi un… arto fantasma.”
 

Mentre la guerra imperversava lei se ne stava buona nel suo angolo di Ministero fatto di fiocchi rosa e timidi gattini, eppure il dolore riusciva a stanarla comunque. Ogni giorno le sembrava di combattere, di cadere e di rialzarsi – sempre con quella costante sensazione che la sua gamba destra fosse finta. Voleva proprio incontrare quell’imbecille della sua anima gemella, anche solo per vedere che faccia avesse.

 
“Per un momento è stato come se… Non so, come se mi avessero… Ehm strappato un occhio.
 

Aveva iniziato a punire attivamente i suoi sottoposti. Che provassero anche altri almeno un quarto di quello che ogni giorno si trovava a vivere lei! Perché dopo qualche anno di stasi in cui era quasi riuscita ad abituarsi, il dolore cronico si era fatto all’improvviso acuto. Era un maremoto in cui ogni nuova onda la ricopriva del tutto lasciandola senza fiato – un maremoto che durava da mesi, ecco la radice del problema.
 

“Mi sento costantemente in trappola… È come se vivessi chiusa in un… baule? Ehm, non so perché ho detto questa parola.”
 

E poi un giorno, senza alcun preavviso, il dolore era scomparso. Aveva raggiunto il suo culmine – un momento di puro terrore in cui le era sembrato di essere colpita da un anatema mortale e poi precipitare nel vuoto per centinaia di metri – e finalmente si era dissolto lasciandola tramortita ma libera sulla sua scrivania. Non le faceva male più nulla – né la gamba, né l’occhio, né la vita. Fu nel pieno possesso di ogni sua facoltà che guidò la missione per recuperare il corpo dell’auror Alastor Moody dopo aver ricevuto una soffiata sulla sua collocazione. Di fronte alla ritrosia di Percy Weasley, si chinò lei stessa per strappare il trofeo a cui ambiva: l’occhio magico, unica porzione di vita in quel corpo in via di decomposizione. Lo staccò con forza – si accorse di quanta solo quando il contraccolpo di quel movimento la fece urlare. Si accasciò a terra e rimase per qualche istante a fissare il cadavere con un occhio sgranato – mentre si massaggiava l’altro irreparabilmente ferito. Il dolore la uccideva, ma non quanto l’orribile consapevolezza.

 
Aveva appena incontrato la sua anima gemella.
 
 




NDA: Flash scritta per la prima giornata della Writing Week di Fanwriter.it a tema Soulmate. Con il prompt dolore: quando l'anima gemella prova dolore, questo viene condiviso/traslato con l'altra.
Il titolo non è il massimo, ma volevo giocare con "vigilanza costante", notando anche la somiglianza tra le parole "Dolore" e "Dolores".

 
   
 
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