Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Alia_chan    08/05/2020    3 recensioni
L'amore, l'odio, la paura, la morte... Una ragazza dovrà affrontare tutto questo. Catapultata in un mondo completamente diverso dal suo, popolato da dei, uomini e mostri, Kagome dovrà mettere a dura prova la purezza del suo spirito e il suo coraggio....
Può davvero un dio diventare un demone?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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WARNING: capitolo contenente lemon.



Era stanca, molto stanca.
Cos’era successo?
Non lo sapeva, voleva soltanto starsene a dormire a letto. Non sentiva gli uccellini del Goshimboku cantare, era ancora notte, poteva dormire.
Poteva ancora stare al caldo avvolta dalle morbide coperte, prima che suo fratello, sempre allegro e pimpante di prima mattina, venisse a svegliarla bruscamente.
Era così caldo il cuscino che stava abbracciando… stava abbracciando anche lei con quelle braccia calde, e lei sentiva così freddo.
Un pensiero si delineò nella sua testa: un cuscino non poteva abbracciare, non aveva braccia!
E poi… suo fratello non sarebbe venuto a svegliarla come suo solito, non poteva.
Come poteva? Lei era finita in quel mondo assurdo di divinità ed esseri soprannaturali che comandavano gli elementi, gli uomini e la loro storia.
Quel luogo dove lei, semplice ragazza di una scuola superiore, si era ritrovata ad essere la chiave di una profezia ancora più assurda di quel mondo stesso.
Un mondo dove lei aveva ritrovato suo padre, creduto morto per molti anni, e dove aveva scoperto le gioie e i dolori dell’amore.
Un mondo dove c’era lui.
Aprì gli occhi e lo ritrovò al suo fianco.
Era salvo, stava bene.
Ed era felice di questo.
Arrossì. Lei si trovava fra le sue braccia, la testa poggiata sul suo petto nudo…. Era così caldo…
Aveva però un’aria preoccupata, come se qualcosa lo turbasse.
Di questo non era molto felice.
-Che succede?-  Chiese con la voce ancora mezza addormentata.
Il dio guardava il soffitto, chissà da quanto tempo. –Dormi da molto, spero che tu stia meglio.-
La ragazza non era molto soddisfatta della risposta. –Che cosa sta succedendo?-
Inuyasha sospirò, chiudendo gli occhi. –Renkotsu e Jakotsu non sono ancora tornati, li avevo mandati ieri mattina a controllare come andassero le cose nel regno celeste. Fra poche ore sarà giorno. Temo che abbiano fatto la loro mossa.-
Kagome saltò a sedere sul letto, in pratica del tutto sveglia malgrado fosse notte. –E che cosa facciamo noi ancora qui?- disse guardandolo dall’alto. –Dobbiamo partire immediatamente! Potrebbero esserci guai seri e noi siamo qui a dormire!-
A quelle parole lui aprì gli occhi e balzò giù dal letto, in piedi. – Innanzitutto ho bisogno che tu faccia una cosa per me.- Prima che lei aprisse bocca per controbattere che non c’era tempo per fare niente, ma che dovevano partire immediatamente, lui le mise davanti una pergamena. Rimase sconvolta quando vide quello che c’era scritto.
-E’ inglese…- le parole le uscirono stupite dalla bocca. –Le vie di accesso al regno celeste.-
Il dio la guardò. –Sai dirmi cosa dice?-
La ragazza di fronte a lui prese la pergamena fra le mani, ancora incredula, ed iniziò a leggere.

–“Chiunque tu sia, so che vieni da quello strano mondo dove anche io vivrò. Se leggi queste righe, vuol dire che la profezia sta per avverarsi e che tu ne sei il protagonista”.-

Si interruppe guardando il volto di Inuyasha, sembrava un po’ scosso. Continuò la sua lettura.

