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Autore: ShannaInLuv    27/04/2020    4 recensioni
Son passati sei anni da quando Bakugou Katsuki è partito, improvvisamente. Sei anni che nessuno lo vede, lo sente... si hanno sue notizie solo attraverso le imprese eroiche del telegiornale. Eppure, nonostante tutto, Bakugou è tornato: la notizia dell'incidente mortale di Red Riot è arrivata fino all'America. Ma non è solo per quello: alcuni fantasmi del passato andavano eliminati.
( Dal prologo)
«Come stai?»
Come aveva immaginato, Bakugou sbuffò, ringhiando tra i denti. Voltò il capo, guardando la pigra pioggia che cadeva sui marciapiedi, fuori dal bar.
«Non fare domande del cazzo. Cosa vuoi, Todoroki?»
«Il matrimonio di Midoriya e Uraraka.»
TodoMomo| IzuOcha Kacchako | altre possibili ship.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Momo Yaoyorozu, Ochako Uraraka, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'That's the way cookie crumble.'
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Say something, I'm giving up on you
And I am feeling so small
And I will swallow my pride
You're the one that I love
And I'm saying goodbye

(Say something; Christina Aguilera)


 
6. And I'm saying goodbye.

 

Il silenzio tra lei e Deku non era mai stato così palpabile , come se si fosse trasformato in un'enorme muro trasparente dove nessuno dei due osava sporgere una mano verso l'altro. Così pesante da far quasi mancare l'ossigeno.

L'intero ristorante sembrava essere nient'altro che un brusio distante intorno a loro, come effettivamente Ochaco ed Izuku si erano isolati dal resto della sala; e, apparte per i brevi dialoghi su cosa ordinare da mangiare o da bere, non avevano spiccicato parola.

Ochaco si domandava perchè Deku fosse così stranamente  silenzioso? Erano forse le sua parole dell'sms che lo avevano rabbuiato così tanto? Lo aveva messo in allarme? Ochaco pensava semplicemente che doveva parlargli di Bakugou, delle loro chiacchierate e del fatto che lei provasse dei pensieri contrastanti. Niente di grave, credeva - eppure si sentiva così in colpa. Aveva fatto bene a dire quelle cose al biondino esplosivo?

Come se n'era uscita, poi! E il giorno dopo, cercando di migliorare la situazione - cercando di fare finta di niente - invece aveva solo peggiorato tutto. L'aveva notata, quell'occhiata di Bakugou alla "ma che diavolo combini, Faccia-Tonda?", come ai tempi dell'accademia, quando osava baciarlo davanti ai loro amici. E Katsuki la stava per baciare, all'ospedale? No, impossibile! Katsuki la odiava ancora...

Dannazione! Ecco che, con Deku di fronte a lui continuava a pensare a Katsuki...

Izuku si schiarì la voce, attirando la sua attenzione. «Ehi Ochaco, sei stranamente silenziosa.» ridacchiò imbarazzato, giocherellando con i suoi spaghetti e non guardandola negli occhi. lei sarà stata pure distante, ma non che lui avesse un atteggiamento così disinvolto, dopotutto.

«La pattuglia è stata lunga ed estenuante.» si giustificò Uraraka, evitando di fare notare al fidanzato che aveva un'espressione abbattuta più di quando aveva rotto accidentalmente la sua introvabile action figure di All Might. «Tu, piuttosto, tutto bene Deku-kun?»

Midoriya Izuku annuì. «Certo. Sicura sia solo quello? Avevi detto che...» ingoiò la saliva, come se in realtà fosse un enorme rospo difficile da mandare giù. «... dovevamo parlare.»

Ochaco aggrottò le sopracciglia. Ma perchè Deku sembrava così teso? Che gli fosse accaduto qualcosa di brutto? Decise di non parlare di Bakugou, adesso, meglio aspettare un po' e alleggerire la tensione.Voleva prima capire cosa turbasse il suo fidanzato, prima di sganciare quella piccola bomba. «Abbiamo un problema con gli inviti del matrimonio, non sono ancora pronti e il matrimonio è fra tre mesi e-» butto lì, anche se onestamente, al momento il problema degli inviti non gli era minimamente passato per la testa.

«Inviti eh,» borbottò Deku tra sè e sè, alzando finalmente gli occhi verdi, un po' lucidi - o forse era solo l'effetto delle luci al neon del ristorante italiano - e la fissò. «Ochaco-chan, non vorresti rimandare di qualche mese il matrimonio?» sussurrò.

