LA
CACCIA NOTTURNA
Occhi
chiusi, braccia conserte ed
espressione seccata. Era mezzanotte e Ashelia si trovava sul tetto
della torre
orologio di un edificio statale nel centro storico di Insomnia.
Indossava un
completo di jeans e dolcevita neri, ai piedi degli stivaletti dello
stesso
colore. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo
alta
dietro la nuca con due ciocche lunghe che scendevano su entrambi i lati
del
viso. La frangia a mezza luna le ricadeva sulla fronte da sinistra a
destra.
«Perché
mi faccio sempre
coinvolgere in certe cose» disse sbuffando alle quattro
ragazze che si ergevano
dietro di lei, vestite allo stesso modo.
«Ma
dai!» le urlò Iris tutta
eccitata. «Ti prometto che Glady non lo verrà a
sapere!» concluse con un grande
sorriso, indice che quella situazione la divertiva, e parecchio anche.
«Pensa
se la principessa
riuscisse veramente a catturare il famigerato Metal Mask!»
aggiunse Ayame con
aria trionfante. «Siamo come le super eroine dei cartoni
animati! Avete mai
visto Sailor Moon?» continuò sognante.
Ayame
era l’artefice di quella
serata tra amiche sui generis. Metal Mask il giorno prima aveva
rilasciato un
broadcast annunciando che avrebbe rubato lo “Scrigno dei
Gioielli della Sanguinaria” dal Museo Storico di Insomnia. La
ragazza era
già riuscita a
convincere Iris, Maiv e Rayen. Solo Ashelia si era dimostrata
riluttante
all’idea: quell’uomo era praticamente il suo
peggior incubo, lo sognava tutte
le notti e sapeva che andare a caccia di Metal Mask non poteva portare
altro
che guai. Ma poi, con uno stratagemma Ayame era riuscita a convincerla.
Quel
pomeriggio, dopo gli esercizi di ginnastica, come al solito tutte le
ragazze si
erano dirette negli spogliatoi per farsi una bella doccia, e
lì il piano
diabolico di Ayame si attuò. Mentre Ashelia si trovava sotto
la doccia nuda,
Ayame, aiutata da Maiv, aveva all’improvviso spalancato la
porta del box doccia
e scattato una foto alla povera principessa. Poi l’avevano
minacciata che se
non fosse andata con loro Iris avrebbe dato la foto a Gladio. Ashelia
tra
l’imbarazzo e la rabbia si trovò costretta ad
accettare. Si aspettava un colpo
basso da Ayame, ma da Maiv e Iris non se lo poteva minimamente
immaginare.
Quindi eccole lì, tutte e cinque su quel tetto ad attendere
l’ora in cui Metal
Mask si sarebbe fatto vivo dopo aver rubato il prezioso Scrigno della
Sanguinaria.
«È
così eccitante!» disse Rayen
su di giri. La ventenne del gruppo era sempre stata una ragazza seria,
studiosa
e aveva sempre aiutato la madre nella cura dei bambini
dell’orfanotrofio. Così
quell’idea malsana aveva acceso in lei un forte senso di
avventura: Ayame aveva
idee da pazzi ma aveva comunque dimostrato di essere una persona brava
e
affidabile.
«Eeeeh»
Maiv se ne stava a
sospirare, sperava che quell’idea l’avrebbe aiutata
ad affrontare il suo
malessere. Purtroppo per lei Ignis le aveva confessato di non poter
più
ricambiare i suoi sentimenti e l’aveva così
lasciata. Ci era rimasta molto
male, dove avrebbe trovato un altro uomo così: bello,
intelligente, gentile,
con la macchina, ottimo cuoco e soprattutto, nobile di nascita e con un
futuro
roseo alla corte del re. In un primo momento se l’era presa
con Ashelia, sapendo
che il motivo per cui Ignis l’aveva lasciata era lei. Il suo
dovere di
attendente lo assorbiva talmente tanto che lui non pensava ad altro. Ma
poi si
era resa conto che con la principessa era una lotta già
persa in partenza.
