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Autore: Nao Yoshikawa    17/05/2020    6 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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23 - Possiamo tenerlo?

C’era una cosa che El aveva ereditato da Aziraphale. L’amore incommensurabile per gli animali. Era stata cresciuta ed educata ad amare e rispettare tutte le creature di Dio, anche le piante, per tal motivo l’angelo le aveva raccomandato di non prendere ad esempio Crowley, che invece aveva il brutto vizio di minacciarle. Per questo motivo, El non poteva resistere se una piccola creaturina aveva bisogno del suo aiuto.
«Tesoro, che cos’hai lì?»
L’angelo aveva visto sua figlia arrivare con tra le mani una scatola di cartone.
«Guarda tu stesso!» esclamò, tendendo le braccia. Aziraphale allora abbassò lo sguardo, scorgendo un adorabile, piccolo, carinissimo cucciolo di gatto persiano bianco dai grandi occhi verdi, che nel vederlo aveva miagolato.
Troppo per il suo povero cuore così sensibile.
«Ma… è la cosa più carina che io abbia mai visto! Dove l’hai trovato?»
«Umh.. vicino la spazzatura. Sentivo miagolare e l’ho trovato lì, quindi l’ho preso. Non potevo lasciarlo lì», spiegò la bambina, dispiaciuta. «Possiamo tenerlo?»
Aziraphale si era aspettato una domanda del genere, e in effetti era la cosa più giusta da fare. Non poteva abbandonare quel micio al suo destino e poi non avevano mai avuto un animale domestico. Forse era la volta buona.
«Cos’è che teniamo?» Crowley era apparso con fare interrogativo, fissandoli.
Quello poteva essere un problema. Crowley non amava particolarmente gli animali, adorava i rettili, i cani e i gatti un po’ meno.
«Un gattino!» esclamò El. «Guarda!»
Crowley vide la testolina di quel cosino bianco e morbido fare capolino dalla scatola, facendo una smorfia.
«Mah, non ne sono sicuro.»
«E invece dobbiamo, ho già deciso che voglio chiamarlo Fiocco di neve!» decise la bimba a braccia conserte. Nel frattempo Aziraphale aveva preso in braccio il micio, e quest’ultimo aveva iniziato a fare le fusa.
«Fiocco è proprio un amore», sussurrò già in brodo di giuggiole. Crowley sgranò gli occhi, geloso.
«Fiocco? Neanche per sogno, rimettilo dov’era!» borbottò. Non avrebbe mai ammesso di essere geloso di un gattino adorabile. Ma insomma, Aziraphale lo coccolava e sicuramente avrebbe finito col chiamarlo con nomignoli affettuosi tipo “Amore mio”. Ma quel soprannome era riservato a lui, dannazione.
«Ma papà, Fiocco non ha una famiglia, non lo possiamo lasciare!» protestò.
«El ha ragione, caro. Non possiamo lasciare questo tesoro da solo», Aziraphale posò un bacio sulla testa dell’appena battezzato Fiocco di Neve. Crowley serrò le labbra. Tesoro? Perfino i baci! Ma sapeva che nessuno l’avrebbe ascoltato, facevano sempre quello che volevano quei due.
«Umh!» borbottò incrociando le braccia al petto. Ecco che arrivava un coso più carino di lui e nessuno gli prestava più attenzione, incredibile! Aziraphale gli si avvicinò, sapeva che in fondo Crowley aveva un cuore molto tenero, era solo molto competitivo.
«Prendilo in braccio e vedrai che cambierai idea.»
«Non pensarci nemmeno an-no!»
Prima che potesse finire di parlare, Aziraphale gli aveva porso tra le braccia Fiocco, il quale miagolava e lo guardava con quei suoi grandi occhioni versi. Crowley lo fissò, sentendosi stupido. Era davvero carino, molto più carino di lui! Come poteva condividere Aziraphale e El con quel micio adorabile? Troppo adorabile per poter rimanere indifferente.
«Che cavolo, questo è giocare sporco… e va bene, d’accordo, teniamolo, ma guai a voi se mi mettete da parte!» li avvertì, mandando a rotoli i suoi tentativi di non mostrarsi geloso.
«Ah, quindi papà è geloso!» lo indicò El.
«Io non… non sono... Ah, lasciamo perdere!»
Colto sul fatto, c’era poco che poteva dire. Aziraphale allora si permise di dargli un bacio sulla guancia.
«Non ti preoccupare Crowley, tu rimani sempre speciale.»
Il fatto che avesse avuto bisogno di farselo ricordare lo faceva sentire ancora più stupido, ma più rassicurato. E poi Fiocco non era così male.


Nota dell'autrice
Per me è canon che Crowley sia geloso  di un eventuale animale, specie se un micio così adorabile che potrebbe portargli via le attenzioni. Povero caro, ha bisogno di essere rassicurato.
   
 
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