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Autore: Dragon mother    06/05/2020    3 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buongiorno ragazze tutto bene?
Come state affrontando questa fase 2?
Io sono tornata a lavorare lunedì, con tutte le protezioni del caso ma ad essere sincera non sono molto tranquilla.
Va beh dai parliamo di cose più allegre.
Dunque nelle righe di seguito, vedremo un Edward ancora più dolce e protettivo e una Bella che dipende quasi completamente da lui.
Vedremo Bella che non ha dimenticato i suoi genitori,anzi.. e ci saranno alcune frasi che faranno capire sia le emozioni sia i sentimenti di Edward e Bella.
E ora andiamo al capitolo! Buona lettura.

 
 
 
Bella

 
Avevo tra le mani quel cellulare e non so perché ma mi tremavano.
Tra le bozze c’era un messaggio di Edward.
Ero stupita ed emozionata allo stesso tempo.
Nessuno a parte i miei genitori mi aveva mai rivolto così tante attenzioni, nessuno mai come i miei genitori mi ha amata e protetta come i Cullen.
Sentivo gli occhi pizzicare al loro ricordo, mamma e papà non c’erano e io ero una ragazzina con davanti tutta una vita in salita.
Carlisle, prima di venire qui, mi aveva spiegato che la polizia stava indagando sulla sparizione dei miei genitori.
Non avevano trovato i loro corpi e nonostante le ricerche procedessero a pieno regime, non si avevano ancora notizie.
Ma io non ero sola.
Pensai al pomeriggio trascorso insieme alla mia nuova famiglia e mi ritrovai di nuovo qui a stringere questo cellulare con un messaggio di Edward salvato in memoria.
Mi sentivo strana, agitata ed ero curiosa di sapere che cosa mi aveva lasciato scritto.
Non dovevo certo avere paura di quello che avrei potuto leggere, lui è il mio fratellino, il mio angioletto e io gli voglio un mondo di bene.
Quindi schiacciai il tasto di apertura dei messaggi e fissai lo schermo leggendo quelle righe, senza però leggerle per davvero. Scorrevo le parole con lo sguardo e le parole scorrevano nella mia testa iniziando a prendere un senso logico:
 
Ciao mia principessa. Quando leggerai questo messaggio sarai sola nella tua stanza e magari penserai ad oggi, oggi che è stata una giornata bellissima, per me la più bella della mia esistenza.
Ti voglio così bene sorellina che nessuno te ne vuole come me e mi sento molto protettivo verso di te al punto che non riesco a trovare la forza per stare lontano da te neanche un attimo.
Ma a questo troverò presto rimedio.
Buonanotte mia principessa.
Un bacio.
Edward
 
Rileggevo più volte quelle frasi sorridendo e scoprii che provavo le stesse sue emozioni, le stesse sue sensazioni, era come se mi stessi specchiando, specchiando in lui, in Edward.
Il mio angioletto.
Il mio cuore iniziò a battere forte e nonostante provai a calmarlo non ne voleva sapere di fermare la sua corsa.
Era l’effetto che mi faceva pensare a lui e mi piaceva questo effetto.
Lo sentivo vicino sempre, sentivo che c’era qualcosa di forte che ci legava.
Si era sempre dimostrato gentile con me, nonostante io potessi sembrare a volte una palla al piede.
Non mi ritenevo certo matura per i miei 11 anni ma ciò che mi era successo, beh mi aveva fatta crescere prima del tempo.
Già, ciò che era successo…
Per un attimo la mia mente volò ancora a quel giorno ma mi imposi di non pensarci ora, avevo cose più urgenti da fare.
Primo dovevo chiamare Jasper, avevo il suo numero in rubrica. Vorrei ringraziarlo per il regalo e chiedergli come sta.
Quindi lo cercai e feci partire la chiamata.
 
Nel frattempo a casa Cullen..
 
