Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: AkaNagashima    28/04/2020    1 recensioni
« TIKKI SPOTS ON! »
« PLAGG, CLAWS IN! »
Marinette ed Adrien sono i nuovi Ladybug e Chat Noir.
Ma cosa succederebbe se, dietro ai loro Miraculous, ci fosse un passato difficile dovuto ai vecchi supereroi?
Una lotta tra due ex colleghi che continua con le generazioni successive, un Miraculous rimasto nelle mani sbagliate ed una ragazzina che farebbe di tutto per salvare la propria madre dal coma.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sabine Cheng
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3


Parigi 1996

Una giovane Sabine stava sistemando i libri di scuola all’interno del proprio zaino. Ancora non poteva crederci, lei era una supereroina che combatteva il male.. Ma chi era esattamente questo male di cui aveva parlato il Maestro Fu? Le aveva spiegato che la spilla della farfalla era scomparso, perso improvvisamente, e non aveva idea di che fine avesse fatto. Dai suoi racconti aveva capito che fosse uno dei Miraculous negativi della Miracle Box, perché con esso chiunque avrebbe potuto dare vita ad un esercito di pedine, chiunque avesse avuto l’idea malvagia di attaccare e conquistare.
Era preoccupata, in realtà. Sarebbe stata capace di proteggere Parigi?

« Sabine? » la richiamò a sé Tikki, osservandola. « Qualcosa ti preoccupa? »

Voltò lo sguardo verso la nuova amica fluttuante, e sorrise tristemente, abbassando subito dopo lo sguardo. Doveva parlargliene? Probabilmente era l’unica con cui si sarebbe potuta sfogare in quel frangente, non poteva rivelare a nessuno la propria identità, o sarebbe stato un guaio.
Ricordava le parole del Maestro: « Se qualcuno dovesse scoprire la tua identità sareste entrambi in pericolo. Ricordati, Sabine, non devi rivelare a nessuno chi sei davvero. »
Quindi non poteva certamente raccontarlo ai propri genitori, prima di tutto l’avrebbero presa per pazza.

«Oh Tikki.. »
sussurrò, aprendo le mani a coppa per farla sedere su di esse. « Non sono sicura di farcela.. e se fallisco? E se non fossi capace? E se.. »

« Io so solo una cosa, Sabine. Se il guardiano ti ha scelta, significa che ti ha osservata ed ha capito che sei tu la sola ed unica Ladybug. Tutti sbagliamo, all’inizio, ma fa parte del gioco, no? »

Sorrise, avvicinandola al viso e dandole un lieve bacio sulla fronte dove si trovava una pallina nera. Tikki ridacchiò contenta di ricevere certe attenzioni, e la lasciò stare. Tutto sembrava così tranquillo e perfetto, adesso, perché Sabine Cheng ci avrebbe provato davvero. Era solo una ragazzina, ma niente e nessuno poteva più fermarla
.



Parigi 2017

Fortunatamente la mattinata era volata, Marinette era decisamente stanca di arrovellarsi il cervello, e poteva attaccare Chat Noir solo la sera, perché era convinta che lui la stesse aspettando. Il nuovo eroe era sicuramente mosso dal precedente, quindi entrambi combattevano per tenersi il Miraculous della distruzione, e per lei sarebbe stato complicato non potendo chiedere aiuto a sua madre.
Sabine Cheng sembrava non migliorare, ma nemmeno peggiorare. Alla ragazza andava bene così, per adesso, ma doveva assolutamente unire i due Miraculous così da farla riprendere e tornare in piedi. Non sarebbe diventata nuovamente Ladybug anche una volta sveglia, aveva già deciso di posare i Miraculous da una parte, ma non era quello l’importante.
Sospirò affranta uscendo dall’edificio scolastico e trovandosi davanti Luka Couffaine.
Anche lui era un suo amico intimo, per cui provava un affetto indescrivibile. Fratello maggiore di Juleka, che si trovava nella sua stessa classe, aveva cominciato da poco ad esibirsi in giro per la Francia con la propria chitarra, essendo un musicista talentuoso. Sapendo questo aveva chiesto direttamente alla ragazza di confezionargli degli abiti, e spesso si trovavano da soli in camera della ragazza a studiarne i dettagli, e lui faceva da manichino personale. Si era completamente dimenticata che quel giorno avrebbero dovuto collaborare per un nuovo vestito, che idiota.

« Luka, è tanto che aspetti? » domandò, andandogli incontro.

« Oh no, non preoccuparti. Sono appena arrivato! »

Viaggiava perennemente con la bicicletta, come sua sorella minore, e quando dovevano collaborare le dava sempre un passaggio a casa, infatti teneva con sé due caschi, non si poteva mai sapere. Marinette gli sorrise dolcemente, come avrebbe fatto con tutti in una determinata occasione, ed afferrò volentieri il casco.
Sperava che concentrarsi su qualcosa di diverso avrebbe cancellato la sua continua ansia per quella sera.

