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Autore: ArkeoPlayerS    11/05/2020    0 recensioni
Autrice: ALATARIEL
Questa fanfic è ambientata nell'universo di Final Fantasy XV e ci sono praticamente tutti i personaggi più molti altri di mia invenzione. Ho riscritto la storia creando un cross-over con la serie Devil May Cry e forse usciranno anche personaggi di altri universi. Mi chiedo quanti di voi avranno immaginato se al posto di Noctis ci fosse stata una principessa. La protagonista di questa storia è infatti Ashelia Lucis Caelum, ma non fatevi trarre in inganno, non è la stessa Ashelia di FFXII, il nome è lo stesso, ma c'è tutta una lore dietro che scoprirete solo leggendo. Questa storia sarà racchiusa in una serie e questa prima parte sarà dedicata alla vita condotta dalla principessa durante il liceo, così potrete conoscere meglio il personaggio e capire le relazioni che intercorrono tra lei e tutti gli altri. Spero possa piacervi la mia idea.
PROLOGO
Tutto inizia nel giorno del sedicesimo compleanno della nostra bella principessa; è il 19 dicembre 754 EM, ore 5.30 di mattina. Ashelia si sveglia nella cameretta del suo nuovo appartamento in centro città. Si siede alla sua scrivania, prende il suo diario e una penna e comincia a scrivere: "Buon giorno mamma!"
Genere: Avventura, Mistero, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Iris Amicitia, Prompto Argentum
Note: Cross-over, Lime, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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4) LA CACCIA NOTTURNA

