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Autore: Master Chopper    23/05/2020    2 recensioni
[Shūmatsu no Valkyrie]
[Shūmatsu no Valkyrie]Per decidere le sorti dell'umanità, gli dèi di ogni pantheon si riuniscono e, disgraziatamente, la loro decisione è unanime: distruggere il genere umano. Una voce però si leva in opposizione, ed è quella di un dio misterioso di cui nessuno sa niente, ma che sfida dieci dèi ad affrontare dieci umani prima di poter accettare quel destino crudele.
Dieci esseri umani provenienti da qualsiasi epoca affronteranno dieci dèi provenienti da qualsiasi cultura: questo è il Ragnarok.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 Chapter 12: My Crusade (Final)

“E-Eccolo… il… mostro… !” Vlad non seppe mai se a parlare fosse stato davvero il corpo maciullato di Baphomet, oppure una delle allucinazioni che infestavano la sua mente quando liberava quella parte di sé.

“L’inferno è vuoto! L’inferno è stato svuotato! E tutto il suo contenuto è traboccato qui… nel tuo cuore !”

Tuttavia non gli importava, perché voleva solo annientare fino a rendere poltiglia quell’essere: lanciò in aria la parte inferiore del suo corpo, per poi scagliarci contro la testa dopo averla resa un proiettile perforante grazie alla sua Sefirot. Infine, scagliò contro le due estremità polverizzate la lancia con la quale aveva ancora impalato il busto, e così qualsiasi parte di Baphomet divenne polvere nell’aria immobile della caverna crollata.

 

Ladies and gentlemen! Finalmente la fine di questo scontro è giunta! Ed il vincitore è… dal lato degli umani …”

“… nientemeno che Vlad  III Ţepeş, il Voivoda Impalatore !!”

Gli spalti popolati dall’umanità gridarono trionfanti, annunciando al mondo la loro seconda vittoria ed il loro vantaggio sugli dèi: in quel momento si erano allontanati in modo significativamente dall’estinzione.

“Allora, Gaia ?” Domandò il dio misterioso a Madre Terra, trovandola però silenziosa ed impassibile come una statua. “Che c’è, non ti va più di parlare? Credo che ti risparmierò la fatica di cercare gli altri miei sostenitori, visto che ho il vantaggio… sarebbe antisportivo, non credi ?”

 

Intanto, nell’arena del combattimento si agitava inquieto qualcuno che non era stato minimamente toccato dalla vittoria. Vlad infatti stava ancora combattendo contro quella furia omicida che stentava a placarsi, facendogli desiderare sempre più sangue, carne e morte.

- No! Io non sono così !- Barcollò, quasi cadendo per terra. – Io sono… il vincitore, ed ho vinto per l’umanità! Ho ucciso… il diavolo …- Infine le sue gambe cedettero, come era normale aspettarsi dopo tutti i danni ricevuti. Fortunatamente aveva recuperato la sua lancia, così poté sostenersi almeno un minimo.

Curiosamente era piombato in ginocchio proprio nel punto dove aveva colpito Baphomet in pieno per la prima volta attraverso i granelli di polvere. Rifletté su come avesse così scoperto il suo potere rigenerante, il secondo asso nella manica dopo il controllo della terra, oltre che del fuoco.

- In realtà… non ho davvero scoperto io i suoi poteri…- Nonostante la poca lucidità della sua mente, questo pensiero si insinuò dentro di sé. Rivide il flusso della battaglia, ignorando gli attacchi scagliati e subiti, ma concentrandosi sugli eventi. L’ordine cronologico gli parve in qualche modo scandito da qualcosa di ripetuto, un punto in comune.

L’ombra ai suoi piedi si ingigantì, spalancando due paia di ali e protraendo lunghe corna verso il cielo. Rossi erano i suoi occhi, come quelli del voivoda, che d’improvviso si spalancarono nel buio. Quella non era la sua ombra.

La luce illuminò la caverna quando una meteora infuocata si scagliò su Vlad, travolgendolo con l’intensità bruciante di mille soli. Un’onda d’urto terribile scosse le fondamenta della roccia, vaporizzando il terreno circostante. Bracieri fumanti levitavano in aria, ascendendo verso l’alto ora che non c’era più un tetto di pietra.