« Marinette, già te ne vai!? » le urlò Alya dalla cima delle scale. « Sei sempre di fretta, ragazza. »

« Mi dispiace, Alya. Mi ero dimenticata che dovevo aiutare Luka! » annunciò, sorridendo imbarazzata.

L’espressione dell’amica cambiò da scocciata a maliziosa. Continuò così anche mentre si salutavano e Marinette scomparve insieme a Luka. Sapeva, o meglio aveva capito, che Luka Couffaine provava qualcosa per la sua migliore amica, e doveva ammettere che un ragazzo come quello non le avrebbe fatto certamente male, ma c’era anche qualcun altro che mirava alla ragazza..



[ . . . ]



Parigi 1996

« Fammi capire, dunque.. tu leggi costantemente o disegni? » domandò il Kwami nero, guardandolo perplesso. « Nient’altro? »

Il nuovo Chat Noir, Gabriel Agreste, alzò lo sguardo, osservando la creatura fluttuante con una nota di fastidio per essere stato interrotto. Non capiva perché quel coso dovesse seguirlo ovunque e parlare costantemente, lui apprezzava decisamente il silenzio, ma con lui sembrava essere una richiesta inopportuna.

« E cosa dovrei fare, quindi? »

« Non saprei, qualsiasi cosa! Andiamo, hai 16 anni e te ne stai sempre a leggere o disegnare modellini. » borbottò. « Dovresti pensare a divertirti, ragazzo. Non hai qualche amichetta da frequentare? »

Amichetta? Perché un Kwami avrebbe dovuto insegnargli la sua vita adolescenziale, magari consigliargli di andare fuori a divertirsi con qualche ragazza. Aveva capito che quelle creature avevano 2000 anni di vita alle spalle, ma che dovesse incitarlo a fare determinate cose faceva già ridere così.

« Oh, per l’amor del cielo! »


« La ragazzina che hai salutato prima, non è male. »

« Parli di Emilie..? » domandò, e Plagg notò subito un leggero cambiamento nel modo di fare del padrone. « Ma no.. è solo un’amica. »

« Già, ed io sono il Kwami del drago. »

Gabriel storse il naso davanti a quella battuta decisamente sarcastica, e decise di ignorarlo bellamente. Emilie era.. tutto e niente. La trovava meravigliosa, gentile col prossimo, sorridente. Al contrario di lui sapeva essere altruista, mentre Gabriel era sempre freddo e calcolatore, s’infastidiva facilmente.

« Oppure c’è sempre l’altra tua amica, quella coi capelli blue. »

« Sabine? Lei è un’amica d’infanzia, niente di cui allarmarsi. » precisò, eppure era l’unica con cui si sentisse a proprio agio nel parlare.

« Quindi non sei preoccupato della nuova questione supereroe? »

« Io, preoccupato? Assolutamente no. Non vedo l’ora di potermi trasformare e darle di santa ragione. »




Parigi 2017

Non era riuscito a seguire molto la lezione. Era preoccupato, invero, per la questione Miraculous, perché quella sera avrebbe dovuto cercare ed affrontare Ladybug in un faccia a faccia per la prima volta. Ma c’era dell’altro, e quell’ulteriore preoccupazione si chiamava Marinette Dupain-Cheng, la sua amica d’infanzia che gli sedeva alle spalle durante le lezioni. Sembrava persa in un mondo tutto suo e riusciva ad immedesimarsi sulla sua preoccupazione costante in merito a sua madre, ancora addormentata in quel coma profondo. Non aveva idea di come avrebbe reagito lui davanti ad una situazione del genere, e sperava di non trovarcisi mai..
Inoltre aveva ben speravo di trovare un momento adatto, ma soprattutto il coraggio, per dichiararsi alla sua amica. Oltre alla propria timidezza, Adrien doveva fare i conti con qualcosa di più grande, perché proteggere un Miraculous non era decisamente facile per un ragazzo della sua età. Aveva solo 16 anni.
La campanella finalmente suonò, ma quando si voltò per parlarle, Marinette era già scomparsa chissà dove. Nemmeno Alya lo sapeva di preciso, perché la ragazza era stata abbastanza veloce da sparire completamente agli occhi di tutti.
Sospirò affranto, deciso ad alzarsi per cercare almeno di raggiungerla per come poteva, ma venne fermato dalla professoressa che desiderava scambiare due chiacchiere con lui.
Dopo qualche minuto riuscì finalmente a districarsi dalla situazione e correre alla porta d’uscita dell’edificio scolastico, ma la giornata non era decisamente dalla sua parte, perché Marinette stava già andando via in sella ad una bici salutata da un’Alya decisamente maliziosa.

