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Autore: rose07    10/08/2009    2 recensioni
10 Agosto. La magica notte in cui cadono le stelle. Una notte incentrata sull'amore che lega Sora e Matt, Mimi e Tai. Alcuni accenni a Takari, Keniyako e Izzy/Nuovo Personaggio, Joe/Nuovo Personaggio.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«Izzy, tesoro, cosa ci facciamo qui?» chiese per l’ennesima volta Frankie al suo ragazzo.
Izzy si passò una mano nei capelli rosso fuoco.
«Fran, dobbiamo comprare parecchie bibite, ricordi?» ripeté scocciato.
«Oh, scusami. Non parlerò più da questo momento in poi» La biondina fece il giurì giuretta e si attaccò al braccio del suo ragazzo.
Fecero avanti e indietro nel supermercato, acquistando diverse birre, alcolici e delle bottiglie d’ acqua.
«Basteranno» Sussurrò il rosso alla ragazza «E se Tai e Matt provano a dire qualcosa, mi incazzo!»
Frankie ridacchiò e aiutò il ragazzo a portare le bottiglie.
Usciti dal supermercato, una figura alta e sottile venne loro incontro.
«KOUSHIRO!»
«Oh, merda, solo lui mancava» sospirò Izzy e poi si rivolse a quello che avanzava a gran passi «Che vuoi, Joe?»
«Scusa l’invadenza, amico mio» Si fermò dinanzi a loro, prendendo un po’ di fiato «Ma il motorino mi ha abbandonato in mezzo alla strada, ho caldo, a pranzo un panino al burro, e adesso? Non ci vedo più dalla fame»
Frankie rise, mentre Izzy scosse la testa.
«In sintesi, cosa vuoi?»
«Ecco… Ho litigato con TK e allora… Beh, è stata colpa sua, eh? Allora, un calcio sospetto è partito dalla mia gamba… Ma attenzione, non è stata colpa mia, ripeto! E’ stata una forza superiore, per diamine! Dunque, ho sparpagliato i legni per tutta la spiaggia… E poi sono venuti degli antipatici come TK e li hanno rubati… Ma non è stata colpa mia, porco cane!»
Frankie guardò il suo ragazzo passarsi una mano sulla fronte.
Avevano faticato tanto a trovare tutta quella legna! E adesso un burino occhialuto raccontava quella stupida vicenda?!
 Non poteva sopportare quest’ ultima indignazione!
Più che altro, non poteva sopportare le urla dei suoi cari amici, Matt e Tai, non appena avrebbe raccontato loro tutto.
Joe stava al suo posto congiungendo gli indici con fare dispiaciuto.
«Okay» tentò di stare calmo Izzy, anche se i suoi pugni erano ben serrati «Ci hanno fottuto tutta la legna, non è così?»
Il blu rimase incredulo dal profondo animo pacifista dell’amico.
«Veramente qualcuno ne è rimasto»
«Davvero? Allora non siamo poi così nella merda!» cercò di sdrammatizzare Frankie.
«Qualcuno come questo» Joe  mostrò ai due un legnetto secco e non abbastanza grande.
«Ah» Proferì la bionda «Beh, potremmo posare in quattro e quattrotto le bibite e metterci alla ricerca di altra legna!»
«NO!» esclamò Izzy, nervoso «Andrà questo burino del cavolo a trovare altra legna! E se non ne avrà trovata entro le 20.00... Dovrà vedersela con l’ ira di Tai e Matt. Io mi astengo»
Il rosso tirò da una mano la sua fidanzata che rivolse uno sguardo d’apprensione al Digiprescelto della Sincerità.
Quest’ultimo, rimasto da solo, indugiò sul dafarsi.
Taichi e Yamato erano due vere piaghe e avevano un punto a loro favore: le mani.
Quelle mani erano letali per qualsiasi essere vivente, o animale, o Digimon.
Menavano e menavano di brutto.
E lui, Joe, il signorino Joe Kido, non poteva permettere di essere picchiato da due bambocci di un anno meno di lui.
Perciò, costi quel che costi, avrebbe trovato altra legna per la buona riuscita del falò.
Anche se era come se mancasse qualcosa...
«Santo Gomamon pontefice!» imprecò spiaccicandosi cinque dita sulla fronte  «Ho dimenticato il motorino nel bel mezzo della strada!»
Correndo, riuscì a comprendere perché così tanti suoni di clacson provenivano dinanzi a lui.
 
