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Autore: Nao Yoshikawa    05/05/2020    7 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20 - Una tranquilla giornata in spiaggia

Aziraphale non amava passare ore sotto il sole, la sua pelle pallida rischiava di bruciarsi facilmente. Ma per accontentare El e dato il caldo atroce, aveva fatto quel piccolo sforzo. E poi, leggere sotto un ombrellone sapeva essere molto rilassante. Crowley non amava l’acqua, motivo per cui, al contrario di suo marito, adorava arrostirsi al sole come una lucertola. Per Aziraphale sarebbe stato molto più facile se solo Crowley non avesse attirato tutte quelle attenzioni. Portava come sempre gli occhiali da sole e il suo striminzito costume rigorosamente nero. Tante donne – e anche parecchi uomini in verità -  gli lanciavano sguardi che lasciavano ben poco spazio all’interpretazione. Aziraphale fingeva di non vedere, ma in verità i suoi occhi da angelo scorgevano tutto, anche mentre leggeva.
El era appena uscita dall’acqua, con addosso il suo costume viola, fradicia d’acqua e per niente disturbata dalla sabbia bollente, correva gettando quest’ultima addosso alle persone.
«Papà, papà!» gridò agitando le braccia.
«El, non devi correre in spiaggia!» la rimproverò, imbarazzato nell’avere tutte quelle occhiate addosso. El scosse la testa, bagnandolo di goccioline d’acqua salata e dopodiché la bimba guardò con interesse Crowley.
«Papà dorme? Non si scotta?»
«No tesoro, non si scotta perché è un serpente infido», sbottò, più acido di quanto avrebbe voluto. In fondo Crowley non stava facendo niente di male, non era colpa sua se tutti lo guardavano con interesse. Dopo qualche istante, El ebbe la geniale idea di svegliarlo saltandogli addosso.
«Ah!» Crowley sussultò nel sentire il suo corpicino gelido contro il proprio. «Porc-EEEEL! COSA TI SALTA IN MENTE?!»
«Oh, ma sei bollente!» esclamò lei divertita. «Mi abbracci?»
Non era il risveglio che Crowley avrebbe desiderato, ma se El gli chiedeva così dolcemente di abbracciarlo, poteva passare sopra al freddo. La strinse forte, baciandole la testa.
«Agli ordini…»
«Se sei ai miei ordini vieni a fare il bagno con me?»
Ne avrebbe fatto volentieri a meno, non solo detestava l’acqua, ma detestava anche il caos, la gente e i bambini che giocavano a palla.
«Ci posso provare. Vieni, angelo?»
«Io… vi raggiungo tra poco… stai attento ad El, non farla allontanare troppo!»
«Ma io nuoto meglio di tutti e due!» affermò la bimba a braccia conserte, zittendolo. Aziraphale continuò a fingere di leggere mentre i due si allontanavano. Non voleva fare la figura del paranoico, Crowley l’avrebbe tormentato a vita, ma doveva tenere gli occhi aperti, quella spiaggia era un luogo di perdizione, e lui che era sposato con un demone, di perdizione se ne intendeva. El entrò in acqua e come si aspettava Crowley rimase sulla riva a guardarla. Era proprio sexy, anche lui l’avrebbe guardato se fossero stati estranei. Si irrigidì, attento ad ogni movimento di qualsiasi persona gli si avvicinasse. Per la maggior parte si trattava però di bambini, adolescenti e.. oh, no, non le madri single con bambini, quelle erano il peggio del peggio, insomma chi resisteva ad un demone affascinante con una bambina?
L’allarme risuonò nella sua testa quando vide una donna avvicinarsi
Era così poco angelico in quei casi.
«Oggi c’è molto caos, non trova?»
Crowley non capì subito se quella donna stesse o meno parlando con lui, di fatti si guardò intorno un paio di volte prima di rispondere.
«Sì… credo di sì… beh, fa caldo», fece spallucce, sistemandosi gli occhiali da sole.
«È vero, proprio per questo mio figlio mi ha pregato di portarlo al mare», la sua interlocutrice aveva una chioma di ricci ribelli e la pelle mulatta e sembrava starci provando. Lui era un demone, di queste cose se ne intendeva. «Lei ha figli?»
«Sì, una…» disse guardando El che giocava in acqua. Se Aziraphale lo avesse visto lo avrebbe ammazzato, ma lui non stava facendo niente di male!
«Ah, credo di averla vista. Le somiglia, sa? È venuto con sua moglie?»
«Mia… eh?» inarcò un sopracciglio. «Veramente non ho una moglie.»
Senza volerlo stava accrescendo l’interesse di quella donna.
«È un padre single. Che cosa triste e al contempo tenera», sussurrò lei, portandosi una mano sul petto.
«Io non… non intendevo… non ho…»
Adesso era morto, come poteva liberarsi? El in quel momento rappresentò la sua salvezza, perché con fare silenzioso aveva preso la sua pistola ad acqua e aveva schizzato contro quella che aveva individuato come rivale.
«Ah!» esclamò lei. «Ma cosa…?»
«Non toccare mio papà! Non si fa!» esclamò, agitando un ditino. Dopotutto El era così protettiva.
«El!» la richiamò Crowley. «Tu… amh… tu…»
«È tutto a posto, ci penso io», Aziraphale era arrivato altrettanto silenziosamente e se ne stava adesso con un sorrisetto compiaciuto sul viso. «La scusi, nostra figlia è un po’ vivace…»
La donna assunse un’espressione confusa.
«Vostra…?»
«Papà, allora vieni in acqua o no?» si lamentò El, rivolgendosi a Crowley. Quest’ultimo avrebbe fatto qualsiasi cosa a quel punto.
«Sì, certo, in effetti inizio ad avvertire caldo. Vado in acqua», tagliò corto, dando una grossa delusione alla sua  ammiratrice.
Aziraphale accarezzò la testa di sua figlia.
«Ben fatto, El.»
«Grazie. Allora adesso mi compri il gelato?»
«Sì… direi che te lo sei meritata.»
 
Nota dell'autrice
Come va? Qui è già tempo di mare, ma non potendoci andare, facciamo godere la spiaggia e il sole a Azi, Crowley e famiglia. El è ovviamente la protettrice numero uno dell'amore dei suoi genitori e a suon di pistole ad acqua protegge Crowley dalle cattivissime madri single che vogliono provarci. Secondo me è canon che Crowley in spiaggia attiri attenzione (la mia sicuramente. No, Azi, non guardarmi in quel modo, gli occhi ce li ho per guardare). Spero che vi sia piaciuto :)
   
 
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