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Autore: genxha    16/05/2020    1 recensioni
Dopo essere stata salvata dall'eroe in nero, Marinette inizia a sospettare qualcosa sulla vera identità di Chat Noir, mentre Adrien si rende conto che la ragazza coi codini sia molto più di una buona amica. E che forse non sia proprio del tutto "una ragazza normale con una vita normale". Il tutto sullo sfondo della "vita da supereroi" dei nostri due beniamini.
I due ragazzi avranno presto un altro segreto da mantenere?
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Miraculous fanfic'
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Capitolo 9 - Un brusco risveglio

“E come ci sono arrivata qui?” si chiede smarrita Ladybug, spostando lo sguardo sulle rovine che la circondano: macerie a perdita d’occhio “cosa è successo… no, non di nuovo” pensa, un nodo allo stomaco “Bunnix! Mi hai portata di nuovo nel futuro?” grida, a nessuno in particolare. Nessuna risposta, solo il vento. Guardandosi attorno, Marinette riesce a riconoscere pezzi dell’insegna della pasticceria, qualcosa del mobilio di camera sua “oh no! Mamma! Papà!” riesce a pensare, mentre inizia a frugare tra le macerie senza trovare nulla “ma cosa è successo?” dice fra se, girando su se stessa in cerca di segni di vita.


Da lontano, arriva una cupa risata e una voce “Allora, Ladybug, hai sbagliato di nuovo eh? Ma adesso nessuno potrà aiutarti! Nessuno! Nemmeno Chat Noir. Ti ho sconfitta, finalmente! Ora dammi i Miraculous! Tutti!” un attimo dopo un rumore di passi fa voltare Ladybug: a una decina di metri, in una nebbia violacea c’è Papillon, con due enormi ali di falena sulla schiena.

L’eroina si copre la bocca con le mani, spaventata e sentendosi inerme “no! Come… Come hai fatto a….” poi si accorge che l’uomo in viola ha qualcosa in mano. Sta tenendo qualcosa con la sinistra, la sagoma è confusa dalla nebbia che all’improvviso scompare: è Chat Noir, completamente inerte. Papillon lo lancia come un fagotto ai piedi di Ladybug che non riesce a trattenere un grido di sgomento e terrore “No! Chat Noir! No! Cosa... “ la ragazza si china sul corpo inerte dell’amico, gli occhi appannati dalle lacrime che non riesce a trattenere. Ladybug abbraccia Chat Noir che non dà alcun segno di vita mentre nell’aria riecheggia la risata di Papillon “No! Chat Noir! Ti prego, rispondimi! Non puoi lasciarmi!” ma il ragazzo sembra non respirare. Ladybug si asciuga le lacrime col dorso della mano, il viso deformato da una smorfia di rabbia. L’eroina in rosso si alza in piedi “Tu!” grida a Papillon “Me la pagherai, maledetto mostro!” e lancia lo yo yo contro Papillon, che scompare immediatamente “Hai sbagliato, di nuovo!” ora la voce è alle sue spalle, lei si volta e lancia di nuovo lo yo yo che di nuovo non colpisce nulla. All’improvviso il trillo degli orecchini la fa sobbalzare “Ma come? Mi sto ritrasformando? Non adesso!” pensa Ladybug, presa dal panico grida “Chat? Cosa faccio? Cosa faccio ora? Non lo so! Qualcuno mi aiuti!” poi scoppia in lacrime, le mani sul viso, impotente, mentre il suono degli orecchini si fa sempre più forte, fino a coprire ogni altro rumore….

Marinette si alza a sedere sul letto, sudata, il cuore che batte all’impazzata. Si guarda attorno, confusa, la sveglia del cellulare che suona “Tikki!” chiama, vedendo la Kwami sul cuscino accanto a lei “Si? Che succede?” chiede la piccola creatura, stropicciandosi gli occhi “Meno male che era solo un incubo!” Le dice Marinette, il fiato ancora corto, rabbrividendo ancora e sentendo, questa volta davvero, le lacrime salirgli agli occhi “C’era Chat Noir… era… era… Oddio, Tikki, era… non si svegliava! E io.. “ Tikki l’interrompe “Calmati Marinette! Era solo un incubo, non è successo nulla! Tranquilla!” Marinette si blocca, vedendo il cellulare. “Ah era la sveglia” borbotta, ormai completamente sveglia. “Sarà meglio che ci prepariamo per la scuola, adesso, non voglio arrivare tardi anche stamattina” così dicendo Marinette scende dal soppalco e va a lavarsi il viso, ancora scossa dall’incubo.

