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Autore: LazySoul    07/05/2020    1 recensioni
Quando inizia la quarantena Alessandra e Samanta, due sorelle, si ritrovano chiuse in casa con ben poco da fare oltre a studiare, leggere libri e prendere il sole nel giardino all'inglese, che il padre ama più di se stesso.
Tutto cambia quando iniziano a conoscere i vicini di casa, da loro soprannominati Costume Rosso e Mr. Tatuaggi, due ragazzi particolarmente attraenti che inizieranno a infiltrarsi sempre più spesso nei loro pensieri e nella loro vita.
[Fanfiction su Harry Styles e Cole Sprouse]
[Storia con un alto tasso di scene trash, clichés e cose random divertenti]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Mi piacciono le banane


 

Samanta si trovava sdraiata sul tavolo del salotto, di fronte a sé aveva il libro di letteratura, che leggeva svogliatamente, lanciando a intervalli regolari, occhiate al cielo terso fuori dalla finestra. 

Stava aspettando che Alessandra, finisse la video-lezione di russo, così da andare con lei in giardino a godersi il sole sulla pelle e magari sbirciare oltre la siepe, per vedere se qualcuno si trovasse nelle vicinanze.

Dexter salì sul tavolo, sedendosi sul libro di letteratura e guardando la padrona dritto negli occhi, con uno sguardo che pareva annoiato e infastidito.

«Che vuoi? Del cibo?», borbottò la ragazza, sospirando: «Mi impedisci di studiare se rimani lì».

Dexter non si mosse, limitandosi a socchiudere leggermente gli occhi.

La ragazza, infastidita dalla gatta, si sollevò a sedere, incrociando le gambe e le braccia.

«Mannaggia, mi toccherà allora fare pausa merenda, se mi impedisci di studiare», disse con un tono di voce fintamente affranto, scendendo dal tavolo per recuperare, dal cesto della frutta in cucina, una banana.

Non sapeva quanto sarebbe durata ancora la lezione della sorella, così decise di andare da sola in giardino e godersi il caldo sole primaverile.

Fu tentata di prendere la sdraio, ma decise di mettere in pratica le sue abilità da scimmia e arrampicarsi sul vecchio ciliegio che si trovava al centro del prato all'inglese.

Infilò la banana nella tasca posteriore della tuta, così da avere entrambe le mani libere per salire e mettersi comoda sul ramo più robusto.

Aveva sempre amato quella postazione, un po' perché le permetteva di sbirciare la finestra che dava sulla camera che condivideva con la sorella, un po' perché l'aria le sembrava più pura e il cielo più azzurro.

Guardò distrattamente la sorella che stava facendo video-lezione con addosso solo un maglione e un paio di mutande, poi si girò per mettersi più comoda sul ramo, dato che c'era un rametto che le si era conficcato dolorosamente contro il fianco.

Fu in quel momento che si rese conto della presenza di Mr. Tatuaggi sul balcone della casa accanto, stava sorseggiando del caffè, e sembrava avere lo sguardo concentrato in un punto ben preciso: la finestra della camera da letto, in cui Alessandra, ignara, prendeva appunti di russo.

Senza pensarci due volte Sam estrasse dalla tasca dei pantaloni il cellulare e inviò un messaggio su WhatsApp alla sorella: "Mr. Tatuaggi a ore nove, non riesce a toglierti gli occhi di dosso".

Vedendo che la sorella non aveva degnato di uno sguardo il cellulare, le mandò un altro messaggio: "Non ignorarmi, sto cercando di salvarti da molestie".

Alessandra guardò distrattamente il cellulare, approfittando del fatto che la professoressa di russo avesse momentaneamente interrotto la lezione per rispondere a una telefonata importante.

Quando lesse i messaggi di Sam sentì le guance colorarlesi di un rosso accesso e senza pensarci, voltò immediatamente la testa verso la casa dei vicini. 

Fu fin troppo facile incontrare lo sguardo di Mr. Tatuaggi che, dal balcone oltre il prato e la siepe, la stava osservando.

Sentì il cuore batterle forte nel petto e uno sciame di farfalle imbizzarrite le scombussolò la pancia, mentre si perdeva in quegli occhi fottutamente verdi.

Mr. Tatuaggi si lasciò incantare da quello sguardo magnetico, azzurro e profondo come l'oceano per qualche secondo. Poi si riscosse e, con un'espressione imbarazzata, si rifugiò in casa. 