Ochaco battè le palpebre, colta alla sprovvista da quella domanda. Deku sembrava... strano? Lui, voleva rimandare il matrimonio? Lo stesso Midoriya Iuzu che quando gli aveva fatto la proposta aveva scherzato sul fatto che si sarebbero anche potuti spostare in segreto due giorni dopo, se fosse stato per lui?

Il cuore della ragazza perse un battito. Perchè? «E-eh?» balbettò, pensando subito dopo che potesse essere uno scherzo ma, fissando dritto negli occhi il ragazzo, scoprì che Midoriya Izuku era stramaledettamente serio. Conosceva quello sguardo. «Perchè Deku-kun?» bisbigliò.

«Sei stressata... ecco.»  fece lui dopo un attimo di esitazione. «Magari allentare la presa ti farebbe bene. Dico solo di posticipare, un po'.»

Ma Ochaco aveva capito benissimo che era una scusa. Lo conosceva, dannazione, lo conosceva benissimo. Come osava rifilarle una patetica scusa del genere? «Non mi ami più, Deku-kun?» sussurrò - ma abbastanza perchè sentissero solo loro due -, sorprendendosi di essere stata così diretta e brutale.

Izuku spalancò leggermente le palpebre, e poi aggrottò le sopracciglia, come faceva sempre quando stava per piangere. Ma non lo fece, non pianse. «Sei io ti amo, Ochaco?» la sua voce era roca e, quando la tornò a guardare, il cuore della ragazza sprofondò. «Ho sentito quello che hai detto a Kacchan, in ospedale.» chiarì.

Ochaco fu colta alla sprovvista da Deku per la seconda volta nel giro di pochi minuti: Midoriya Izuku così serio e diretto... l'aveva visto con quell'espressione soltanto in rare occasioni. Quando faceva sul serio. Deglutì. L'aveva sentita... dire cosa?

«Deku-kun...» iniziò, ma venne bloccata dal ragazzo.

«Non devi giustificarti, Ochaco. Lui... era una parte importante. Una parte importante persa per nulla, immagino...» Izuku era veramente triste e questo spezzò il cuore di Ochaco ancora. Stava parlando di Bakugou e di quando aveva detto che lo amava, quindi.

Era vero... non poteva semplicemente dimenticare quello che era successo. E quella notte - sia il litigio con Bakugou per via del test, che il momento con Deku - lo avrebbe portato con sè per sempre. Ed era vero che c'era quella parte di lei che era ancora aggrappata in un futuro in cui lei e Katsuki erano rimasti insieme. Ma... erano solo pensieri. C'era Midoriya, lì adesso. Era Midoriya Izuku che avrebbe sposato a distanza di tre mesi. Non pensava davvero che potesse influire così tanto.

«Katsuki non c'entra nulla. Io e te...»

«E se io e te fossimo stati un errore?» continuò, senza freni Deku. «Ci hai pensato, Ochaco? Dimmi che non hai mai pensato a Kacchan al posto mio su quel dannatissimo altare e lascio perdere tutto.»

Davanti allo sguardo di Izuku, Ochaco tremò. Certo che l'aveva pensasto. Ma non osò rispondere, e rimase zitta. Probabilmente, questo ferì Deku più di mille parole. Non riesci proprio a non ferire nessuno, eh Ochaco?

Stava succedendo davvero? Lei e Deku stavano litigando per Katsuki? «Deku, il passato, Katsuki, non c'entrano nulla!» ansimò Ochaco. Doveva rimettere le cose a posto, doveva...

«Non credo di meritarmelo.» ed ecco che le lacrime di Midoriya Izuku uscirono, alla fine. Non curandosi però della gente intorno al tavolo che iniziava a mormorare e ad impicciarsi. «Io ti amo davvero Ochaco! Diamine, lo faccio forse dal primo giorno d'accademia! E non sai quanto voglio che tu sia felice... ti sono stato vicino da sempre.» Ed era vero: Deku c'era sempre stato per lei, come lei c'era sempre stata per lui. Ma a differenza della ragazza, Deku era rimasto anche quando lei era finita nelle braccia di un altro - che non era proprio chiunque, ma il suo rivale- sempre con quel sorriso smagliante.

«Non credo di meritarmi... questo.» Deku si alzò, asciugandosi gli occhi con l'orlo della camicia. Guardò un'ultima volta negli occhi Ochaco, riacquistando la morbidezza che lo avevano sempre contraddistinto. «Voglio ancora bene a te e Kacchan. Ma devi fare chiarezza prima con te stessa. E io non posso stare nel mezzo.»