La campanella dell’inizio delle lezioni suona nel preciso istante in cui Marinette chiude la porta della classe, suscitando il solito sguardo di rimprovero da parte della signorina Bustier. La mora va a sedersi al suo posto accanto ad Alya senza quasi notare il sorriso a trentadue denti che le ha rivolto Adrien mentre gli passava di fianco. In compenso la ragazza nota il mazzetto di fogli sul suo banco, scritti in una calligrafia minuta e ordinatissima, ma soprattutto il post-it giallo con scritto, nella stessa calligrafia del resto: “Scusa se non te li ho portati ieri.” e una firma “ Adrien”. Marinette sta per lanciare un urlo di gioia quando sente la mano di Alya afferrarle la coscia, trasformando l’urlo in un “ahio, piantala! Mi fai male!” soffocato ed un’occhiataccia rivolta alla rossa.
“Ehm” la signorina Bustier si schiarisce la voce “Buongiorno ragazzi! Marinette! Va tutto bene?” “Si c-c-erto signorina, A-adrien mi ha portato gli appunti presi durante la mia assenza!” risponde la mora, balbettando leggermente, cercando di non guardare la testa bionda nel banco davanti, il cui proprietario si volta di sbieco mostrando il pollice alzato e lo stesso sorriso di prima.

“Bene, allora possiamo cominciare, aprite il libro di storia a pagina sessanta!” conclude l’insegnante, dando inizio alla lezione.

Marinete cerca di concentrarsi sulla lezione ma con scarsi risultati “Adrien mi ha copiato gli appunti. A mano. Solo per darmeli. Li metterò in una busta trasparente per non rovinarli…” poi una leggera gomitata di Alya la riporta in classe. “Ma è stato troppo gentile, ieri mi ha perfino chiamata.. sono tutti gentilissimi da quando sono stata akumizzata ma soprattutto Adrien che però non c’era...” La cosa va avanti per la prima ora di lezione, poi finalmente la mora torna sulla Terra e inizia a seguire l’insegnante.

Finite le lezioni Alya, Nino e Marinette si dirigono verso il portone della scuola, mentre Adrien va nello spogliatoio prima della lezione di scherma. Uscendo dall’atrio, il biondo incontra Kagami, anche lei iscritta allo stesso corso di scherma e anche lei, come Adrien, una degli schermidori più promettenti, già molto brava perché allenata personalmente dalla madre. “Ciao!” la saluta Adrien, senza troppo entusiasmo “oh, ciao” risponde la giapponese, incapace di trattenere un sorriso “va tutto bene? sembri giù” gli chiede. “Io? Ah? No, va tutto bene, è che ho un pò troppi impegni ultimamente.. vita da modello” Adrien ridacchia, mentre entrano nell’anticamera degli spogliatoi, una mano che sale dietro la nuca “Ah senti Adrien, ho saputo… cioè l’hanno saputo tutti… che anche Marinette è stata akumizzata e… sta bene adesso?”. Adrien si ferma, preso alla sprovvista da quella domanda “Beh.. si, credo di si. Mi sembra sempre la solita Marinette” spiega alla ragazza, che nota qualcosa nello sguardo di lui “sembra quasi dispiaciuto.. che si senta responsabile?” riflette Kagami ma dopo una pausa dice “Beh, sono contenta di saperlo, allora dopo la lezione la chiamo” “Si, credo che le farà piacere, a dopo, Kagami” fa Arien, entrando nello spogliatoio maschile. “Ciao, Adrien” lo saluta la ragazza entrando in quello femminile.