L’arena, visibile sotto gli spalti, ribolliva di calore e fumi pestilenziali.

“Che cos’è successo ?!” Esclamarono i soldati dell’Ordine del Drago, di certo non meno spaventati del resto dell’umanità dopo quell’esplosione imprevedibile.

Anche i presentatori erano ammutoliti, non sapendo come descrivere ciò che avevano visto.

 

“Quello non era… Baphometh.” Sussultò il dio misterioso, non potendo vedere il ghigno di Gaia che si espandeva in preda all’eccitazione.

- No! Il suo corpo era stato polverizzato… chi ha attaccato Vlad in realtà è… venuto da fuori !-

Nell’ombra si agitarono le catene brandite da Fenrir, il quale si ritenne pronto ad intervenire come aveva già fatto per Gilgamesh: “Un altro intruso.”

“No !” Tuonò una voce in tutto il colosseo, paralizzando l’agitazione universale di dèi ed umani.

Baal si era alzato di scatto dal suo trono, e ora guardava dal punto più alto tutti gli spettatori. Quando rivolse il suo sguardo verso l’arena non aveva un’espressione definita: era serio, ma allo stesso tempo irrequieto.

“Chi è intervenuto non ha infranto alcuna regola, perché si tratta di …”

 

“Complimenti, Vladuccio.”

Nel punto dove si era generata quell’esplosione di fiamme, due figure immobili sfidavano il calore, come se non esso non li minacciasse affatto.

Il voivoda aveva ormai perso la sua armatura, dissolta dalle fiamme, e la cenere anneriva la sua pelle cadaverica. Nonostante tossisse sangue, a causa di uno sperone di roccia improvvisamente sorto per impalare il suo petto dalle spalle, manteneva una vivacità impressionante negli occhi: sfidava la morte, combatteva per preservare la sua vita, e per continuare quel duello.

Alle sue spalle, infatti, era riuscito a trafiggere con la lancia il collo di un avversario inaspettato, che però si rivelò a tutti quando il fumo si disperse.

Baphometh, senza più alcuna ferita, se non per l’arma che ora gli trapassava da parte a parte la gola, sorrideva maligno.

“Sei riuscito a svelare il mio inganno in tempo! Se non avessi fermato la mia carica ora saresti polvere fumante …”

“Ho finalmente capito ciò che sei davvero.” Gli rispose l’uomo, parlando con una voce distante ed alienata, forse a causa del dolore che lo stava facendo impazzire. Il demone però comprese di non star affatto parlando con un matto, aveva smesso di crederlo da quando aveva reagito con dei riflessi spaventosi al suo attacco a sorpresa.

“Tu non hai mai presentato i tuoi poteri… se non dopo che io li avessi intuiti.”

 

“T-Ti puoi rigenerare le ferite ?!”

“La terra! La stai… sollevando con i tuoi poteri magici !”

“Tu sei un demone che vive tra le fiamme infernali.”

 

“Erano le mie convinzioni, e tu da esse hai tratto i tuoi poteri… mentre quelli di prima erano solo trucchi per indurmi a credere che tu avessi sempre più poteri. Puoi… rendere reali le parole, i desideri e le congetture degli altri.”

“È vero: per sollevare la roccia la prima volta avevo usato delle fiammelle così piccole da essere invisibili, ma poi non ho più dovuto farlo perché grazie alla tua convinzione ho sviluppato il potere di controllare la terra. Ma… come hai fatto a capirlo ?”

“Il sangue …” Dracula indicò la pozza rossa poco più distante. “ Quando ti ho sparato contro quei frammenti di roccia non ti hanno trapassato da parte a parte come avrebbero dovuto fare, perché tu probabilmente sei riuscito a controllarli e a bloccarli a livello della pelle… dopodiché hai prodotto della sabbia ferrosa facendomi credere che tu potessi rigenerarti anche da una ferita mortale.”

Si prese una pausa per respirare, sentendo le forze venirgli meno: “E la prima convinzione che avevo… è stata che tu fossi sceso in campo. Ma in realtà era un’altra finzione.”

Il demone scoppiò a ridere compiaciuto.

“Ma allora lo vedi che sei molto più di quello stereotipo che fingi di essere ?”

“Io… devo uccidere i mostri.”

“Stai parlando da solo. Non esistono mostri in questo mondo.”