–“Non lasciarti ingannare dalle apparenze, c’è qualcosa di ancora più profondo di quello che vedi. Ci sono due tipi di porte nel regno celeste, oltre quello che noi conosciamo, esse sono La Porta della Luce e La Porta delle Tenebre:La prima l’hai già attraversata, l’hai già vista, tu sei arrivato in questo mondo varcando quella soglia. Essa rappresenta la verità, guardando la sua luce tu puoi comprendere tutto: lo scorrere del tempo, il mondo, l’universo intero. Il tutto dura solo un secondo, un attimo, ma è un attimo che vale tutta una vita. Tu sei già a conoscenza della verità, devi solo ricordarla e cercarla nei meandri della tua memoria.

La seconda ti auguro di non attraversarla mai, essa porta al regno dei demoni. Lì trovi tutte le menzogne dell’universo intero, i reietti di coscienza e moralità. Attraversando quella porta conoscerai solo odio e disperazione, non troverai nient’altro dalla vita.

Un uomo solo ha attraversato quella porta, un uomo solo sa della sua esistenza, ed è la sua condanna.

Da quella porta lui porterà il suo esercito, aprirà i cancelli ai demoni rivoltosi e così scoppierà il Caos nel regno celeste.

Posso dire soltanto questo, posso rivelarti soltanto questo.

Oh discendente non lasciarti ingannare, non lasciarti sopraffare. Sconfiggi il male, sconfiggi il Dio Distruttore, non permettergli di ridurre questo mondo in macerie. 

Il potere della predizione sta scemando rapidamente, non posso aiutarti in nessun altro modo, ma sappi che pregherò per la tua vincita e che ancora adesso prego per te.

Che i Sacri Dei ti aiutino alla gloria.”-


Silenzio.

Alzò lo sguardo su di lui, lentamente.
Sembrava una statua. Immobile, fermo, tratteneva il fiato.
Si girò verso la porta, poggiò la mano sulla maniglia e la lasciò lì, sola, seduta sul letto con una pergamena in mano.