Ashelia non aveva niente fuori posto, era bellissima, bionda, occhi
verdi, fisico
da urlo e per di più era coraggiosa, dolce e leale. Aveva
imparato a conoscere
il lato più altruista del suo carattere
all’orfanotrofio e Prompto glielo aveva
confermato. A Maiv restava una sola cosa da fare, se avesse dimostrato
di poter
gestire anche lei la principessa, magari Ignis sarebbe potuto tornare
da lei.
«Ci
siamo!» disse ad un certo
punto Ashelia attirando l’attenzione delle sue amiche.
«Sta
arrivando» aggiunse Ayame.
Maiv, Iris e Rayen rimasero interdette, loro non vedevano niente. Le
due ragazze
avevano infatti percepito la presenza dell’uomo e in
lontananza dei corvi
avevano spiccato il volo gracchiando. Ad un certo punto Ashelia si
mosse,
iniziò a saltare dal tetto e con una proiezione si
teletrasportò su quello di
un altro edificio. Ayame dal suo canto fece gesto alle ragazze di
tornare giù
in strada usando i rampini magnetici che lei stessa aveva loro fornito.
Solo
Maiv non si fidò di quella strategia: Ashelia avrebbe
attaccato Metal Mask dal
tetto di un palazzo adiacente al museo e lo avrebbe fatto cadere in
strada,
mentre loro quattro lo avrebbero catturato con una rete metallica.
Iris, Ayame
e Rayen aiutandosi col rampino iniziarono a scendere dalla torre,
mentre Maiv
dopo un attimo di esitazione vide una strana figura saltare dai tetti e
dirigersi verso Ashelia. La ragazza capì immediatamente che
la principessa era
in pericolo. Sapeva bene che chiunque si fosse fatto mettere nel sacco
da Metal
Mask avrebbe perso la memoria. Sarebbe stata una tragedia se
ciò fosse avvenuto
alla principessa di Lucis. Allora Maiv si decise, prese il suo rampino
magnetico e lo puntò verso i tetti che portavano nella
direzione presa da
Ashelia. In quel momento ringraziò i suoi genitori per
averle fatto fare arti
marziali e ginnastica acrobatica invece che danza classica come tutte
le
ragazze del suo ceto sociale. Ce l’avrebbe fatta a proteggere
Ashelia. Con
questi pensieri nella mente si fiondò per tentare di fermare
quella strana
figura che stava seguendo la principessa.
Intanto
per le strade del centro
storico Ayame, Iris e Rayen stavano correndo per raggiungere il vicolo
dove
Metal Mask, secondo i piani, sarebbe dovuto cadere. Ad un certo punto
Rayen si
guardò alle spalle e si fermò di botto.
«Un
momento! Non vedo Maiv!»
disse rendendosi conto che l’amica mancava.
«Oh
no!» iniziò Ayame. «Sarà
rimasta indietro!» esclamò agitata.
«Cosa
facciamo? Non possiamo
lasciarla sola! E Ashelia avrà senz’altro bisogno
di aiuto!» disse Iris.
«Facciamo
così» Ayame era
visibilmente preoccupata ma decisa «Voi due tornate indietro
da Maiv! Io
raggiungerò Ashy!» propose mettendosi a correre
verso il luogo stabilito. Iris
era un po’ scettica. Era entrata in quel gruppo per tenere
d’occhio proprio
Ayame di cui Gladio e Ignis non si fidavano per niente.
«No,
Aya! Io vengo con te!» urlò
con decisione Iris ad Ayame correndole dietro, mentre Rayen tornava
verso la
torre orologio.
«Bene!