Alessandra dopo un momento di smarrimento tornò alla sua lezione, ma tutto quello a cui riusciva a pensare erano quegli splendidi occhi verdi che l'avevano incantata.

Samanta intanto aveva assistito alla scena con una faccia schifata, sbuffando un: «Codardo», appena il ragazzo si era allontanato con le gote arrossate. Decise si inviare un altro messaggio alla sorella: "É stato tutto molto eccitante, ma toglimi un dubbio: ora sei incinta?"

Non aspettò la risposta, e con un sorriso trionfale, estrasse dalla tasca la banana, decisa a godersi un po' di relax.

Ebbe giusto il tempo di sbucciare il frutto, che una voce la interruppe: «Vedo che ti piacciono le banane».

Sam voltò il capo verso sinistra, osservando l'espressione maliziosa sul volto di Cole che, con il solito costume rosso, la osservava dal suo giardino, oltre la siepe.

Ignorò il nodo allo stomaco, provocato dalla vista del bel fisico del ragazzo, e ribatté con tono acido: «Vedo che non sei in grado di farti i cazzi tuoi».

Cole in un primo momento sembrò ferito da quelle parole, poi un sorriso apparve sulle sue labbra tentatrici: «Penso che siamo partiti col piede sbagliato», disse, abbagliando Sam con i suoi denti bianchi e perfetti.

Samanta sorrise, con una punta di malignità nello sguardo: «Ti riferisci forse a quando ieri ti ho colpito in testa con una pallonata? A proposito, vedo che non hai avuto una commozione celebrale».

«A cosa potrei riferirmi altrimenti?», disse Cole, portandosi una mano alla testa: «Mi è rimasto un bernoccolo».

Sam fece spallucce, addentato la banana: «Oh, poveretto», disse con tono sarcastico, per poi aggiungere: «Giusto per sapere sei anche tu un maniaco? O solo il tuo amichetto?»

Cole la guardò con un'espressione a dir poco confusa: «Maniaco?», ripeté: «Harry non è un maniaco».

Samanta nascose dietro ad un finto attacco di tosse il sorriso che le si era formato in volto: ora sapeva anche il nome di Mr. Tatuaggi, eccellente.

«Se lo dici tu, io comunque l'ho beccato a spiare mia sorella, che era in mutande», rispose con tono acido Sam, spostando la sua chioma bionda dietro alle spalle.

«Va beh, ma anche io ieri ti ho vista in mutande, questo non fa di me un maniaco», disse Cole, con una scrollata di spalle.

«COME SCUSA??», urlò Samanta, rossa in volto, con il cuore che le batteva forte in petto.

Era sul punto di chiedergli quando fosse avvenuta una cosa simile, ma si ricordò di aver ballato "Bando" in mutande il giorno prima e lo stupore venne sostituito da un'ondata di rabbia: «Se non fossimo in quarantena, avrei già scavalcato la siepe e ti avrei tirato uno schiaffo».

«Non ne dubito», fu la risposta del moro, che sorrideva sotto i baffi.

Samanta si rese conto che, continuando a rimanere lì, non avrebbe potuto avere il suo momento di relax, così finì in fretta la banana e scese dall'albero con un doppio salto mortale all'indietro con doppio avvitamento che manco Simone Biles.

Poi, tenendo ben alta la mano e sculettando, mostrò il dito medio a Cole per tutto il tragitto dal ciliegio fino alla porta di casa.

Una volta entrata si trovò di fronte Dexter che, piantata nel bel mezzo della cucina, la guardava male: «Non ti ci mettere anche tu», le disse Sam, prima di buttarsi sul divano e nascondere la faccia tra i cuscini.

 

❊❊❊



 

Samanta gettò un'occhiata al giardino sottostante, dalla finestra della camera, cercando di non farsi notare dalla sorella che stava bagnando dove il padre aveva, il giorni prima, piantato dei nuovi tulipani e narcisi.

Alessandra sembrava troppo distratta per notare il fatto che Mr. Tatuaggi, aka Harry, la stava osservando da oltre la siepe; anche lui aveva un annaffiatoio tra le mani e sembrava bagnare — dalla prospettiva di Samanta — un pezzetto di semplice prato verde.

Quando Sam si rese conto che probabilmente il ragazzo era in giardino in quel momento solo per attaccare bottone con la sorella maggiore, un ghigno malizioso le distorse i lineamenti.

«Hey!»

