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Autore: Master Chopper    22/05/2020    1 recensioni
[Shūmatsu no Valkyrie]
[Shūmatsu no Valkyrie]Per decidere le sorti dell'umanità, gli dèi di ogni pantheon si riuniscono e, disgraziatamente, la loro decisione è unanime: distruggere il genere umano. Una voce però si leva in opposizione, ed è quella di un dio misterioso di cui nessuno sa niente, ma che sfida dieci dèi ad affrontare dieci umani prima di poter accettare quel destino crudele.
Dieci esseri umani provenienti da qualsiasi epoca affronteranno dieci dèi provenienti da qualsiasi cultura: questo è il Ragnarok.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 Chapter 11: I Can’t Drown My Demons, They Know How To Swim

“Il combattimento… è finito !!” Strillò St. Peter, vedendo al suo fianco Adramelech sbruffare seccato.

“In questa battaglia di armi celate, Vlad III ha sicuramente prevalso nascondendo la sua carta vincente fino alla fine! E ora …”

“No.” Il suo collega demoniaco lo fermò in tempo, coprendogli il microfono e facendo cenno di guardare il campo di battaglia.

Non era qualcosa che tutti potevano comprendere, ma dal cadavere di Baphomet si stava sollevando un’atmosfera funesta, che minacciava solo disgrazia e metteva in emergenza chiunque riuscisse a percepirla. Ben presto però, tutti furono in grado di assistere all’incredibile: il demone si rialzò da terra senza realmente muovere un muscolo, e quando tornò dritto sulla schiena davanti al suo nemico, lui fu quello che ne rimase più sconvolto.

Nonostante il sangue ed i fori sugli abiti e sulla pelliccia di Baphomet, non si vedeva l’ombra di una ferita nella carne.

“Pick-a-boo !” Sussurrò il demone, ma in quell’istante Vlad si era già allontanato con un balzo impressionante.

“T-Ti puoi rigenerare le ferite ?!”

Baphomet ammiccò, per poi attendere la prossima reazione del suo avversario.

Questi gridò: “Stammi lontano, ho detto !” e non appena atterrò fece mulinare la sua lancia per scagliare tutti i frammenti di roccia circostanti verso il nemico.

Gli spuntoni di roccia però non riuscirono nel loro intento, e per quanto penetrassero da parte a parte il demone, lui continuava a camminare mentre i buchi nella carne si richiudevano.

“Non capisco proprio di cosa tu abbia paura? Forse… del mostro, vero ?”

“Kazıklı Voyvoda!”

Vlad si scagliò assieme all’attacco più forte di cui disponesse contro il nemico, ma Baphomet non batté ciglio.

“Ma perché avere paura di un mostro se lo puoi uccidere? No… tu hai paura di qualcos’altro.” Si abbassò con un tempismo perfetto, lasciando che l’affondo scivolasse sopra di sé, dopodiché spalancò le braccia: era entrato nella guardia di Vlad e lui non poteva fare più nulla per sottrarsi.

Semplicemente lasciò che l’inerzia portasse il suo nemico abbastanza vicino, dopodiché lo cinse. Vlad si arrestò di colpo, rimanendo impressionato dalla forza erculea che aveva bloccato la sua carica.

- Da questa posizione non posso… nemmeno infilzarlo con la lancia !- Sussultò, sentendo così tutta la sua fede svanire in quell’abbraccio di morte.

“Sheol !”  

Dalle braccia del demone si diramarono spuntoni di roccia infuocata, spaccando quel che restava dell’armatura di Vlad e conficcandosi nella carne. Il voivoda serrò i denti per resistere alla tentazione di urlare, mentre intanto il suo volto si colorava di un rosso acceso e la sclera degli occhi pareva gonfiarsi al punto da voler uscire dalla palpebra. Sentiva di star esplodendo dall’interno, mentre il suo stesso sangue prendeva fuoco ed ogni cellula della sua pelle bruciava.

 

Ladies and gentlemen! Questa volta l’attacco sembra mortale !” Gridarono i cancellieri ed annunciatori, stavolta d’accordo su cosa dire.

“Un attacco da vero demone.” Sogghignava soddisfatto Baal, osservando Baphomet portargli la vittoria.

Intanto al cospetto del dio misterioso era apparsa una presenza malsana e sicuramente non voluta: Gaia, la Madre Terra.

“Come ci si sente a perdere per la seconda volta ?” Bisbigliò Gaia, inclinandosi per parlare con la sua voce melliflua direttamente nell’orecchio del suo interlocutore.

Questi assottigliò lo sguardo, facendosi ancor più teso. Intanto la dea continuò: “Stavolta non ci sono state sorprese di nessun tipo, ma sono curiosa di vedere se hai altri dèi dalla tua parte… perché dal prossimo combattimento avrai sicuramente bisogno di loro per recuperare. Ed a quel punto io li scoprirò tutti! Tutti …”

“Zitta !” Sentendosi interrompere in quella maniera così brusca, il volto di Gaia si deformò in un’orribile maschera d’orrore, ma quando vide il sorriso rilassato del dio rimase spiazzata.