Chiudendo la porta alle sue spalle, si appoggiò lentamente ad essa, guardando in alto, verso il vuoto
reietti di coscienza e moralità
Oh, sì, li conosceva bene.
La morte, la violenza, la crudeltà, la tortura, l’inganno…
Il sangue.
La guerra.
Oh, la carne che macera, il suono delle spade che si scontrano, le urla di dolore, tradimento e vittoria.
Sapeva percepire chiaramente quando tutto ciò avveniva, lo sapeva, c’era un richiamo nel suo stesso sangue quando accadeva.
Percepiva chiaramente quelle sensazioni, e lui era il corpo impossessato con gioia da questi fantasmi di morte e distruzione.
Li capiva, li invogliava, li istigava.
Sapeva che la guerra era già incominciata, ne era perfettamente a conoscenza, per questo aveva lasciato andare i suoi subordinati.
Sarebbe volentieri andato lui, si sarebbe gettato nella mischia, avrebbe gioito nella lotta ma non poteva lasciare Kagome. 
Quel pezzo di carta non faceva che confermare che la guerra vera e propria era vicina e lei ne era la chiave di volta per fermarlo, ma non era pronta...  
Il suo potere l’avrebbe distrutta, i suoi artigli l’avrebbero dilaniata e lui…
Lui sarebbe stato felice, felice come mai in vita sua.
Di una felicità esilarante, delirante, solo per un attimo.
E dopo…
Il dopo non credeva esistesse, non poteva esserci un dopo.
Se quello che c’era scritto in quel foglio era vero, lui si sarebbe trasformato di lì a qualche giorno, e lei non avrebbe potuto fermarlo.
 Udì la porta dietro di lui aprirsi e gettando lo sguardo dietro la spalla vide Kagome, ancora coi capelli scombinati dal sonno e la leggera veste da notte bianca. 
-Sei ancora così? Vedi di…- Sentì due braccia esili avvolgergli il torace e una testa poggiarsi sulla sua schiena, mentre sussurrava il suo nome.
Una scena si presentò nella sua mente a quel contatto.
Lei, bagnata e tremante dal freddo avvolta in un telo da bagno, e lui che la stringeva fra le sue braccia.
Kagome lo amava.
Glielo aveva detto in quell’occasione.
E lui…
Lui…
Lui si girò verso di lei e la strinse forte a sé. Le braccia della ragazza lo abbracciarono ancora di più, sembrava che non voleva lasciarlo andare via mentre delle piccole lacrime fuggirono dai suoi occhi.
Inuyasha non sapeva che fare, non sapeva cosa doveva dire.
Affondò il viso in quei suoi capelli corvini, lasciando baci ovunque la sua bocca toccasse, divorando quelle piccole perle. Lei sembrava ancora più accorata a quel contatto, lo strinse ancora più forte come se cercasse  di riuscire a fondersi con lui affondando sempre di più nel suo petto.
Non voleva perderlo, non avrebbe potuto sopportarlo.
E lui lo sapeva. 
Adesso comprendeva appieno la paura di perdere qualcuno.
L’aveva avuta fra le braccia, fredda e sorda, ma con un lieve respiro.
Il battito minimo del cuore, il contrasto acceso fra il colore cadaverico del volto di lei e la sua chioma corvina…
Una pietà che aveva creato lui stesso inconsapevolmente.
Si sarebbe voluto uccidere con le sue mani.
E l’oppressione, il sentirsi soffocare, impotente, di fronte al suo dolore.
E avvertire il proprio cuore fermarsi quando non sentiva il battito del cuore di Kagome, e riprendere a respirare al minimo segnale di vita.
Un supplizio averla così fra le braccia. 
Ma era viva.
Si girò a baciarlo sulle labbra quasi disperata, mentre lui rispondeva con lo stesso sentimento.
Due labbra che si mordevano, due lingue che litigavano con bramosia, con angoscia. Si ferivano, si curavano per poi nuovamente riferirsi.
Mai piú.
I corpi che aderivano l’uno all’altro, scaldati, che avevano voglia di sentirsi nuovamente assoluti, appagati.
Il Dio della Guerra si staccò dalla ragazza lentamente, tenendola ancora fra le braccia.
Guardò i suoi grandi occhi caldi, pieni di un emozione alla quale lui non sapeva dare un nome.
Aveva deciso
La baciò nuovamente con più foga di prima, alzandola e portandola di nuovo dentro la camera.