Alessandra, sussultò e le cadde di mano l'annaffiatoio, mentre alzava lo sguardo sulla figura sorridente di Mr. Tatuaggi. Il suo cuore iniziò istantaneamente a fare capriole, saltelli, balletti e piccole acrobazie degne di un ginnasta professionista.

«Hey», ricambiò il saluto la ragazza, sorridendo timidamente, mentre si piegava a raccogliere l'annaffiatoio da terra.

«Non volevo spaventarti», aggiunse lui, dispiaciuto, aggrottando appena le sopracciglia.

Sam intanto osservava tutto dalla finestra e si lamentava sotto voce di non avere con sé dei popcorn da sgranocchiare, durante la visione di quella che le sembrava a tutti gli effetti una commedia romantica di Netflix.

«Non ti preoccupare, non è successo niente», lo rassicurò Alex, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Io sono Harry», si presentò il ragazzo, sorridendole ampiamente.

Alessandra ebbe un mini infarto alla vista di quelle fossette adorabilmente perfette e per un secondo si dimenticò il propio nome.

«Lo so», disse, prima di schiarirsi la gola e tornare nel mondo reale: «Volevo dire, io sono Alessandra».

«Lo so».

Rimasero a fissarsi per qualche secondo, occhi verdi che studiavano occhi azzurri, occhi azzurri che si abbassavano per l'imbarazzo.

«Carina la camicia», disse alla fine Alessandra, spezzando il silenzio e trattenendosi dall'aggiungere che senza era ancora più bello.

«Grazie», disse lui, abbassando lo sguardo sulla camicia rosa chiaro su cui erano raffigurate delle fette di anguria.

«Volevo chiederti scusa per prima», aggiunse lui, rosso in volto: «Di solito non spio le ragazze, il fatto è che quando ho posato gli occhi su di te non sono riuscito a staccarli subito».

«É stato piuttosto inquietante e imbarazzante», ammise Alex, inorridendo quando si rese conto di aver continuato a bagnare con l'annaffiatoio lo stesso punto per almeno cinque minuti, ignorando il resto dell'aiuola.

«Mi dispiace tanto», disse Harry, osservando con gli occhi verdi pieni di rimorso il volto di Alessandra.

La ragazza non aveva scampo, tutto quello che poté fare fu chiudere la bocca per evitare di sbavare e annuire: «Ti perdono».

Samanta intanto, dall'alto della sua postazione, avrebbe voluto fare come Sebastian ne "La Sirenetta" e iniziare a dirigere un piccolo coro di rane, pettirossi e libellule per incitare entrambi a baciarsi e basta. 

«Cosa fai nel tempo libero?», chiese lui, nel disperato tentativo di tenere viva la conversazione.

«Leggo, scrivo, mangio... ogni tanto faccio yoga. Tu?»

«Anche io mangio», disse Harry, gli occhi che sembravano brillargli dall'entusiasmo: «E scrivo canzoni».

«Wow!», esclamò Alex: «Che tipo di canzoni?»

«Magari un giorno te le farò ascoltare», disse lui, facendole l'occhiolino: «Tu cosa scrivi invece?»

«Oh, niente di che, fanfiction su Wattpad», disse Alessandra, facendo spallucce.

«Fanfiction su cosa?», chiese lui, interessato.

«Harry Potter», ammise Alex, timidamente: «Shippo Dramione».

Mr. Tatuaggi sorrise ampiamente: «Anche io».

Samanta, annoiata dalla loro conversazione spostò lo sguardo e casualmente notò Cole sul proprio balcone che, come lei, stava osservando la scena dei due innamoratini in giardino.

«Devo rientrare a studiare», disse Alessandra, un'espressione dispiaciuta in volto.

«Oh, va bene, ci vediamo presto», disse Harry, facendole un gesto di saluto con la mano.

«Lo spero», si lasciò sfuggire Alex, rossa in volto.

«Oh, lo spero anche io», ammise Harry, rimanendo a fissarla con uno sguardo da pesce lesso, mentre la ragazza rientrava in casa.

Sam dalla finestra alzò gli occhi al cielo, esasperata.

 

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Angoletto autrici:
 

Hello!
Eccoci alla fine del secondo capitolo di questa storia, cosa ne pensate per il momento?

Troppo trash? Troppo poco trash?

Speriamo di essere riuscite a strapparvi almeno un sorriso 😊

(Per chi non l'avesse colto: la camicia con sopra disegnate delle fette di anguria di Harry è un riferimento neanche troppo velato a Watermelon Sugar)

Al prossimo capitolo!

Un bacio,

LazySoul

 
  
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