LA CACCIA NOTTURNA

Occhi chiusi, braccia conserte ed espressione seccata. Era mezzanotte e Ashelia si trovava sul tetto della torre orologio di un edificio statale nel centro storico di Insomnia. Indossava un completo di jeans e dolcevita neri, ai piedi degli stivaletti dello stesso colore. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo alta dietro la nuca con due ciocche lunghe che scendevano su entrambi i lati del viso. La frangia a mezza luna le ricadeva sulla fronte da sinistra a destra.
«Perché mi faccio sempre coinvolgere in certe cose» disse sbuffando alle quattro ragazze che si ergevano dietro di lei, vestite allo stesso modo.
«Ma dai!» le urlò Iris tutta eccitata. «Ti prometto che Glady non lo verrà a sapere!» concluse con un grande sorriso, indice che quella situazione la divertiva, e parecchio anche.
«Pensa se la principessa riuscisse veramente a catturare il famigerato Metal Mask!» aggiunse Ayame con aria trionfante. «Siamo come le super eroine dei cartoni animati! Avete mai visto Sailor Moon?» continuò sognante.
Ayame era l’artefice di quella serata tra amiche sui generis. Metal Mask il giorno prima aveva rilasciato un broadcast annunciando che avrebbe rubato lo “Scrigno dei Gioielli della Sanguinaria” dal Museo Storico di Insomnia. La ragazza era già riuscita a convincere Iris, Maiv e Rayen. Solo Ashelia si era dimostrata riluttante all’idea: quell’uomo era praticamente il suo peggior incubo, lo sognava tutte le notti e sapeva che andare a caccia di Metal Mask non poteva portare altro che guai. Ma poi, con uno stratagemma Ayame era riuscita a convincerla. Quel pomeriggio, dopo gli esercizi di ginnastica, come al solito tutte le ragazze si erano dirette negli spogliatoi per farsi una bella doccia, e lì il piano diabolico di Ayame si attuò. Mentre Ashelia si trovava sotto la doccia nuda, Ayame, aiutata da Maiv, aveva all’improvviso spalancato la porta del box doccia e scattato una foto alla povera principessa. Poi l’avevano minacciata che se non fosse andata con loro Iris avrebbe dato la foto a Gladio. Ashelia tra l’imbarazzo e la rabbia si trovò costretta ad accettare. Si aspettava un colpo basso da Ayame, ma da Maiv e Iris non se lo poteva minimamente immaginare. Quindi eccole lì, tutte e cinque su quel tetto ad attendere l’ora in cui Metal Mask si sarebbe fatto vivo dopo aver rubato il prezioso Scrigno della Sanguinaria.
«È così eccitante!» disse Rayen su di giri. La ventenne del gruppo era sempre stata una ragazza seria, studiosa e aveva sempre aiutato la madre nella cura dei bambini dell’orfanotrofio. Così quell’idea malsana aveva acceso in lei un forte senso di avventura: Ayame aveva idee da pazzi ma aveva comunque dimostrato di essere una persona brava e affidabile.
«Eeeeh» Maiv se ne stava a sospirare, sperava che quell’idea l’avrebbe aiutata ad affrontare il suo malessere. Purtroppo per lei Ignis le aveva confessato di non poter più ricambiare i suoi sentimenti e l’aveva così lasciata. Ci era rimasta molto male, dove avrebbe trovato un altro uomo così: bello, intelligente, gentile, con la macchina, ottimo cuoco e soprattutto, nobile di nascita e con un futuro roseo alla corte del re. In un primo momento se l’era presa con Ashelia, sapendo che il motivo per cui Ignis l’aveva lasciata era lei. Il suo dovere di attendente lo assorbiva talmente tanto che lui non pensava ad altro. Ma poi si era resa conto che con la principessa era una lotta già persa in partenza. Ashelia non aveva niente fuori posto, era bellissima, bionda, occhi verdi, fisico da urlo e per di più era coraggiosa, dolce e leale. Aveva imparato a conoscere il lato più altruista del suo carattere all’orfanotrofio e Prompto glielo aveva confermato. A Maiv restava una sola cosa da fare, se avesse dimostrato di poter gestire anche lei la principessa, magari Ignis sarebbe potuto tornare da lei.
«Ci siamo!» disse ad un certo punto Ashelia attirando l’attenzione delle sue amiche.
«Sta arrivando» aggiunse Ayame. Maiv, Iris e Rayen rimasero interdette, loro non vedevano niente. Le due ragazze avevano infatti percepito la presenza dell’uomo e in lontananza dei corvi avevano spiccato il volo gracchiando. Ad un certo punto Ashelia si mosse, iniziò a saltare dal tetto e con una proiezione si teletrasportò su quello di un altro edificio. Ayame dal suo canto fece gesto alle ragazze di tornare giù in strada usando i rampini magnetici che lei stessa aveva loro fornito. Solo Maiv non si fidò di quella strategia: Ashelia avrebbe attaccato Metal Mask dal tetto di un palazzo adiacente al museo e lo avrebbe fatto cadere in strada, mentre loro quattro lo avrebbero catturato con una rete metallica. Iris, Ayame e Rayen aiutandosi col rampino iniziarono a scendere dalla torre, mentre Maiv dopo un attimo di esitazione vide una strana figura saltare dai tetti e dirigersi verso Ashelia. La ragazza capì immediatamente che la principessa era in pericolo. Sapeva bene che chiunque si fosse fatto mettere nel sacco da Metal Mask avrebbe perso la memoria. Sarebbe stata una tragedia se ciò fosse avvenuto alla principessa di Lucis. Allora Maiv si decise, prese il suo rampino magnetico e lo puntò verso i tetti che portavano nella direzione presa da Ashelia. In quel momento ringraziò i suoi genitori per averle fatto fare arti marziali e ginnastica acrobatica invece che danza classica come tutte le ragazze del suo ceto sociale. Ce l’avrebbe fatta a proteggere Ashelia. Con questi pensieri nella mente si fiondò per tentare di fermare quella strana figura che stava seguendo la principessa.