Se riesco a scattare una
foto di Metal Mask potrò venderla per un bel po’
di Yen!» Prompto stava girando
per i dintorni del centro storico nella speranza di poter scattare una
foto a
Metal Mask. Le foto di quel fantomatico ladro valevano molto, anche
perché ben
pochi fotografi erano disposti ad avvicinarlo. Prompto invece voleva
dimostrare
alla principessa e ai suoi due amici, Gladio e Ignis, di non essere un
perdente. Il giovane, ben conscio di non essere degno di poter far
parte del
seguito di Ashelia per le sue origini, voleva dare tutto sé
stesso per
adempiere a quella promessa che aveva fatto alla principessa Lunafreya
di
Tenebrae anni addietro. Ad un certo punto sentì dei passi
sopra di lui, alzò lo
sguardo e rimase sbigottito e affascinato allo stesso tempo da
ciò che vide. La
figura leggiadra di una fanciulla che saltava da un tetto
all’altro illuminata
dalla luce della luna. Allora il giovane decise di seguirla e
fotografarla. Si
mise a correre, e più la guardava più il modo in
cui si muoveva la ragazza gli sembrava
familiare. Dopo qualche minuto di corsa giunsero in
prossimità del Museo Storico,
che era circondato da auto della polizia in fermento. Prompto vide la
ragazza
fermarsi su una balconata all’ultimo piano di un palazzo
basso e credette che
quello era il momento adatto per fotografarla.
«Bene!
Bellezza! Anche tu mi
aiuterai a mettere da parte qualche Yen!» disse tra
sé il giovane portandosi la
macchina fotografica davanti al volto. Provò a zoomare per
cercare di
riprendere anche il viso di lei e rimase lì per dei secondi
a guardarla
attraverso l’obbiettivo della sua macchina fotografica.
«Non
ci credo…» biascicò dopo
aver scattato immediatamente una foto. Sorridendo prese il suo telefono
e mandò
un messaggio.
Ashelia
era giunta vicino al
museo, la polizia era già lì in attesa di
prendere Metal Mask. L’edificio era
ancora tranquillo ma qualcosa diceva alla ragazza che il fantomatico
ladro era
già dentro e stava per rubare lo Scrigno. Ad un certo punto
sentì il suo
cellulare vibrare.
«Saranno
le ragazze… speriamo che
abbiano cambiato idea…» sperò fino
all’ultimo. Ma quando prese il telefono e
lesse il nome del mittente del messaggio che aveva appena ricevuto
rimase
perplessa. «Che vuole Prompto?» si chiese aprendo
il messaggio: “Ehehi! Ash! Puoi per
cortesia guardare verso
il basso alla tua destra?” Ashelia a quel punto
sgranò gli occhi. «Non può
essere!» si girò immediatamente a guardare verso
il basso «Ditemi che non è
vero!». Prompto dalla strada la stava salutando con la mano e
un bel sorriso.
Ashelia lanciò allora la spada vicino al ragazzo e lo
raggiunse con una
proiezione. «Prompto! Che ci fai qui?» gli chiese
immediatamente avvicinandosi
a lui con passo svelto.
«Potrei
chiederti la stessa
cosa!» le rispose il giovane.
«Non
mi dire che ci sono anche Ignis
e Gladio!» disse ormai disperata la principessa.
«No
tranquilla… ero solo venuto
per fare qualche foto» iniziò a raccontarle il
ragazzo, «poi ti ho vista
correre sui tetti e ti ho seguita» concluse.
«Ignis
e Gladio non devono
saperlo!» Esclamò arrabbiata lei. «Lo
sapevo che non mi dovevo far coinvolgere
in tutto questo! Maledette!» disse infine la principessa
ormai sull’orlo di una
crisi di nervi.
«Qualcosa
mi dice che da qualche
parte troverò nascosta Aya…»
ipotizzò il giovane fotografo.
«Troverai
anche Maiv, Rayen e
Iris nascoste in qualche vicolo» disse Ashelia incrociando le
braccia al petto.
