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Autore: JennyPotter99    19/05/2020    0 recensioni
SEQUEL "IL PRINCIPE MEZZOSANGUE"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Ministero della magia aveva finalmente un Ministro che rappresentasse degnamente tutta la comunità magica.
Rufus Scrimgeour aveva assicurato ai giornalisti della Gazzetta del Profeta che il Ministero sarebbe rimasto forte, anche dopo tutto quello che Voldemort aveva distrutto.
Intanto, egli continuava a pianificare non solo la presa del potere al Ministero, ma anche l’uccisione di Harry Potter.
Lui e i suoi seguaci si vedevano regolarmente alla villa dei Malfoy, usata come quartier generale.
Lucius era stato infatti liberato da Azkaban, però il controllo della casa era sotto Bellatrix Lestrange.
Draco era stato costretto ad assistere a tutte le riunioni e non solo: a Voldemort piaceva assassinare i traditori del sangue puro nel soggiorno.
Non aveva mai visto così tanta gente morire davanti ai propri occhi.
Ogni volta passava ore sotto la doccia, cercando di starsene il più possibile chiuso in camera, lontano da loro.
Lasciò che l’acqua gli scorresse sui capelli e sulla faccia, posando poi lo sguardo sul marchio nero al braccio.
Desiderò che sparisse, così che non fosse più collegato a Voldemort.
Prese il pezzo di sapone ed energicamente se lo passò sul tatuaggio, per tentare di cancellarlo, ma fu inutile.
Con rabbia, lanciò la saponetta e si sedette lungo la vasca, scoppiando a piangere.
Avrebbe voluto poter scegliere di essere libero e invece aveva una bacchetta puntata alla gola, pronta a tagliargliela al primo passo falso.
Indossato l’abito nero, raggiunse gli altri Mangiamorte per la solite routine.
In una delle stanza più grandi della villa, davanti al camino, ergeva un lungo tavolo dove si sedevano tutti: Draco in mezzo ai genitori.
Una delle piccole cose che lo confortava era sua madre.
Narcissa amava suo figlio più di qualsiasi altra cosa al mondo: l’anno prima, aveva fatto un voto infrangibile con Severus Piton.
Se Draco non sarebbe riuscito ad uccidere Silente, lo avrebbe fatto lui al suo posto.
E fu proprio Piton ad arrivare per ultimo: era divenuto un Mangiamorte completo.
La sua falsa col preside di Hogwarts era finita.
Ai due capotavola, sedevano Pius O’Tusoe, politico infiltrato al Ministero per conto di Voldemort.
Invece, dall’altra parte, il signore oscuro, con la sua veste grigia e la pelle pallida.
Il suo fedele pitone, Nagini, gli girava sempre intorno.
Infine, quella sera, Draco vide fluttuare in aria una donna che conosceva: era una delle sue professoresse ad Hogwarts.
Era ferita e debole, ma lui non poteva farci niente.
Quando Severus entrò nella stanza, tutti si voltarono a guardarlo.
-Severus, pensavo che non arrivassi più.- commentò Voldemort, indicandogli una sieda vuota alla sua sinistra.- Vieni, ti abbiamo lasciato un posto.-
Alla sinistra di Pius, Codaliscia controllava scrupolosamente tutti loro.
-Quando sarà trasferito il ragazzo?- domandò Tom.
-Avverrà tra due giorni.- rispose Severus.
-Mi è giunta una voce diversa, mio signore.- intervenne Yaxley, anch’egli infiltrato al Ministero.- Un Auror si è lasciato sfuggire che il ragazzo, Potter, non sarà trasferito fino al 30 di questo mese, un giorno prima del compimento di 17 anni.-
-Questa è una falsa pista.- commentò Piton.- Gli Auror non giocano più nessun ruolo nella protezione di Harry Potter.-
-E dove sarà portato?-
-Probabilmente nella dimora di qualcuno dell’ordine, sicuramente pieno di incantesimi di protezione. Una volta lì, temo che sarà difficile riuscire nel suo intento, mio signore.- aggiunse Piton.