Intanto per le strade del centro storico Ayame, Iris e Rayen stavano correndo per raggiungere il vicolo dove Metal Mask, secondo i piani, sarebbe dovuto cadere. Ad un certo punto Rayen si guardò alle spalle e si fermò di botto.
«Un momento! Non vedo Maiv!» disse rendendosi conto che l’amica mancava.
«Oh no!» iniziò Ayame. «Sarà rimasta indietro!» esclamò agitata.
«Cosa facciamo? Non possiamo lasciarla sola! E Ashelia avrà senz’altro bisogno di aiuto!» disse Iris.
«Facciamo così» Ayame era visibilmente preoccupata ma decisa «Voi due tornate indietro da Maiv! Io raggiungerò Ashy!» propose mettendosi a correre verso il luogo stabilito. Iris era un po’ scettica. Era entrata in quel gruppo per tenere d’occhio proprio Ayame di cui Gladio e Ignis non si fidavano per niente.
«No, Aya! Io vengo con te!» urlò con decisione Iris ad Ayame correndole dietro, mentre Rayen tornava verso la torre orologio.

«Bene! Se riesco a scattare una foto di Metal Mask potrò venderla per un bel po’ di Yen!» Prompto stava girando per i dintorni del centro storico nella speranza di poter scattare una foto a Metal Mask. Le foto di quel fantomatico ladro valevano molto, anche perché ben pochi fotografi erano disposti ad avvicinarlo. Prompto invece voleva dimostrare alla principessa e ai suoi due amici, Gladio e Ignis, di non essere un perdente. Il giovane, ben conscio di non essere degno di poter far parte del seguito di Ashelia per le sue origini, voleva dare tutto sé stesso per adempiere a quella promessa che aveva fatto alla principessa Lunafreya di Tenebrae anni addietro. Ad un certo punto sentì dei passi sopra di lui, alzò lo sguardo e rimase sbigottito e affascinato allo stesso tempo da ciò che vide. La figura leggiadra di una fanciulla che saltava da un tetto all’altro illuminata dalla luce della luna. Allora il giovane decise di seguirla e fotografarla. Si mise a correre, e più la guardava più il modo in cui si muoveva la ragazza gli sembrava familiare. Dopo qualche minuto di corsa giunsero in prossimità del Museo Storico, che era circondato da auto della polizia in fermento. Prompto vide la ragazza fermarsi su una balconata all’ultimo piano di un palazzo basso e credette che quello era il momento adatto per fotografarla.
«Bene! Bellezza! Anche tu mi aiuterai a mettere da parte qualche Yen!» disse tra sé il giovane portandosi la macchina fotografica davanti al volto. Provò a zoomare per cercare di riprendere anche il viso di lei e rimase lì per dei secondi a guardarla attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica.
«Non ci credo…» biascicò dopo aver scattato immediatamente una foto. Sorridendo prese il suo telefono e mandò un messaggio.

