L'ultima notte
Le lacrime presero a scendere e per un po' non si fermarono come un fiume in piena, ma voleva dimostrarsi forte così se le asiugò e riprese il volo verso casa.
Appena arrivò a casa vide che le luci erano tutte spente; sua madre era già andata a dormire probabilmente, invece era là che lo attendeva sulla soglia con quel viso stanco e smorto dopo lunghe battaglie, Gohan la strinse forte a sé con l’unico braccio che gli rimaneva.
Lei ebbe il sentore che quello sarebbe stato l’ultimo abbraccio di suo figlio e scoppiò a piangere e lui le sussurrò dolcemente che le voleva bene e che lei avrebbe dovuto essere felice anche senza di lui e di prendersi cura di Videl.
Fu lui a staccarsi per salire nella stanza che ormai da due anni condivideva con Videl, ignara della sua scelta, dormiva già.
Lui andò nel bagno adiacente e si fece una doccia dopo una dura giornata di allenamento.
Tornò in camera e i suoi occhi furono catturati da quei capelli spettinati sul cuscino, dal suo sorriso come se stesse sognando qualcosa di bello, dalle sue labbra cosi nivee e da quei lineamenti perfetti. Sembrava una dea.
Dolcemente si avvicinò a letto e con un bacio la svegliò, assonata gli sorrise e ricambiò il bacio.
Un bacio che si prolungò per molto finché i due non si guardarono negli occhi e ognuno sembrava leggere nell’anima dell’altro. Cosi continuarono a baciarsi e a cercarsi come anime che avevano dovuto aspettare millenni: corpi nudi senza difese, ma solo loro che sentivano dei fulmini di passioni arderli dentro e che scomparivano in una danza finché non si amarono al culmine e poi ancora e ancora fino a quando stanchi non si addormentarono.
Fu l’ultima volta che fecero l’amore, il mattino seguente Gohan andò incontro al suo destino.