Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: FalbaLove    19/05/2020    2 recensioni
Raccolta di One shots con protagonista Shiho Myano e i vari personaggi della serie in un ipotetico futuro in cui l'Organizzazione è stata finalmente sconfitta.
---
[Dalla prima storia]
Due mani ghiacciate e pallide sfiorarono con bramosia la sua pelle del collo per poi stringere con forza: Shiho deglutì a fatica sentendo il fiato venirle meno mentre la vita pian piano si allontanava sempre di più dal suo corpo. Un strano rantolio uscì dalla sua bocca carnosa e due occhi color ghiaccio si iniettarono di eccitazione aumentando sempre di più la stretta sul suo collo.
-No!- l’urlo straziante di Shiho rimbombò forte per tutta la residenza squarciando un silenzio malato. La scienziata si guardò impaurita intorno mentre percepiva chiaramente il sangue pompare forte nelle tempie.
-Era solo un incubo- sibilò la scienziata lasciando che i suoi occhi scrutassero il suo stravolto riflesso allo specchio. La sua pelle candida aveva fatto posto a un pallore malsano mentre i suoi occhi ,stanchi e ancora impauriti, erano contornati da profonde occhiaie violacee che le regalavano un aspetto quasi cadaverico. Ma a Shiho tutto questo non importava, il solo sapere che questa era la realtà la faceva sentire incredibilmente leggera e viva.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Tooru Amuro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Due occhi grigi, stanchi e contornati da profonde occhiaie osservavano curiosi le strade sempre più buie e isolate di Beika. Shiho sbadigliò sonoramente facendo combaciare la sua schiena con lo schienale della sedia e accavallando le gambe. Le prime luci artificiali iniziarono a illuminare i freddi marciapiedi mentre udì distintamente l’ennesimo tintinnio della campanella accompagnare il richiudere della porta del locale. Velocemente spostò il suo sguardo osservando che oramai era rimasta sola all’intero del Caffè Poirot. Sbuffò guardando di sfuggita le lente lancette del suo orologio da polso e constatando che oramai il locale si stava avvicinando alla chiusura. Senza far trasparire alcuna fretta nei suoi gesti si portò la tazzina di caffè fumante in prossimità delle labbra lasciando che il vapore solleticasse le gote eccessivamente truccante.
All’improvviso, al di fuori della vetrata, passò una figura estremamente familiare che si illuminò notando il suo volto. Gentilmente alzò una mano in segno di saluto, ma all’altra persona quel gesto non sembrò bastare.
-Shiho- una voce dolce e allegra costrinse la ramata a distogliere il suo sguardo dal cielo tappezzato di stelle.
-Ciao- rispose pacata poggiando la tazzina sul piattino di ceramica. La castana richiuse dietro di sé la porta del locale dirigendosi verso di lei senza trattenere un brivido causato dalle fredde temperature invernali.
-Come stai? Stavi per caso aspettando qualcuno?- domandò gentilmente avvicinandosi a lei e sedendosi di fronte. Shiho, a fatica, decise di reprimere una smorfia infastidita causata da quella persona così indesiderata.
-Tutto bene, grazie. Stavo solo prendendo un caffè – mentì passandosi una mano tra i capelli ramati. Ran la fissò interdetta per qualche istante non completamente soddisfatta di questa sua risposta.
-E tu? Come mai sei ancora in giro a quest’ora?- mormorò Shiho cercando di cambiare argomento: sapeva che quando la Mouri si fissava su qualcosa era difficile farla desistere dallo scovare la verità. La interlocutrice le sorrise debolmente soffiando sulle dita congelate.
-Sono andata in farmacia a prendere alcune medicine per mio padre. Sai, è a letto con la febbre da un paio di giorni- replicò alzando le spalle e lasciando che i suoi lunghi e lisci capelli le ricadessero sul petto.
-Ah- rispose la scienziata con tono neutrale osservando la piccola bustina di medicinali che la castana aveva appoggiato sul tavolo che le separava.
-Prima però sono passata a casa di Shinichi a vedere come stesse. Anche lui si è preso un terribile raffreddore-
-Lo so- tagliò corto la ramata bevendo un altro sorso del suo caffè ancora bollente. Quella stessa mattina infatti, prima di andare in laboratorio, aveva fatto visita al suo vicino di casa per assicurarsi che stesse prendendo le medicine che gli aveva consigliato.
Ran, di fronte a quella sua risposta così tagliente, inclinò il capo.
-Immaginavo- sospirò appoggiando i gomiti sul tavolo. Una nota malinconica trasparì dai suoi profondi occhi marroni, cosa che non sfuggì per niente alla ramata. Nonostante quella ragazza rappresentasse il suo più completo opposto le risultava estremamente semplice percepire i suoi pensieri.