A quel punto, anche Ochaco stava piangendo. Perchè riusciva ad essere così buono in un momento del genere? Aveva ragione, aveva dannatamente ragione... si sentiva talmente confusa in quel momento, figurarsi come poteva sentirsi lui. E non sapeva cosa dirgli, onestamente. Lei voleva davvero stare con lui ? Certo che lo voleva ma, a questo punto, forse Deku la conosceva meglio di quanto facesse lei? «Dek-»

«Va bene così, Ochaco. Prenditi il tuo tempo ed io mi prenderò il mio.» sfilò delle banconote dalla tasca della giacca e le appoggiò sul tavolo. «E se scoprirai di amare più Kacchan me ne farò una ragione.» E, detto questo, lasciò il locale, ignorando le occhiate che tutti gli stavano lanciando.

«Hai ragione Deku-kun, non te lo meriti.» avrebbe saputo volergli dire, almeno quello. E invece era rimasta zitta come una brava codarda.

***

Una settimana dopo.

«Todoroki-san, Bakugou-san ecco le indicazioni per raggiungere i due covi di criminali, sono collegati. C'è un passaggio segreto qui, dove potrete accedervi di soppiatto.» Momo Yaoyorozu aveva consegnato ai due ragazzi due fascicoli identici. Bakugou li aveva appena letti, continuando a rimanere imbronciato e stravaccato nella poltrona dell'ufficio di Todoroki Shouto con il suo costume da Ground Zero..

«Perfetto, buon lavoro, Yaoyorozu.» la ringraziò Shouto che, al contrario di Katsuki, stava leggendo ogni singolo dettaglio sul foglio. Momo Yaoyorozu ringraziò a sua volta e si dileguò in fretta, dettaglio che Shouto non mancò di cogliere.

«Insomma, che noia metà e metà,» sbuffò alterato Bakugou. «almeno se devo collaborare con te, tanto vale divertirsi un po'.» Fece scoppiettare le sue mani dentro ai guantoni spessi. «Perchè non facciamo saltare tutto in aria e basta?»

«Sarebbe controproducente.» tagliò corto Shouto, ancora con lo sguardo fissò dove Momo era scomparsa. Quanti anni aveva Bakugou, forse tre? Eppure era un eroe professionista tanto almeno quanto lui. Cosa gli avevano insegnato in America? Solo a - citando sue testuali parole- far saltare in aria?

«Sarebbe controproducente? E chi sei, mia madre?» rincarò la dose Katsuki.

Stava mettendo a dura prova la sua pazienza ed era l'ultima cosa di cui aveva bisogno; non adesso, non dopo che per una settimana la sua segretaria si era comportata come se lui fosse la peste, evitandolo, rifiutando i pranzi lavorativi, e tagliando la corda non appena trovava occasione o restavano da soli. Che c'entrasse il suo nuovo ragazzo, quel tipo della Shiketsu? Oppure aveva forse fatto qualcosa di male? L'aveva offesa iin qualche modo?

«Secondo te perchè Yaoyorozu non mi parla?» fece, ad un tratto. Si domandò immediatamente perchè aveva lasciato che le sue parole si esprimessero a voce alta, ricordando che davanti a lui c'era Bakugou e non Deku. Scosse la testa che, nel suo linguaggio silenzioso significava "lascia perdere".

Infatti, l'espressione di Bakugou era stupita. «Eh..?» poi cacciò un ringhiò a metà tra una risata - Shouto non era riuscito a capirlo bene- e si alzò, afferrando malamente i fogli d'istruzione che aveva lasciato cadere a terra. «Non mettermi in mezzo ai litigi tra te e la tua fidanzatina, metà e metà.» sbuffò, procedendo avanti lui.

Per questa volta, Shouto Todoroki lasciò perdere Bakugou e il suo primeggiare,lasciandolo camminare avanti e lo seguì, diretti verso la loro missione. «Non è la mia fidanzata.» sottolineò dopo un po'.

***

«Che palle, erano proprio deboli.» sputò tra i denti un paio d'ore più tardi, Katsuki Bakugou, sulla strada verso il ritorno dell'agenzia di Todoroki. Lui e il ragazzo a metà se l'erano sbrigata in pochissimo tempo, mettendo fuori combattimento tutti i sottoposti e arrestando il capo di quel gruppo di Villain. Non c'era nemmeno stata l'occasione di contendersi i nemici, poichè questi venivano abbattuti con un solo soffio da Todoroki o Katsuki. Non poteva crederci che erano andati entrambi a quell'assurda missione, sarebbe bastato anche solo lui!

Tuttavia, Shouto Todoroki aveva ribadito che era meglio così: non sapevano con certezza il quirk del capo-Villain e, parlando per esperienza personale, era meglio non sottovalutare nessuno. Dopodichè, Todoroki non aveva più proferito parola, nemmeno adesso, che Katsuki stava continuando ad inveire perchè non si era divertito.