“STAI ZITTO!! Vuoi solo portarmi a credere in questa menzogna !” La pelle diafana dell’uomo si ricoprì di vene scure, le quali formarono una ragnatela nera attorno ai suoi occhi che sprizzavano sangue.

Facendo appello a tutta l’ira che aveva in corpo, afferrò entrambe le estremità della lancia che sporgevano dal collo di Baphomet, per poi scagliarlo in avanti. La testa inevitabilmente si staccò, ma un’altra ricrebbe dal corpo in volo.

- Eppure… se tu volessi credermi, potresti esaudire questo desiderio.- Pensò intanto il demone, chiudendo gli occhi ed abbandonandosi ad un utopia che non avrebbe mai potuto realizzare.

-Ma in realtà nessuno di voi umani vuole smettere di credere nei mostri, vero ?-

 

 

Dopo la fine delle Crociate

Il dio informe, triste e solo, finalmente era uscito alla luce del sole dopo una lunga notte per parlare con gli unici che finalmente lo avessero accettato.

Dapprima, quando la popolazione aveva condotto da lui quei cavalieri con una croce rossa sul petto, aveva provato paura. Non succedevano mai cose belle quando qualcuno di nuovo o di sconsiderato scopriva il suo potere: lui era talmente tanto impotente da non poterlo controllare, e così finiva sempre con l’essere usato da uomini malvagi.

Non voleva causare sofferenza nel prossimo, ma solo rendere contente le persone.

Fortunatamente i Cavalieri Templari avevano apprezzato la sua buona volontà, e lui si era sentito così contento di poter esaudire qualsiasi loro richiesta. Erano uomini retti, volevano il bene per gli altri, ed desideravano elevarsi ad una conoscenza superiore, sempre più ampia delle cose.

Un giorno però smisero di venire. Gli altri uomini lo informarono che erano ritornati da dove erano venuti.

Gli mancavano così tanto che dovette per forza cercarli. Una piccola parte di lui credeva che quando li avrebbe rivisti, loro lo avrebbero ringraziato ancora perché ormai avevano esaudito ogni desiderio.

Non fu così.

Vide quegli stessi uomini sottoposti a torture inumane nella loro madrepatria, e dalle loro bocche insanguinate sgorgavano accuse contro di lui, il dio che li aveva tentati e portati via dalla loro fede. Lo chiamarono Baphomet, e tale lui diventò.

Invisibile, solo uno spettro di una storia che era stata condannata all’eresia, guardò il mondo odiarlo senza nemmeno poter attestare la sua esistenza.

Voleva sparire, ma tutti credevano in lui, perciò la sua esistenza divenne odio. Costretto ad esaudire qualsiasi desiderio gli venisse rivolto, quel dio incapace di morire, comprese di essersi involontariamente sacrificato per poter incanalare il male: Your Belief.

Molte persone morte venivano chiamati martiri, altri messia, ma lui invece, che aveva compiuto le stesse gesta con innocenza e benevolenza, era stato catalogato come diavolo. Quei canoni, quelle parole e quella fede malsana lo crocifissero ad un ideale che era obbligato a rappresentare per sempre.

Il dio del desiderio che voleva solo il bene per il mondo divenne demone e nemico dell’umanità.

 

 

- Voi umani… sapete creare qualcosa per poi confinarla nelle tenebre a vostro piacimento, perché preferite essere condizionati più dal giudizio… che dalla giustizia !-

“I mostri continueranno ad esistere finché tu crederai in essi, Vlad! Tu stesso sei un mostro, un diavolo !”

Baphomet digrignò i denti: se anche quell’uomo non avrebbe voluto credere nel bene che c’era in lui, allora lo avrebbe ucciso per accettare quell’oscurità che era necessario incarnare. Tra le sue mani si accesero fiamme purpuree.

Intanto Vlad trasse un lungo sospiro, liberando uno spruzzo di sangue dalla sua bocca che finì per macchiargli i baffi. Parte dei suoi muscoli erano bruciati e la ferita al suo petto lo stava portando al dissanguamento. Per uno come lui, che aveva sperimentato sul proprio corpo la guerra ed in più la morte in battaglia, quel deja-vû di sofferenza fu tanto ironico quanto inspiegabilmente familiare.