Kagome scolpì quegli attimi dentro al suo cuore. 
Quando lo aveva visto di spalle, uscire fuori dalla porta della sua camera l'amore che provava per lui si era fatto grave, urgente. 
Si alzò dal letto e si diresse verso la porta, aprendola. Davanti i suoi occhi si parò la schiena tonica del dio: supportava un evento talmente grande, talmente nefasto che sembrava lo stesse schiacciando. Il senso della solitudine che gli trasmetteva quella figura  impadronì di lei, e sentendo la necessità di abbracciarlo seguì il suo istinto mentre poggiava la fronte fra le sue scapole, affondando il viso nei suoi lunghi capelli argentei. 
Inuyasha si girò ad abbracciarla e lei si perse con forza fra le sue braccia. Voleva che le condividesse tutto con lei: i suoi sorrisi, le sue paure, le sue angosce…. 
Delle lacrime scapparono e lui prontamente le asciugò con le sue labbra. La stava riempiendo di baci senza senso, ovunque la sua bocca toccasse… finché lei non riuscì a catturare le sue labbra.
I baci si tramutarono da affannati a famelici, i corpi sempre più incandescenti.
Le mani del Dio percorsero i suoi fianchi e scesero fino a sotto i suoi glutei, afferrandola e sollevandola di peso per portarla in camera. Kagome strinse le gambe intorno al bacino di Inuyasha e gemette sulle sue labbra quando sentì la sua erezione premuta contro la propria intimità.
L'odore delle erbe medicinali si e era un pochino affievolito, ed ormai quella stanza sapeva solo di Kagome, che aveva preso a baciargli la mascella mentre le mani di lei gli tiravano i capelli all'indietro per esporre la gola alle sue fauci. Si lasciò sfuggire un gemito quando sentì la calda eccitazione di lei premere più forte sul suo membro a seguito di un feroce attacco alla sua giugulare.
Scivolò lungo la porta chiusa dietro di lui mentre si lasciava baciare, portandosi dietro la ragazza che si ritrovò seduta sulle sue gambe. 
Si staccarono ansanti, i loro nasi si sfioravano e si specchiavano negli occhi semichiusi e pieni di desideri dell'altro. Le posò una mano sulla guancia, gli artigli immersi nei suoi capelli corvini. 
-Non posso… hai rischiato di morire a causa mia… dovresti…- Inuyasha non poté continuare, delle dita di posarono sulla sua bocca, pregandolo al silenzio. Kagome chiuse gli occhi con forza, la fronte poggiata contro quella del dio.
-Per favore…- lo disse sussurrando, quasi spaventata - per favore… fatti amare.-
Quelle parole arrivarono come un pugno nello stomaco, miele per le orecchie, balsamo per il cuore. Si sentì completamente esposto, succube e alla mercé di questa stupida donna umana, che aveva la capacita di far pompare il sangue nelle vene come se ci fosse una tempesta.
 Adesso ogni suo dubbio era sparito.
Afferrò la mano della donna e prese a leccarle e succhiarle le dita in modo talmente indecente da ricordarle ben altro. Allontanandosi leggermente, Kagome lo guardò rossa fin sopra le orecchie per poi perdersi completamente nella profondità dei suoi occhi ambrati quando baciando il palmo della sua mano -Sono tuo- le disse roco guardandola con espressione seria. Il cuore di lei perse di un battito mentre con l'altra mano la attirò nuovamente verso di lui per baciarlo.
Dopo un attimo di totale stordimento Kagome rispose con passione al bacio, mentre con le mani percorreva quel torace caldo, forte, sentendo i muscoli guizzare mentre con un movimento deciso le abbassava la camicia da notte per mostrargli il suo seno. Inuyasha piegò leggermente le gambe in modo da alzare leggermente la ragazza, e si ritrovò il petto di lei davanti gli occhi. Affondò il viso e le mani in quelle rotondità, giocandoci con la bocca e con le dita, mentre la sentiva emettere dei mugolii di piacere e le mani caldi di lei scendere verso il suo addome. La sentì armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni,  e soffocò un gemito sul suo seno quando sentì le sue dita sottili sfiorare la punta della sue erezione.
Una scarica elettrica attraversò Kagome a quel suono gutturale, e questo le diede la forza di prendere decisamente in mano la situazione. Lo vide reclinare la testa contro la porta dietro di lui, gli occhi chiusi mentre gemeva ad ogni suo movimento, che lentamente diventava sempre più veloce, più deciso. Le sue mani persero leggermente presa sul seno, e lei si avvicinò a baciarlo continuando quella piccola tortura che gli stava infliggendo, soddisfatta della reazione di lui che diventava sempre più affannata.
