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Autore: Juliet Leben22    05/05/2020    2 recensioni
Il sesto anno sta iniziando e Draco sa quello che lo aspetta. Sa quello che c'è in gioco, quello che potrebbe guadagnare e quello che potrebbe perdere.
Quello che non sa ancora è che il peggio deve ancora arrivare. L'unica cosa che può fare è preservare la sua luce: Hermione Jean Granger.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Different Soul'
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Different Soul – Solitude

 

Cap. 1

 

Doversi salutare frettolosamente con un bacio era stata una cosa che gli era pesata sullo stomaco per diverse settimane. La certezza che le sue missive fossero controllate gli impediva di poterle rispondere, di poterle dire di stare tranquilla e che gli mancava. 

Le uniche lettere che riceveva avevano una calligrafia strana che serviva sempre per dargli indicazioni su dove andare, cosa fare, in che luogo ritrovarsi.

L’ultima missiva ricevuta riguardava l’appuntamento. Il posto doveva trovarsi a Diagon Alley, poco vicino a dove gli Weasley dovevano aver aperto il loro negozio di scherzi: I Tiri Vispi Weasley. Come si chiama? Ah sì, Magie Sinister.

L’indomani sarebbe stato il giorno in cui avrebbero preso accordi per un’importante missione e Draco Malfoy non riusciva a non essere terrorizzato. Cosa gli avrebbe chiesto questa volta? Non gli bastava tenerlo sulle spine per un importante annuncio?

 

 

Aveva già tanti pensieri e lo stomaco stretto in una morsa. Ormai era una settimana che mangiava a stento. Hermione gli mancava più che mai, ma sapeva di non poterle scrivere. Era sicuro che fosse in pensiero per lui, però sperava anche che potesse capire.

La risposta gli venne proprio quel giorno a Diagon Alley. Stava per svoltare nella vita adiacente a quella del negozio degli Weasley, ma qualcosa catturò il suo sguardo: Hermione Granger stava entrando con Harry Potter, Ginny Weasley e il fratello nel negozio dei gemelli pel di carota.

L’insegna era davvero accattivante, doveva concederglielo. E lei era bellissima senza divisa. Certo, l’aveva vista al Ballo del Ceppo, a Natale, a Capodanno… ma non smetteva mai di essere bellissima, nonostante avesse solo su jeans, giacca e maglietta.

Diede uno sguardo veloce a sua madre che lo fissava accigliata. 

«Andiamo, Draco?» chiese frettolosamente. 

«Sì madre. Guardavo solo quanto le vie di Diagon Alley si sono sporcate dalla feccia.» 

Narcissa Malfoy annuì. «Purtroppo lo so, Draco. Ma che dobbiamo fare? Almeno possiamo sanare la situazione.»

Rimase a guardarla per un istante, cercando di non farsi vedere da sua madre, che nel frattempo si era girata. «Madre, prima che mi dimentichi… devo prendere ancora un libro per le lezioni.»

«Mi avevi detto che avevi sistemato la questione settimane fa.»

Fece spallucce. «Madre, mancano un mese all’inizio delle lezioni.»

Sospirò. «D’accordo. Io entro, così avviso del nostro arrivo. Fai in fretta.»

«Certamente.»

Attese l’entrata di sua madre e si avviò a pochi metri dal negozio degli Weasley, cercando di non farsi vedere. Sapeva essere silenzioso e poco visibile, quando voleva. Ormai aveva imparato dal migliore.

Prese la bacchetta e fece volare una foglia a terra verso la ragazza. Hermione Granger fissò la foglia roteare intorno a lei e si voltò istintivamente. Vide il ragazzo in un cunicolo che la guardava, sorridendo mellifluo. 

Si guardò attorno, cercando di avvicinarsi a lui senza essere vista. Una volta davanti lui, lei si lanciò tra le sue braccia. «Sono stata male tutta l’estate. Dov’eri? Sei stato male?»

«Ti prego di perdonarmi Granger, ma le mie missive sono controllate. Non potevo proprio condurli da te.»

Si staccò da lui solo per posargli un bacio a fior di labbra, ma quella castità non durò più del necessario e Draco approfondì il contatto, bisognoso. Quel bacio urlava tante cose: “mi sei mancata”, “ho bisogno di te”, “ti voglio”. Ed erano tutte cose che Hermione Granger approvava e condivideva. Anzi, sottoscriveva in una lotta di ansiti e saliva. 

Si distaccò solamente per prendere fiato e lui ne approfittò per accarezzarle dolcemente la guancia. Appoggiò la fronte sulla sua e inspirò profondamente. 

«Ora devo andare piccola Granger. Non vedo l’ora di essere a scuola.»

Deglutì. «Significa che non potremo ancora sentirci, vero?»

Scosse la testa. «Mi dispiace, ma devo proteggere te e noi e non sono disposto nemmeno per un istante a prendere in considerazione l’idea di mettere tutto in pericolo.» era tornato serio, come se Malfoy avesse preso il sopravvento. Ma stavolta anche Malfoy desiderava proteggerla. Come se le sue due “personalità” si fossero unite per uno scopo comune.

Gli diede un bacio a fior di labbra. «Sii prudente.»

Ricambiò e guardò intensamente. 

«Lo so, Draco. Ora lo so.» sorrise «Anche io. Sempre.»

 

 

Si trovava nella camera di Blaise Zabini quando aveva deciso di compiere l’ultimo disperato gesto. Erano passate due settimane da quando aveva visto Hermione, ma c’era qualcosa che gli premeva raccontarle. O meglio, non a lei. 

«Fammi capire... tu vuoi scrivere a Ginny Weasley usando il mio nome?»

Annuì. «Sai benissimo che non posso inviare corrispondenza se non a te e Daphne al massimo.»

«Sì, sappi che è arrabbiata con te, a proposito.»

«Buon per lei. C’è forse qualcuno che non sia arrabbiato con me in questo periodo?»

Lo guardò stranito. «Amico… è pur sempre Daphne.»

Compartimentare. Sempre. O lui si sarebbe accorto di lui e dei suoi segreti.

“Certo che è Daphne. Certo che sei tu. Certo che è Lei… certo che è mia madre, certo che è la mia famiglia”, pensò non riuscendo a trattenere un moto di terrore.

«Non vorrai aver deciso di fare la spia... E rivelare tutto a Ginny Weasley?»

Scosse la testa e ridacchiò. «Blaise, no. Le sto solo dando un’informazione che bramava dal secondo anno. Un accordo è un accordo.»

 

La lettera era stata spedita e con esso l’accordo era stato sciolto. Poteva mentire a se stesso, ma quella scelta aveva comportato qualcosa. Un cambiamento, una presa di posizione che fosse.

«È stato mio padre a infilarti il libro nel calderone il secondo anno.» mormorò tra sé e sé mentre era sul letto a rimuginare su quanto stava succedendo.

Si sentiva con le spalle al muro, a corto d’ossigeno e tutto sarebbe peggiorato. Sentiva la solitudine premere sullo stomaco, sul petto e sul cuore. 

Quello era solo l’inizio e lo sapeva.
Ciao a tutti! Eccoci all'ultima parte della serie "Different Soul". Siamo arrivati al primo capitolo di questa parte e spero molto che vi piaccia e che le darete una possibilità!
Come sempre, vi chiedo un parere o un'opinione. 
Grazie!

In particolare, grazie a Claire per la bellissima copertina! 

A presto e un abbraccio, 
Julis

 
   
 
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