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Autore: la_pazza_di_fantasy    05/05/2020    1 recensioni
Gwen è una normale ragazza che non vede l'ora di poter andare al college per studiare le stelle da lei tanto amate.
Però l'arrivo di tre ragazzi nella sua scuola le sconvolgerà totalmente la vita e la farà dubitare del suo migliore amico di una vita.
Per Gwen inizierà così la lotta contro il Chaos che vuole distruggere le stelle.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gwen guardò il cielo stellato sorridendo. Le era sempre piaciuta l’astronomia e non vedeva l’ora di poter entrare al college per studiarla come si deve. Dal tetto del Vittoriano c’era una bella vista si, ma la maggior parte delle costellazioni più belle non si vedevano per via delle nubi o dell’inquinamento luminoso.
Gwen avrebbe davvero voluto vivere in campagna, almeno li sarebbe riuscita ad ammirare le sue amate stelle senza problemi. Non come li che se beccata sul tetto finiva per essere sgridata e senza colazione il giorno dopo.
Quei pensieri fecero ricordare alla ragazza che doveva assolutamente tornare nella sua camera prima di rimanere li tutta la notte e poi faticare il giorno dopo per svegliarsi.
Fece piano mentre scendeva dal tetto per non svegliare nessun altro dei bambini, o ragazzi sfortunati come lei, che dormivano. Riuscì ad arrivare nella sua camera senza troppi intoppi e tirò un sospiro di sollievo. Guardò verso la sua finestra e si rattristò. Al Vittoriano ogni camera aveva minimo una finestra e lei era stata la più sfortunata di tutti: la sua finestra dava sulla palazzina affianco al vittoriano e l’unica cosa che Gwen riusciva a vedere dalla sua unica finestra erano i mattoni rossi dell’edificio.
La ragazza si buttò a peso morto sul suo letto da materasso duro, meglio di niente, e subito chiuse gli occhi e si addormentò per la stanchezza. Essendo una delle più grandi, anzi la più grande, era costretta a svolgere tutti i compiti delle donne che li accudivano. Al Vittoriano avevano bisogno di un aumento del personale, ma la signora Smith si faceva andare bene anche sfruttare i ragazzi più grandi.
Gwen non vedeva l’ora di andare al college anche perché sarebbe definitivamente uscita da li. Comunque la ragazza non aveva mai capito come mai nessuno l’avesse adottata in tutti quegli anni. Era al Vittoriano da quando era nata, almeno così le aveva detto la Smith, e molti ragazzi avevano passato li solo pochi mesi prima di essere portati via da una famiglia amorevole.
Cosa aveva lei di diverso non lo sapeva, ma ormai era troppo tardi per trovare una famiglia adottiva.
 
Gwen si svegliò per colpa della sveglia che continuava a suonare sul suo comodino avvisandola che se non si fosse alzata sarebbe arrivata nuovamente in ritardo a scuola. La ragazza, seppur con malavoglia, si alzò e si vestì per poi scendere a fare colazione. Seduti al grande tavolo che usavano per colazione, pranzo e cena c’erano solamente un terzo dei ragazzi del Vittoriano, la gran parte di loro infatti erano piccoli quindi o non andavano a scuola o entravano alle otto e mezza. Gwen li invidiava veramente quei bambini, quanto avrebbe dato per dormire anche solo un poco in più.
Finì velocemente il suo cappuccino con due biscotti al cioccolato e uscì subito dall’edificio diretta verso la sua scuola, era in orario ma sapeva perfettamente che sarebbe accaduto qualcosa che le avrebbe impedito di arrivare in orario a scuola.
Come volevasi dimostrare infatti fu bloccata vicino all’incrocio che la separava dalla sua scuola per via di un’incidente stradale. Possibile che non riuscisse una volta a non trovarsi in ritardo? A quanto pareva no. La ragazza fu costretta ad aspettare un quarto d’ora buono prima che gli agenti la facessero passare e poi fu costretta davanti alla scuola ad aspettare la fine della prima ora per poter entrare nell’edificio con tanto di ramanzina del preside al quale cercò anche di spiegare la situazione. L’uomo non ne era sembrato tanto convinto, ma l’aveva lasciata andare in classe mentre guardava fuori dalla finestra controllando se ci fosse veramente stato un incidente li vicino.
Gwen entrò in classe a testa bassa e corse subito verso il suo posto, vicino il muro ovviamente, per poi uscire in fretta e furia quaderno e penne.
-dov’eri finita?- le chiese subito il ragazzo moro al suo fianco guardandola preoccupato. Quel giorno sembrava leggermente agitato.
-non ci crederai mai- sbottò la ragazza facendo nascere sul volto di Darren un sorriso e facendolo leggermente rilassare.
-cosa? La Smith ti ha di nuovo beccata sul tetto?- le chiese Darren con un sorriso mentre il professore entrava in aula.
-magari! Ero in orario e sono stata bloccata da un’incidente a due passi da scuola-
-oddio non ci credo!- disse il moro scoppiando a ridere e facendo sorridere anche la castana al suo fianco.
-il preside era abbastanza scettico-
-e ci credo! Solo a te capitano ste cose Gwen!- disse Darren che ricevette un’occhiataccia da parte del professore.
-e io vorrei che non succedessero!- borbottò la ragazza aprendo il quaderno e iniziando a prendere appunti di quello che il professore stava scrivendo alla lavagna mentre Darren la guardava.
-cosa c’è?- chiese dopo un po’ la ragazza senza staccare gli occhi dalla lavagna.
-ti fidi di me?- chiese Darren facendo corrugare la fronte della ragazza.
-certo che si! Sei il mio migliore amico, o meglio l’unico amico che io abbia mai avuto!- disse la ragazza sorridendogli.
Darren era stata la prima persona che le si era avvicinata durante i primi anni di scuola. Entrambi i ragazzi si conoscevano da sempre ormai e Gwen si fidava davvero tanto del suo migliore amico. Per un certo periodo aveva anche avuto una cotta per il bel moro, e forse non le era ancora passata. Ma non capiva veramente il perché di quella domanda.
-come mai?- chiese infatti la ragazza curiosa.
-niente, volevo solo sentirtelo dire- disse il ragazzo sorridendole e voltando lo sguardo finalmente verso il professore.
Gwen distolse un attimo lo sguardo dal professore per puntarlo verso la finestra dall’altro lato della stanza e fu in quel momento che si accorse di qualcosa di diverso nella sua classe.
Tirò una gomitata a Darren che alzò lo sguardo verso di lei abbastanza confuso.
-perché ci sono tre tizi che non ho mai visto prima?- chiese la ragazza indicando con la testa verso i tre banchi infondo alla classe con tre ragazzi che Gwen non aveva mai visto prima.
-sono nuovi, arrivati oggi. Fanno una specie di scambio culturale- le rispose Darren per poi riportare lo sguardo verso il professore.
Gwen invece guardò in direzione dei tre ragazzi. Fu in quel momento che il biondo incrociò lo sguardo con il suo e Gwen credette di perdersi in quelle due pozze azzurre.








Angolo Autrice
Mi dispiace per non aver pubblicato subito questo capitolo, ma la revisione sta andando molto lentamente.
A presto,
la_pazza_di_fantasy

 
   
 
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