-Allora come sta andando il tuo ultimo anno del liceo?- domandò Shiho scrutandola con insistenza. Ran arrossì lievemente di fronte a quel gesto così insistente che la faceva sentire estremamente a disagio. In realtà la sola presenza della ramata la metteva in soggezione, ma dopotutto era la migliore amica di Shinichi e oramai era una presenza fissa anche della sua vita. Indugiando studiò attentamente la carnagione pallida di Shiho smorzata dal brillante ramato dei suoi capelli. Negli ultimi mesi si era fatta crescere i capelli oltre le spalle e Ran doveva ammettere che così era anche più bella. Una smorfia amara si dipinse sul suo viso: in realtà l’aspetto fisico quasi perfetto di Shiho era evidente a tutti anche prima di quel nuovo tagliò di capelli. Era di una bellezza rara, molto inusuale, un miscuglio perfetto tra occidentale e orientale. Poi il suo carattere così misterioso la rendeva irresistibile e intrigante agli occhi di molti, persino ai suoi. Ran si era spesso domandata come apparisse lei di fianco a quella ragazza così perfetta, ma soprattutto come apparisse agli occhi di Shinichi.
-Allora?- il tono acido e lievemente scocciato scosse la Mouri dai suoi pensieri.
-Sta andando molto bene anche se so già che sentirò la mancanza del liceo- rispose frettolosamente lasciandosi sfuggire poche parole scomposte. Shiho avvicinò nuovamente la tazzina di caffè alle sue labbra socchiudendo gli occhi.
-Immagino- bisbigliò. In realtà aveva detto questa parole solo per circostanza, lei, Shiho Myano, non era mai stata al liceo né aveva potuto vivere molte delle prime esperienze alle quali la Mouri si era appena affacciata.
-Tu invece con il tuo lavoro in laboratorio?- la professione di quella ragazza poco più grande di lei era da sempre uno dei tanti misteri che accompagnavano la sua figura. Più volte aveva udito il suo fidanzato parlarne con Shiho, ma ogni volta che era troppo vicina i due cambiavano discorso. Aveva provato a confrontarsi con il detective liceale per ricavare più informazioni su quella ragazza che oramai conosceva da un paio di anni, ma che appariva ancora come una perfetta sconosciuta davanti ai suoi occhi. Lui però era sempre così vago da farle pensare che nascondesse qualcosa. A fatica deglutì mentre una domanda, che da troppo tempo attanagliava la sua mente, le solleticò le labbra.
-Tutto normale- tagliò corto la ramata che come suo solito non voleva sbilanciarsi con le informazioni.
-Mi fa piacere, immagino ti prenda molto tempo- sospirò Ran appoggiando il mento al palmo della mano e permettendo ai suoi capelli castani di ricadere sulla superficie del tavolino.
-Abbastanza - rispose Shiho increspando le labbra in una smorfia.
-In realtà- la ripresa della risposta da parte della ramata sorprese la Mouri che già si stava apprestando a pensare a un’altra domanda da rivolgerle per non cadere in quel silenzio imbarazzato che tanto la metteva a disagio.
-Nell’ultimo periodo ho avuto molto da fare- sbuffò lasciando trasparire la stanchezza sul suo viso. Ran di fronte a quella risposta incurvò le sopracciglia: effettivamente le sue visite a casa Kudo si erano fatto molto più sporadiche nell’ultimo mese. Quel pizzico di informazione personale della vita di Shiho regalò un minimo di coraggio alla castana per permetterle di indagare ulteriormente sulla esistenza misteriosa della sua interlocutrice.
-Un giorno mi piacerebbe vedere dove lavori- mormorò lasciandosi sfuggire un dolce sorriso. Shiho però si limitò a sorseggiare nuovamente il caffè.
-Ti annoieresti soltanto, non vi è niente di interessante nel mio lavoro-
-Beh, immagino che almeno ci siano dei colleghi simpatici e carini- provò a dire sperando che questa sua domanda, forse troppo avventata, non provocasse un irrigidimento nella figura della scienziata. Stranamente però Shiho si limitò a reclinare il capo d’un lato scioccando le labbra.
-A me non interessano queste cose- disse seria non lasciando trasparire alcuna emozione dal suo viso. Ran arricciò il naso rendendosi conto di essersi spinta un po’ troppo oltre.
-Scusami- bisbigliò lasciando trasparire un tremolio dal suo labbro inferiore.
-E solo che sei così bella che ho immaginato avessi molti pretendenti- continuò giocherellando nervosamente con le lunghe dita affusolate. Shiho la osservò impassibile per alcuni secondi prima di soffiare delicatamente sul caffè.