Inuyasha come se si fosse scosso grazie a quel bacio dallo stato di torpore, la abbracciò con foga e con le mani scesa fino ai glutei di lei, affondandoci gli artigli e alzandola in ginocchio ed interrompendo il lavoro di lei. Lui la guardò come una fiera guarda la preda, e iniziò a morderle e baciarle il petto mentre con una mano si intrufolò sotto la sua veste per accarezzare l'intimità di lei.
Un brivido di piacere scosse il corpo della donna accompagnato da un acuto gemito a seguito delle sue carezze.
-Sei bollente Kagome, e completamente bagnata…- la voce di lui era un sussurro caldo sul suo seno e lei stava per ribattere quando sentì l'altra mano, che prima era poggiata sul suo fondoschiena, infilarsi da sotto i glutei ed iniziare a penetrarla lentamente con le dita.
Sentì le braccia di lei avvolgerli la testa e soffocare un gemito in mezzo alle sue orecchie canine, fra i capelli, mentre lo faceva affondare di più fra i suoi seni.
-Se fai… fai.. così io…- Alzò il viso su di lei a quel suo singulto: era completamente rossa, gli occhi annebbiati dal piacere; i capelli arruffati, tremava ad ogni sua carezza.
-Voglio vederti impazzire…- la guardò con quegli occhi ambrati che sembravano volerla inghiottire, le labbra semi aperte come incantato. 
Kagome non poteva reggere a tutto questo, si lasciò completamente andare alle mani di Inuyasha. Affondò il viso sul suo collo, abbracciandolo, e soffocando l'urlo contro la sua spalla mentre il suo corpo era preso da un'intensa ondata di piacere.
Inuyasha l'abbracciò a sua volta mentre lei si accasciava sul suo grembo, avvicinò le labbra al suo orecchio: -Mi dispiace… sono al limite.-
Si sollevò con lei bloccata fra le sue braccia mentre la baciava come per fagocitarla. La portò a letto, la girò e la buttò a pecoroni sul materasso. Lei si girò scioccata ma Inuyasha era giá dietro di lei, in ginocchio. Le stava baciando le spalle, mentre con le mani gli accarezzava i seni. Non credeva che il suo calore dietro la schiena potesse essere così rassicurante, eccitante…
Le mani di lui scesero ad accarezzarle le braccia, si intrecciarono fra le sue mani poggiate sul materasso e le condussero ad appoggiarsi contro il muro di fronte a lei. Lí l'abbandonarono per ripercorrere il percorso al contrario, accarezzandole le braccia, il seno, lo sterno, per poi fermarsi suoi fianchi, che vennero fatti esporre più indietro con una gentilezza che tradiva una certa urgenza animalesca. 
Sapeva cosa stava per fare, ed era terribilmente imbarazzata… avrebbe voluto fermarlo, ma aveva deciso di amarlo… non poteva se lui glielo mostrava così gen…
Non ebbe più la forza di pensare a niente quando lo sentì affondare dentro di lei ringhiando di godimento. Un urlo le scappò dalle labbra, di puro piacere. Iniziò a muoversi e lei si sentì lacerare dalla passione.
Non poteva essere così …. Così
Le mani di lui ripresero a toccarla mentre continuava a muoversi dentro di lei, soffermandosi a massaggiare nel punto in cui i loro corpi erano uniti. Cercava di trattenere le urla, con grande sforzo.
Era al limite, la vedeva. Con la parte superiore del busto appoggiata al muro a seguito delle sue spinte, lo guardava con la coda dell'occhio da sopra la spalla con lo sguardo completamente perso. Anche lui era al limite. Smise di accarezzarla e si chinò a stringerla fra le sue braccia, spostandola dal muro, mentre aumentava la velocità dei suoi fianchi.
Kagome non capiva più niente, sentiva e basta: le sue braccia che la stringevano per farla aderire a lui, la sua bocca che gemeva il suo nome vicino al suo orecchio, i capelli argentei e neri che la circondavano poiché era caduta a carponi su letto per la foga di Inuyasha, ed i suoi fianchi avevano preso a muoversi per accompagnarlo. Stava impazzendo.
-I.. Inuyaah…!- lui le tappò la bocca per impedirle di urlare sia il piacere che il dolore che provava quando, venendo dentro di lei e sentendola a sua volta venire, le morse l’incavo del collo per reprimere la voce.
Entrambi tremanti, si lasciarono cadere di lato, ancora abbracciati. Lei si girò fra le sue braccia, affondando il viso sul suo petto e posandovi un leggero bacio , mentre lui si beava dell’odore dei suoi capelli.  
-Kagome…-