Marinette si attarda qualche istante e vede i due ragazzi parlare:la cosa la intristisce, facendole perdere tutto l’entusiasmo della mattina. Alya l’affianca facendo cenno a Nino di proseguire “Ehi, ragazza, che succede?” chiede alla sua migliore amica, ricevendo un poco convinto “Si.. tutto.. tutto bene” in risposta dalla mora. Alya guarda il cellulare e fa “accidenti… io devo di nuovo scappare a casa, Mari. mi dispiace ma non sono riuscita a contattare Chat Noir”, l’amica la guarda “va bene, non c’è problema. Grazie lo stesso”. Alya è un po’ dispiaciuta vedendola mogia quindi continua “Uno di questi giorni andiamo al cinema tutti e quattro!” Marinette cerca di far finta di niente, stringendosi nel cappotto “Ah sì, sarebbe bello, dì a Nino di convincere Adrien, ma non penso che” una pausa, guardando nella direzione in cui Adrien e Kagami si sono allontanati ”suo padre lo lascerà uscire. A domani Alya.” Marinette si volta, lo sguardo basso, poi prende a passo svelto la strada di casa. “Mari?” la rossa allunga una mano per fermarla, poi guarda di nuovo l’ora, alza le spalle e si infila nella scala della metro, raggiungendo Nino che l’aspetta. “Povera Mari.. non è lei da qualche giorno” commenta Alya tra se “Non so come ma devo aiutarla”.


Marinette sta per arrivare a casa, un groppo in gola pensando a Kagami e Adrien “Pensare che ha detto che sono sua amica… ma forse sbaglio io, è che proprio non ci riesco. Ogni volta che ci provo… e poi per lui sono solo un’amica, nient’altro” riflette, cupa, stringendosi ancora di più nel cappotto blu.Tikki fa capolino dalla tracolla “Marinette, che c’è?” “Niente, Tikki, sto bene.” minimizza lei, tirando su col naso “Devo star bene. Stasera abbiamo da fare!” conclude, fingendo una sicurezza che non prova davvero.

La ragazza e la Kwami rossa arrivano alla pasticceria, e Marinette apre la porta “ciao, mamma” saluta “ciao tesoro, com’è andata la scuola” le chiede Sabine “sai, le solite cose...” risponde lei “E Adrien che poi ieri non si è visto, ti ha dato gli appunti?” Marinette sente le guance scaldarsi “eh... ah… sì mamma” Sabine non riesce a trattenere un sorriso vedendo la reazione della figlia “dai, vieni qui” le dice, facendo due passi avanti e stringendo Marinette in un abbraccio, lisciandole i capelli. La mora non si sottrae e rimane lì qualche istante “grazie, mamma. Ti voglio bene.” ricambiando la stretta “anch’io, tesoro” sussurra Sabine, sciogliendo l’abbraccio. Marinette sale in camera sua chiudendo la botola.

“Ahhh, ora mi sento meglio” dice a Tikki togliendosi il cappotto e mettendolo sull’attaccapanni, senza guardare le foto di Adrien sulla bacheca. “Ora dobbiamo pensare a come fare a portare il Miraculous ad Alya. Ha detto che era a casa, ma probabilmente ci sono anche le sorelline… Qualche idea?” “hmmmm” Tikki è pensierosa “potresti usare il miraculous del Cavallo per teletrasportare il Miraculous da lei” Marinette la guarda, riflettendo “Vorrei darglielo personalmente”.

Tikki si posa accanto al PC “allora non ti resta altro che andare da lei, portarla da qualche parte e dargli il Miraculous in disparte” “credo sia l’unica” concorda la ragazza “lo faremo prima di uscire in pattuglia stasera”.

Il resto del pomeriggio passa tra ripasso della lezione e compiti di chimica, materia in cui Marinette non era tra le migliori della classe. Marinette, in pigiama e coi capelli neri legati in una coda di cavallo invece dei soliti codini, sta terminando l’ultimo esercizio del compito quando squilla il cellulare: la ragazza prende il telefono e vede che la chiamata arriva da Kagami. Incuriosita, risponde, attivando la videochiamata senza pensarci “Pronto?” “Ciao Marinette, sono .. ehm Kagami. Ti disturbo?” risponde l’altra “No, figurati, ho appena finito i compiti… Dimmi pure!” una pausa dall’altro lato, poi arriva l’immagine di Kagami, in divisa da scherma. Pensare che la ragazza avesse passato il pomeriggio con Adrien un po’ rattrista Marinette che tenta di non darlo a vedere mentre l’altra parla “Io, ecco.. volevo sapere come stavi dopo… quella cosa dell’altro giorno” Marinette non si aspettava la domanda, perciò esita un attimo “Beh… sto bene, ti ringrazio per averlo chiesto!” una nuova pausa dall’altro lato “Sono contenta di saperlo. E stai bene pettinata così. dovresti farlo più spesso” Marinette si imbarazza per il complimento inaspettato “ah.. grazie…” incespica un po’ nelle parole “ora devo andare” fa l’altra, togliendola dall’imbarazzo “a presto, ciao” e interrompe la chiamata. Marinette rimane a guardare il telefono pensando “E’ la prima volta che mi chiama…. non… me l’aspettavo proprio” poi con un sospiro termina i compiti, poi si infila una felpa e le pantofole prima di scendere in cucina per la cena e magari sfidare papà a Super Mecha Strike 3.