- Familiare… per me che non è stata mai una famiglia neppure la mia vera famiglia, ma solo le voci dei mostri nella mia testa che pretendevano altro sangue.-

Sollevò la lancia verso l’alto, ed un raggio di sole si rifletté sulla punta come un torcia di speranza per l’umanità.

- E va bene allora… lo riconosco… ho sbagliato.-

Il suo sguardo si sollevò verso gli spalti: umani che non avrebbe mai conosciuto e persone che invece lo conoscevano meglio di chiunque altro piangevano disperati.

- Noi umani sappiamo essere dei mostri, talvolta.-

Rammentò suo padre, che l’aveva consegnato ai turchi come ostaggio politico, i nobili che aveva giustiziato solo per terrorizzare la Valacchia e tutti gli avversari impalati solo per far accrescere la leggenda del Kazlıkı Voyvoda, la leggenda di Dracula.

- Eppure è così bello questo mondo, non vorrei che sparisse… spero che l’uomo che salverà l’umanità non sia davvero io, ma… se posso permettermi un desiderio…-

Capovolse l’arma ed indirizzò la punta sullo spuntone di roccia che gli sporgeva dal petto. Lo ruppe, ma il suo tragitto non terminò lì: la lancia cozzò contro il terreno così duramente da scagliare colui che la impugnava verso l’alto. Il voivoda ora solcava i cieli, elevandosi verso la voragine spalancata sul cielo limpido.

- …se anche un mostro come me può esprimere un desiderio…-

Con una mano spalancata come un artiglio raschiò la roccia, tracciando intanto il tragitto che lo portò ad emergere nella luce solare, svettando sopra tutto e tutti.

 

“… voglio essere un demone che fa qualcosa di buono, una volta per tutte !!”

 

Baphomet si ritrovò investito dalla lucentezza che circondava ora Dracula, in procinto di atterrare su di lui con quell’urlo infernale.

L’umanità intera tratteneva il fiato, mentre gli déi lo incitavano a reagire.

Il demone provò a schivare l’attacco non appena si fu ripreso dallo stupore, ma con maggiore sorpresa la lancia di Vlad gli distrusse parte del corpo più velocemente di quanto si sarebbe aspettato. In un batter d’occhio gli era rimasto solo il busto, gli arti superiori e la testa.

- Ora però non mi potrà attaccare !- Pensò di reagire in qualche modo, ma intanto fu sicuro di potersi rigenerare le gambe prima che l’avversario potesse caricare un altro affondo.

Neanche questa previsione fu esatta: anche se lancia era stata utilizzata, Vlad disponeva di un’altra arma. Scagliando dei proiettili di roccia che aveva nascosto nella mano libera, polverizzò in un istante il corpo di Baphomet. Del demone era rimasta solo la testa.

Vlad abbandonò la lancia.

 - Io… !- Negli occhi di Baphomet si riflesse l’ombra del nemico che ora oscurava il sole.

-… e lui… siamo entrambi demoni benigni. Che bello essere uccisi nel modo migliore possibile.-

“LEGENDA LUI DRACUL !”

Il voivoda afferrò la testa del nemico, per poi spalancare la bocca ed affondare i suoi canini nel collo dell’avversario. L’Absolute Pierce, combinata con la precisione anatomica del colpo inferto su di un intreccio di vene e nervi, fu necessaria a far esplodere in un istante ciò che rimaneva del dio rinnegato del desiderio.

 

In una danza di luce e polvere, sangue e morte, il connubio di tutto ciò che rappresentava la vittoria dell’umanità rimase impresso nella mente degli spettatori.

“LADIES AND GENTLEMEN… !”

Al via, dato dalla voce degli annunciatori, la folla umana esplose in un boato. In un unione di gioia e speranza sollevarono le braccia al cielo ed inneggiarono al nome della loro vincente avanguardia.

“Vlad  III Ţepeş ha vinto, senza più ombra di dubbio, questo scontro!! La vittoria va all’umanità !”

Ad urlare più forte fu l’Ordine del Drago, sollevando le loro bandiere con il dragone diabolico, ma che in quel momento era solo un simbolo di gloria.

Gli dèi, invece, non riuscivano a produrre più che uno stridio, ormai affondati nel silenzio e costretti a chinare il capo davanti alla realtà.