«C'è l'avrebbe fatta pure un personaggio secondario, figurati io.» continuava a brontolare. Poi Katsuki lanciò un'occhiata a Todoroki: camminava dietro di lui, lentamente, con le mani nelle tasche e il capo leggermente chino, assorto in qualcosa.

Fece un gesto di stizza. Che stesse ancora pensando alla sua fidanzatina Yaoyorozu? Che palle. Non solo doveva lavorare - collaborare!- con quel tipo, ma doveva anche sorbirsi i suoi depressi atteggiamenti post-litigio di coppia! Come se lui non avesse i suoi problemi a cui pensare!

Grugnì. «Todoroki,» sbottò, sorprendendosi di averlo appellato in maniera così gentile. «leva quel muso, mi fai vomitare. Tu e i tuoi stupidi problemi con la tua fidanzata!» Katsuki riprese a guardare avanti, facendo ondeggiare la testa. Stava per perdere la pazienza, ancora un po' e lo avrebbe riempito di botte.

«Non è la mia ragazza.» replicò Todoroki, calmo . E poi aggiunse: «Si sta frequentando con quel tizio dello Shiketsu.»

«Sto per vomitare.» Katsuki mimò uno strano verso e poi sbuffò. Certo che quel Bastardo a metà si stava proprio rammollendo. Tenere il muso per una cosa del genere... ma poi il pensiero di Bakugou andò ad Ochaco e gli venne istintivo grugnire di nuovo. Beh, ognuno affrontava i propri problemi a modo suo.

Che diavolo sto pensando? «Non ci posso credere!» aveva esclamato Katsuki, rallentando un po' il passo e affiancando Shouto, che comunque continuava a tenere il capo leggermente chino. «Ti fai battere da quella merda dello Shiketsu!» era indignato, davvero. Si domandò perchè quel coglione di buona famiglia non tirasse fuori le palle come nelle battaglie. 

Todoroki sollevò il capo verso di lui, con un'espressione vagamente confusa. «Cosa posso fare io? Sti sta freq-»

Oh dio che gran idiota, commentò Katsuki tra sè e sè. Non sapeva nemmeno perchè stessero parlando di quello ma Katsuki, forse per noia o forse perchè quel Todoroki gli stava facendo girare le scatole - perchè non andava lì e si prendeva quello che voleva?

Perchè non lo fai tu?

Uh, è diverso. E smettila di parlarmi coscienza-Todoroki, non ne sopportare due allo stesso momento.

«Ho capito!» lo interruppe Bakugou, alzando la voce. «Forse non tutti riescono ad aspettare i tuoi comodi.»

«Che intendi?»

Katsuki fece un'altro - ennesimo- verso di stizza. Stava quasi per perdere la calma. «Sei proprio lento,eh?»

A quell'insulto, Todoroki aggrottò le sopracciglia e aprì la bocca per dire qualcosa, ma Katsuki ne aveva abbastanza della lagne di quel ragazzo e lo precedette: «Fammi parlare, idiota.» lo redarguì. «Dico che se tu le dimostrassi qualcosa allora lei non cercherebbe la felicità altrove.»

Si stupì delle parole che stava usando: erano simili a quelle che Kirishima gli blaterava tutto il giorno quando, ai tempi dell'accademia, aveva iniziato a frequentare Uraraka. Le stupide lezioni d'amore di Kirishima Eijirou e Kaminari Denki. Puah!

«Felicità?» ripetè Todoroki, pensieroso. Certo che sei proprio un coglione, pensò Katsuki, evitando di dirlo ad alta voce. Casomai scoppiasse a piangere, dallo stato in cui era - più depresso del solito - si aspettava perfino quella reazione.

«Intendi quello che Momo desidera davvero?» Todoroki stava iniziando a blaterare tra sè e sè come quel fastidioso di Midoriya? «Cosa può essere...»

All Might dammi la forza. «Ma che cazzo!» esplose Katsuki, arrabbiandosi come al solito. La sua vena sulla tempia pulsava come non mai. «Non ti accorgi di quello che succede intorno? Le persone adorano quel tipo di felicità. Quella in cui ti sposi eccetera, quelle porcherie lì, insomma!»

«Matrimonio, quindi?» Todoroki sembrava decisamente un disco rotto e se avesse ripetuto a quel modo anche solo un'altra parola, Katsuki decise che gli avrebbe mollato un pugno talmente forte da sfigurarsi il viso tanto che coda di cavallo non lo avrebbe più voluto definitivamente.