-Molto bene, Severus, come sempre ti rendi molto utile. Tuttavia, sorge una complicazione. Vedete, la mia bacchetta e quella di Harry Potter, sono in qualche modo collegate.- continuò Riddle, alzandosi.- Condividono lo stesso nucleo. Possiamo ferirci, ma non nuocerci fatalmente l’un l’altro. Perciò, devo chiedervi, amici miei: chi di voi avrà l’onore di consegnarmi la sua bacchetta?-
Voldemort camminò lungo il tavolo e si soffermò su Lucius.- Per esempio tu, Lucius?-
Dopo aver fallito due anni prima nel catturare Harry, la famiglia Malfoy era stata quasi diseredata e Lucius tentava in qualsiasi modo di farsi perdonare.
Nonostante tutto però, era intimorito da lui.- Mio signore?- balbettò, impaurito.
-Mi necessita la tua bacchetta.- rispose l’altro, porgendogli la mano.
Lucius estrasse la sua e gliela porse, tremando.
Fu in quel momento, che Voldemort fece avvicinare la donna che aveva preso in ostaggio.- Questa sera è in nostra compagnia la professoressa Charity Burbage, insegnante di babbanologgia ad Hogwarts.- disse a tutti. -Secondo lei, il miscuglio di sangue tra maghi e babbani, non dovrebbe essere scoraggiato.-
Bellatrix fece un verso di disgusto, mentre gli altri risero.
La donna, inerme, piagnucolò, voltando lo sguardo su Piton, anch’egli, come lei, professore ad Hogwarts.- Severus, ti prego, noi siamo amici.-
Draco osservò come con incredibile pacatezza, l’uomo non rispose.
Si chiedeva come facesse a starsene lì, immobile, guardando un’amica in pericolo.
-Avada Kedavra.-
Un secondo dopo, era morta.
Draco serrò gli occhi, cercando di non guardare l’ennesima vittima che giaceva dentro casa sua.
Non riusciva più a sopportarlo.
A quel punto, Nagini strisciò sul tavolo.
-Nagini, la cena…….-
Con la sua lingua biforcuta, il pitone scivolò fino al cadavere e con pochi morsi, se ne cibò.
Di scatto, Jenny si alzò dal letto, vittima dell’ennesimo incubo.
Si ritrovò per l’ultima volta sul materasso che aveva fin da quando era piccola.
Per via di Voldemort, i Dursley stavano lasciando la casa.
Quei luoghi stavano diventando molto pericolosi e anche i fratelli Potter sarebbero partiti quella sera stessa per raggiungere la casa degli Weasley.
Mentre i Dursley si portavano via ogni cosa, anche Jenny fece lo zaino.
Si legò i capelli in una treccia e svuotò il baule rimasto ancora pieno dalla fine dell’anno precedente.
Sul comodino, accanto al letto, aveva sempre la foto fatta al secondo anno, con lei, Harry, Ron, Hermione e Draco.
Erano così piccoli e così uniti.
Avrebbe tanto voluto che le cose rimanessero così.
Quando mise la foto nello zaino, notò qualcosa nella valigia vuota.
Si trattava di un pezzo di vetro, specificatamente, uno specchio.
Però Jenny non ci vide se stessa, ma qualcosa in lontananza, come una finestra.
Stranita, scese di sotto per farlo vedere a suo fratello.
Si meravigliò nel vedere la casa completamente vuota: gli zii si erano portati via perfino i mobili.
Petunia se ne stava al centro della stanza con aria malinconica.
Chissà se si sarebbero mai riviste: dopotutto, lei l’aveva cresciuta.
-Sai, quella notte tu non hai perso solo una madre.- le disse. -Io ho perso una sorella.- aggiunse, alzando gli occhi su di lei e con un leggero sorriso, osservò la sua treccia.- Hai imparato a fartela, alla fine.-
Anche Jenny le sorrise, poiché Petunia non era una da abbracci.
Una volta che furono andati via, i fratelli Potter si sedettero al tavolo, in attesa dell’arrivo dei propri amici.
-Ho trovato questo nel mio baule, ti dice qualcosa?- gli chiese Jenny, passandogli il frammento di specchio.