Finita la cena Marinette torna in camera e, una volta sicura che i suoi non se ne accorgano si trasforma in Ladybug, prendendo poi il miraculous della Volpe dalla Miracle Box, mimetizzata in una cappelliera sul soppalco. Ladybug apre la botola per il terrazzo e rabbrividisce: la notte era gelida, nonostante il costume magico il freddo si faceva sentire.

La ragazza si assicura che la botola si possa aprire dall’esterno, poi lancia lo yo yo verso un lampione, diretta verso casa di Alya, dove arriva pochi minuti dopo. Ladybug atterra sulla terrazza dell’ultimo piano della palazzina, circondando il corpo con le braccia per riscaldarsi “Accidenti che freddo! Spero di non prendere un raffreddore!” borbotta, tra sé mentre si riavvicina all’orlo, cercando di ricordare dove fosse la finestra della stanza di Alya.

Notando la luce accesa e contando i piani la individua: “eccola” dice, fissando lo yo yo ad un comignolo. Ladybug si sporge oltre il bordo della terrazza e inizia a calarsi a testa in giù sul filo, le gambe piegate, usando i piedi per rallentare la discesa. Arrivata alla finestra di Alya la vede seduta alla scrivania, davanti al PC e bussa al vetro. La rossa sussulta, sorpresa, spalancando gli occhi nocciola alla vista dell’eroina in rosso, che la saluta con la mano.

Alya si precipita ad aprire la finestra dicendo “Ladybug! Non ci credo! Che succede? Un’Akuma?”. Ladybug le sorride, poi si infila nella stanza “Ciao Alya! Calma, non c’è nessuna emergenza. Per adesso.” l’eroina in rosso fa una pausa, sedendosi per terra a gambe incrociate “Devo parlarti di una cosa importante” inizia, invitandola con un cenno a sedersi lì vicino “Vorrei affidarti il Miraculous della volpe.”. Alya spalanca la bocca, incredula, poi riprende fiato “cos… ma non avevi detto…” Ladybug la ferma con un gesto “Si, l’avevo detto ma… sono cambiate delle cose. Vorrei dartelo perché potresti essere in pericolo, Papillon potrebbe … tentare di colpire te o qualcuno a cui tieni.” Alya si copre la bocca con una mano “oh..” “ma non preoccuparti, Alya” la rincuora la mora, guardandola negli occhi “so che sei perfettamente in grado di difenderti. Mi fido di te. Intendi accettare?” la rossa annuisce, decisa. Ladybug si alza in piedi, apre lo yo yo ed estrae una scatola esagonale di legno scuro con delle decorazioni rosse e la porge all’altra ragazza. “Alya Césaire, ti affido il Miraculous della Volpe. Usalo per un bene superiore. E mantieni il segreto: nessuno deve conoscere l’identità di Volpe Rossa”. Alya prende la scatola e la posa sulla scrivania “Beh io… io non so davvero cosa dire. Grazie, Ladybug, è un grande onore poter combattere al tuo fianco.” Ladybug la guarda negli occhi, seria “Hai accettato un compito difficile, non te lo nascondo. Ma sono felice di avere alleati come te” una pausa “ora devo andare di pattuglia. Trixx ti spiegherà tutto.” l’eroina mette un piede sul davanzale, pronta per uscire “E grazie per aver accettato, Volpe Rossa!” la saluta, risalendo sul filo dello yo yo.

   
 
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