«Potrei comprarle un anello!» concluse Todoroki. Bakugou s'irrigidì e lo scrutò bene. Era buffo, Todoroki: aveva l'espressione seria e fissava un punto impreciso con una strana luce negli occhi. Aveva batutto un pugno sul palmo aperto e la sua espressione era simile a chi aveva avuto un piano ingenioso.

Katsuki gli scoppiò a ridere in faccia, ma Shouto non si scompose. Beh, Katsuki non poteva certo immaginare che alla fine avrebbe deciso di comprarle un anello, nonostante era quello che lui gli aveva appena suggerito. Insomma, c'erano degli step prima, no? Conoscersi, fidanzarsi, andare a letto insieme e poi il matrimonio. Era strano pensare come quell'ingessato volesse bruciare tutte le tappe e saltare alla conclusione. Ma forse, loro, qualche step l'avevano già fatto; tuttavia, Katsuki non voleva di certo impicciarci di quello, quindi non indagò.

Todoroki Shouto lo guardò più serio che mai. «Grazie, Katsuki. Vado a comprare subito un anello.»

Ma è serio?

Katsuki fece finta di vomitare. «Che schifezza.» si voltò le spalle, sbadigliando. «Fa' come ti pare. Io vado a casa, depresso a metà.» lo prese in giro. Davvero aveva appena fatto una battuta amichevole? Lui? A Todoroki,  poi?

Todoroki ridacchiò. «Sei stranamente bravo in questioni sentimentali. Ci vediamo domani!» e Todoroki Shouto corse via: non l'aveva mai visto rilassato come adesso.

Che rammollito.

Prendere quello che si vuole eh, alla fine quel Bastardo a metà lo sta facendo.

E lui? Quando avrebbe preso quello che voleva?

Ad interruppere quel flusso di pensieri - adesso era lui quello depresso- fu la suoneria del cellulare e Katsuki Bakugou rispose velocemente, senza nemmeno guardare il display. «Chi è che rompe?» sbottò, quasi convinto che fosse sua madre. Sarebbe dovuto andare a cena da lei, quella sera.

«Ehm, Katsuki...» era la voce di Ochaco. Lei? Come aveva fatto ad avere il suo numero di cellulare? E, sopratutto, per quale motivo lo chiamava? Pregò che non fosse per qualche strano motivo, ne aveva abbastanza di sentimentalismi, per quel giorno.

«Uraraka.» replicò soltanto, invitandola a proseguire. E velocemente, anche.

«Scusa se ti distrubo, ma... ecco...» la voce della ragazza era roca  e frettolosa. Impaziente, anche. Che era successo. «Si tratta di Kirishima.» sganciò la bomba infine. «Dovresti venire in ospedale prima possibile, Katsuki.»

Più avanti, non avrebbe mai ringraziato abbastanza Ochaco Uraraka per quella telefonata. «Arrivo.» e attaccò.


AngolinoAutrice(?)

EYOOO!
Son tornata!
Infinitamente grata per le visualizzazioni e le recensioni *^* addirittura quattro nello scorso capitolo! Non ripeterò mai abbastanza quanto sono grata perchè è davvero bello tornare a scrivere con qualcuno che ti supporta! Inoltre, mi sto divertendo davvero troppo a scrivere questa storia.... e purtroppo devo darvi una cattiva(?) notizia: nello scorso spazio autrice ho detto che i capitoli sarebbero stati 9+ un epilogo; correzione: ho unito l'ottavo e il nono - perchè altrimenti sarebbero stati troppo corti- e quindi la storia si concluderà nel prossimo, più un epilogo. ( Quindi 9 totali, anzichè 10).
Parlando del capitolo... siete d'accordo con la scelta di Deku? Indubbiamente sta soffendo molto, ma è anche la cosa migliore da fare per lui. Abbiamo già visto quanto Deku tenda a mettere avanti ciò che è giusto, piuttosto ciò che desidera, quindi mi è sembrato abbastanza ragionevole. Curiosità: ho scritto il pezzo di Deku e Ochaco ascoltanto Say Something ( la canzone del capitolo) e mi sono quasi emozionata!
Mi sono divertita anche ad insultare Todoroki ( nonostante sia il mio personaggio preferito) con Bakugou... è stato esilarante, ed è quasi ironico il fatto che sia proprio Katsuki a dare consigli al principino.
Cosa fara Todoroki nel prossimo?
No spoiler, per quanto riguarda la "situazione di Momo!", saprete nel prossimo se avete ragione oppure no!
Come sempre, grazie davvero a tutti e un abbraccio *corro a rispondere alle recensioni* ^^
Shanna!

   
 
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