“Non intenderai perderti la fine dello scontro per queste chiacchiere ?”  

Quando riportarono allora lo sguardo sull’arena, videro come non ci fosse affatto la fine che tutti avevano ormai dato per scontata.

 

Vlad, dopo aver lottato a lungo, lasciò cadere al suolo l’arma. Immediatamente tutti pensarono che, stremato da quella tortura, la sua mente avesse ceduto, ma in realtà lo spirito combattivo non era affatto svanito dai suoi occhi iniettati di sangue.

Con le mani libere infatti si prodigò ad afferrare le spalle di Baphomet, come se volesse scivolare fuori dalla sua stretta. Ovviamente ciò non sarebbe stato possibile, ma infatti il voiovida aveva un piano diverso: senza che nemmeno il demone potesse aspettarselo, sollevò in alto le ginocchia, colpendo le sue braccia nel punto in cui si congiungevano con le spalle.

Fu appena un bagliore, dopodiché Baphomet non percepì più i suoi arti. Con gli occhi spalancati dalla sorpresa, vide come quelle normali ginocchiate avessero tranciato di netto le sue braccia , che ora infatti erano state spedite in aria.

“Questo è il vero …” Ruggì Dracula, sollevando dalla sua gola un urlo terrificante che si instillò a pieno negli incubi di tutti gli spettatori.

“… KAZIKLI VOYVODA (Voivoda Impalatore) !!”

 

“Il potere perforante …” Balbettava Gaia, osservando la scena incredula. “… appartiene anche al suo corpo?! È-È un’arma vivente !”

Il dio misterioso anche stavolta non le rispose, se non con un sorriso.

 

Ora al massimo del suo potenziale omicida, Vlad non si lasciò perdere nemmeno un secondo, fiondandosi sul nemico prima che questi potesse rigenerarsi. Con una mano gli artigliò il cranio, conficcando le dita nella carne e quasi frantumandoglielo sul colpo, dopodiché lo sollevò in aria come se fosse stato un giocattolo.

Con la mano libera recuperò la lancia da terra, per poi sollevarla verso l’alto mentre trascinava in basso Baphomeht. Così il demone venne perforato finalmente in pieno da quell’arma che aveva a lungo temuto, ritrovandosi impalato al terreno. Senza però fermarsi, il voivoda continuò a tenergli ferma la testa mentre procedeva ad afferrare anche gli arti inferiori.

Da quella posizione allargò sempre di più le sue braccia, e mentre i suoi muscoli si gonfiavano, quelli di Baphomet si allungarono per poi strapparsi.

KAZIKLI VOYVODA !!” Ripeté urlando al cielo, venendo intanto ricoperto dagli zampilli di sangue, che partendo dalla fontana che era diventata il corpo di Baphomet, gli grondavano addosso.

Quelle parole vennero ripetute anche dai suoi guerrieri, dopodiché dall’umanità tutta: era un grido di vittoria, la brutalità che schiacciava l’avversario in una guerra alla sopravvivenza che altro non era se non un retaggio animalesco, bestiale. E proprio bestiale in quel momento appariva la figura del voivoda, immerso nel sangue del nemico mentre ruggiva e dimenava in aria le sue estremità.

 

Tuttavia non era più la persona che tutti acclamavano. Non era l’eroe, il difensore della Valacchia, non era il principe che si era battuto per il suo popolo. In quel momento stava venendo lodato ed incitato solo il mostro delle leggende, la parte più oscura della sua storia che tutti temevano e nessuno voleva riportare alla luce.

 

“C-Come dei mostri… ?!” Domandarono le guardie, per nulla sicure di aver udito bene le parole del principe. D’altronde doveva essere forse impazzito dalla paura per dire qualcosa del genere. Nonostante questa convinzione iniziale, però, un temuto brivido iniziò a scalare anche le loro colonne vertebrali.

“Sì, i mostri…” Rispose allora Dracula, sollevando appena il volto.

Si era portato le mani al volto, macchiandosi così le guancie fino agli occhi di sangue, mentre quello stesso liquido ormai contornava le sue labbra, provenendo dai denti che si erano cibati del più orrendo pasto quella notte.

“I mostri… dentro di me !”

 

“Hell is empty, and all the devils are here” The Tempest, William Shakespear.

 

 

Angolo Autore:

Welcome back!

Siamo arrivati alla fine dello scontro! Eppure… manca ancora un capitolo. Cosa succederà nel prossimo aggiornamento? Chi lo sa, chi lo sa!

A domani!

P.S: Il titolo del capitolo è una citazione al testo della canzone “Can you feel my Heart” dei Bring me The Horizon.

   
 
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