«Non
mi dire che state cercando
di catturare Metal Mask!» esclamò Prompto con
strano entusiasmo.
«Sei
perspicace» si complimentò
sarcasticamente la principessa. Proprio in quel momento gli allarmi del
museo
suonarono «Ci siamo! Prompto guardami le spalle!»
ordinò Ashelia al biondo
amico che rimase sorpreso. Ashelia, la principessa di cui tanto voleva
essere
amico, colei per cui si era dato da fare per dimagrire ed
essere alla sua altezza
gli stava chiedendo supporto.
«Agli
ordini altezza!» fece
infine contento Prompto. Finalmente avrebbe potuto dare prova alla
principessa
di essere affidabile.
Intanto
Ayame e Iris giunsero
appena in tempo nel vicolo stabilito.
«Dici
che Ashelia se la caverà?»
chiese Iris alla mora amica.
«L’importante
è che sia pronta a
darsela a gambe se la situazione si mette male…»
confessò Ayame sorprendendo la
giovane Amicitia.
D’un
tratto udirono gli allarmi
del museo suonare.
«Ci
siamo Iris! Tieniti pronta!»
ordinò Ayame ad Iris.
Ad
un certo punto furono
distratte da un urlo di donna che ghiacciò loro il cuore. La
voce della donna
che aveva appena urlato era troppo familiare.
«AIUTO!
AIUTATEMI!» la voce di
Rayen risuonò tra i vicoli.
«Per
tutti gli dei! Rayen!» urlò
Iris mettendosi a correre nella direzione da cui proveniva
l’urlo. Ayame rimase
indietro. Era indecisa. Soccorrere l’amica in
difficoltà o restare lì ad
attendere Ashelia.
«Forse
stavolta ho esagerato»
disse con una smorfia e prendendo il telefono per mandare un messaggio
alla
principessa per dirle che la missione “Caccia
all’Uomo Mascherato” doveva
essere abolita. Ma prima di riuscire ad inviare il messaggio si accorse
che era
troppo tardi. Un forte rumore, proveniente dal tetto del palazzo su cui
doveva
trovarsi Ashelia in attesa di Metal Mask, la fece impallidire. Doveva
fare
qualcosa. La sua esuberanza non le aveva permesso di pensare al peggio,
aveva
pensato solo all’avventura trascurando l’altra
grave minaccia che incombeva su
Insomnia e che molto probabilmente aveva aggredito una sua amica.
«Stupida!
Stupida! Stupida!» dandosi della stupida si mise
immediatamente a correre per
raggiungere Ashelia. A Rayen ci avrebbe pensato Iris, nella speranza
che almeno
a lei non succedesse niente.
Ashelia
salì sul tetto del
palazzo con una serie di proiezioni e subito notò la figura
mascherata che dal
tetto del museo era saltata nella sua direzione. Ad un certo punto la
figura parve
scomparire nel nulla illuminata dalla luce lunare. Ashelia continuava a
fissare
nella stessa direzione, incredula per ciò che aveva appena
visto.
«Sono
lusingato» sentì ad un
certo punto alle sue spalle. Quella voce. La stessa voce calda che
aveva già
sentito nel suo sogno. Ashelia impallidì e si
girò lentamente. La figura di
quell’uomo dai capelli argentei con riflessi celesti e la
maschera sul viso si
ergeva a pochi passi da lei. La maschera che portava non era
effettivamente di
metallo, ma lo sembrava per via del colore e
dell’inespressività. Ashelia
rimase a fissarlo per qualche minuto, aveva iniziato a tremare. Il suo
incubo
era diventato realtà. Si aspettava solo che da un momento
all’altro apparisse
la figura femminile con la spada, pronta a conficcargliela nel cuore.
«Cosa ci
fa una bella fanciulla come voi in giro di notte?» le chiese
gentilmente l’uomo
facendola rinsavire dai suoi pensieri. Come mai era così
gentile? Si chiese
Ashelia. Era un nemico. Stava mettendo a soqquadro la città.