-Non farti strane idee- mormorò portandosi una ciocca ramata dietro all’orecchio e lasciando che sulla sua candida carnagione del viso venissero messe in risaltano delle violacee occhiaie.
-Su cosa?- biascicò imbarazzata la Mouri percependo come se quella strana ragazza potesse leggerle nella mente. Shiho, di fronte a questo suo commento, si lasciò sfuggire un accennato sorriso divertita da quella situazione.
-Tra me e Shinichi non c’è niente da quel punto di vista- tagliò corto la ramata lasciando che i suoi occhi grigi si specchiassero in quelli sorpresi della Mouri. Ran si sentì avvampare: provò a dire qualcosa, ma la gola era talmente secca per l’imbarazzo da impedirle di pronunciare qualsiasi tipo di parola.
-Siamo solo amici- continuò Shiho percependo la sua interlocutrice estremamente in difficoltà.
-Diciamo compagni di avventura- ci tenne a precisare non riuscendo a reprimere una breve risata che celò con maestria dietro la mano.
In quel momento Ran si sentì morire dentro dall’imbarazzo: come aveva anche solo potuto dubitare di Shinichi e del sentimento che li legava?
-Questo non spiega il motivo per cui io non ti piaccio- Shiho sorpresa alzò un sopracciglio interrogativa. La Mouri pareva aver nuovamente riacquistato un minimo di sicurezza e ora era lei a scrutarla con attenzione lasciando trasparire la determinazione nei suoi occhi.
-Ci deve sempre essere un motivo?- rispose alzando le spalle.
-Allora è vero che non ti piaccio, non me lo sono inventata-
-Non devi fartene un cruccio, probabilmente sono facilmente decifrabile solo dai detective- commentò non riuscendo a reprimere una piccola risata. Un sorriso rilassato e dolce si fece nuovamente spazio sul volto della Mouri che si domandò se fosse la prima volta che la vedeva ridere in sua presenza. Poi, senza alcun riservo, allungò la sua mano verso quella della sua interlocutrice stringendola con forza.
-Io però non mi arrendo molo facilmente-
-Sì, così mi è stato detto- rispose sincera Shiho e Ran percepì finalmente i suoi muscoli rilassarsi.
-Shiho scusami per il ritard…- una terza figura si aggiunse a quelle due ragazze: Tooru Amuro apparve da una delle porte di servizio con ancora la camicia sbottonata. Il suo sguardo sorpreso però cadde sulla mora che non si aspettava assolutamente di trovare lì.
-Tooru?-
-Ehm ciao Ran, come stai?- mormorò sorpreso il ragazzo sfoderando uno dei suoi tipici sorrisi gentili. I suoi occhi blu passarono velocemente dalla figura interrogativa della Mouri a quella composta e seria della scienziata.
Ran arricciò il naso scrutando il nuovo arrivato prima di fissare nuovamente la sua interlocutrice. Shiho, per niente interessata a quello che accadeva intorno, continuava a fissare assorta le grigie strade di Beika. La castana si morse debolmente un labbro notando solo in quel momento che Shiho si era truccata più del solito.
-Oh scusate, ma io devo proprio andare- sibilò alzandosi goffamente dal divanetto e afferrando il sacchetto di medicine da sopra il tavolo. Questo suo gesto così scomposto e imbarazzato fece comparire un sorriso divertito sul viso della scienziata.
-Ma tranquilla, è stata colpa mia che vi ho interrotte- provò a giustificarsi Rei percorrendo gli ultimi passi che lo separavano dalle due ragazze e indossando il suo cappotto.
-No, mio padre mi sta aspettando- provò a mormorare la Mouri mentre le sue guance si dipinsero velocemente di un rosso vermiglio. I suoi occhi scorrevano veloci da una figura all’altra mentre finalmente intuì il motivo per qui aveva trovato Shiho lì.
-Ma guarda che deve esserci stato un equivoco…-
-Ciao Ran- disse Shiho interrompendo le parole del biondo e mettendo fine a qualunque stupida scusa Rei stesse per accennare. Senza proferire altre parole la castana si diresse velocemente verso la porta mimando un breve inchino prima di uscire.
-Ah- immediatamente Ran si fermò sull’uscio lasciando che l’aria gelida invernale penetrasse all’interno del locale.
-Potresti non dire niente a Shinichi?- disse Shiho passandosi una mano tra i capelli ramati.
-Sai quanto può essere impiccione quando si mette di impegno- mormorò lasciandosi sfuggire un sorriso al quale la castana rispose volentieri.
-Tranquilla Shiho, sarà il nostro piccolo segreto- concluse Ran incamminandosi veloce verso casa e non riuscendo a trattenere un dolce sorriso.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: FalbaLove