« Che diamine.. e Marinette? »

« Se n’è appena andata in sella alla bici di Luka, dovevano lavorare insieme. »

Luka? Quel Luka!? Digrignò i denti per un attimo, poi la sua improvvisa furia si spense così com’era cominciata dal niente. Luka Couffaine era interessato alla sua Marinette? E lei? Lo ricambiava? Se fosse successo sarebbe stato un colpo troppo grande per lui.
Non dovette fare altro che abbassare la testa e salire sulla macchina che l’avrebbe accompagnato a scherma.



[ . . . ]



Passarono tutta la giornata dietro al modello ed alle stoffe che dovevano utilizzare. I colori che più si addicevano alla serata del ragazzo ed al suo aspetto. Luka aveva i capelli neri con dei riflessi blu, quindi era bene concentrarsi su questi colori, oppure cercarne di completamente diversi. Fortunatamente, come aveva ben sperato in precedenza, questo suo concentrarsi su altro l’aveva aiutata a non pensare a quella sera. Girava intorno al ragazzo per prendere le misura, per controllare che tornasse tutto, mentre Luka restava tranquillo ed immobile, sorridente come al solito.

« Dimmi un po’, Marinette.. » parlò improvvisamente. « C’è qualcosa che ti turba? »

Era già la seconda persona che glielo domandava, quella mattina. Era così facile leggerla? Sospirò, fermandosi ed abbassando le braccia. Guardava a terra, adesso. Non voleva pensarci, eppure le persone facevano di tutto per farla tornare a quei pensieri su cui non voleva restare per troppo tempo. Voleva fare ciò che doveva, adesso.. alla questione Miraculous avrebbe pensato successivamente.
Luka capì immediatamente che non avrebbe dovuto domandare e si voltò completamente verso di lei, prendendole le mani che ancora trattenevano il metro giallo da sarta e portandole al petto.

« Sai che con me puoi parlare di tutto, vero? »

La ragazza sbattè le palpebre, adesso decisamente imbarazzata, oltre che onorata certo. Sapeva che con Luka poteva essere se stessa, ma nemmeno a lui poteva raccontare della faccenda di quei gioielli, perché era un segreto di famiglia, e come tale doveva rimanere. Tutti conoscevano Chat Noir e Ladybug, a Parigi, perché per anni avevano protetto la città, ed improvvisamente erano scomparsi insieme a Papillon ed avevano smesso di parlarne. Era troppo presto per farli tornare sulla bocca di tutti.

« Lo so, Luka. » confermò sorridendogli. « Ti ringrazio.. »

Il moro le sorrise e fece qualcosa che Marinette si aspettava ancora meno. In poco tempo la distanza tra loro si dimezzò, fino a scomparire, e le labbra del moro erano sulle proprie in un leggero bacio a stampo. Non rispose, perché non aveva intenzione di farlo, ma nemmeno lo cacciò per paura di ferirlo. Lei voleva bene a Luka, ma per lui provava solo una profonda amicizia ed una profonda ammirazione.
Fino a quel momento non avrebbe mai creduto di essere baciata da qualcuno che conosceva, ma senza nemmeno rendersene conto la sua mente volò su Chat Noir e su quel suo sguardo enigmatico, ed il cuore prese a galoppare.
La consapevolezza di quel pensiero la sconvolse e la rese maggiormente vulnerabile, tanto che successivamente a quel bacio, dai suoi occhi caddero calde lacrime di preoccupazione che Luka fraintese immediatamente.

« M-Marinette.. » la chiamò, preoccupato. « Mi dispiace, non credevo che.. »

Dal momento di sconforto non riuscì nemmeno a rispondere al povero ragazzo che era rimasto di sasso davanti a quel pianto improvviso, mentre Marinette aveva lasciato la presa sul metro da sarta ed era crollata a terra, con le mani aperte davanti agli occhi inondati di lacrime. Faceva male. Ma non il bacio di Luka, bensì quella improvvisa consapevolezza, il suo cuore batteva all’impazzata per il suo nemico e faceva maledettamente male. Sua madre non poteva nemmeno aiutarla dandole qualche consiglio, e dubitava che i Kwami potessero capirla. Era completamente sola ed aveva solo 16 anni, un’età in cui avrebbe voluto solo sentirsi libera.
Luka se ne andò.
Marinette non si accorse di niente finchè Tikki non uscì allo scoperto nel tentativo di calmarla. Era inconsolabile, completamente andata, e la piccola Kwami era altrettanto disperata non sapendo come consolare una persona che aveva appena scoperto di provare il sentimento sbagliato nei confronti di colui che doveva odiare e disprezzare.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: AkaNagashima