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Autore: lmpaoli94    20/05/2020    0 recensioni
Anno 3000
I robot hanno avuto il sopravvento sulla vita degli esseri umani.
Le miliardi di persone che abitavano il Pianeta Terra sono state quasi tutte uccise.
Tranne una piccola parte che vengono schiavizzati dai robot per scopi di guerre o per battaglie d’intelligenza.
Chris, un giovane ragazzo di venti anni, ha perso i suoi genitori a causa di una guerra inutile e senza senso.
Ma dopo aver radunato un gruppo di esseri umani ancora in vita, cercheranno di combattere allo stremo delle forze un nemico molto più grande di loro e vivere in un futuro prossimo dove la tecnologia non esisterà più e gli esseri umani potranno vivere il resto dei loro giorni in totale armonia.
«Chris, non riusciremo mai a sopravvivere…»
«È qui che ti sbagli, Destiny.»
«Che cosa pensi di fare contro le macchine della morte?»
«Distruggerle con la loro stessa furbizia.»
«Chris, loro non hanno sentimenti» fece Ellie.
«Ed è per questo che vinceremo… Noi della Classe Z trionferemo su questo futuro e riconquisteremo la nostra libertà.»
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< E’ stato più facile di quanto pensassi > fece Chris tirando un sospiro di sollievo < Se solo ci avessi provato prima… >
< Adesso non abbiamo tempo da perdere, Chris. Dobbiamo scoprire dove è rinchiuso Francis. >
< Sì, hai ragione. >
Subito dopo l’evasione degli umani, le guardie cominciarono a sbarrare i livelli della prigione per impedirgli la fuga.
< Siamo in trappola, Chris. Le macchine sono troppe. >
Ma la speranza era l’ultima a morire.
Una coppia di due ragazze provenienti dal piano di sopra, riuscì a liberare i passaggi occupati dalle macchine.
< Grazie tante, ragazze > disse Chris facendogli l’occhiolino come segno d’intesa.
< Figuratevi > rispose una di loro < Dobbiamo ritrovarsi al piano nord della prigione prima che le macchine ci seppelliscano qua sotto. >
Una moltitudine di guardie, riuscì a bloccare e ad uccidere alcuni esseri umani nel versante est della prigione.
< Qui non c’è via di fuga > fece Liza a Chris.
< Dobbiamo passare in tutte le maniere, altrimenti siamo perduti. >
< Ma così rischieremo di morire sul serio! >
< Liza, hai un’idea migliore? >
< Adesso calmatevi voi due. Litigare non servirà a niente. >
Mentre la battaglia per la liberazione degli esseri umani continuava a infuriare, un terremoto improvviso scosse l’intera prigione.
< Questo è opera dei robot che controllano la prigione > fece Chris < Vogliono seppellirci qua sotto. >
< Accidenti! Questa non ci voleva! >
< Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo cercare al più presto un rifugio. >
< E dove pensi di trovarlo, Destiny? >
< Non lo so, Ellie. >
I quattro ragazzi stavano per avere una crisi di nervi che non li stava aiutando.
Ci volle un’idea dell’ultimo secondo di Chris per salvare una situazione disperata.
< Adesso che ci penso, c’è un passaggio segreto che usano espressamente le guardie di questa prigione per raggiungere velocemente il piano terra e i sotterranei. >
< Allora cosa stiamo aspettando? Andiamoci immediatamente! > gridò spazientita Liza.
< Però dobbiamo recarci nel livello più profondo della prigione. >
< E qual è il problema? >
< Il problema potrebbe essere che il passaggio sia chiuso o inaccessibile. >
< E come facciamo a saperlo senza incorrere in un viaggio a vuoto? > domandò una della ragazze.
< Dovete conoscere la prigione come la conosco io. >
Una voce alle loro spalle mise in allarme i quattro ragazzi.
Ma quando Chris e Liza lo riconobbero, poterono tirare in sospiro di sollievo.
< Francis! Sei libero! > esclamò Chris sorpreso ed entusiasta.
< E’ una lunga storia… Ma quando saremo fuori di qua, sarò felice nel raccontarvela. >
In un’altra occasione, Liza e Chris avrebbero festeggiato il ritorno di un loro amico.
Ma non c’era tempo da perdere.
La terra continuava a tremare incessantemente e c’era pericolo di crolli improvvisi.
< Scusa una domanda, Francis… >
< Cosa c’è, Liza? >
< Da quando in qua conosci questa prigione? >
La domanda della ragazza fu come se colse impreparato il giovane ragazzo.
Sembrava che non sapesse cosa rispondere.
< Da quando sono rinchiuso qua dentro, ho avuto modo di tenere d’occhio gli spostamenti delle guardie di questa prigione. >
Dallo sguardo e dalle parole di Francis, Chris notò che il suo amico stava mentendo.
< Questo mi sembra molto difficile, amico mio… >
< Perché dici questo, Chris? >
< Perché sei stato rinchiuso qua dentro solo da pochi giorni… Mi sembra impossibile che tu abbia imparato i passaggi segreti che costituiscano questa prigione. >
Francis rimase impietrito dalle parole del suo amico.
< Cosa c’è Chris? Non ti fidi di me? >
Ma purtroppo non c’era tempo per pensare a questa situazione.
Le guardie della prigione erano alle loro spalle.
< Fermatevi o vi uccideremo senza pietà! >
Dinanzi ai quattro ragazzi si presentavano due possibilità: ascoltare Francis o morire uccisi dalle macchine.
< Guidaci fuori da qui, Francis > replicò Chris schivando i raggi paralizzanti delle guardie e proteggendo le tre ragazze.
< Saggia decisione, Chris… Avanti, venite con me > fece Francis portando Chris e le tre ragazze nel punto più basso della prigione.
 
