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Autore: FairyCleo    03/05/2020    2 recensioni
Dal capitolo 1:
"E poi, sorprendendosi ancora una volta per quel gesto che non gli apparteneva, aveva sorriso, seppur con mestizia, alla vista di chi ancora era in grado di fornirgli una ragione per continuare a vivere, per andare avanti in quel mondo che aveva rinnegato chiunque, re, principi, cavalieri e popolani".
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Goten, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non può essere vero

 
Non poteva essere vero.
Non poteva.
Non poteva accettare che quella fosse la realtà, che le cose fossero davvero come aveva indicato Vegeta, che l’accusa pronunciata dalle labbra di un uomo delirante per la febbre corrispondesse a verità.
Eppure, lo aveva visto con i suoi occhi e lo aveva sentito nelle ossa e nei muscoli: nello stesso istante in cui la madre dei suoi figli aveva cessato di esistere, nel momento in cui l’unica donna della sua vita era svanita nel nulla, la sua forza e il suo vigore erano aumentati, e le due cose non potevano non essere correlate.
 
“Ma cosa… Cosa è successo a Chichi? Lei non… Lei… Lei…”.
 
Trunks non riusciva a proferire una frase di senso compiuto. Il suo cervello di bambino non era in grado di darsi una spiegazione. Chichi non stava bene, era gravemente malata, ma era lì davanti a lui, c’era stata fino a qualche minuto prima, e poi era sparita. Eppure, razionalmente, sapeva perfettamente che le persone sparissero nel nulla.
Aveva paura, il piccolo mezzo-saiyan dai capelli color lillà: se fosse sparito anche lui? O, peggio ancora, se fosse sparito il suo papà e si fosse ritrovato lì, completamente solo e sperduto? Non voleva stare accanto a Goku, non poteva farlo. Quell’uomo gli piaceva sempre meno, quell’uomo gli faceva paura. E sapeva che la sua era una paura irrazionale, ma era vera e tangibile. Vera come il fatto che una donna fatta di carne e ossa, una donna che chiamava “zia” fosse sparita davanti ai suoi occhi, esattamente come era successo alla sua mamma.
 
“Ma-mammina! Dove sei? Mammina, DOVE SEI?”.
 
Goten urlava disperato mentre cercava, invano, sua madre sotto le coperte ancora calde. Gli occhi velati dalle lacrime gli impedivano di vedere chiaramente quello che aveva davanti, e poteva anche essere che lei – per una ragione sconosciuta e inspiegabile – si fosse rimpicciolita e che lui non fosse in grado di vederla.
 
“Mamma… Dove sei? Le persone non spariscono in questo modo! Dove ti sei nascosta, mammina, dove?”.
 
“Goten, smettila…” – Goku si era avvicinato a suo figlio, poggiandogli una mano sulla spalla – “Tua madre non è più qui…”.
“MAMMINA!” – continuava a chiamare lui, scavando tra le coltri.
“Goten… Ti prego…”.
“MAMMA!”.
“Figliolo…”.
“SMETTILA! LASCIAMI STARE! IO DEVO TROVARLA! DEVO TROVARE LA MIA MAMMA!”.
“ORA BASTA, GOTEN! BASTA”.
 
Lo aveva preso per le spalle, scuotendolo con una forza fin troppo eccessiva. Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, sentiva di essere sul punto di perdere il controllo di se stesso: perché suo figlio si rifiutava di ascoltarlo?
Goten lo guardava con gli occhi colmi di terrore, incapace di muovere anche solo un muscolo.
Suo padre aveva gli occhi iniettati di sangue e lo stringeva forte, troppo forte, così forte che le sue piccole spalle avevano cambiato colore, diventando bianche per via della pressione di quelle forti mani.
 
“Ora smettila. Stai buono”.
“Papà…” – era intervenuto Gohan, ripresosi dallo shock di aver visto sua madre scomparire – “Papà… Gli stai facendo male”.
“Goten, tua madre non c’è più! Devi accettarlo! Smettila di comportarti in questo modo!” – sembrava che non lo avesse neanche sentito.
“Papà… Ti prego…”.
“Mi stai facendo male…”.
“Lascialo andare. Adesso”.
 
Ansimante, divorato dalla febbre, Vegeta non si era lasciato sconfiggere dalla fatica e li aveva raggiunti, intimando a Goku di lasciar andare suo figlio.
Aveva gli occhi lucidi, la fronte imperlata di sudore, e il fatto di essere solo in biancheria intima aveva evidenziato la sua innaturale magrezza, ma il principe dei saiyan non aveva perso neanche un briciolo della grinta che lo contraddistingueva. Aveva il fuoco negli occhi, il fuoco di chi era disposto a tutto pur di difendere qualcosa di suo. E Goku, in quel momento, aveva messo addosso le zampe a qualcosa che per lui aveva un valore inestimabile.
 
“Lascialo. Immediatamente”.
 