Ashelia era giunta vicino al museo, la polizia era già lì in attesa di prendere Metal Mask. L’edificio era ancora tranquillo ma qualcosa diceva alla ragazza che il fantomatico ladro era già dentro e stava per rubare lo Scrigno. Ad un certo punto sentì il suo cellulare vibrare.
«Saranno le ragazze… speriamo che abbiano cambiato idea…» sperò fino all’ultimo. Ma quando prese il telefono e lesse il nome del mittente del messaggio che aveva appena ricevuto rimase perplessa. «Che vuole Prompto?» si chiese aprendo il messaggio: “Ehehi! Ash! Puoi per cortesia guardare verso il basso alla tua destra?” Ashelia a quel punto sgranò gli occhi. «Non può essere!» si girò immediatamente a guardare verso il basso «Ditemi che non è vero!». Prompto dalla strada la stava salutando con la mano e un bel sorriso. Ashelia lanciò allora la spada vicino al ragazzo e lo raggiunse con una proiezione. «Prompto! Che ci fai qui?» gli chiese immediatamente avvicinandosi a lui con passo svelto.
«Potrei chiederti la stessa cosa!» le rispose il giovane.
«Non mi dire che ci sono anche Ignis e Gladio!» disse ormai disperata la principessa.
«No tranquilla… ero solo venuto per fare qualche foto» iniziò a raccontarle il ragazzo, «poi ti ho vista correre sui tetti e ti ho seguita» concluse.
«Ignis e Gladio non devono saperlo!» Esclamò arrabbiata lei. «Lo sapevo che non mi dovevo far coinvolgere in tutto questo! Maledette!» disse infine la principessa ormai sull’orlo di una crisi di nervi.
«Qualcosa mi dice che da qualche parte troverò nascosta Aya…» ipotizzò il giovane fotografo.
«Troverai anche Maiv, Rayen e Iris nascoste in qualche vicolo» disse Ashelia incrociando le braccia al petto.
«Non mi dire che state cercando di catturare Metal Mask!» esclamò Prompto con strano entusiasmo.
«Sei perspicace» si complimentò sarcasticamente la principessa. Proprio in quel momento gli allarmi del museo suonarono «Ci siamo! Prompto guardami le spalle!» ordinò Ashelia al biondo amico che rimase sorpreso. Ashelia, la principessa di cui tanto voleva essere amico, colei per cui si era dato da fare per dimagrire ed essere alla sua altezza gli stava chiedendo supporto.
«Agli ordini altezza!» fece infine contento Prompto. Finalmente avrebbe potuto dare prova alla principessa di essere affidabile.

Intanto Ayame e Iris giunsero appena in tempo nel vicolo stabilito.
«Dici che Ashelia se la caverà?» chiese Iris alla mora amica.
«L’importante è che sia pronta a darsela a gambe se la situazione si mette male…» confessò Ayame sorprendendo la giovane Amicitia.
D’un tratto udirono gli allarmi del museo suonare.
«Ci siamo Iris! Tieniti pronta!» ordinò Ayame ad Iris.
Ad un certo punto furono distratte da un urlo di donna che ghiacciò loro il cuore. La voce della donna che aveva appena urlato era troppo familiare.
«AIUTO! AIUTATEMI!» la voce di Rayen risuonò tra i vicoli.
«Per tutti gli dei! Rayen!» urlò Iris mettendosi a correre nella direzione da cui proveniva l’urlo. Ayame rimase indietro. Era indecisa. Soccorrere l’amica in difficoltà o restare lì ad attendere Ashelia.
«Forse stavolta ho esagerato» disse con una smorfia e prendendo il telefono per mandare un messaggio alla principessa per dirle che la missione “Caccia all’Uomo Mascherato” doveva essere abolita. Ma prima di riuscire ad inviare il messaggio si accorse che era troppo tardi. Un forte rumore, proveniente dal tetto del palazzo su cui doveva trovarsi Ashelia in attesa di Metal Mask, la fece impallidire. Doveva fare qualcosa. La sua esuberanza non le aveva permesso di pensare al peggio, aveva pensato solo all’avventura trascurando l’altra grave minaccia che incombeva su Insomnia e che molto probabilmente aveva aggredito una sua amica. «Stupida! Stupida! Stupida!» dandosi della stupida si mise immediatamente a correre per raggiungere Ashelia. A Rayen ci avrebbe pensato Iris, nella speranza che almeno a lei non succedesse niente.

