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Autore: Nao Yoshikawa    21/05/2020    7 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 – Litigio
 
Era quasi mezzanotte e El avrebbe già dovuto dormire. Ma l’unico a riposare era Fiocco di Neve, acciambellato accanto a lei. Si era arrotolata tra le coperte come per proteggersi, ma in verità era servito a poco. Era troppo sveglia, troppo attenta a ciò di cui stavano discutendo i suoi genitori, nonostante i tentativi di quest’ultimi di mantenere un tono di voce basso.
«Lo sai qual è la cosa che più mi da fastidio? È che tu provi soddisfazione quando qualcuno cerca di avvicinarti a te e sedurti!»
«Ma per favore, nessuno mi seduce! Il diavolo qui sono io!»
Alle volte litigavano. Di solito per motivi sciocchi, altri per motivi un po’ più seri. Come in quel caso. C’era sempre stata una forte gelosia da parte di entrambi, sia Crowley che Aziraphale attiravano molto l’attenzione e tutti e due erano fondamentalmente insicuri, forse l’angelo un pochino di più.
«E il diavolo da un passaggio in auto alla prima… donnaccia che passa?»
«Donnaccia? Ma scusa, mi dici sempre che devo essere gentile con gli altri, stava piovendo e lei mi ha chiesto se potevo accompagnarla, dato che era sulla strada per tornare», Crowley non era paziente e odiava sentirsi accusare ingiustamente. Si versò un bicchiere di vino, mentre suo marito gli sventolava davanti un fogliettino.
«Ti ha lasciato il suo numero!»
«E in che modo sarebbe colpa mia? Lo sai che sono completamente indifferente. E poi lo so benissimo che alcuni clienti lo fanno anche con te, mi accorgo di tutto io», sibilò, portandosi il bordo del bicchiere alle labbra.
«Che cosa? E poi… la vuoi smettere di bere mentre parliamo?!»
«No, caro, mi spiace, non posso proprio, dato che è un’ora che mi accusi sulla base del nulla!»
El si era alzata, attenta a non farsi vedere. Era strano che stessero litigando così, di solito facevano subito pace. Forse non si amavano più? Forse si sarebbero lasciati e lei avrebbe dovuto scegliere con chi andare a vivere? Sapeva che certe cose accadevano, ma non voleva accadessero a lei!
Voleva che fossero tutti felici. El si fece timidamente avanti, con gli occhi pieni di lacrime. Crowley posò subito il bicchiere.
«El? Ma è tardi, che fai in piedi?»
La bambina avanzò ancora un po’, con le guanciotte arrossate.
«Papà, non litigate. Ho paura, non voglio che vi lasciate.»
Aziraphale si sentì malissimo nel sentirle pronunciare quelle parole. Le loro urla dovevano averla tenuta sveglia e lei aveva sentito tutto. El era intelligente ed anche molto sensibile.
«Lasciarci? Non abbiamo intenzione di lasciarci!» disse subito Crowley, prendendola in braccio. «Vieni qui. Ci dispiace se ti abbiamo spaventata, non piangere.»
Aziraphale si avvicinò a loro. Che stupido, che immaturo a dimenticarsi che El avrebbe potuto risentirne.
«Tesoro, è colpa mia. È che sai, sono molto geloso, perché il tuo papà è così meravigliosamente perfetto che temo sempre che qualcuno potrebbe portarmelo via.»
Crowley sollevò lo sguardo nella sua direzione, sorpreso.
«Io non sono perfetto. Lo sei tu, devo essere io ad avere paura.»
El tirò su con il naso, passandosi il viso su una mano.
«Ma quindi non vi lasciate, giusto?»
L’angelo si chinò, posandole un bacio tra i capelli.
«No, amore mio. A volte nelle coppie si litiga, ma poi si fa pace. Lo sai, noi non ci lasceremo mai.»
«Ben detto. Scusaci, piccola. Non dovevamo farti spaventare così», Crowley asciugò le lacrime dal viso di sua figlia, che adesso appariva molto più tranquilla e serena.
«Davvero non vi lascerete mai?»
«Sì, promesso. Promesso, Aziraphale», il demone sollevò lo sguardo verso suo marito. Gli era scivolato addosso tutto il fastidio e l’angelo aveva dimenticato la gelosia. Dopotutto lui e Crowley si appartenevano.


Nota dell'autrice
Lo so, questo capitolo verte più sull'angst, ma un angst proprio leggero leggero, perché El è sensibile e non vuole vedere i suoi genitori litighino. Ma le coppie lo fanno, infatti la rassicurano subito, avevo bisogno di un po' di dramma, giuro che non mi fanno sopraffare, almeno spero.
 
   
 
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