“Alice per favore vuoi dirmi cosa sta facendo?”
“Sta leggendo il tuo messaggio Edward”
“Ah sì e che cosa ne pensa?”
“Mmh beh niente, legge”
“Ma non dovrebbe essere a cena adesso? Gli umani non mangiano anche a quest’ora?”
“Emmett puoi stare zitto e chiudere quella bocca ogni tanto!”
“Uffa Edward, che cosa deve pensare Edward, le piace”
“Come? Solo le piace?”
“E dai Edward vedrai che te lo dirà lei..” sussurrò maliziosa
“Alice per favore dimmi… Alice-Alice-Alice! Che cosa.. cosa vedi? Jasper, sta avendo una visione! Cosa vedi?”
“Bella, Bella sta chiamando qui, te Jasper..”
E il telefono di Jasper iniziò a squillare nella tasca dei suoi pantaloni.
“Rispondi Jasper, è Bella” lo incitò Alice
“Pronto”
“Mmh pronto, Jasper?”
“Sì, s..sì sono io ma.. Bella?”
“Ciao Jasper io.. ecco volevo.. volevo ringraziarti per il regalo, ecco, mi piace molto, grazie” sbottò tutto in una volta
“Oh Bella prego, sono contento che ti piaccia”
“Mmh sì è bellissimo, meraviglioso. Come stai Jasper? Mi hanno detto che hai la febbre, ti senti un po’ meglio adesso?”
“Umh s..sì, sì grazie sto.. sto meglio”
In sottofondo sentivo delle risate e un sommesso vociare. Mi sembravano le risa di Emmett e mi sembrava poi di sentirlo bisbigliare qualcosa …mahhh
“Jasper ma, ti hanno lasciato solo in casa o c’è qualcuno?” Jasper non fece in tempo a rispondere che Emmett urlò nel telefono con il suo vocione, costringendomi ad allontanare l’apparecchio per non diventare sorda.
“Dovevo immaginare che fossi tu, mio orsacchiotto peloso!” gli risposi ironicamente.
Questa volta è Jasper a ridere ed Emmett mostra tutto il suo disappunto.
“Ehi voi due, tu Jasper non ridere delle disgrazie altrui altrimenti te la faccio pagare e tu piccola nanetta, passi pure che io sia un orsacchiotto ma peloso no eh!”
“Emmett ti voglio tanto bene”
“Anche io Bella, sei una forza, sei la mia sorellina preferita”
Ok, in quel momento invece mi era sembrato di sentire come un ringhio.. ma era possibile?
“Che cosa è stato?” chiesi per avere spiegazioni.
“Oh niente Bella, è Edward che ha un po’ di raucedine” mi rispose Emmett.
E’? Cosa? Edward era lì?
Nel momento esatto in cui io chiesi ad Emmett di passarmi suo fratello, Edward fece lo stesso con Emmett ordinandogli “Passamela, subito” e io sorrisi a quel nostro gesto in sincrono.
“Ehi, ehi voi due ma vi siete messi d’accordo per caso? Ecco tieni Edward”
“Pronto, Bella?”
“Ciao Edward. Ho sentito Jasper, sembra si senta meglio”
“Oh sì grazie, sì sta.. sta meglio, molto meglio. Tu come stai? Hai già cenato?”
“No scendo tra poco, non ho molto appetito però. Io sto benissimo, dopo oggi poi sono felicissima.. Grazie ancora di tutto Edward, non saprei cosa fare senza di voi e senza di te.”
“Io, non so cosa farei senza di te, sorellina.
Adesso ti lascio così ti prepari e vai a mangiare qualcosa, anche se non hai fame, fallo per me, per favore”
Sospirai e pensai che per lui farei di tutto.
Tenevo troppo a lui.
“Ok”
“Solo ok, principessa?”
“No, ok Edward cercherò di mandare giù qualcosa, per te”
“Bene, così mi piaci. Ci vediamo presto sorellina e sogni d’oro. Ti voglio bene, tanto.”
“Ti voglio bene anch’io Edward e notte anche a te”
Riattaccò e già mi sentivo sola. Come volevo che fosse qui con me a tenermi compagnia ma questo non era possibile.
Decisi di fare una doccia veloce e di prepararmi per scendere a cena, come gli avevo promesso.
Il refettorio era quasi pieno, segno che ormai erano arrivati tutti.
Mi sedetti al mio tavolo e salutai le mie compagne Sara e Laurel. Loro erano proprio sorelle, avevano perso i genitori nel crollo delle Torri Gemelle. Nessun parente in vita che potesse occuparsi di loro.
Sospirai e pensai di essere tremendamente fortunata.
Mangiai in fretta la mia pasta e la mia fetta di torta, volevo tornare in camera e scattare ancora qualche foto.
