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Autore: Saeko_san    24/05/2020    2 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Vol. 2:
NO SHAKING THRONE
Another way to define us
 
 
Il cielo azzurro è limpido sopra di me. Non so di avere un corpo e forse non so di possederlo; non so da dove venga la luce, non vedo nessun sole ad illuminare il mondo attorno a me.
Sotto i miei piedi il mio sguardo non registra altro che palazzi bianchi con i vetri delle finestre neri; mi osservo le mani e vedo che la mia pelle è bianca come il marmo, le mie unghie sono nere come l’ebano, i miei vestiti sono grigi, così come i miei capelli; sembro il negativo di un’altra persona.
Passando davanti ad una finestra, ho visto il mio volto riflesso nel vetro e ho riconosciuto i miei occhi, neri come la pece e con le iridi dorate, perfettamente tonde, quasi animalesche; ho spalancato la bocca, mostrando una fila di denti argentati e una lingua nera come gli occhi.
Ho visto dietro la mia schiena l’elsa di una spada gigantesca. Poco lontano da me, riflesso anche lui nel vetro, ma posto sul tetto del palazzo di fronte, c’è un vecchio dai capelli lunghi e scuri come catrame, vestito di un manto altrettanto scuro e indefinito, che gli avvolge il corpo intero, lasciando intravedere solo le gambe; porta degli stupidi occhialetti aguzzi e dalle lenti gialle posati sul naso; una barbetta inconsistente gli copre il mento e le guance.
Ghigno, perché improvvisamente capisco: noi siamo due parti della stessa medaglia, portiamo lo stesso nome e al tempo stesso nasciamo con un nome diverso. Siamo la stessa persona e non lo siamo.
Ichigo – finalmente un vero nome giunge alla mia mente - ancora non sa di doverci cercare, ma lo saprà presto.
 
 
Io sono un mostro.
 
Tu sei un mostro.
 
Lui, che ti sta sempre accanto, è un mostro.
 
Persino lei, con quei suoi capelli neri e gli occhi blu, è un mostro.
 
Noi siamo dei mostri.
 
Voi, non dubitate, pure voi siete dei mostri.
Persino se pretendete di aiutarci.
 
Loro? Sì, anche loro son dei mostri.
 
Nessuno di noi vive mai sul serio.
Nessuno di loro muore mai per davvero.
Ecco perché siamo dei mostri.

 
Noi tutti
nasciamo già morti.
La fine è già lì
ancor prima dell'inizio.
 

Confondiamo la nostra inutile massa con quella degli altri, ci mescoliamo senza neanche renderci conto del perché accada.
 
Quello di fronte a te è un mostro, perché ti mente anche solo guardandoti.
Quello dietro di te è un altro mostro, perché è pronto a pugnalarti alle spalle.
Tu stesso sei un mostro, perché non sei in grado di andare avanti con le tue sole gambe.
 
Io sono il tuo mostro, perché vivo dentro di te; i tuoi occhi sono i miei, i tuoi pensieri sono i miei, io ti mangio l’anima, re dei miei stivali.
Siamo l’uno in contrario dell’altro, siamo il bianco e il nero, ma ciò non toglie il fatto che rimaniamo dei mostri.
Sarò pure un tuo vassallo, ma sono un mostro, esattamente come lo sei tu.
 
 
Se vivere significa
continuare a imparare
è la fine
l'ultima cosa che impareremo
e, una volta scoperta,
ciò che conosceremo appieno
sarà la morte[1].
 

Tu sei un mostro perché pretendi di salvare tutti, di scuotere questo tuo trono così instabile solo per proteggere una regina di ghiaccio.
La morte non è cosa che ti appartiene, ma è parte del tuo regno.
Questo tuo trono non finirà in frantumi, finché ci sarò io, mostro tra i mostri.
 
Non morire, stupido mostro, ci rimetto anch’io altrimenti.
Non dobbiamo cercare d'imparare nulla, coloro che non possono trascendere la morte non devono tentare di sapere nulla.
 
 
Le nuvole si appropinquano, la forza comincia a scorrermi nelle vene e so che lui sta per arrivare.
Vedo il vecchio che se ne va, ancora non è il vero momento per lui, per quanto già Ichigo abbia scoperto il nome della sua spada; è dura essere parte di uno stesso universo, è dura per lui dover accettare il fatto che il suo potere sopito non sia solamente quello di uno shinigami, quello di un vizard, quello di un fullbringer – per quanto egli ancora non conosca quest’ultimo termine. Lui ancora non lo sa, ma c’è un motivo per cui sua madre è esistita, c’è un motivo per cui il vecchio è sempre stato qui.
C’è un motivo per cui gli sembrerà familiare, in futuro.
Ichigo Kurosaki è più di quello che sembra: essere un “mostro”[2] significa anche essere qualcosa di meraviglioso, un prodigio, un segno divino.
Non è l’unico, ma è il solo tra tanti.
Che egli sappia che io sono la parte più normale di lui, l’unica vera parte che non viene da altre discendenze, ma solo da egli stesso e dalla sua morte.
Comincia a piovere, il mondo che mi circonda si piega sottosopra; il vento si alza.
Conosco un nuovo colore, che altro non è che il rilucere brillante dei suoi capelli e la rabbia mi monta dentro.
Possiamo combattere e combatteremo, finalmente.
 
 
Il tuo essere mostro è la mia essenza, ecco perché sono un mostro.
 
Persino la spada che ti accompagna è un mostro.
 
Io sono un mostro, tu anche lo sei.
 
Persino loro, che ti circondano con calore e affetto, sono dei mostri.
 
O siamo, forse, tutte persone normali?







 
 
[1] Tite Kubo, Bleach vol. 25: NO SHAKING THRONE, Ogihci Shirosaki
[2] Senso latino della parola “monstrum”, dal termine “monere”: il termine "mostro", nella sua accezione originaria, significa l’"apparire", il "manifestarsi".


















Note di Saeko:
buonsalve a tutti ed eccomi qui con la nuova one-shot della raccolta, dedicata all'hollow di Ichigo. Questa composizione è sta pubblicata per la prima volta su EFP il 27 luglio 2012 e all'epoca prevedeva solamente la parte del testo scritta in corsivo. Ho deciso di aggiungere delle nuove parti perché al momento della prima stesura non si conoscevano appieno né l'origine dei poteri di Zangetsu né la varietà dei poteri di Ichigo, rimanendo fermi a prima della saga dei Fullbringer (circa).
Nelle parti non in corsivo, Shirosaki, l'hollow di Ichigo riflette con se stesso, mentre in quelle in corsivo si rivolge tanto a Ichigo quanto a noi.
Spero di non aver combinato un pastrocchio e che le riflessioni che feci all'epoca risultino attuali tutt'ora; sono come sempre aperta a critiche e consigli.
Ringrazio tantissimo Elgas e Nexys (<3) per essere passate a recensire la scorsa one-shot, mi fate arrossire e sono contenta che il mio umile intento vi sia piaciuto.
Grazie anche a chi passerà semplicemente a leggermi in maniera silenziosa.
Ci si becca la prossima settimana e vi auguro una buona domenica.

Saeko's out!
  
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