Ashelia salì sul tetto del palazzo con una serie di proiezioni e subito notò la figura mascherata che dal tetto del museo era saltata nella sua direzione. Ad un certo punto la figura parve scomparire nel nulla illuminata dalla luce lunare. Ashelia continuava a fissare nella stessa direzione, incredula per ciò che aveva appena visto.
«Sono lusingato» sentì ad un certo punto alle sue spalle. Quella voce. La stessa voce calda che aveva già sentito nel suo sogno. Ashelia impallidì e si girò lentamente. La figura di quell’uomo dai capelli argentei con riflessi celesti e la maschera sul viso si ergeva a pochi passi da lei. La maschera che portava non era effettivamente di metallo, ma lo sembrava per via del colore e dell’inespressività. Ashelia rimase a fissarlo per qualche minuto, aveva iniziato a tremare. Il suo incubo era diventato realtà. Si aspettava solo che da un momento all’altro apparisse la figura femminile con la spada, pronta a conficcargliela nel cuore. «Cosa ci fa una bella fanciulla come voi in giro di notte?» le chiese gentilmente l’uomo facendola rinsavire dai suoi pensieri. Come mai era così gentile? Si chiese Ashelia. Era un nemico. Stava mettendo a soqquadro la città. Aveva la possibilità di fermarlo.
«Ash! Attenta!» urlò Prompto che non l’aveva ancora raggiunta. Stava infatti salendo le scale antincendio quando vide una figura che dall’alto si stava scagliando addosso alla principessa. Ashelia guardò verso l’alto e notò una creatura scheletrica avvolta da un mantello simile a quello dell’uomo mascherato, con una falce in mano, andarle addosso per ucciderla. Non ebbe tempo di reagire, né di riflettere. “Non ho scampo” pensò tra sé. «AAAAAAAAASH!» urlò disperato Prompto.
Si sentì un rumore fragoroso. La creatura aveva attaccato Ashelia con tutta la sua forza sfondando il tetto di fronte allo sguardo impotente di Prompto. La polizia sentendo quel rumore si era mobilitata correndo in direzione dell’edificio colpito.
«Oh mio dio! Oh mio dio! Oh mio dio!» Prompto preso dal panico e dalla disperazione si era portato le mani alla testa «Ashelia!» continuava ad urlare. La polvere si era diradata e non c’era traccia né di Ashelia né dell’uomo mascherato. «Che faccio? Che faccio? Che faccio?» Prompto era nel pieno di una crisi di nervi e terrorizzato. Quella creatura aveva ucciso Ashelia. Non era possibile. Sotto il suo naso! Come glielo avrebbe detto ad Ignis e Gladio!
«Giovanotto!» sentì ad un certo punto alle sue spalle. Prompto si girò e vide la figura dell’uomo mascherato che reggeva in braccio Ashelia svenuta. Il biondo rimase lì a guardare l’amica chiedendosi se fosse morta. Poi Metal Mask l’appoggiò delicatamente a terra e Prompto accorse. «Non è un posto adatto ai bambini questo» aggiunse mentre Prompto reggeva la schiena della ragazza, che si svegliò lentamente.
«Ash che sollievo! Sei viva!» disse Prompto guardando con entusiasmo l’amica.
«Cos’è successo?» chiese lei rimanendo sbigottita vedendo l’uomo mascherato che ancora le stava vicino «Tu?» riuscì a dire la principessa.
«È stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in circostanze più liete» le disse mentre dal tetto la creatura scheletrica si rimise in posizione di attacco. Immediatamente Metal Mask saltò via lasciando i due ragazzi ad osservare la scena. L’uomo mascherato si lanciò verso quello scheletro, disintegrandolo con un semplice gesto della mano, poi guardò un’ultima volta nella direzione dei due giovani e sparì in lontananza, inseguito dalle auto della polizia. Ashelia si incantò a fissare affascinata l’eleganza con cui l’uomo aveva sconfitto quella creatura per poi sparire. Aveva sentito i suoi occhi fissarla un’ultima volta prima di andarsene.
«Ash stai bene?» la domanda di Prompto la fece ridestare dai suoi pensieri.
«Eh? Si Prompto! Grazie» gli disse con un sorriso dolce e visibilmente rossa in volto. I due amici riscesero in strada e si allontanarono prima che la polizia e i vigili del fuoco potessero giungere lì e trovarli.
Appena si allontanarono da quell’edificio furono raggiunti da Ayame preoccupata.
«Ashy! Grazie al cielo stai bene!» disse Ayame non appena raggiunse i due ragazzi. «E tu che ci fai qui?» disse a Prompto incuriosita.
«Dove sono le altre?» chiese Ashelia all’amica.
«Ah già! Abbiamo avuto qualche problema!» il tono grave di Ayame spaventò sia Ashelia che Prompto. Cos’altro poteva essere successo? In lontananza sentirono le sirene di un’autoambulanza.
«Non è un buon segno…» disse Ashelia intuendo cosa fosse successo alle altre tre amiche. In quel momento ricevette un messaggio da Iris “Vieni ai piedi della torre orologio. Non farti vedere da nessuno però” «Iris…» iniziò a dire.
«Immagino cosa ti abbia detto» la interruppe Ayame. «Voi due raggiungetela, io vado a vedere cos’è successo. Ci vediamo domani a scuola» disse infine congedandosi dai due. Ad Ashelia e Prompto non rimase altro da fare che raggiungere Iris, ignari che dal tetto di un edificio l’uomo mascherato li stava osservando.
«Ash? Ashy? Quale sarà il tuo nome? Credo che lo scoprirò molto presto» disse osservando la figura della fanciulla che aveva appena salvato allontanarsi in direzione della torre orologio.