-Non l’ho mai visto.- rispose il ragazzo, analizzandolo.
-Ce l’ho da quando Silente ci ha fatto i bagagli, l’anno scorso, forse ce lo ha messo lui.- dedusse lei, anche se non sapeva a cosa servisse.
Fu in quell’istante che sentirono dei rumori provenire da fuori.
Harry andò ad aprire la porta ed Hagrid gli si presentò davanti.
-Harry!- esclamò lui, abbracciandolo.
Finalmente erano arrivati.
Jenny abbracciò Ron ed Hermione, mentre dentro entrarono anche Lupin, Ninfadora, Kingsley, Arthur, i gemelli Weasley, Fleur insieme ad un ragazzo e perfino Malocchio.
L’uomo aveva una chioma di capelli rossi e si presentò ai due fratelli.- Bill Weasley, molto piacere.- disse, stringendo la mano a Jenny che osservò una lunga cicatrice che aveva sul volto.- Lo devo tutto ad un lupo mannaro di nome Greyback.-
-Per me sei sempre bellissimo.- gli disse Fleur, baciandogli la guancia.
-Però ricorda che ora Bill preferisce la bistecca al sangue.- commentò Lupin, facendola ridere.
-Mio marito, il giocherellone.- continuò Tonks.
Jenny sgranò gli occhi a quell’affermazione.- Vi siete sposati! Complimenti!-
-Sì, è tutto molto commovente.- borbottò Malocchio, lasciando al centro della stanza un enorme sacca. -Allora, avete entrambi ancora addosso la traccia.-
-Cos’è la traccia?- domandò Jenny.
-Beh, se starnutite al Ministero sapranno chi vi pulisce il naso. Secondo legge magica sparisce compiuti i 17 anni, per questo dobbiamo utilizzare mezzi di trasporto, come scope e Thestral.- spiegò Moody. -E se ci mischiamo per bene, non sapranno quale Harry Potter è quello vero.-
Jenny alzò un sopracciglio: già aveva capito cosa intendesse.- Quello vero?-
L’uomo estrasse una boccetta, la stessa dalla quale Barty Crouch Junior beveva la pozione polisucco per prendere le sue sembianze.- Credo che tutti sappiamo cosa sia questo particolare infuso.-
-No. Siete impazziti? E’ troppo pericoloso!- esclamò Harry.
-L’ho detto che l’avrebbe presa bene.- aggiunse Hermione.
-Non voglio che rischiate la vita per me.-
La sorella fece una ridarella.- Non lo abbiamo mai fatto.-
-Ma è diverso. Bere quella cosa, diventare me……-
-Non è che la cosa ci piaccia.- intervenne George.
-Pensa se qualcosa va storto e rimaniamo dei quattrocchi pelle e ossa per sempre.- continuò Fred.
-Qui siamo tutti maggiorenni, Potter e pronti a correre il rischio.- disse Malocchio, mentre Hermione strappò una ciocca di capelli ad Harry per inserirla nella pozione.
Moody la mischiò un po' e poi la fece scorrere tra i gemelli, Hermione, Ron, Fleur e Jenny.
In pochi secondi, nella stanza c’erano 7 Harry Potter.
-Wow, siamo identici.- commentarono all’unisono i gemelli.
-Non ancora.- Malocchio svuotò la sacca che era piena di vestiti uguali. -Devi cambiarti anche tu, Potter.-
Jenny si spogliò, facendo un verso di disgusto.- Cavolo Harry, potevi passarti un po' di lametta.- gli disse, riferendosi alla foresta di peli che il ragazzo aveva sul petto.
Hermione fece fatica a trovare i vestiti senza gli occhiali.- Harry sei praticamente cieco!-
-Ognuno di voi avrà un compagno.- aggiunse Moody.- Per quanto riguarda Harry.-
-Sì?- risposero tutti insieme.
-Il vero Harry: tu viaggerai con Hagrid.-
-Ti ho portato qui quando non eri più grande di un asticello, è giusto che sia io a portarti via, ora.- gli disse Hagrid, quasi commosso.