Salutai le mie amiche e gli assistenti che ci distribuivano i pasti ogni giorno rivolgendogli un sorriso e scappai di sopra.
Mi chiusi la porta alle spalle e vi restai appoggiata, le braccia tra la porta e la mia schiena.
Avevo corso e ora il respiro era affannato.
La mia testa ricadde all’indietro a toccare il legno scuro e mi rilassai cercando di far tornare tutto normale.
Prima di dedicarmi alle foto decisi di lavarmi i denti e mettermi il pigiama.
Ed un attimo dopo ero sul letto a fotografare la mia stanza.
Mi sentivo bene, ero felice, tanto.
Fuori, dalla finestra socchiusa, il cielo era sereno e la luna era piena.
Alcuni rami di un albero picchiettavano piano contro il vetro, mossi da un leggero alito di vento.
Ed era questo vento a produrre dei suoni, quasi una melodia.
Mi appoggiai tra i cuscini, con il viso rivolto verso la finestra e mi lasciai cullare da questa musica, senza coprirmi, senza spegnere la luce, senza riporre la macchina fotografica sul comodino.
Fino a quando mi addormentai e iniziai a sognare.
Sognai i Cullen ed ero felice.
Con loro lo ero sempre.
Sognai di andare in piscina con loro, di dar da mangiare agli animali dello zoo, di salire su un aereo per una vacanza in Italia. Sognai Alice che mi aveva scambiata per la sua Barbie e mi vestiva e svestiva divertendosi, sognai Emmett che mi prendeva in spalla e correva veloce in lungo e in largo per il giardino della nostra villa, sognai Esme che mi preparava la torta al cioccolato che adoro tanto, e poi Jasper, Rosalie e Carlisle che mi insegnavano a giocare a carte.
E poi sognai Edward, che mi abbracciava e mi baciava i capelli dicendomi -sei la mia principessa-.
Ma ad un tratto tutto si fece buio e ritornai a quel maledetto giorno in cui avevo perso parte della mia vita.
Non volevo rivivere ciò che era successo ma era come se fossi incastrata in una bolla, costretta ad assistere inerme a quella scena.
L’auto che sbandava, cadeva in acqua e poi buio di nuovo.
Mi svegliai urlando e piangendo, scattando seduta sul letto, nella stanza ormai avvolta nel buio della notte.
Mi passai una mano sulla fronte e mi accorsi di essere in un bagno di sudore.
E sentii che c’era qualcosa di strano, era come se nella stanza ci fosse qualcuno: avvertivo come una presenza.
Un brivido mi percorse la schiena.
Spostai le coperte per avvicinarmi all’interruttore della luce e.. aspetta un attimo, le coperte? Io non mi ero coperta! E la luce era spenta ma io non.. allora tastai tra le lenzuola alla ricerca della macchina fotografica: non c’era.
Iniziai ad avere un po’ di paura. Non mi era mai capitata una cosa cosi, nessun assistente dell’istituto entrava nelle nostre camere di notte senza essere espressamente chiamato.
E poi accade tutto in un attimo.
Allungai veloce la mano tremante verso l’interruttore e accesi la luce e mi si mozzò il respiro quando vidi chi avevo di fronte.
In piedi dinnanzi a me, con le mani nelle tasche dei jeans, quei capelli scompigliati e un grande sorriso solo per me, mi fissava.
“Ciao principessa, hai visto, ho mantenuto la mia promessa che ci saremmo visti presto”
Ero paralizzata, ancora con la mano a mezz’aria e non riuscivo a proferire parola.
Avevo ancora sul viso la traccia di qualche lacrima appena scesa e sbattevo le palpebre come a sincerarmi che questa era tutta realtà.
Notando il mio stupore e il mio silenzio prolungato, il sorriso scomparve dal suo volto e lentamente si avvicinò al letto, tendendomi una mano.
“Sorellina, tutto bene? Non sei contenta di vedermi?”
“Oh sì.. sì è che mi hai spaventata Edward. Io non.. non pensavo di trovarti qui ecco..”
Si sedette sul letto e mi prese una mano nella sua.
“Perché piangi principessa?” mi chiese dolcemente
“Ho fatto un incubo” mormorai abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.