 
L’ultimo livello della prigione era molto buio e stretto.
< Non avrei mai ripensato di ritornare qua sotto così presto > fece Chris con tono serio.
< Presto saremo tutti liberi, Chris. E questa prigione, sarà per tutti noi solo un brutto ricordo > replicò Francis dando coraggio al suo amico.
< Spero che tu abbia ragione. >
Dopo aver camminato per minuti che sembravano interminabili, i cinque ragazzi si ritrovarono dinanzi ad un portale completamente rivestito di un acciaio resistentissimo.
«E adesso? Che cosa facciamo?» domandò Liza.
Nessuno di noi riusciva a trovare una risposta, nemmeno Francis.
«Francis, sei sicuro che questa sia la direzione giusta?»
«Mi dispiace Chris, ma tu e le ragazze non uscirete mai vivi da qui.»
Dietro di loro, una fila di guardie li aveva bloccati.
Erano in trappola.
«Maledetto! Sapevo di non potermi fidare di te!» tuonò Chris.
«Purtroppo è questa la fine che faranno tutti gli esseri umani» replicò Francis con disprezzo.
«Non finché sarò vivo io.»
Mentre stava schivando i raggi laser che le macchine gli stavano lanciando, Chris riuscì a manomettere le macchine che volevano farlo fuori.
«Francis, mi dispiace tanto… Ma il tuo tradimento non rimarrà impunito.»
Chris, con le sue abilità tecnologiche, adesso stava comandando le macchine.
«Fermati, Chris!» tuonò Liza.
«Liza, che cosa vuoi?»
«Davvero uccideresti un essere umano?»
«Lui mi ha tradito, Liza… Ed i traditori devono morire…»
Non c’era niente che avrebbe fatto ragionare Chris.
La lealtà contava troppo per lui.
Anche se a morire doveva essere una persona.
Dopo aver comandato le guardie ed averle distrutte tra di loro, Chris e le tre ragazze riuscirono a sfondare il portone d’acciaio e a continuare il loro percorso di liberazione.
Più tardi, i quattro ragazzi si ritrovarono all’esterno della prigione.
Avevano il fiato corso per la corsa e per l’adrenalina che gli circolava nelle vene.
Ma finalmente erano liberi.
Liberi dall’oppressione delle macchine.
«È finita, ragazzi…» fece Destiny crollando a terra per la stanchezza.
«Già. Non l’avrei mai creduto…» disse Ellie.
«Ragazze, purtroppo il nostro compito non è ancora finito qua…»
«Che intendi dire?»
«Dobbiamo radunare più esseri umani possibili se vogliamo distruggere per sempre la tecnologia e la tirannia delle macchine.»
«Non potremmo mai farlo se tu uccidi anche i traditori» ribatté Liza indignata.
«Invece di arrabbiarti con me, dovresti solo ringraziarmi.»
«Francis era un amico! Come hai potuto non capire che gli avevano fatto il lavaggio del cervello?!»
«Per il nostro bene, ho dovuto agire. Senza pensare alle conseguenze.»
«Sei un mostro, Chris… Uccidi le persone a piacimento.»
«Liza, ti prego. Non rendermi le cose ancora più difficile» rispose Chris cercando il perdono della ragazza.
«Lasciami in pace! Ho bisogno di stare da sola» gridò la ragazza scoppiando in lacrime prima di correre verso il deserto che ricopriva tutta l’area circostante.
 
 
Il quartier generale fu subito avvertito della fuga degli esseri umani.
«Direttore, abbiamo individuato i fuggiaschi della prigione.»
Dopo aver analizzato le foto, il direttore della prigione non perse tempo per agire.
«Trovateli immediatamente e portateli qui da me… Questi quattro esseri umani potranno un giorno tornarmi molto comodo…»
   
 
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