Aveva la
possibilità di fermarlo.
«Ash!
Attenta!» urlò Prompto che non
l’aveva ancora raggiunta. Stava infatti salendo le scale
antincendio quando
vide una figura che dall’alto si stava scagliando addosso
alla principessa.
Ashelia guardò verso l’alto e notò una
creatura scheletrica avvolta da un
mantello simile a quello dell’uomo mascherato, con una falce
in mano, andarle addosso
per ucciderla. Non ebbe tempo di reagire, né di riflettere.
“Non ho scampo”
pensò tra sé.
«AAAAAAAAASH!» urlò disperato Prompto.
Si
sentì un rumore fragoroso. La
creatura aveva attaccato Ashelia con tutta la sua forza sfondando il
tetto di
fronte allo sguardo impotente di Prompto. La polizia sentendo quel
rumore si
era mobilitata correndo in direzione dell’edificio colpito.
«Oh
mio dio! Oh mio dio! Oh mio
dio!» Prompto preso dal panico e dalla disperazione si era
portato le mani alla
testa «Ashelia!» continuava ad urlare. La polvere
si era diradata e non c’era
traccia né di Ashelia né dell’uomo
mascherato. «Che faccio? Che faccio? Che
faccio?» Prompto era nel pieno di una crisi di nervi e
terrorizzato. Quella
creatura aveva ucciso Ashelia. Non era possibile. Sotto il suo naso!
Come
glielo avrebbe detto ad Ignis e Gladio!
«Giovanotto!»
sentì ad un certo
punto alle sue spalle. Prompto si girò e vide la figura
dell’uomo mascherato
che reggeva in braccio Ashelia svenuta. Il biondo rimase lì
a guardare l’amica
chiedendosi se fosse morta. Poi Metal Mask
l’appoggiò delicatamente a terra e
Prompto accorse. «Non è un posto adatto ai bambini
questo» aggiunse mentre
Prompto reggeva la schiena della ragazza, che si svegliò
lentamente.
«Ash
che sollievo! Sei viva!»
disse Prompto guardando con entusiasmo l’amica.
«Cos’è
successo?» chiese lei
rimanendo sbigottita vedendo l’uomo mascherato che ancora le
stava vicino «Tu?»
riuscì a dire la principessa.
«È
stato un piacere fare la
vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di rincontrarvi in
circostanze più
liete» le disse mentre dal tetto la creatura scheletrica si
rimise in posizione
di attacco. Immediatamente Metal Mask saltò via lasciando i
due ragazzi ad
osservare la scena. L’uomo mascherato si lanciò
verso quello scheletro,
disintegrandolo con un semplice gesto della mano, poi guardò
un’ultima volta
nella direzione dei due giovani e sparì in lontananza,
inseguito dalle auto
della polizia. Ashelia si incantò a fissare affascinata
l’eleganza con cui
l’uomo aveva sconfitto quella creatura per poi sparire. Aveva
sentito i suoi
occhi fissarla un’ultima volta prima di andarsene.
«Ash
stai bene?» la domanda di
Prompto la fece ridestare dai suoi pensieri.
«Eh?
Si Prompto! Grazie» gli
disse con un sorriso dolce e visibilmente rossa in volto. I due amici
riscesero
in strada e si allontanarono prima che la polizia e i vigili del fuoco
potessero giungere lì e trovarli.
Appena
si allontanarono da
quell’edificio furono raggiunti da Ayame preoccupata.
«Ashy!
Grazie al cielo stai bene!»
disse Ayame non appena raggiunse i due ragazzi. «E tu che ci
fai qui?» disse a
Prompto incuriosita.
«Dove
sono le altre?» chiese
Ashelia all’amica.
«Ah
già! Abbiamo avuto qualche
problema!» il tono grave di Ayame spaventò sia
Ashelia che Prompto. Cos’altro
poteva essere successo? In lontananza sentirono le sirene di
un’autoambulanza.