Allungò la mano libera verso il mio viso e con un dito mi alzò il mento riportando i miei occhi nei suoi.
“Ehi, vuoi dirmi che brutto sogno hai fatto? Se sputi fuori il rospo poi starai meglio”
Mi strappò un sorrisetto con quella sua frase e lui soddisfatto non si fece scappare di sottolinearlo.
“Sorellina lo sai che sei bellissima quando sorridi?”
“E dai Edward smettila, mi fai imbarazzare”
“Ok, ok la smetto ma solo se mi spieghi che incubo hai fatto”
“Mmh questa cosa sa molto di ricatto ma ci sto. Ho.. ho sognato il giorno dell’incidente” sbottai tutto d’un fiato.
Edward mi scrutò e poi semplicemente mi abbracciò facendomi appoggiare il capo al suo petto.
“Ora ci sono qui io principessa, non devi avere paura” mi sussurrò tra i capelli posandoci poi un delicato bacio.
Inspirai il suo buon odore e mi lasciai cullare dal suo abbraccio. E tutto quello era come un balsamo per me, per curare le mie ferite.
Mi sentivo a casa.
Avvertivo la stanchezza salire e credevo che tra poco sarei crollata dal sonno.
Poi pensai ad una cosa..
“Edward ma come hai fatto ad entrare?”
“Oh vedi, ecco, devi sapere che sono un bravo alpinista e scalatore, tutto merito di Carlisle”
“Mmh, mmh ecco spiegato tutto allora… mmh ma l’hai già fatto altre volte?” mormorai tra uno sbadiglio e l’altro.
“Beh sì, nell’ultimo paio di settimane”
Un altro mio sonoro sbadiglio.
“Piccola stai crollando dal sonno, aspetta ti aiuto a coprirti e…”
Si allontanò e iniziò a sistemare le coperte ma io non volevo staccarmi da lui, da quel contatto così perfetto, da quell’abbraccio che per me era un porto sicuro.
“Oh no no no Edward non lasciarmi, non.. andare via, non.. no..”
“Ssh ssh principessa non me ne vado se è questo che vuoi, resto ancora un po’ con te finchè non ti sarai addormentata”
Finchè non mi sarò addormentata… no io vorrei.. vorrei che lui restasse, di più..
Mi sistemò per bene sotto le coperte e rimase a fissarmi.
Il suo sguardo sembrava trapassarmi, caldo , sembrava volesse dirmi qualcosa ma si limitò a guardare il mio viso allungando poi una mano per accarezzarmi una guancia.
“Forza piccola ora devi dormire”
Sbuffai, non volevo che tutto finisse così presto.
Lo guardai come per sfidarlo e lui capì subito.
“Principessa è inutile che fai quel faccino da provocazione perché ora e dico ora, che tu lo voglia o no farai la nanna, ok?”
Vuoi fare la guerra Edward? Bene allora guerra sia.
“Ok, io dormo se tu resti qui con me”
“Sì resto, finchè dormirai”
Va bene, capii che dovevo cedere e quindi misi su un muso da offesa.
Ciò che ottenni fu una sua grassa risata.
“Però sei molto graziosa anche così, sorellina”
Se possibile, irritata da quel suo comportamento, aumentai la mia già evidente offesa e mi girai su un fianco voltandogli le spalle.
Mi stavo comportando da bambina viziata ma avevo bisogno della sua presenza.. ma forse a lui non interessava poi tanto.
“E dai Bella stavo scherzando” mi disse senza inflessioni nella voce.
Sentii il materasso muoversi segno che si era alzato e poi abbassarsi subito dopo e una mano posarsi su un mio braccio tirandolo delicatamente per farmi voltare.
E cedetti perché non volevo che se ne andasse con questo malumore tra noi.
Di nuovo i miei occhi si specchiarono nei suoi e questa volta vi trovai dispiacere per ciò che era appena successo.
Si era disteso sul letto, sopra le coperte ed eravamo entrambi con la testa sul cuscino.
“Dormi mia Bella”
Chiusi gli occhi arrendendomi ma prima di addormentarmi sussurrai un ultima cosa
“Edward?”
“Dimmi principessa”
“Resta, ti prego”
Mi stavo abbandonando al sonno ma lo sentii sorridere sui miei capelli.
“Ah Edward?”
“Si?”
“Ti voglio bene”
Ormai ero tra le braccia di Morfeo..
“Io invece ti amo” mi sussurrò
..e non seppi se avevo capito bene.
   
 
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