Non si sarebbe dimenticato quelle mani che lo accarezzavano, quella bocca che lo cercava, i suoi capelli che sfioravano la sua pelle. Il suo sguardo estasiato mentre lo toccava, il suo cuore che accelerava, il battito che diventava un tutt’uno col suo.
Il bisogno di sentirsi entrambi vivi, insieme, completi, amati… forse per l’ultima volta.
Riprendendo i sensi, Inuyasha si alzò da letto dopo averle baciato la fronte e si diresse verso la sua armatura. 
Kagome vide che era quasi l'alba e si alzò a sua volta aggiustandosi la veste che era rotolata sui fianchi. Dovevano andare a vedere assolutamente che succedeva. Stava per dirigersi verso i suoi vestiti quando il dio le si parò davanti, le afferrò con decisione il viso con entrambe le mani e la baciò. Fu un bacio strano, dal gusto agrodolce…non era il solito sapore delle labbra che conosceva. Aprì la bocca per approfondire il bacio, e qualcosa si introdusse.
Deglutì.
Con orrore si accorse che le aveva fatto ingoiare qualcosa.
-Inu..?- Sentì il suo corpo annullarsi, come se fosse di pezza, mentre i suoi occhi rimasero aperti a guardare il dio che l’afferrava prima che potesse crollare a terra per poi farla coricare e coprirla con la coperta.
Cosa diavolo le aveva fatto? Come aveva potuto? Perché?
-E’ un potente sedativo, lo uso quando sono ferito pesantemente per annullare il dolore delle ferite. Sugli esseri umani ha effetto paralizzante, non ti muoverai di qui prima di domani.-  Posò una piccola boccetta sul comodino accanto al letto prima di allontanarsi.
 Quando diavolo l’aveva presa? Si chiese angosciata. 
Con la coda dell’occhio lo guardò vestirsi di spalle e si sentì morire quando vide che stava indossando l’armatura. 
L'armatura ! Quando frugava!
Aveva davvero intenzione di lasciarla lì? Non poteva, non doveva!
Il suo corpo non si muoveva, non rispondeva!
No, no, no! Doveva stare con lui, combattere al suo fianco, evitare che perda completamente il controllo durante una guerra di quelle proporzioni!
Lei voleva stare con lui!
Inuyasha!!”
Si girò nuovamente a guardarla, bardato per la guerra: il pettorale nero e argenteo e gli uguali spallacci che lo cingeva, gli avambracci metallici, i pantaloni rossi semi aderenti di hinezumi, la spada che gli pendeva al fianco, il tutto incorniciato da quei bellissimi capelli argentei. Una stupenda visione di morte…
Ma cos’era quello sguardo?
Si avvicinò a lei, le posò una mano sul volto.
Era fredda.
-Non posso rischiare di provare un’agonia più profonda di quella che mi hai inflitto.- poggiò la fronte sulla sua, puntandola fissa con lo sguardo -Non puoi seguirmi questa volta.-
Le chiuse gli occhi.
Le baciò le labbra.
Sentì la porta chiudersi.
E la sua anima spaccarsi in milioni di frantumi mentre urlava il suo nome.



N.D.A.
Bene, da questo momento in poi entriamo nel vivo della guerra. Cosa succederà da adesso in poi?
Lo scoprirete solo leggendo! Eh eh...

Ho dovuto ritoccare un po i capitoli, perché crescendo cambia anche un poco la tipologia di scrittura, infatti rileggendo devo dire che i primi capitoli non mi soddisfano tanto, sopratutto le parti romantiche.
Ho cercato di rifarmi con questo
fatemi sapere cosa ne pensate magari con un piccolo commento, e grazie sempre a chi legge ancora questa storia. 
A presto.
  
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