«Non
è un buon segno…» disse
Ashelia intuendo cosa fosse successo alle altre tre amiche. In quel
momento
ricevette un messaggio da Iris “Vieni
ai
piedi della torre orologio. Non farti vedere da nessuno però”
«Iris…»
iniziò a dire.
«Immagino
cosa ti abbia detto» la
interruppe Ayame. «Voi due raggiungetela, io vado a vedere
cos’è successo. Ci
vediamo domani a scuola» disse infine congedandosi dai due.
Ad Ashelia e
Prompto non rimase altro da fare che raggiungere Iris, ignari che dal
tetto di
un edificio l’uomo mascherato li stava osservando.
«Ash?
Ashy? Quale sarà il tuo
nome? Credo che lo scoprirò molto presto» disse
osservando la figura della
fanciulla che aveva appena salvato allontanarsi in direzione della
torre
orologio.
IL GIORNO DOPO
«Ash
mi stai ascoltando almeno?»
Ignis stava tentando nuovamente di aggiornare la principessa sugli
ultimi
sviluppi: l’Impero di Niflheim che stava creando problemi
alle
zone di confine di
Lucis e l’ultimo colpo di Metal Mask. Ma la principessa,
seduta sul divano di fronte a lui con in mano la tazza di tisana al
mirtillo, sembrava avere la testa da tutt’altra
parte. Il giovane attendente
aveva anche saputo
cos’era successo alle tre amiche di Ashelia: Ayame, Rayen e
Maiv. Le ragazze erano uscite e stavano tornando a casa quando furono
inaspettatamente
attaccate da una figura incappucciata. Almeno questa era la versione
che Ayame
e Rayen si erano inventate per coprire Ashelia e Iris. La
verità era che Maiv
era rimasta indietro, Rayen la ritrovò svenuta a terra e si
mise ad urlare in
cerca di aiuto. Nessuno accorse. Venne raggiunta da Iris che nello
sgomento più
totale aveva chiamato i soccorsi. Poi con Rayen avevano deciso come
avrebbero
dovuto agire per evitare che la principessa finisse nei guai. Allora
Iris aveva
dato appuntamento ad Ashelia ai piedi della torre orologio per tornare
a casa.
Mentre
Rayen e Ayame accompagnarono Maiv in ospedale. Per fortuna
l’ex fidanzata del
suo attendente non era ferita ma aveva perso la memoria. Ovviamente
tutti
ipotizzarono che per sbaglio la ragazza si fosse avvicinata troppo a
Metal Mask,
ma Ashelia e Prompto conoscevano la verità. Metal Mask molto
probabilmente non
aveva nessuna connessione con la perdita di memoria di tutte le persone
che gli
davano la caccia. C’era qualcos’altro…
forse aveva a che fare con il serial
killer che rapiva donne e mutilava le sue vittime una volta al mese. Ma
i
pensieri di Ashelia andavano anche alla figura dell’uomo
mascherato. Dopo una
paura iniziale lo trovava stranamente affascinante, e la sua voce calda
risuonava ancora nelle sue orecchie. “È
stato un piacere fare la vostra conoscenza mademoiselle Ash. Spero di
rincontrarvi in circostanze più liete”.
Al solo ricordo di quelle parole ad
Ashelia arrivò il cuore in gola, arrossendo proprio nel
momento in cui stava
sorseggiando la tisana che Ignis le aveva preparato. Si mise a tossire
e il ragazzo
si alzò prontamente dalla sedia per
aiutarla. Le poggiò la mano destra sulla sua spalla sinistra
abbassandosi e avvicinando il suo viso a quello della ragazza mentre
con l’altra mano le prese il mento per guardarla negli occhi.