IL GIORNO DOPO

«Ash mi stai ascoltando almeno?» Ignis stava tentando nuovamente di aggiornare la principessa sugli ultimi sviluppi: l’Impero di Niflheim che stava creando problemi alle zone di confine di Lucis e l’ultimo colpo di Metal Mask. Ma la principessa, seduta sul divano di fronte a lui con in mano la tazza di tisana al mirtillo, sembrava avere la testa da tutt’altra parte. Il giovane attendente aveva anche saputo cos’era successo alle tre amiche di Ashelia: Ayame, Rayen e Maiv. Le ragazze erano uscite e stavano tornando a casa quando furono inaspettatamente attaccate da una figura incappucciata. Almeno questa era la versione che Ayame e Rayen si erano inventate per coprire Ashelia e Iris. La verità era che Maiv era rimasta indietro, Rayen la ritrovò svenuta a terra e si mise ad urlare in cerca di aiuto. Nessuno accorse. Venne raggiunta da Iris che nello sgomento più totale aveva chiamato i soccorsi. Poi con Rayen avevano deciso come avrebbero dovuto agire per evitare che la principessa finisse nei guai. Allora Iris aveva dato appuntamento ad Ashelia ai piedi della torre orologio per tornare a casa. Mentre Rayen e Ayame accompagnarono Maiv in ospedale. Per fortuna l’ex fidanzata del suo attendente non era ferita ma aveva perso la memoria. Ovviamente tutti ipotizzarono che per sbaglio la ragazza si fosse avvicinata troppo a Metal Mask, ma Ashelia e Prompto conoscevano la verità. Metal Mask molto probabilmente non aveva nessuna connessione con la perdita di memoria di tutte le persone che gli davano la caccia. C’era qualcos’altro… forse aveva a che fare con il serial killer che rapiva donne e mutilava le sue vittime una volta al mese. Ma i pensieri di Ashelia andavano anche alla figura dell’uomo mascherato. Dopo una paura iniziale lo trovava stranamente affascinante, e la sua voce calda risuonava ancora nelle sue orecchie. “È stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in circostanze più liete”. Al solo ricordo di quelle parole ad Ashelia arrivò il cuore in gola, arrossendo proprio nel momento in cui stava sorseggiando la tisana che Ignis le aveva preparato. Si mise a tossire e il ragazzo si alzò prontamente dalla sedia per aiutarla. Le poggiò la mano destra sulla sua spalla sinistra abbassandosi e avvicinando il suo viso a quello della ragazza mentre con l’altra mano le prese il mento per guardarla negli occhi. La notò rossa in volto e agitata. «Non avrai mica di nuovo la febbre?» le chiese con molta dolcezza aumentando ancora di più l’agitazione di Ashelia. La fanciulla in quel momento realizzò che Ignis era un bel pezzo d’uomo e per la prima volta capì cosa intendesse dire Maiv quando le diceva che doveva amare e farsi amare da un bel giovanotto. «Stai bene?» continuò a chiederle Ignis con sguardo intenso. Ashelia non resistette più, sentì anche un forte crampo al ventre che la fece preoccupare ulteriormente.
«Non sto per niente bene» disse alzandosi di scatto, facendo indietreggiare Ignis e correndo in bagno sperando di essersi accorta in tempo di quello che le stava succedendo. Il giovane dal suo canto capì subito ma fece finta di niente, infondo era da quando la principessa era diventata una signorina che ogni mese doveva affrontare il marchese che incombe su tutte le donne, e lui la conosceva troppo bene per non accorgersi di quando questi fatidici giorni arrivavano. Quando ciò avveniva l’unica cosa che poteva fare per aiutarla era quella di essere discreto e lasciarle la sua privacy.
In bagno Ashelia scoprì che i suoi timori erano fondati, si avvicinò al lavandino per sciacquarsi il volto con dell’acqua fresca e si guardò allo specchio mentre l’acqua scorreva dal rubinetto. Era rossa in volto, gli occhi erano lucidi e il cuore le batteva forte. In un’altra situazione quella sensazione forse l’avrebbe preoccupata, ma date le circostanze diede la colpa di tutto agli ormoni. Chiuse l’acqua e ritornò da Ignis decisa che avrebbe indagato sull’identità dell’uomo mascherato e avrebbe scoperto chi si nasconde dietro la serie di omicidi e sparizioni.