 
Tutte due insieme, Takenouchi e Tachikawa, varcarono la soglia della porta in leggero ritardo.
Erano le 20.30 precise e avrebbero dovuto essere in spiaggia da almeno mezz’ora!
«Avremmo preso tutto?» domandò la castana alla ramata.
«Sì, credo» Rispose quella, dando un’ occhiatina veloce alla sua borsa.
Mimi si stiracchiò le braccia, mentre Sora le rivolgeva uno sguardo interrogativo.
«Cosa ti succede?» chiese poi.
«Niente, sono solo un po’ pensierosa»
«Oddio!» esclamò la ramata, portandosi una mano alla bocca «Non dirmi che...»
«Sì?» la incitò Mimi, sorridente.
Forse aveva capito!
«Ti senti ancora con Michael?!» esclamò Sora in tono grave.
Ok, questa non sapeva da dove le era uscita, ma non voleva assolutamente che l’amica lasciasse Tai.
Quest’ultima sbuffò. «Neanche per sogno. Non ci sentiamo da più di un mese e non ho intenzione di chiamarlo!»
«Brava. Continua così» Sora riprese a camminare, silenziosamente.
Possibile che la sua migliore amica non si fosse accorta di niente?
Mimi Tachikawa, per la prima volta dopo quasi due mesi, stava subendo una crisi ormonale di primo stadio. Cavolo, era proprio una cosa ben seria, allora.
Decise di lasciar perdere, tanto per non fare allarmare l’altra.
Contraccettivi e tutto il resto; come se non lo sapesse.
Aveva una voglia irrefrenabile di fare l’amore con Tai... Solo che si sentiva in imbarazzo il solo pensarci, o avvicinarsi nuovamente a lui dopo tutta quella malizia di poco prima.
Sora, nel frattempo, guardava l’amica un po’ curiosa. Cosa significava quel suo atteggiamento?
Era sempre stata poco entusiasta per quanto riguardava il sesso o robe del genere; che avesse cambiato idea? Questo non lo sapeva.
Sapeva solo che le aveva invaso la voglia di farlo con Matt.
Era da un po’ di tempo che non lo facevano e ne sentiva terribilmente la mancanza.
 
Arrivate in spiaggia, videro quest’ultimo e Taichi imbronciati come due bambini di sette anni.
«Che vi prende?» chiese la ramata «Volete un lecca- lecca?»
Mimi ridacchiò, mentre i due sbattevano la testa.
«Spiritosa! Sai che ti dico? Parla per te, Sory!» Tai girò i tacchi e, scazzato, raggiunse il presunto falò che Izzy e gli altri ragazzi tentavano di divampare.
«Ehi, ma neanche mi saluta?!» esclamò Mimi, incrociando le braccia «TAI, aspetta! Torna qui!»
Dopo che la castana se ne andò all’inseguimento del fidanzato, Sora si rivolse al suo che portava ancora quel brutto broncio.
«Amore, che cos’ hai? E’ successo qualcosa?»
«Sì, per l’ appunto» Matt sospirò, rassegnato «Quella gran testa di ca...-narino, non cambierà mai!»
«Parli di Tai? Non mi dire che avete discusso di nuovo!» Sora aveva il tono scocciato. Non voleva assistere ad un’ ennesima lite tra il suo migliore amico e il biondo.
«No. E sarebbe stato meglio, credimi»
«Si può sapere cos’ è successo, allora?»
«Quella grande nullità di Joe si è fatto fottere i legni sotto il naso!» sbottò Matt, pestando un piede nella sabbia.
«Che cosa?!» esclamò Sora, incredula.
Merda, tutta fatica sprecata! Capiva i loro stati d’animo.
«Ma com’ è successo, diamine? Non c’era nessun altro oltre a lui?»
«Sì, mio fratello, ma come al solito si mandavano frecciatine e quella gran testa di mi..-maiale, ha tirato un calcio abbastanza forte al carretto che naturalmente ha ceduto, sparpagliando tutta la legna. Cazzo, era un carretto arrugginito, lo dicevo io di fare attenzione!»
«Mannaggia, e poi?»
«E poi, sono arrivati Narciso e la sua banda che glieli hanno soffiati senza tanti complimenti! Erano in otto, mentre loro solo in due»
«E’ arrivato chi?» chiese Sora, non avendo capito il nome del ladro.
Matt sbuffò, infastidito. «Eizan Shigetaka detto Narciso, ricordi? E’ il nostro compagno di scuola, purtroppo, e anche il tuo ex ragaz-»
«ALT, ho capito!» lo frenò lei, tappandogli la bocca con l’indice. Era troppo nervoso, per di più nominare Narciso non faceva altro che peggiorare la situazione.
Matt l’odiava fin dal primo giorno di liceo. Il motivo era ben chiaro, ma anche se la gelosia di lui le faceva più che piacere, adesso non sembrava minimente il caso.
«Beh, e allora? Non te lo difenderai, spero!»
«No, figurati. Sei tu il mio ragazzo!»
Il viso di Matt si rilassò notevolmente. Facendo un passo in avanti, annullò la distanza che c’era tra di loro con un bacio a fior di labbra racchiudente più di mille parole.
«Per fortuna» sussurrò lui sulle sue labbra «Sai come la penso su quel coglione!»
Sora annuì con un leggero sorriso, passandogli le mani al collo e cercando nuovamente la sua bocca.






   
 
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