La
notò rossa
in volto e agitata. «Non avrai
mica di nuovo la febbre?» le chiese con molta dolcezza
aumentando ancora di più
l’agitazione di Ashelia. La fanciulla in quel momento
realizzò che Ignis
era un bel pezzo
d’uomo e per la prima volta capì cosa intendesse
dire Maiv quando le diceva che
doveva amare e farsi amare da un bel giovanotto. «Stai
bene?»
continuò a chiederle Ignis con sguardo intenso. Ashelia non
resistette più, sentì anche un forte crampo al
ventre che la fece preoccupare ulteriormente.
«Non
sto per niente bene» disse
alzandosi di scatto, facendo indietreggiare Ignis e correndo in bagno
sperando
di essersi accorta in tempo di quello che le stava succedendo. Il
giovane dal
suo canto capì subito ma fece finta di niente, infondo era
da quando la
principessa era diventata una signorina che ogni mese doveva affrontare
il marchese
che incombe su tutte le donne, e lui la conosceva troppo bene per non
accorgersi di quando questi fatidici giorni arrivavano. Quando
ciò avveniva l’unica cosa che poteva fare per
aiutarla era
quella di essere discreto e lasciarle la sua privacy.
In bagno Ashelia
scoprì che i suoi timori erano fondati, si
avvicinò al lavandino per sciacquarsi il volto con
dell’acqua
fresca e si guardò allo specchio mentre l’acqua
scorreva dal
rubinetto. Era rossa in volto, gli occhi erano lucidi e il cuore le
batteva forte. In un’altra situazione quella sensazione forse
l’avrebbe
preoccupata, ma date le circostanze diede la colpa di tutto agli
ormoni. Chiuse l’acqua e ritornò da Ignis decisa
che avrebbe
indagato sull’identità dell’uomo
mascherato e avrebbe scoperto chi si nasconde dietro la serie di
omicidi e sparizioni.
ANGOLO DI ALATARIEL
Fine del quarto capitolo. Allora alla fine Ayame con un colpo basso ben organizzato è riuscita a convincere la nostra principessa ad andare a caccia di Metal Mask. Ho voluto fare un piccolo tributo alle serie animate come Sailor Moon perché mi hanno accompagnata durante la mia infanzia e adolescenza, ma avrete capito che con quello che è successo a Maiv non ci sarà nessun gruppetto di Maho Shojo in questa storia. Anche perché l’unica ad avere poteri è proprio Ashelia, data la sua discendenza come principessa di Lucis, e inoltre in questa storia l’eroina è accompagnata da tre baldi giovani. La presenza di Prompto è centrale per ciò che avverrà più avanti e l’incontro ravvicinato con Metal Mask è servito ai due amici per capire che il ladro mascherato non ha niente a che vedere con la perdita di memoria delle persone che gli davano la caccia. Bisogna ancora capire che cos’era lo scheletro che ha attaccato Ashelia sul tetto (vi assicuro che non era un daemon) e cosa è effettivamente successo a Maiv dopo che è corsa dietro alla principessa. Inoltre, cosa sta cercando Metal Mask?
Piccolo appunto sullo
“Scrigno
dei Gioielli della Sanguinaria”.
Ovviamente questo oggetto
misterioso me lo sono
inventato di sana pianta.
!!ATTENZIONE
SPOILER!!
La Sanguinaria
invece è stata una
regina di Lucis. Nel capitolo 14 di Final Fantasy XV se accettiamo una
missione secondaria che ci chiede di fotografare luoghi di importanza
storica di Insomnia troveremo una sua statua con targhetta. Per
intenderci la Sanguinaria è il secondo dei tre sovrani che
affrontiamo all’interno del palazzo prima della boss fight
finale
contro Ardyn.
!!FINE
SPOILER!!
Adesso la principessa è decisa a svolgere delle indagini. Cosa verrà fuori? Lo scoprirete solo leggendo. Intanto io rimango in attesa di conoscere i vostri pareri e fino ad un prossimo capitolo io vi saluto.