ANGOLO DI ALATARIEL

Fine del quarto capitolo. Allora alla fine Ayame con un colpo basso ben organizzato è riuscita a convincere la nostra principessa ad andare a caccia di Metal Mask. Ho voluto fare un piccolo tributo alle serie animate come Sailor Moon perché mi hanno accompagnata durante la mia infanzia e adolescenza, ma avrete capito che con quello che è successo a Maiv non ci sarà nessun gruppetto di Maho Shojo in questa storia. Anche perché l’unica ad avere poteri è proprio Ashelia, data la sua discendenza come principessa di Lucis, e inoltre in questa storia l’eroina è accompagnata da tre baldi giovani. La presenza di Prompto è centrale per ciò che avverrà più avanti e l’incontro ravvicinato con Metal Mask è servito ai due amici per capire che il ladro mascherato non ha niente a che vedere con la perdita di memoria delle persone che gli davano la caccia. Bisogna ancora capire che cos’era lo scheletro che ha attaccato Ashelia sul tetto (vi assicuro che non era un daemon) e cosa è effettivamente successo a Maiv dopo che è corsa dietro alla principessa. Inoltre, cosa sta cercando Metal Mask?

Piccolo appunto sullo “Scrigno dei Gioielli della Sanguinaria”. Ovviamente questo oggetto misterioso me lo sono inventato di sana pianta.

!!ATTENZIONE SPOILER!!
La Sanguinaria invece è stata una regina di Lucis. Nel capitolo 14 di Final Fantasy XV se accettiamo una missione secondaria che ci chiede di fotografare luoghi di importanza storica di Insomnia troveremo una sua statua con targhetta. Per intenderci la Sanguinaria è il secondo dei tre sovrani che affrontiamo all’interno del palazzo prima della boss fight finale contro Ardyn.
!!FINE SPOILER!!

Adesso la principessa è decisa a svolgere delle indagini. Cosa verrà fuori? Lo scoprirete solo leggendo. Intanto io rimango in attesa di conoscere i vostri pareri e fino ad un prossimo capitolo io vi saluto.

   
 
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