Dall’alto del suo trono, Baal si premette una mano sulla faccia per poi sospirare: “Mi dispiace, non immagini quanto …”

Ptah rimase composta, annuendo: “Vedere un demone ucciso è ancor più raro della morte di un dio. Quell’umano è riuscito davvero nell’impensabile.” Il demone la guardò di sottecchi, in un’indecifrabile attesa che ispirava perplessità.

“Saresti dovuto scendere tu in capo, ma all’ultimo sono cambiati i programmi. Come mai ?”

La dea della creazione egizia capì allora che l’altro non si stesse riferendo a lei: non appena si voltò, trovò per l’appunto una figura immersa nell’oscurità.

“Uno come Vlad non mi interessa …”

Quella voce. Quella voce sorprese Ptah, o meglio, quant’anche all’inizio la prima sensazione che provò fu sorpresa, si trasformò subito in qualcosa di diverso. Era confusione, smarrimento, insana voglia di scappare ad ogni costo.

Un formicolio le assalì la pelle, nel mentre tutti i suoi sensi si allertavano per darle un ordine non ben preciso. Era follia pura.

“ Ciò che voglio è …” La figura avanzò, accompagnata da un viscido strisciare di un corpo molle sul pavimento. Lunghi tentacoli neri scivolavano ovunque.

“Distruggere la speranza dell’umanità. Schiacciare ogni eroe, spegnere come una fiamma anche la leggenda ...”

Quella figura ora troneggiava sui due dèi superiori, rimanendo però lontano dalla luce. Era avvolta da un mantello giallo, e giallo era anche il cappuccio che nascondeva qualsiasi cosa avesse al posto della testa.

“… corrompere la più pura anima, trasportandola nella follia.” Sibilò infine Hastur, il Re Giallo.

 

In disparte, nascosti in un angolo della struttura dell’arena destinata agli umani, i tre dei che si erano opposti al giudizio universale ridevano festosi.

“Un’altra vittoria, non male !” Sorrise pigramente Ammit, rotolandosi a pancia in su. Fobetore annuì: “Certo, il testa a coda non mi fa impazzire, ma sempre meglio che un’altra vittoria degli dèi.”

“Non ti preoccupare.” Lo rassicurò con tono supponente il dio misterioso, regalandogli un ghigno degno di nota. “Il prossimo scontro sarà un vittoria facile… perché lo sfidante degli dèi è un nostro infiltrato !”

 

Angolo Autore:

Welcome back! Siamo arrivati alla fine del terzo scontro!

Tra una settimana (30 Maggio), la storia tornerà con una battaglia davvero… uhm… bhe, dai, se dicessi qualcosa adesso vi rovinerei il gusto dell’attesa e delle teorie su chi saranno i combattenti.

Intanto, vi è piaciuta questa battaglia?

C’è da dire che fin dall’inizio avevo intenzione di far combattere Vlad in quanto Impalatore, figura storica… e non Dracula, ovvero la leggenda. Però con l’ultimo suo attacco (Leggenda di Dracula) ho voluto inserire quella citazione, giustificata anche un po’ da ciò che potete intuire nel suo passato.

Mentre per Baphomet, alcuni si saranno chiesti: “ma Baphomet è associato al satanismo, perché non hai parlato di quello?” Ed io rispondo così:

In realtà Baphomet, in quanto dio o in quanto culto, potrebbe anche non essere mai esistito. È stato semplicemente un nome che gli inquisitori hanno “sentito dire” dai templari mentre li stavano torturando per costringerli ad ammettere di essere degli eretici. Insomma, sarete d’accordo con me che la testimonianza a questo punto è mooolto, mooolto poco attendibile.

Poi, con il corso del tempo e con la scarsa conoscenza di questa dubbia origine, la figura del dio pagano diventato demone ha assunto il ruolo di principale simbolo del satanismo e della magia nera. Però io non volevo parlare di queste cose… perdonatemi, ma le religioni un po’ mi annoiano.

Preferisco il loro lato mitologico, leggendario, e poco quello… insomma, inventato con zero fondamenti sulla realtà, ma che poi costringe i fedeli a credere comunque a tali avvenimenti.

Chiusa questa parentesi e date le mie spiegazioni… fatemi sapere cosa ne pensate, e cosa vi aspettate dal prossimo scontro!

Alla prossima!

   
 
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