Mentre Harry lasciò libero Edvige, Jenny salì sulla scopa dietro Lupin.
Tonks prese con se Ron, Kingsley Hermione, Arthur con George e Fred con Malocchio.
Harry salì sulla motocarrozzetta del gigante, sedendosi alla sua destra.
-Andata alla tana, ci incontriamo lì!- gridò Malocchio, battendo il suo bastone.- Al mio tre!-
Quando Moody ebbe battuto per la terza volta il suo bastone a terra, tutti sfrecciarono via in cielo.
Jenny fece capolino e vide che si stavano dirigendo verso dei nuvoloni neri.
Non appena vi entrarono, trovarono una vera e propria battaglia.
Tirò fuori la bacchetta quando vide un gruppo di Mangiamorte che attaccava gli altri dell’Ordine.
Remus volò in cerchio ed evitò l’incantesimo di un Mangiamorte, uscendo dalla tempesta.
Jenny si voltò a guardare quello che erano rimasti indietro, chiedendosi dove fosse il fratello.
-Lupin, dobbiamo aiutare gli altri!- gli gridò.
-No Jenny, è troppo tardi!- rispose lui, dirigendosi verso la casa degli Weasley.
Atterrarono lungo il campo di grano e Jenny corse dentro per vedere se Harry fosse arrivato.
Hagrid ed Harry erano già dentro, ma prima che i due fratelli potessero abbracciarsi, Lupin prese il ragazzo per la maglietta, sbattendolo contro il muro.
-Che cosa fai?!- gli chiese Jenny, confusa dal suo gesto.
-Dimmi, in ordine preciso, il nome degli amici di tuo padre sulla mappa del malandrino.- gli disse Lupin, puntandogli la bacchetta contro.
Harry non capiva perché glielo stesse chiedendo.- Sei impazzito?!-
-Dimmelo!- esclamò Remus, col fiatone.
L’altro ci pensò su un attimo.- Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso!- rispose velocemente, impaurito dalle sue grida.
A quel punto Lupin abbassò l’arma, riprendendo fiato.- Siamo stati traditi, Voldemort sapeva del tuo trasferimento.-
In quel momento, sentirono arrivare qualcun altro: era Kingsley con Hermione, ma Remus non si fidava.
-Le ultime parole che Albus Silente ha detto a tutti e due noi.- gli chiese Kinglsey, per assicurarsi la sua fiducia.
-Harry è la nostra speranza più grande, fidatevi di lui.-
Dopo che si fossero assicurati di non avere intrusi, atterrarono con i Thestral Bill, Fleur, Ron e Tonks.
Hermione gli corse in contro per abbracciarlo.
-Magnifico è stato, non sarei qui senza di lui.- commentò Ninfadora.
-Davvero?- gli domandò Hermione.
-Sempre questo tono sorpreso.- aggiunse Ron.
Harry e Jenny gli corsero in contro per stringersi tutti insieme, felici che stessero bene.
Infine, giunsero per ultimi Fred, Arthur e George.
-Aiutateci!-
George aveva un’orribile ferita all’orecchio e stava perdendo molto sangue.
Harry li aiutò a portarlo dentro e Molly lo fece stendere sul divano.- Oh, ragazzo mio!-
Fred gli si inginocchiò davanti, preoccupato.- Come va Georgie?-
Il gemello era incredibilmente tranquillo.- Romano.-
L’altro non capì.- Come hai detto?-
-Romano.- ripeté George, indicandogli il suo orecchio alla quale era rimasta poca carne attaccata.- Come il foro.-
Fred afferrò la battuta e ridacchiò.- Ci sono un mucchio di barzellette legate ai fori e tu scegli romano, sei patetico.-
-Sono comunque più bello di te.-
-Questo lasciamolo decidere a Jenny, eh?-
Con i gemelli Weasley c’era sempre da ridere, ma qualcosa fece smettere subito tutti.
-Malocchio è morto.- esordì Bill.
Jenny fu dispiaciuta per quell’enorme perdita, però almeno suo fratello stava bene.
   
 
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