Era come se si fosse appena svegliato da un incubo, Goku. La voce ferma e tonante di Vegeta lo aveva fatto uscire dallo stato in cui era piombato e sembrava che solo in quel momento si fosse accorto di quello che aveva fatto: spaventare a morte suo figlio.
 
“URCA! Goten… Figliolo… Mi dispiace tanto”.
 
Il suo dispiacere era sincero, e vedere il terrore e la delusione negli occhi del suo bambino era stata l’esperienza più dolorosa che avesse vissuto sino a quel momento.
 
“Come ho potuto perdere il controllo in questo modo? Ho terrorizzato a morte mio figlio, e dopo che aveva assistito alla sparizione di sua madre. Chichi… Mi dispiace tanto”.
 
“Vattene” – gli aveva intimato Vegeta, questo mentre Goten e Trunks gli si avvicinavano, spaventati e in apprensione per lui – “Lasciaci in pace, Kaharot”.
 
Aveva cercato appiglio nello sguardo di Gohan, ma suo figlio era troppo confuso e smarrito per poterlo sostenere.
Goten lo aveva ripudiato, scegliendo di rifugiarsi all’ombra di Vegeta e Trunks… Cosa avrebbe potuto aspettarsi da lui, se non che corresse da suo padre? Quello che era appena capitato era perfettamente naturale, era giusto. Lui era di troppo. Lui era l’intruso, lui era il nemico. E, purtroppo, non poteva non essere vero.
 
“Papà… Ascolta, non ti puoi comportare così. Che cosa ti è preso?” – Gohan sembrava aver riacquistato un minimo di lucidità e, con essa, la volontà ferrea di non schierarsi dalla sua parte. O, almeno, così era parso a Goku.
“Io… Non lo so, figliolo. Mi dispiace”.
“Va bene, non importa… Ma dobbiamo mantenere la lucidità… Non è il momento di perdere il senno… Anche se la mamma… Se lei…” - Non aveva potuto continuare a causa del nodo che gli si era formato in gola. Gohan non era stato in grado di proteggerla, di tenerla lì con loro, e il senso di colpa lo stava divorando – “Ma non possiamo dividerci, Vegeta. Non è giusto”.
“Possibile che tu non abbia ancora capito?” – gli aveva detto il principe, ansimando, cercando di rimanere sveglio, vigile – “Lui ci sta prosciugando… Lui ci sta… Ci sta facendo questo… AH!”.
 
Non aveva retto ulteriormente, ed era caduto faccia a terra, impattando violentemente contro il pavimento.
 
“Papà!”.
“Vegeta!”.
 
Quella volta, Goku si era rifiutato di soccorrerlo. Quella volta, Goku era rimasto indietro, immobile, a osservare Trunks e i suoi due figli che si prendevano cura di chi li aveva accuditi sino ad allora.
Era di troppo. Ed era una minaccia. Vegeta aveva ragione, doveva sparire, andare via, raggiungere un pianeta al limite del sistema solare e lasciarsi morire di fame e di sete. Lui lo aveva detto, tempo addietro, lo aveva detto a tutti, ma nessuno gli aveva creduto: aveva detto che la Terra, senza di lui, sarebbe stato un luogo più sicuro. Aveva detto a gran voce che, se fosse tornato in vita, terribili sciagure si sarebbero abbattute sul loro mondo. L’indovina glielo aveva detto chiaramente, quella volta, tanto tempo fa: lui poteva essere la salvezza e la rovina di quel sasso rotondo che amava così immensamente.
 
“Io… Io devo andare via…” – aveva sussurrato, tremando – “È meglio così…”.
“Papà! Papà! Mi stai ascoltando? Vieni qui! Non riusciamo a sollevarlo! Vegeta è troppo pesante per noi… Papà… Ti prego…”.
 
Ma Goku sembrava non averlo neanche ascoltato. Era deciso ad andare via, a liberarli della sua presenza ingombrante, di tenerli al sicuro.
 
“Papà… Ti prego…” – Gohan gli era comparso davanti all’improvviso e gli aveva poggiato entrambe le mani sulle spalle. Quel gesto era così sconsiderato! Che cosa voleva? Fare la fine di sua madre? Era forse impazzito?
“La-lasciami figliolo… Lasciami… Ti prego”.
“Papà… Ti prego, calmati… E guardami: non è colpa tua. Non può essere vero. E, anche se fosse, abbiamo bisogno di te”.
 
Continua…

 
Ragazze/i,
eccomi qui con questo capitolo di passaggio. Goku comincia ad avere mille dubbi. Vegeta lo odia sempre di più accusandolo di essere la causa di tutte le loro sofferenze, e i ragazzi… Be’, li avete visti. ;)
Chi sarà mai questa indovina? E perché pensa questo di Goku?
Lo scopriremo, prima o poi.
Buona fase 2 (mi raccomando, fate le/i brave/i) e a presto!
Un bacino
Cleo

 
   
 
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